“Fermiamo le guerre” - 26 ottobre 2024 manifestazione nazionale a Firenze
Lo scenario internazionale rappresenta sempre più la legittimazione della guerra come strumento della politica ed a questo si unisce una torsione autoritaria della democrazia in Italia ed in Europa. Due anni e mezzo di guerra in Ucraina con oltre un milione tra morti e feriti delle due parti, 6 milioni di ucraini rifugiati all’estero, un milione di russi fuggiti per evitare il fronte o la galera, un terzo del territorio ucraino distrutto e, nonostante tutto ciò, l’Italia ed paesi membri dell’Unione Europea, giustamente schierati a difesa dei diritti del popolo ucraino contro l’aggressione illegale e criminale della Russia di Putin, continuano ad investire sulla guerra e non sugli strumenti della diplomazia, del negoziato, della soluzione politica, in una escalation militare che può sfuggire di mano e trascinare l’Europa intera in un nuovo conflitto mondiale tra eserciti e stati che posseggono l’arma nucleare.
Ad un anno dal criminale atto di terrore di Hamas nei confronti di civili israeliani e dall’immediata reazione militare del governo israeliano nella striscia di Gaza, il bilancio è drammatico e non se ne vede la fine: oltre 42mila morti, 100mila feriti, 17mila minori orfani, 2 milioni di palestinesi intrappolati, sotto un fuoco incessante, bombardamenti, in permanente fuga per un luogo sicuro, senza cibo, acqua, assistenza sanitaria. Ma il teatro di guerra, nonostante le pressioni internazionali per il cessate il fuoco, si è invece esteso all’intera regione, in Libano, in Siria, in Yemen e con l’Iran, fino agli ultimi episodi che hanno visto l’esercito israeliano attaccare ripetutamente il quartier generale della missione Unifil nel sud del Libano, dove tra gli altri, vi è la presenza di un contingente militare italiano di oltre mille soldati.
Mai, dalla nascita delle Nazioni Unite, ci si è trovati dentro una spirale di guerre e di minacce tra potenze nucleari con il rischio dello scoppio di una guerra globale e nucleare.
Le scelte del nostro governo e dell’Unione Europea stanno violando sistematicamente le fondamenta della convivenza, della pace e della sicurezza comune incardinate nel sistema ONU con la scusa dell’attacco alla nostra democrazia, ai nostri valori, al nostro modello di società. Siamo arrivati al “tutto si tiene”, alla convergenza delle crisi, alla legittimazione della guerra e del riarmo come strumenti di politica estera ed interna degli stati, laddove gli stessi sono portati dalle proprie alleanze e dai supposti interessi nazionali, mentre l’industria ed il commercio delle armi prospera, divide profitti e chi paga il conto sono le popolazioni, i programmi sociali, i servizi sanitari, l’ambiente. Così fallisce il progetto politico della comunità e degli stati europei, così si ridicolizza e si piega il multilateralismo a mere enunciazioni di bei principi senza più azione, coprendosi con l’impunità, oramai complici, senza più limiti, senza più vergogna, solo arroganza e cecità, usando il potere ed il mandato popolare come clava. Prova di tutto ciò sono la censura, la criminalizzazione della protesta, i divieti di manifestare, il dileggio e la banalizzazione di chi si schiera per il cessate il fuoco e per i negoziati, fino ad attaccare le Nazioni Unite, prima a parole, poi con le accuse di essere di parte, per poi bombardare la missione di peacekeeping in Libano.
Oggi più che mai è fondamentale per la difesa dei diritti, della democrazia, del lavoro fermare le guerre e la corsa al riarmo. Non è pensabile che si possa costruire un futuro di benessere e di sicurezza in Italia ed in Europa se si pensa di fare la guerra al resto del mondo.
La giornata si svolgerà con manifestazioni in sette città: Torino, Milano, Firenze, Roma, Bari, Palermo, Cagliari
Manifestazione Nazionale del 19 Ottobre a Roma: Salario, Salute, Diritti e Occupazione
Il 19 ottobre 2024, a Roma in Piazza del Popolo, alle ore 10:00, organizzeremo una grande manifestazione nazionale intitolata “Salario, salute, diritti, occupazione”. Chiediamo il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro nel settore dei servizi pubblici, con un focus specifico sull’aumento delle risorse destinate ai contratti nazionali.
Abbiamo sottolineato l’importanza di maggiori fondi per la sanità pubblica, con l’obiettivo di garantire cure universali e gratuite. Gli attuali aumenti salariali, proposti intorno al 5%, sono insufficienti a fronte di un’inflazione del 17%. Per questo, i sindacati ritengono indispensabile l’intervento del governo.
Inoltre, vogliamo denunciare l’impatto negativo dell’autonomia differenziata, che rischia di aumentare le disuguaglianze tra i cittadini. I sindacati rilanciano anche la proposta di un grande Piano straordinario per l’occupazione, mirato a colmare la cronica carenza di personale che affligge il settore pubblico.
Il governo deve dare risposte concrete ai lavoratori delle funzioni centrali, locali e della sanità.
La crisi economica e l’assenza di soluzioni nelle trattative con il governo stanno mettendo a rischio i diritti costituzionali delle cittadine e dei cittadini, nonché la dignità di lavoratrici e lavoratori.
Una manovra inadeguata! Manifestazione 1 dicembre Bologna
Mercoledì 1 dicembre in piazza dell’Unità a Bologna, dalle ore 10, la manifestazione regionale di CGIL CISL e UIL per cambiare la legge di Bilancio.
Dal sito della CGIL Emilia-Romagna
La manovra non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.
Ecco le nostre rivendicazioni:
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𝗣𝗘𝗡𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare.
Possibilità di pensione:
– da 62 anni di età.
– con 41 anni di contributi senza limiti di età.
Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti. -
𝗙𝗜𝗦𝗖𝗢
Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati.
Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale.
Basta incentivi a pioggia alle imprese. -
𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢
Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive.
Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni.
Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola. -
𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗢
Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo.
Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione.
Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale.
Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise. -
𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘
Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza.
Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione.
Interverranno i delegati e le delegate dei sindacati confederali e concluderà la manifestazione Domenico Proietti, segretario nazionale UIL.
Se vuoi partecipare da fuori Bologna contatta la FP CGIL del tuo territorio!