Stiamo conducendo una serie di azioni di mobilitazione in tutta la regione Emilia-Romagna per difendere i diritti dei lavoratori della sanità privata. Questi sforzi sono volti a richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla necessità urgente di rinnovare il contratto collettivo, scaduto da anni, per i professionisti che operano in strutture sanitarie private accreditate.

Protesta nella Provincia di Rimini

Nella provincia di Rimini, le bandiere dei sindacati sono state affisse all’esterno di tutte le strutture che applicano il contratto della sanità privata Aiop. Questo gesto simbolico vuole sottolineare la precarietà di centinaia di lavoratori il cui contratto è fermo da anni. La sanità privata accreditata vive quasi esclusivamente di fondi pubblici, e non è più accettabile continuare a fare accordi sulla pelle dei professionisti. È compito delle regioni e delle associazioni trovare il finanziamento necessario, ma è fondamentale che si arrivi alla sottoscrizione del nuovo contratto il prima possibile. Se la sanità privata deve continuare a far parte del perimetro pubblico, non è concepibile avere professionisti di serie A ed altri di serie B.

Manifestazioni a Bologna

A Bologna, abbiamo manifestato per il mancato rinnovo del contratto della sanità privata, fermo dal 2018. Presidi sono stati organizzati in tutta la città. Un presidio significativo si è tenuto davanti a Villa Torri, dove le lavoratrici e i lavoratori hanno chiesto con forza il rinnovo del contratto collettivo. La mancata apertura di un tavolo di contrattazione con Aiop e Aris ha portato i sindacati a uno stato di agitazione permanente, con oltre 200.000 lavoratori a livello nazionale a rischio.

Presidio a Reggio Emilia

A Reggio Emilia, abbiamo organizzato un presidio davanti al Centro Medico Lazzaro Spallanzani. La richiesta principale è un adeguamento economico di 200 euro per equiparare i lavoratori della sanità privata ai dipendenti pubblici. Il presidio ha coinvolto cinquecento professionisti, tra infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari, impiegati presso strutture private accreditate come Villa Verde, Villa Salus, Millefiori a Novellara e Hospice Madonna dell’Uliveto di Albinea. Questi professionisti chiedono maggiori diritti e un adeguamento salariale, lavorando per aziende che generano utili.

Gravi condizioni alla Casa di cura Salus di Ferrara

A Ferrara non si può dire che il contesto sia migliore e la FP CGIL Ferrara denuncia le gravi condizioni lavorative degli operatori sanitari presso la Casa di Cura Salus srl. Una situazione insostenibile e per la quale non si è riusciti ad arrivare alla conciliazione dopo l’incontro in Prefettura dello scorso 24 giugno.

Ci sono poi problemi che proseguono come i “continui mancati versamenti delle quote del Tfr verso i fondi pensionistici ma anche all’atto delle dimissioni. Un comportamento che non solo viola i diritti contrattuali dei lavoratori, ma che dimostra una totale mancanza di rispetto nei confronti degli operatori che, dopo anni di servizio, si vedono negati i loro legittimi compensi.

Davanti a Salus e anche a Qusisana da diverso tempo sono posizionate le bandiere delle organizzazioni sindacali, un gesto simbolico per attirare l’attenzione su migliaia di lavoratrici e lavoratori che fanno lo stesso identico lavoro dei colleghi della sanità pubblica.

Conclusione

La mobilitazione della FP CGIL, insieme a CISL FP e UIL FPL, rappresenta un passo decisivo nella lotta per i diritti dei lavoratori della sanità privata. La determinazione dei lavoratori e lavoratrici dimostra l’importanza di garantire condizioni di lavoro eque e dignitose per tutti i professionisti del settore. Non ci fermeremo, per questo il 23 settembre è previsto un grande sciopero generale dei lavoratori della sanità privata. Più tutele, più diritti!