Stato di Agitazione per Educatori e Assistenti Sociali di Domus Assistenza

Richieste di Rispetto Contrattuale e Adeguamento Salariale

La situazione è critica per gli educatori professionali e gli assistenti sociali della cooperativa Domus Assistenza. Dopo quasi un anno di trattative senza esito positivo, la Funzione Pubblica CGIL Modena ha proclamato lo stato di agitazione. I lavoratori, impiegati negli appalti del Comune di Modena, forniscono servizi essenziali come il pronto intervento sociale (PriS), l’educativa territoriale minori (ETM), l’accompagnamento giovani adulti fragili (AGIF) e l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA).

Richiesta di Conciliazione in Prefettura

La FP CGIL Modena ha richiesto un tentativo di conciliazione in Prefettura, previsto nei prossimi giorni. Gli assistenti sociali, gli educatori professionali e gli addetti alle sostituzioni denunciano il mancato rispetto degli impegni contrattuali, chiedendo una remunerazione adeguata che riconosca il loro impegno professionale.

Mancata Codificazione dei Turni e Riconoscimento Economico

Le criticità principali riguardano l’assenza di una matrice oraria dei turni di lavoro che rispetti i contratti individuali, la normativa vigente e la contrattazione relativa ai contratti a tempo parziale. Inoltre, viene sottolineata la mancanza di riconoscimento economico per la disponibilità a coprire assenze improvvise e la reperibilità.

Federica Di Napoli, funzionaria della FP CGIL Modena, ha dichiarato: “Da agosto 2023 chiediamo alla Direzione di Domus Assistenza di confrontarci su una matrice oraria dei turni che sia coerente con gli impegni presi con i dipendenti, le norme e i contratti, garantendo una remunerazione media mensile costante”.

Impegno e Professionalità dei Lavoratori

Nonostante abbiano già prestato il proprio turno di lavoro ordinario, i lavoratori si attivano in reperibilità diurna e notturna, feriale e festiva, per garantire un servizio destinato a un’utenza fragile. Gli educatori professionali, per specifiche esigenze di servizio, svolgono la reperibilità in modo intensivo, derogando alle norme contrattuali.

Federica Di Napoli continua: “Questi lavoratori esprimono alta professionalità e grande diligenza, ma poco viene restituito loro in termini economici o di miglioramento della qualità della vita. Sarebbe costruttivo da parte della Cooperativa riconoscere l’impegno dei suoi dipendenti e soci, adottando misure di miglior favore, perché il principio di mutualità non resti a senso unico”.

Speranza di Conciliazione

La FP CGIL Modena e i lavoratori auspicano di trovare una conciliazione in Prefettura per evitare l’esacerbazione del conflitto. In caso contrario, sono pronti a continuare la loro lotta per il riconoscimento dei diritti contrattuali e una giusta retribuzione.


Decreto Lavoro e Modifiche al Programma GOL: Le Sfide dei Centri per l’Impiego

Il Decreto Lavoro (D.L. 48/2023) e le recenti modifiche al Programma GOL stanno esasperando le difficoltà affrontate da anni dai Centri per l’Impiego (CPI) e dagli utenti, inclusi disoccupati, inoccupati e lavoratori in transizione.

La Sfida dei Centri per l’Impiego

Invece di rafforzare i CPI nella loro funzione di attivazione lavorativa e collaborazione con i Comuni per i percorsi di inclusione delle persone più fragili, si è deciso di allargare la partecipazione dei soggetti privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Il Piano di potenziamento è ancora fermo al 50% delle assunzioni previste e, anche dove ha raggiunto gli obiettivi, non garantisce un adeguato turnover.

L’Impatto del Governo

Il Governo continua a non riconoscere il ruolo centrale dei servizi pubblici territoriali nel rispondere ai bisogni della popolazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di fornire un’accoglienza e un supporto adeguati a chi vive già situazioni di difficoltà.

Decreto Coesione n. 60/24

Il decreto coesione n. 60/24 prevede che il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa utilizzi l’intelligenza artificiale per l’ottimale abbinamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo, senza una preventiva informativa e discussione sul funzionamento del sistema e sulla interrelazione con l’architettura dei Servizi per l’Impiego, crea ulteriori complicazioni.

La Difesa della CGIL

La CGIL difende la valorizzazione e il ruolo dei Centri per l’Impiego e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene richiesta:

  • Un Ripensamento Strategico delle Politiche Attive: Un concreto strumento di contrasto alle diseguaglianze nel mercato del lavoro, mettendo al centro i diritti e i bisogni delle persone in cerca di occupazione.
  • Attuazione del Piano Straordinario per l’Occupazione: Potenziare gli organici e garantire la qualità del servizio pubblico e i percorsi di inclusione.
  • Piattaforme Informatiche Funzionanti: Effettiva interoperabilità delle banche dati con sistemi gestionali condivisi.
  • Colmare le Carenze Strutturali: Fornire postazioni di lavoro, strumentazioni, spazi e infrastrutture adeguate per accogliere un’utenza fragile e garantire condizioni di lavoro dignitose, assicurando salute e sicurezza sul lavoro.
  • Aumento delle Risorse per il Rinnovo del CCNL: Valorizzare economicamente i lavoratori dei CPI con retribuzioni adeguate a tutelare i salari dall’inflazione.

Mobilitazione Nazionale

La CGIL invita alla mobilitazione nazionale contro la privatizzazione dei servizi per il lavoro.


Terzo Incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità

Insufficienza delle Risorse per il Rinnovo Contrattuale

Si è svolto la mattina del 7 maggio il terzo incontro di trattativa sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022/24. In apertura, Aran ha illustrato il quadro delle risorse disponibili per il rinnovo contrattuale, sottolineando come le risorse derivanti dalle ultime tre leggi di bilancio, in particolare quella per il 2024, siano pari al 5,78%. Queste risorse non coprono neppure un terzo dell’inflazione effettiva certificata per il 2022 (8,7%), per il 2023 (5,7%) e quella prevista per il 2024 (2,7%).

Dettagli delle Risorse Disponibili

Il totale delle risorse disponibili ammonta a 1,5 miliardi di euro a partire dal 2024, di cui 836 milioni già erogati sotto forma di Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC). A questi si aggiungono 140 milioni per l’incremento dell’indennità di pronto soccorso a partire dal 1° giugno 2023. Tuttavia, questi fondi sono inferiori a quelli ottenuti per il rinnovo del comparto sanità 2019/21 e non includono arretrati.

Necessità di Ulteriori Risorse

Non ci sono risorse aggiuntive per incrementare altre indennità professionali e per le condizioni di lavoro, né per la crescita professionale delle lavoratrici e dei lavoratori. I sindacati hanno ribadito la necessità di trovare ulteriori risorse immediatamente per incrementare le retribuzioni del personale sanitario. È possibile farlo con provvedimenti immediati senza attendere la prossima Legge di Bilancio, evitando che il Servizio Sanitario Nazionale venga travolto da bassi salari, carichi di lavoro insostenibili e carenza di organico.

Mobilitazione Sindacale

Per queste ragioni, la Federazione è impegnata a continuare la mobilitazione a sostegno di queste rivendicazioni, a partire dalla grande manifestazione del 25 maggio a Napoli. Questa manifestazione ha volute mettere al centro la difesa della Carta costituzionale, contro l’autonomia differenziata e per una piena attuazione dell’articolo 32 della Costituzione.


Iren: le dimissioni dell'Amministratore Delegato sono un atto dovuto

Indagine sulle Tangenti del Porto di Genova Coinvolge l’AD di Iren

Come FP CGIL insieme a FIT CISL, UILTRASPORTI UIL, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, FLAEI CISL abbiamo richiesto le dimissioni dell’Amministratore Delegato del Gruppo Iren, coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti del Porto di Genova.

L’incontro tra Direzione e Sindacati

Lo scorso 14 maggio si è tenuto un incontro tra la Direzione del Gruppo Iren e le Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali. L’ordine del giorno è stato modificato a seguito del provvedimento restrittivo nei confronti dell’Amministratore Delegato.

Tempestività del Consiglio di Amministrazione

Abbiamo apprezzato la tempestività della revoca delle deleghe all’Amministratore Delegato da parte del Consiglio di Amministrazione, e la redistribuzione immediata delle stesse per garantire la piena operatività dell’azienda. Tuttavia, per ragioni di opportunità e tutela del Gruppo Iren, riteniamo opportune le dimissioni dell’AD o la revoca dell’incarico da parte del CdA.

Preoccupazioni dei Dipendenti e Ripercussioni Mediatiche

Nonostante l’azienda abbia ripetutamente sottolineato la completa estraneità del Gruppo Iren all’indagine, riteniamo che sia necessario prendere provvedimenti per evitare che l’azienda possa essere associata alla vicenda, con conseguenti danni mediatici e ripercussioni sulle quotazioni in borsa. I dipendenti del Gruppo Iren sono fortemente preoccupati per la situazione attuale.

Richiesta di Maggior Controllo e Trasparenza

Auspichiamo un maggior controllo da parte degli enti pubblici proprietari e una scelta più attenta delle figure apicali, basata su capacità, rispetto della legalità e competenze, evitando logiche diverse da queste. Nel settore ambiente, energetico e del ciclo idrico, chiediamo da tempo un cambio di rotta sul sistema degli appalti, spesso terreno di episodi di corruzione e violazione dei diritti dei lavoratori.


Il Governo Penalizza i Lavoratori delle Funzioni Locali

Indignazione per il Ritardo nella Firma del Contratto 2019-2021

A quasi sei mesi dalla firma del CCNL 2019-2021 per l’area dirigenza Funzioni Locali, il governo non ha ancora autorizzato la firma definitiva della preintesa. Questo ritardo è stato definito come una “penalizzazione intollerabile” per i lavoratori delle funzioni locali, secondo la segretaria nazionale di FP CGIL, Tatiana Cazzaniga.

Una Vergognosa Indifferenza

Tatiana Cazzaniga, in una nota, ha espresso la sua indignazione: “Nonostante la preintesa abbia superato il controllo di tutti i soggetti preposti, il governo non ha ancora trovato il tempo di metterla all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione mancherà solo il controllo della Corte dei conti.”

Una Situazione Insostenibile

“L’indifferenza del governo verso un settore che conta oltre 5.000 lavoratori, tra cui dirigenti delle autonomie locali, dirigenti professionali, tecnici amministrativi del servizio sanitario, segretari comunali e provinciali, è vergognosa”, ha proseguito Cazzaniga.

Urgenza di Azione

Con un contratto in ritardo di tre anni, l’attesa di sei mesi per la firma definitiva è insostenibile. “Il governo deve urgentemente porre fine a questa situazione autorizzando la firma definitiva del contratto al primo Consiglio dei Ministri utile”, ha concluso la segretaria.


23 settembre Sciopero dei Dipendenti AIOP e ARIS!

Il 23 settembre è previsto uno sciopero dei dipendenti delle strutture sanitarie private AIOP e ARIS, indetto dalla FP CGIL insieme alla CISL FP e UIL FPL. Questa mobilitazione è una risposta alle promesse non mantenute riguardo al contratto unico delle RSA e al rinnovo del contratto della sanità privata.

Motivi della Protesta

Nonostante le ripetute mobilitazioni e gli scioperi, le trattative per il contratto unico di settore non sono ancora iniziate. Le trattative sono vincolate alla garanzia di copertura delle risorse da parte del Ministero e delle Regioni.

Situazione Attuale

Dal 2020, i dipendenti con contratto sanità privata ARIS AIOP hanno visto un rinnovo contrattuale dopo 14 anni di blocco. Tuttavia, in sanità pubblica ci sono stati progressi significativi, con il rinnovo del contratto 2019-2021 e l’apertura delle trattative per il contratto 2022-2024. Al contrario, in sanità privata le Associazioni vincolano ancora il rinnovo alla copertura delle risorse.

Importanza del Settore

Il settore della sanità privata conta centinaia di migliaia di lavoratori che garantiscono un diritto costituzionale: la salute. È doveroso sostenere le loro rivendicazioni di vedersi pienamente riconosciuti la propria professionalità e i propri diritti.

Azioni Future

Promettono di continuare a dare battaglia, mobilitandoci su tutto il territorio nazionale e chiedendo alle Istituzioni di rivedere gli accreditamenti. Incroceremo le braccia per tutta la giornata del 23 settembre, con l’astensione dal lavoro prevista per ogni turno di lavoro.


Mancato Accordo al Ministero - Prosegue la Mobilitazione dei Lavoratori UNEBA

Inevitabile il Mancato Accordo

Dopo 17 mesi di trattative e 29 mesi dalla presentazione della piattaforma, il rinnovo del contratto per oltre 135.000 lavoratori delle strutture UNEBA è ancora lontano. La situazione si trascina ormai da 53 mesi, lasciando i lavoratori senza un contratto aggiornato che rispecchi le condizioni attuali del settore socio sanitario e assistenziale.

Le Proposte di UNEBA

Durante le trattative, UNEBA ha avanzato le seguenti proposte:

  • Acconto di 50 euro lorde, che corrisponde a circa 35 euro mensili per i lavoratori di livello 4S.
  • Riduzione dei ROL (Riposi Orari Lavorativi) e congelamento degli scatti di anzianità.
  • Aumenti salariali subordinati al finanziamento pubblico.

Queste proposte sono state fermamente rigettate dai rappresentanti dei lavoratori in quanto considerate lesive della dignità dei dipendenti. La risposta di UNEBA è stata giudicata insufficiente e inadeguata a fronte dell’aumento dell’inflazione, che ha colpito duramente il potere d’acquisto dei salari.

Prosegue la Mobilitazione

A causa del mancato accordo, la mobilitazione dei lavoratori prosegue. L’obiettivo è chiaro: ottenere un rinnovo contrattuale che possa garantire tutele e salari adeguati alle attuali condizioni economiche. La determinazione dei lavoratori nel proseguire con le proteste è alimentata dalla necessità di vedere riconosciuti i propri diritti in un contesto lavorativo sempre più difficile.

Le richieste dei lavoratori sono supportate dalla volontà di garantire una maggiore equità nel settore socio sanitario ed assistenziale, un comparto che richiede costante dedizione e professionalità.

Conclusione

La situazione di stallo nelle trattative con UNEBA dimostra la necessità di un intervento deciso per risolvere le problematiche che affliggono il settore. I lavoratori continueranno a mobilitarsi finché non verranno riconosciute le loro legittime richieste di miglioramento delle condizioni di lavoro e di adeguamento salariale.


ospedale imola

Fp Cgil Imola non ratifica l'accordo sui fondi per il 2024: Ecco le Ragioni

La Fp Cgil Imola, insieme ai rappresentanti RSU, ha deciso di non sottoscrivere l’accordo con l’AUSL di Imola sulla “Finalizzazione delle risorse dei fondi per l’anno 2024 – Primo stralcio”, a differenza delle altre organizzazioni sindacali.

La decisione è motivata dalla mancanza di coerenza nell’allocazione di 120 mila euro per progetti individuali, senza garantire una distribuzione equa della produttività tra tutti i dipendenti, mantenendo le quote del 2023.

Il disaccordo si estende anche alla modalità con cui si richiede di destinare queste risorse prima di stabilire i criteri e le quote annuali, che verranno discussi solo entro giugno 2024, successivamente alla firma dell’accordo prevista per il 6 maggio 2024. La Fp Cgil si interroga su come sia possibile accettare una riduzione del salario accessorio quando non si registrano miglioramenti nelle condizioni lavorative, mentre i carichi di lavoro e le pressioni continuano ad aumentare.

Il malcontento cresce anche per l’aumento del tempo di attesa per il personale entrante tramite graduatorie, aggravando la situazione di chi già opera in condizioni difficili, come nel blocco operatorio, dove si superano le sette reperibilità mensili stabilite dal CCNL. La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di personale dedicato, come evidenziato dalla grave carenza di tecnici di radiologia.

Nonostante queste sfide, la Fp Cgil e la RSU hanno concordato sulla destinazione di 350 mila euro per i DEPP (valorizzazione della professionalità acquisita) a partire dal 1° gennaio 2024, in linea con l’accordo regionale che prevede strumenti per la crescita professionale del personale sanitario della Regione Emilia Romagna.

In conclusione, la Fp Cgil e la RSU si riserveranno di valutare complessivamente la situazione durante la contrattazione integrativa per il “Secondo stralcio dei fondi 2024”, decidendo se procedere alla firma completa dell’accordo o avviare una mobilitazione del personale.


Sciopero Hera: Meno Finanza, Più Investimenti per i Lavoratori

Introduzione

In un’epoca in cui la discussione su come le grandi aziende gestiscono finanziamenti e investimenti è sempre più accesa, la situazione all’interno di Hera ha raggiunto un punto di svolta. Lo sciopero di ieri proclamato dai lavoratori di Hera sottolinea una crescente richiesta di un cambio di rotta: meno finanza e più investimenti strategici.

Protesta e Presidio: Una Giornata di Sciopero

Ieri, circa 400 lavoratori di Hera provenienti da tutta la regione hanno partecipato a una giornata di sciopero, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel-Cisal. La manifestazione si è svolta davanti alla sede centrale di Hera a Bologna in viale Berti Pichat. Tra i partecipanti erano presenti anche una ventina di operaie de La Perla.

Le Ragioni dello Sciopero

La protesta nasce dal fatto che troppo denaro vada verso gli “extra-profitti” a scapito degli investimenti reali che potrebbero beneficiare sia i lavoratori sia la continuità e la qualità dei servizi offerti da Hera. L’azienda afferma che nel 2023 sono stati investiti 900 milioni di euro, un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. I sindacati sottolineano un’altissima adesione allo sciopero nei reparti operativi, con punte del 90% a Bologna, indicando un diffuso malcontento tra i dipendenti.

Conclusioni

L’evento di ieri non è solo un segnale di tensione interna, ma anche un chiaro messaggio verso la necessità di un cambiamento nell’approccio alla gestione finanziaria. I lavoratori di Hera chiedono un impegno più marcato nella strategia industriale, che consideri gli investimenti non solo come cifre su un bilancio, ma come reali miglioramenti nelle condizioni di lavoro e nei servizi.


Continua la trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica 2022/24

Si è svolto nel pomeriggio del 17 aprile il secondo incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica 2022/24.

Dopo l’incontro di impostazione politica che ha avviato la trattativa, anche in apertura di questo secondo incontro abbiamo nuovamente affermato come FP CGIL, come il nodo più rilevante, ad oggi, resti quello dell’assoluta insufficienza delle risorse disponibili alla trattativa. Oggi si è trattato della prima occasione nella quale si è entrati nel merito contrattuale.

Aran ha presentato una prima ipotesi di testo che interviene sue due parti del CCNL vigente: la prima sul sistema delle relazioni sindacali, la seconda sulle declaratorie di alcune aree professionali.

Gli interventi proposti da Aran sul sistema di relazioni sindacali restringono il campo del confronto aziendale, in particolare su organizzazione del lavoro, salute e sicurezza e programmazione delle pronte disponibilità, allargando il campo di iniziativa unilaterale delle Aziende /Enti.

Per noi, per la FP Cgil, l’obiettivo resta sempre quello di ricondurre i temi che attengono l’organizzazione del lavoro e il suo impatto sulle condizioni di lavoro al confronto e alla contrattazione integrativa aziendale e, nel contempo, di rendere l’informativa aziendale davvero preventiva agli atti e alle delibere e di renderla più cogente ed esigibile sotto il profilo del dettaglio delle informazioni che devono essere fornite alle OOSS e alle RSU, a partire dai Fondi Contrattuali e il relativo utilizzo delle risorse per ciascun istituto contrattuale.

Sulle declaratorie delle aree professionali, Aran ha formulato una prima, parziale, proposta che intenderebbe dare seguito alla dichiarazione congiunta n° 7 del CCNL 19/21, sul profilo dell’educatore socio pedagogico, inserendolo, come noi rivendichiamo da sempre, nelle declaratorie del comparto.

Abbiamo riaffermato come per noi sia necessario dare pratica attuazione a tutto quanto è previsto in quella dichiarazione congiunta e costruire le declaratorie anche per autista soccorritore, mediatore culturale, operatore tecnico specializzato, operatore tecnico di centrale e, inoltre, qualificare le declaratorie, all’interno dell’Area dei funzionari, per alcuni profili del ruolo tecnico quali, ad esempio, i collaboratori tecnici informatici.

Abbiamo anche riaffermato come sia per noi importante lavorare per una riunificazione contrattuale per tutto il personale dell’area della ricerca in ambito sanitario e per una sezione contrattuale dedicata alle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente.

Per tutte queste ragioni, sinteticamente qui riportate, abbiamo giudicato insufficienti le proposte ricevute sin qui, riservandoci di produrre un nostro testo sul merito e dichiarando che la discussione sul sistema delle relazioni sindacali e sulle declaratorie professionali deve proseguire nei prossimi incontri.

A chiusura di questa prima nota, ribadiamo come questa trattativa si confermi essere molto in salita, stante le risorse disponibili da Legge di Bilancio 2024 per i rinnovi contrattuali dell’Area Sanità come di tutti i comparti pubblici, risorse insufficienti anche solo per recuperare il potere d’acquisto dei salari di questo triennio. Per questo rinnoviamo il nostro impegno a proseguire la nostra mobilitazione in vista della manifestazione di sabato 20 aprile prossimo a Roma.