Sanità: audizione di Schillaci? Passare dalle parole ai fatti
“Abbiamo letto le affermazioni del ministro Schillaci nel corso dell’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera e ognuna di esse meriterebbe una risposta. Per quanto riguarda il ruolo dei medici di medicina generale siamo d’accordo col ministro quando afferma che nessuna riforma sanitaria, a maggior ragione se si ragiona di territorio, può prescindere da un ripensamento della medicina di base. Proprio per questo però, a differenza di ciò che afferma il ministro, per noi è strategico il tema del rapporto di lavoro. Per questo continuiamo ostinatamente a chiedere che si impari dagli errori e dalla pandemia e che quindi, almeno nelle case di comunità, i medici di medicina generale siano alle dipendenze del Ssn. Solo così, cambiando questa ‘regola di ingaggio’, quei luoghi diventeranno effettivamente quel punto di primo contatto fra cittadino e servizio sanitario in grado di deflazionare i pronto soccorso”.
Lo scrive in una nota Fp Cgil, che prosegue: “inoltre, concordiamo col ministro sulla funzione e l’importanza degli specializzandi, a patto che non li si consideri un esercito sanitario di riserva senza diritti. Per questo, da tempo, chiediamo al governo e al ministro di prevedere un vero e proprio contratto di formazione lavoro che tuteli e garantisca questi professionisti. Ad oggi, al di là delle dichiarazioni, non ci risulta essere stato adottato nessun provvedimento in tal senso. Quanto all’abolizione del tetto di spesa per le assunzioni, il ministro ne parla dal giorno del suo insediamento. Ci aspettiamo si passi finalmente dalle parole ai fatti, prevedendo anche le risorse necessarie per permettere alle regioni di poter concretamente effettuare le assunzioni sempre più indispensabili”.
“C’è, infine, un tema che il ministro non ha citato quale elemento decisivo per combattere la carenza di professionisti: quello dei salari. Nei giorni scorsi – prosegue la nota di Fp Cgil – si è aperta la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto. Una trattativa partita molto in salita visto che la maggioranza delle organizzazioni sindacali a partire da Fp Cgil hanno dichiarato la totale insufficienza delle risorse stanziate dal Governo per il rinnovo. Il ministro faccia la sua parte all’interno del governo perché arrivino le risposte indispensabili alla sottoscrizione di un contratto che non penalizzi ulteriormente quei professionisti che lui sostiene di voler valorizzare”.
Sanità: sottoscritto CCNL Ricerca Sanitaria
“Contratto molto atteso da oltre 2.000 professionisti”
“Sottoscritto definitivamente il CCNL relativo al personale del comparto Sanità-Sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria per il triennio 2019 – 2021. Le principali novità rafforzano sia la parte economica sia la parte normativa, motivo per il quale gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e gli Istituti zooprofilattici sperimentali (Izs) dovranno procedere ad innalzare le retribuzioni mensili, introdurre il nuovo sistema degli incarichi professionali adeguando le relative indennità di funzione. In aggiunta, abbiamo ottenuto l’introduzione delle indennità di rischio radiologico e di pronta disponibilità, la salvaguardia delle fasce economiche conseguite con il previgente sistema, l’introduzione di ulteriori fonti di finanziamento per consentire l’effettiva erogazione dei premi correlati alla performance”. Lo scrivono in una nota i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Michele Vannini, Roberto Chierchia e Fulvia Murru.
“Per i ricercatori sanitari – si aggiunge – è previsto un sistema di incarichi legato alla valorizzazione delle attività di ricerca con la conservazione della parte fissa dell’indennità di funzione dell’ultimo incarico ricoperto anche in caso di revoca e per il personale di supporto l’ulteriore valorizzazione economica attraverso il sistema di assegnazione dei differenziali economici di professionalità, con l’attribuzione di incarichi come già per il personale del comparto Sanità”.
“Queste – si legge ancora nella nota di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – sono soltanto alcune delle novità di un CCNL molto atteso da oltre 2.000 professionisti in tutta Italia che da tempo rivendicavano migliori condizioni economiche, riconoscimento e valorizzazione della professionalità espressa, e maggiore considerazione da parte degli organi centrali dello Stato considerata l’importanza rivestita da questa particolare categoria professionale durante situazioni di carattere emergenziale e più in generale per consentire le migliori cure che il SSN offre ai cittadini del nostro Paese”.
“Il rafforzamento dei diritti e delle tutele del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria – concludono i sindacati – proseguirà con la trattativa per il CCNL 2022 – 2024, che si aprirà a breve e vedrà immediatamente l’impegno delle organizzazioni sindacali ad assicurare maggiore tempestività e un intervento chiarificatore anche in merito alle modifiche introdotte dagli organi di certificazione”.
Dopo lo stato di agitazione la FP CGIL Imola ricevuta in prefettura
Questa mattina si è tenuto un incontro presso la Prefettura di Bologna tra le organizzazioni sindacali Fp Cgil – Cisl FP – Uil Fpl e la Direzione della AUSL di Imola. L’incontro è stato convocato a seguito dello stato di agitazione dichiarato contro la decisione dell’azienda di ridurre unilateralmente il salario accessorio a partire da gennaio.
Le richieste principali avanzate dalle organizzazioni sindacali includono la restituzione delle quote di produttività relative al primo trimestre e l’avvio ufficiale delle negoziazioni contrattuali per il 2024. Queste richieste mirano a continuare il processo di valorizzazione del personale avviato nel 2023, con l’obiettivo di non penalizzare gli operatori che si trovano già a fronteggiare quotidianamente carenze di personale per garantire un servizio pubblico essenziale.
Dopo un lungo confronto, mediato dalla Vice Prefetto, è stato redatto un verbale che sospende lo stato di agitazione. La Direzione della AUSL si è impegnata a riconoscere le quote complete di produttività relative al primo trimestre del 2024 entro marzo e a fissare un incontro per la contrattazione del 2024 entro la prima settimana di marzo.
Durante le discussioni, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di riconoscere i turni aggiuntivi prestati dal personale per fronteggiare le carenze di organico attraverso prestazioni aggiuntive finanziabili dal bilancio aziendale. La Direzione ha confermato che questo strumento sarà utilizzato per situazioni di maggiore criticità.
È stato inoltre affrontato il tema delle assunzioni. Le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità di coprire le carenze di personale su tutti i profili. La Direzione ha informato che si stanno effettuando assunzioni dalle graduatorie disponibili per le aree sanitaria e amministrativa, nonostante ci siano ancora vincoli amministrativi che influenzano le assunzioni (attualmente sono in corso 60 cessazioni e cessazioni imminenti da sostituire).
Le organizzazioni sindacali Fp Cgil – Cisl FP – Uil Fpl considerano positivo l’incontro odierno, poiché rappresenta un primo passo verso il ripristino delle relazioni sindacali corrette. Lo stato di agitazione è stato sospeso, ma non revocato, in attesa dell’incontro di contrattazione del 2024 entro la prima settimana di marzo, durante il quale si dovranno concretizzare gli impegni presi a favore dei lavoratori.
In particolare, per quanto riguarda le assunzioni, le organizzazioni sindacali continueranno a lavorare per garantire, a tutti i livelli, il benessere lavorativo dei dipendenti della AUSL di Imola attraverso turnazioni adeguate e coperture adeguate.
FP CGIL Parma: Adi, un "mostro" di burocrazia e personale a rischio burnout
“Così il sistema non funziona”
Le procedure fissate per l’avviamento dell’Assegno di inclusione, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, evidenziano l’inadeguatezza dell’attuale strutturazione di questa misura: confusione, aggravio di burocrazia, personale a rischio di burnout.
“Anche a Parma – spiega il segretario generale FP CGIL, Ruggero Maria Manzotti – vengono raccolte ogni giorno segnalazioni che trasudano rabbia e frustrazione da parte del personale pubblico coinvolto, quali servizi sociali, sanitari, sociosanitari pubblici, compreso il settore della giustizia, che denuncia da un lato un aumento drammatico del carico di lavoro e dall’altro l’assoluta mancanza di valorizzazione e rafforzamento del personale stesso”.
Ogni servizio ha a che fare con carenza di personale, è ancora molto alta la percentuale di personale precario, e perfino cronica è la carenza del personale amministrativo che opera nei servizi sociali.
“Alla puntigliosità delle linee di indirizzo decise per la presa in carico, che prevede il coinvolgimento anche dei servizi sanitari, socio sanitari, dei centri per l’impiego, degli uffici per l’esecuzione penale esterna, insomma di una rete territoriale costituita ed organizzata, si oppone una realtà fatta di servizi che, ben lontani dall’essere coordinati, sono lasciati soli ad affrontare, senza alcuna informazione e formazione, questo rilevante compito”.
“Più le procedure si complicano e più si ingolfa il personale, meno saranno le persone fragili che riusciranno ad ottenere un sostegno. Molti professionisti si sentono sempre più in prima linea; mancano i decreti attuativi; le procedure assomigliano sempre più ad un percorso ad ostacoli. Quale inclusione sarà possibile in questo modo?”, conclude il segretario FP CGIL.
Sottoscritto CCNL 19/21 medici, veterinari e dirigenti sanitari
Coinvolti circa 136 mila professionisti, 240 euro lordi medi mensili di aumento, 10 mila euro di arretrati. Filippi: “Ora subito via alla contrattazione nelle Aziende ed al rinnovo del triennio 22/24″
“La sottoscrizione definitiva del CCNL 19/21 è un risultato importante per le lavoratrici e per i lavoratori del SSN. Sono garantiti i diritti su orario di lavoro e carriere. Le carenze di personale non potranno più ricadere solo sulle spalle dei professionisti, perché il nuovo contratto di fatto agisce come leva per un piano assunzionale straordinario. Infatti, per garantire i servizi serve nuovo personale, invece di spremere il poco rimasto. Per rendere attrattivo il Servizio sanitario, inoltre, è necessario intervenire sulle condizioni di lavoro e sulla conciliazione con la vita personale e familiare”. Lo scrive in una nota Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN.
“Nel contratto – ha osservato – abbiamo migliorato la possibilità di conciliazione dei tempi di vita-lavoro anche intervenendo sulle condizioni economiche del part time e del lavoro agile, ma servono soprattutto assunzioni di nuovi professionisti. Quanto alle retribuzioni, garantiamo la concentrazione delle risorse disponibili per aumentare le voci fisse e ricorrenti della busta paga, con 240 euro lordi medi mensili di aumento, di cui circa 190 sono destinati al trattamento fondamentale. Le restanti risorse sono per posizioni, performance e condizioni di lavoro. Gli arretrati maturati dal 2019 ad oggi sono pari a circa 10 mila euro lordi procapite che potranno essere erogati già nella busta paga di febbraio/marzo”.
“Inoltre – ha spiegato ancora Filippi – introduciamo finalmente l’indennità di specificità anche per i dirigenti sanitari e l’indennità per turno nei servizi prestati presso i pronto soccorso. Quanto agli incarichi professionali, non sono più un miraggio ma un diritto certo: le aziende dovranno assegnarlo a tutti ‘entro e non oltre 60 giorni dall’esito positivo della valutazione’ così come dovranno finalmente organizzarsi per consentire il recupero dell’extraorario lavorato che fino ad oggi poteva essere azzerato”.
“La Fp Cgil – ha assicurato – si è battuta e continuerà a battersi per l’equiparazione retributiva di tutti i Dirigenti anche in riferimento al riconoscimento dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie sin dal prossimo contratto. Mentre sui media si sviluppano le polemiche sull’emergenza dei pronto soccorso e la carenza di medici dovuta alle condizioni di lavoro, nel Ccnl introduciamo strumenti che costituiscono delle prime risposte, ma diciamo sin da ora che il Ministro deve convocare i sindacati della dirigenza per affrontare la questione salariale e occupazionale con strumenti ben diversi da quelli messi in campo finora”.
In definitiva, “abbiamo lavorato per qualificare il Contratto collettivo nazionale per garantire tutele, diritti e carriere delle professioniste e dei professionisti, ma siamo consapevoli che sono necessari investimenti e più risorse oltre che più contrattazione, anche aziendale, per riconoscere il ruolo di chi sceglie di lavorare per il Ssn, con orgoglio e spirito di servizio e adesione all’art. 32 della Costituzione. Ora subito via alla contrattazione nelle Aziende ed al rinnovo del triennio 22/24”, ha concluso Andrea Filippi.
Riprendono le Progressioni Economiche a Parma: DEP 2023 e l'Impegno Costante di FP CGIL
Dopo un lungo periodo di immobilismo, finalmente, il 20 dicembre 2023, nelle Aziende Sanitarie di Parma, riprendono le progressioni economiche stipendiali grazie all’accordo per i DEP 2023. FP CGIL e UIL FPL dichiarano: “Una tappa cruciale per la valorizzazione del lavoro in sanità.”
Il merito di questa conquista va a FP CGIL e UIL FPL, che con il loro impegno costante hanno portato a termine una trattativa di successo con le Aziende USL e Azienda Ospedaliero Universitaria. Le progressioni economiche, ora denominate DEP – Differenziali Economici di Professionalità, diventano una realtà a partire dal 2023.
Questo risultato è il frutto di un anno difficile caratterizzato da continui tagli ai fondi nazionali del SSN, che hanno comportato diminuzioni assunzionali e accentuato le difficoltà del personale. “Nonostante le sfide”, confermano Monica Marvasi, segretaria FP CGIL Parma, Alfredo Vettone della FP CGIL di Parma e Biagio Ambra, segretario generale UIL FPL di Parma, “abbiamo mantenuto un impegno costante nel valorizzare il personale attraverso nuovi Contratti Collettivi Integrativi e regolamenti sugli Incarichi di Funzione. Un impegno finalizzato a dare risposte concrete ai lavoratori, un tempo celebrati come eroi della pandemia e oggi purtroppo dimenticati.”
Per FP CGIL e UIL FPL, questo rappresenta solo un passo in avanti in un percorso organico volto al miglioramento continuo della vita lavorativa e dei servizi sanitari per i cittadini. Il prossimo passo sarà dato attraverso le prossime contrattazioni, con l’obiettivo di continuare a valorizzare economicamente il lavoro in sanità a Parma.
Se sei interessato a approfondire le novità legate alle progressioni economiche DEP 2023 e alla valorizzazione del lavoro in sanità a Parma, continua a seguirci per gli aggiornamenti futuri.
Gestione Critica del Personale in Ausl Imola: Una Coperta Corta Durante le Festività
Le festività sono alle porte, ma per l’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Imola, le criticità di organico sembrano essere un ospite indesiderato che ritorna ciclicamente. In un periodo segnato non solo dalle celebrazioni, ma anche da un picco di influenze, emergono le sfide che il personale dell’Ausl Imola sta affrontando con determinazione.
Coperta Corta e Ritardi Organici
Il problema fondamentale è la nota “coperta corta,” che comporta ritardi sistematici rispetto alle dotazioni organiche necessarie. La Medicina A e B attualmente si trova in una situazione critica a causa di una forte defezione di personale, richiedendo il supporto di altri reparti per far fronte alle esigenze emergenti. Tuttavia, questa soluzione crea a sua volta difficoltà nei reparti di provenienza, con lunghe e stressanti pause nei turni di riposo.
Sfide Durante le Festività
Il periodo festivo invernale, noto per le sue criticità, vede la maggior parte dei reparti di degenza senza ferie programmate, garantendo solo qualche giorno di recupero e festività. Questo approccio si scontra con la necessità di garantire un equo riposo compensativo, evidenziando disuguaglianze nella gestione delle festività godute. Nel reparto di ortopedia, in particolare, persistono situazioni problematiche riguardanti l’organizzazione delle presenze e delle ferie.
Situazioni Critiche e Fantasiose Organizzazioni
Sorge l’interrogativo sulle assunzioni di personale infermieristico previste dal mese di gennaio in poi e su come il personale attuale sarà gestito fino ad allora. La criticità si accentua con l’apertura del Centro di Assistenza Urgenza (Cau), destinato a utilizzare personale già assegnato ad altri servizi. Questo pone una sfida: come garantire un potenziamento dei servizi senza un parallelo potenziamento del personale disponibile?
Prospettive Future
Il Cau dovrebbe rappresentare un’opportunità supplementare per i cittadini, ma deve essere gestito senza compromettere ulteriormente gli altri reparti ospedalieri. La crescita dei servizi deve essere accompagnata da un investimento nella risorsa più preziosa: il personale. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza di qualità, mantenendo un equilibrio tra le esigenze emergenti e la gestione oculata delle risorse umane.
Rete emergenza e medicina territoriale di prossimità: senza persone e risorse rischiamo arretramento del nostro Sistema Sanitario Regionale.
Scatole vuote, questo è quello che rischiano di essere le nuove progettualità della Regione se non si assumono le lavoratrici ed i lavoratori necessari a farle funzionare e se non vi è un progetto complessivo del riordino del sistema sanitario regionale condiviso con chi tutti i giorni è al servizio dei cittadini.
Abbiamo appena terminato, infatti, un confronto sul riordino della rete emergenza che ci ha visti esprimere alcune perplessità sui centri di assistenza in urgenza, quelli che vengono denominati CAU e sulla possibilità che le persone non possano presentarsi in un pronto soccorso spontaneamente (questione che attualmente non si pone e che farebbe parte della seconda fase del progetto).
Ma a prescindere dalle questioni tecniche il nodo resta quello del personale e i numeri fanno impressione, meno mille in un anno, questa è stata la cura dimagrante che la Regione ha imposto alle Aziende e che è stata realizzata nel 2022 e che tutt’ora continua. Quello che a noi appare incoerente, e sul quale chiediamo una inversione di tendenza, è lo sviluppo di questo progetto e del riordino degli assetti territoriali della medicina di prossimità in questo contesto di riduzione del personale che tanto appare come una operazione “recupero costi”.
Nella riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, inoltre, si chiedono maggiori professionalità e competenze ai professionisti della sanità, alle quali corrispondono maggiori responsabilità, ma a questo ad oggi non corrisponde alcuna valorizzazione economica. Il risultato è che a sempre meno personale viene chiesto di fare di più, di fare anche per chi non c’è, e di fare anche per progetti sperimentali per cui le competenze devono essere specifiche.
Si pensi anche alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale, solo ad esempio, all’infermiere di comunità che deve essere parametrato ad uno standard di uno ogni 3000 abitanti e che, dati alla mano, prevedrebbe una implementazione delle dotazioni organiche che complessivamente supererebbe le mille unità. Quello che chiediamo è quindi molto chiaro: escludere le nuove progettualità dalla riduzione del turn over per procedere alla loro messa in opera sui territori e valorizzare i professionisti del SSR a cui tanto si sta chiedendo.
Se il tentativo sarà quello di sostituire, cioè di cambiare nome agli assetti e ai profili per far tornare i conti allora si sappia che la mobilitazione di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL sarà intensificata a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità e dei cittadini.
No al taglio dei pasti all'AUSL di Reggio Emilia
Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha organizzato una raccolta di firme a Guastalla e Correggio per protestare contro il nuovo servizio mensa dell’Azienda Usl, specialmente nei distretti della Bassa che non dispongono di una mensa interna ospedaliera. Durante l’iniziativa, è stato consegnato a ogni dipendente un pacchetto di crackers, in modo ironico, come compensazione per il servizio mensa scadente fornito a seguito dell’appalto.
Non si fermano qui le azioni intraprese, poiché sono pronte iniziative legali da mettere in campo. La qualità del cibo discutibile, i locali inadeguati e i prezzi troppo alti sono solo alcune delle criticità evidenziate. In particolare, la convenzione costringe i lavoratori dei distretti di Guastalla e Correggio a pagare di tasca propria per poter usufruire di un pasto decente, poiché non hanno a disposizione una mensa interna ospedaliera.
Funzione Pubblica Cgil è pronta a difendere fermamente gli interessi dei lavoratori e a lottare per un servizio mensa dignitoso e adeguato. Siamo dalla vostra parte!
24 giugno - Manifestazione nazionale per la difesa della Sanità Pubblica
La CGIL, insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche, ha organizzato e portato avanti con grande successo una manifestazione nazionale a Roma il 24 giugno. Migliaia di lavoratori, cittadini e attivisti si sono uniti in questa straordinaria dimostrazione di forza e solidarietà per difendere il diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per promuovere il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.
Siamo stati entusiasti di vedere una così ampia partecipazione e di ricevere il supporto di così tante persone, tutte unite dalla consapevolezza che la salute è un diritto fondamentale per ogni individuo e per l’intera comunità. Abbiamo preso posizione per proteggere e rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra società e del nostro benessere collettivo.
Nella splendida cornice di Piazza della Repubblica, alle ore 10 del mattino, ci siamo radunati per dare voce a questa importante causa. Il corteo si è poi mosso verso Piazza del Popolo, dove abbiamo ascoltato interventi appassionati e motivanti dal palco, inclusa la conclusione del discorso del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini.
Abbiamo sollevato diverse questioni cruciali che riguardano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È inaccettabile che ancora oggi vi siano così tante vittime di infortuni e malattie professionali, e siamo determinati a porre fine a questa situazione.
La nostra lotta si è concentrata su dieci priorità chiave, che necessitano di un intervento urgente da parte delle istituzioni. Abbiamo chiesto una campagna di controlli straordinaria per assicurarci che tutte le aziende rispettino le norme di sicurezza e di legalità, e abbiamo sottolineato l’importanza di investire in personale specializzato per monitorare e prevenire tali situazioni.
Abbiamo richiesto di non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i diritti dei lavoratori e le norme di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, abbiamo proposto l’istituzione di una patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche, in modo da garantire che solo le aziende che rispettano tali norme possano partecipare.
Abbiamo evidenziato la necessità di investire maggiormente nella ricerca sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali, per poter adottare misure sempre più efficaci nella loro prevenzione.
Riteniamo che l’educazione sia uno strumento cruciale per la prevenzione, per questo abbiamo proposto di introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro fin dai primi cicli scolastici.
La formazione e l’addestramento dei lavoratori sono diritti fondamentali che devono essere garantiti da leggi e normative adeguate. Per questo, abbiamo chiesto che venga assicurato il rispetto di tali diritti e che i datori di lavoro siano obbligati a fornire la formazione necessaria ai propri dipendenti.
Abbiamo sottolineato l’importanza di modificare le norme sugli appalti pubblici per garantire che le risorse necessarie per la salute e la sicurezza siano allocate in modo adeguato.
Infine, abbiamo chiesto di garantire l’autonomia e il ruolo centrale del medico competente nella salvaguardia della salute dei lavoratori.
Questa manifestazione è stata un momento di grande importanza per la CGIL e per tutti coloro che credono nel diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Siamo orgogliosi di aver promosso una mobilitazione così significativa e determinata, e continueremo a lottare per garantire un futuro migliore per i lavoratori e per l’intera società italiana.