Grande partecipazione alla manifestazione contro le minacce ai dipendenti comunali di Alfonsine

Martedì 1 ottobre, la piazza Gramsci di Alfonsine ha visto una grande partecipazione di cittadini, sindacati e rappresentanti delle istituzioni in risposta alle minacce e intimidazioni subite dai dipendenti dell’ufficio tecnico comunale. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale e supportata da CGIL, CISL e UIL, ha raccolto un forte sostegno, con centinaia di persone presenti per esprimere solidarietà ai lavoratori vittime di gravi episodi minatori.

Le intimidazioni, avvenute tra il 26 e il 27 settembre, hanno incluso telefonate anonime e lettere minatorie rivolte sia agli impiegati che alle loro famiglie. La vicenda sembra essere collegata alla gestione di un appalto, ma non ha nulla a che vedere con le recenti alluvioni che hanno colpito il territorio, come ha chiarito il sindaco Riccardo Graziani.

Solidarietà unanime da sindacati e istituzioni

Alla manifestazione, CGIL, CISL e UIL hanno preso una posizione forte e decisa contro ogni forma di intimidazione. In una nota congiunta, i sindacati hanno definito queste minacce «gravissime e inaccettabili, lontane dai valori del nostro territorio». La partecipazione massiccia ha dimostrato quanto la comunità locale sia unita nel condannare questi atti e nel chiedere giustizia per i lavoratori colpiti.

Anche le istituzioni hanno espresso il loro sostegno ai dipendenti comunali. Il sindaco Graziani ha ribadito che le autorità stanno lavorando per identificare i responsabili e ha chiesto ai cittadini di continuare a collaborare. La grande affluenza alla manifestazione è stata una risposta chiara: Alfonsine non tollererà l’illegalità e farà fronte comune per difendere i diritti dei suoi lavoratori.

Un messaggio chiaro: illegalità e intimidazione non trovano spazio

La manifestazione del 1 ottobre ha rappresentato un momento cruciale per riaffermare l’importanza della legalità e del rispetto dei lavoratori. Il messaggio lanciato da CGIL, CISL e UIL è stato netto: atti intimidatori come quelli avvenuti ad Alfonsine non troveranno mai spazio in una comunità che valorizza il lavoro e i diritti.



Sindacati in agitazione: responsabilità politiche e tecniche al Comune di Reggio Emilia

Comune di Reggio Emilia: Dipendenti in stato di agitazione

La FP CGIL di Reggio Emilia, insieme alla CISL FP, alle RSU, al SILPOL e al CSE SULPL, ha proclamato lo stato di agitazione presso il Comune di Reggio Emilia. Durante l’assemblea tenutasi il pomeriggio del 10 maggio presso il Centro Internazionale Malaguzzi, le organizzazioni sindacali hanno comunicato ufficialmente tale decisione al Prefetto, alla Commissione di Garanzia e all’Amministrazione Comunale.

Questa mobilitazione è scaturita dalla rottura dei tavoli di trattativa con il Comune, a causa dell’accumulo nel tempo di una serie di problematiche irrisolte all’interno dell’Ente.

Tra le questioni emerse di recente, vi è l’intenzione di esternalizzare parte del personale a tempo determinato dell’Istituzione nidi e scuole, notificata dall’Amministrazione solo lo scorso 3 marzo. Ciò nonostante, negli anni, il costo del personale a tempo determinato è aumentato senza una pianificazione adeguata e un turnover efficace.

Diverse problematiche da risolvere

Tuttavia, i problemi che hanno portato all’agitazione dei dipendenti sono molteplici. I sindacati evidenziano la mancanza di volontà da parte del Comune nell’affrontare e risolvere deliberatamente diverse questioni irrisolte. Questo fallimento è di natura politica e tecnica: politica perché nonostante le sollecitazioni, non si è mai dato un reale riscontro o dimostrato un interesse verso i problemi sollevati dai dipendenti; tecnica perché non si è riusciti a gestire in modo adeguato le criticità organizzative né a pianificare correttamente le assunzioni, arrivando spesso a utilizzare graduatorie di altri Enti.

Le criticità irrisolte comprendono anche il mancato rispetto del contratto decentrato integrativo, le ritardate assegnazioni delle progressioni economiche orizzontali e le procedure concorsuali, nonché una trasparenza insufficiente nei pagamenti delle indennità di specifiche responsabilità, dei servizi ai privati effettuati dalla Polizia Locale e dei conguagli per i servizi disagiati della Polizia Locale. Un altro tema rilevante è rappresentato dal mancato rispetto delle tempistiche del confronto sindacale sul regolamento del lavoro agile/lavoro da remoto, oltre alla mancata erogazione del buono pasto per chi riprende il lavoro nel pomeriggio e all’adeguamento del suo valore a 7€.

Anche la gestione dei veicoli comunali presenta diverse problematiche, in quanto la quantità di autoveicoli a disposizione dell’Ente non è sufficiente per soddisfare le esigenze dei dipendenti, che spesso sono costretti a utilizzare le proprie auto personali per scopi lavorativi, ricevendo solo un rimborso pari al costo di due biglietti dell’autobus.

Queste sono le ragioni che hanno spinto i lavoratori del Comune e dell’Istituzione a conferire ai sindacati il mandato di proclamare lo stato di agitazione. Nei prossimi giorni si prevedono ulteriori sviluppi e azioni di protesta, poiché si intende mettere in luce le gravi responsabilità politiche e tecniche che hanno contribuito alla situazione attuale.