Sciopero nazionale della Sanità Privata il 23 settembre: oltre 200.000 lavoratori coinvolti
Il 23 settembre 2024 è stato indetto uno sciopero nazionale che coinvolge più di 200.000 lavoratori delle strutture sanitarie private e delle RSA, dove si applicano i contratti Aiop e Aris. Questi lavoratori svolgono un ruolo cruciale nel garantire un diritto costituzionale fondamentale: la salute. Tuttavia, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl denunciamo che gli impegni presi per la loro tutela non sono stati rispettati.
Le motivazioni dello sciopero
Nonostante siano stati firmati due accordi ponte per unificare i contratti nel settore RSA (Aiop e Aris), i professionisti del comparto non vedono un adeguato riconoscimento da oltre 12 anni. La situazione per i lavoratori della sanità privata è altrettanto complessa: dopo 14 anni di blocco, il contratto è stato rinnovato nel 2020, ma con un riferimento temporale fermo al triennio 2016-2018.
Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl abbiamo richiesto l’apertura di tavoli di trattativa per garantire nuove risorse e migliorare la condizione di questi lavoratori. Tuttavia, la risposta ricevuta è stata negativa, con l’imposizione di condizioni inaccettabili.
Un settore strategico per il Paese
Il comparto della sanità privata e delle RSA rappresenta un settore strategico per l’Italia, con lavoratori che garantiscono ogni giorno un servizio pubblico essenziale. Per questo motivo chiediamo rispetto e dignità per chi opera in queste strutture. Lo sciopero del 23 settembre è un segnale forte: difendere la professionalità e il futuro di questi lavoratori è fondamentale per il benessere del Paese.
CCNL del Pubblico Impiego: Mancano le risorse adeguate!
Sta accadendo una cosa “curiosa” negli ultimi giorni. Una parte della stampa nazionale – a cui in verità non è mai interessato granché dei dipendenti pubblici – ha pubblicato una serie di articoli tesi a sostenere la firma, a breve, dei vari contratti collettivi nazionali del pubblico impiego 2022/2024, lasciando intendere che l’aumento sarà attorno ai 150/160 €.
Ma le cose stanno veramente così?
La risposta, come si può immaginare, è negativa. Proviamo a capire perché.
Il Governo nella Legge di bilancio ha stanziato una cifra pari all’aumento del 5,78%.
Prima considerazione. Ovviamente si tratta di una media. Ci sono tanti contratti, tanti comparti e tante professionalità: dai magistrati agli infermieri, dalle educatrici agli impiegati, dai militari all’estero, ai medici, dai vigili del fuoco alla polizia penitenziaria…
Quindi i 150 € previsti sono la classica media del pollo.
Seconda considerazione. L’inflazione nel periodo considerato è stata molto più alta, ha viaggiato ben oltre le due cifre perciò, quel 5,78% non si avvicina nemmeno a coprire quanto perso, come potere d’acquisto, dalle retribuzioni.
Ma continuiamo con altre considerazioni.
In quella cifra sono comprese anche l’indennità di vacanza contrattuale (ivc, quella piccola cifra che troviamo in busta paga da aprile 2022), nonché l’anticipo contrattuale, deciso unilateralmente dal Governo, che qualche amministrazione ha erogato lo scorso dicembre (causando anche un danno dal punto di vista fiscale e contributivo) ed altre stanno invece erogando mese per mese nel 2024.
E’ quindi facile capire come le risorse a disposizione siano poche.
Con quel poco bisognerebbe almeno completare la riqualificazione del personale, avviata con gli ultimi CCNL, rafforzare il sistema delle indennità, valorizzare professioni e peculiarità lavorative.
Quanto è rimasto da erogare? Poco, forse nulla.
A questo punto diamo anche uno sguardo alla direttiva del Governo sui rinnovi contrattuali, il cosiddetto atto di indirizzo.
La volontà che emerge è quella di togliere materie dalla contrattazione e aumentare il peso della valutazione.
Perciò, maggiore discrezionalità, meno trasparenza, meno coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori nelle scelte, forte perdita del potere di acquisto.
Inoltre, rimane il tetto al fondo del salario accessorio (cioè alla loro produttività) quindi, le amministrazioni che vorrebbero investire risorse sui propri dipendenti, sul proprio capitale umano, non potranno farlo.
Per non parlare dell’assoluta assenza di un piano straordinario di assunzioni di cui la pubblica amministrazione ha assolutamente bisogno.
In sintesi? Oltre ad un rispetto maggiore di chi ancora crede nella pubblica amministrazione e vi lavora, servono ulteriori risorse.
Non ci sono? Beh, per una tassazione iniqua che favorisce alcune categorie ci sono. Per i condoni ci sono. Per la “rottamazione” delle cartelle fiscali ci sono. Per regalare concessioni balneari ci sono…
Noi i contratti li vogliamo firmare, sia chiaro! Ma contratti equi, dignitosi.
Non un’elemosina, né un ricatto.
In divisa ma senza contratto, Polizia Penitenziaria in piazza
Novecentoquarantadue sono i giorni da quando il loro contratto è scaduto. Quanto basta per spingere polizia e forze armate a scendere in piazza il 31 luglio davanti Montecitorio insieme a Maurizio Landini anche con una delegazione dall’Emilia-Romagna.
Anche nella nostra Regione presidi a Ferrara, Bologna e Modena.
Stipendi e contratti al palo
“La promessa era che avrebbero dato più soldi rispetto agli altri lavoratori, la realtà, invece è il 5,78% di incremento medio certificato dalla Ragioneria Generale per tutti i dipendenti pubblici, anche per quelli delle forze di politica”, ha raccontato il segretario nazionale della Fp Cgil in un’intervista a Collettiva. Gli fa eco Pietro Colapietro, segretario generale del Silp, che sottolinea come lo stipendio medio di un poliziotto si aggira sui 1600 lordi al mese: “Dopo tre anni di inflazione cumulata al +17% l’aumento che il governo si appresta a riconoscere al comparto si limita al +5,7%”
Le richieste
Non chiedono la luna. Innanzitutto “garanzie di risorse economiche per un contratto dignitoso” che permetta il recupero del potere d’acquisto per le donne e gli uomini in divisa. Poi serve “un piano straordinario di assunzioni” per aumentare gli organici del personale operante nei molteplici servizi di sicurezza svolti dalle forze di polizia e militari. Tema non meno importante è quello delle condizioni di lavoro e di vita “per contrastare il preoccupante fenomeno dei suicidi tra i lavoratori”. Infine il nodo pensioni: con l’attivazione della previdenza complementare per garantire un futuro sicuro ai lavoratori.
Governo non pervenuto
“Il governo, pur vantandosi di essere vicino alle forze dell’ordine e alle forze armate – scrivono le sigle sindacali – dimostra di essere sordo alle legittime richieste avanzate dai lavoratori: salario equo, diritti tutelati, previdenza protetta, tutela della salute e della sicurezza sul lavoro per la dignità di ogni operatore”.
Nasce l'osservatorio regionale di Coop. Soc. e Sindacati - Vigileremo su appalti e affidamenti
È stato costituito nei giorni scorsi dai rappresentanti regionali delle Centrali della cooperazione sociale (Agci-Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali) e delle Organizzazioni sindacali (FP-Cgil, Cisl-FP, Fisascat Cisl, Uil-Fpl, Uiltucs-Uil) l’Osservatorio Paritetico Regionale su appalti e accreditamenti territoriali, previsto dal rinnovo del contratto delle cooperative sociali avvenuto a fine gennaio. Come coordinatore è stato nominato Emanuele Monaci (Agci – Imprese Sociali Emilia-Romagna), mentre in qualità di vice è stato indicato Fabio De Santis (FP – Cgil Emilia-Romagna).
Obiettivo dell’Osservatorio Paritetico Regionale, come previsto dall’art. 9 del rinnovo CCNL Coop Sociali, è quello di “strutturare adeguati monitoraggi per la corretta applicazione delle norme sugli appalti e degli affidamenti alla cooperazione sociale, nonché proporre soluzioni e correttivi”. In particolare, l’Osservatorio farà affidamento sulle tariffe del nuovo CCNL Coop Sociali che sono state pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Quali saranno i compiti dell’osservatorio
“L’Osservatorio Paritetico Regionale è uno strumento per la valorizzazione del lavoro sociale in linea con quanto previsto dal rinnovo contrattuale – sottolineano il coordinatore Monaci e il vice De Santis – e avrà il compito di monitorare l’applicazione del nuovo contratto delle cooperative sociali, scongiurando appalti pubblici e accreditamenti basati sul criterio del massimo ribasso e sulla riduzione del costo del lavoro. Inoltre intende monitorare la piena ed integrale applicazione del Codice degli Appalti pubblici in ordine alle corrette applicazioni dei CCNL stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.
“Con quest’organo – concludono – imprese cooperative e sindacati intendono contribuire alla massima trasparenza nei procedimenti di gara, raccogliendo segnalazioni di eventuali anomalie e promuovendo iniziative formative e informative che coinvolgano tutti i soggetti interessati a partire da Regione, Aziende sanitarie, Amministrazioni comunali e locali, in particolare attraverso l’Anci Emilia-Romagna. A tal fine è intenzione dell’Osservatorio chiedere un incontro all’Anci Emilia Romagna ed alla Regione Emilia Romagna già nei prossimi giorni.
Stato di Agitazione dei Vigili del Fuoco di Piacenza: Preavviso di Sciopero e Richiesta di Conciliazione
La FP CGIL Piacenza insieme alle organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco di Piacenza hanno proclamato lo stato di agitazione provinciale e preannunciato l’intenzione di indire uno sciopero provinciale della categoria. Questa decisione è stata presa a seguito delle richieste espresse dai sindacati e della totale mancanza di risposte adeguate da parte delle autorità competenti.
Motivazioni dello Stato di Agitazione
Abbiamo constatato una mancanza totale di relazioni sindacali nonostante una risposta scritta, giudicata sterile e non esaustiva. Questa situazione ha portato alla decisione di proclamare lo stato di agitazione e a preannunciare uno sciopero provinciale, per far valere i diritti e le richieste dei Vigili del Fuoco di Piacenza.
Richiesta di Attivazione della Procedura di Conciliazione
In conformità con quanto previsto dalla legge 146/90 e successive modifiche, abbiamo richiesto la formale attivazione della procedura preventiva di conciliazione delle controversie, come previsto dall’accordo di settore. Questa procedura è essenziale per tentare di risolvere le controversie in atto e per evitare l’escalation della situazione.
Le Richieste dei Sindacati
Le note delle diverse organizzazioni sindacali (CGIL, CONAPO, CISL) hanno evidenziato una serie di problematiche che necessitano di una soluzione immediata:
- Miglioramento delle relazioni sindacali: Richiesta di dialogo costruttivo e risposte esaustive alle problematiche sollevate.
- Condizioni di lavoro: Miglioramento delle condizioni di lavoro per i Vigili del Fuoco di Piacenza.
- Risorse e personale: Adeguamento delle risorse e del personale per garantire un servizio efficiente e sicuro.
Conclusione
Ci attendiamo un pronto riscontro da parte delle autorità competenti e auspicano che la procedura di conciliazione possa portare a una risoluzione positiva delle controversie in atto. In caso contrario, lo sciopero provinciale sarà inevitabile.
Trattativa rinnovo CCNL Sanità. A che punto siamo?
Nell’incontro del 29 luglio, tenutosi in modalità da remoto, l’Aran ha presentato una nuova versione della parte normativa del contratto. Questa versione include ipotesi di modifica su vari temi cruciali come gli incarichi, l’orario di lavoro, le pause, le prestazioni aggiuntive, lo smaltimento delle ferie pregresse, la formazione, l’age management, il patrocinio legale e il welfare aziendale.
Critiche alle Proposte di Aran
Le modifiche proposte, insieme alla conferma di quelle già avanzate in precedenza, ci trovano molto insoddisfatti. Le risorse disponibili sono ritenute insufficienti e ciò pesa come un macigno sull’intero negoziato.
Modifiche Proposte
- Incarichi: Incremento del valore massimo dell’incarico di base da 1.300 a 1.400 euro, ritenuto insufficiente da Fp Cgil, che chiede almeno 3.000 euro, con un aumento a 5.000 euro per gli incarichi di complessità intermedia.
- Pronta Disponibilità: Nessun aumento per l’indennità oraria collegata alla pronta disponibilità, ma aumento dei turni mensili da sette a dieci, mantenendo una media di sette nel quadrimestre.
- Prestazioni Aggiuntive: Utilizzo delle prestazioni aggiuntive per fronteggiare carenze di organico e raggiungere obiettivi ulteriori, il che può portare a un incremento surrettizio dell’orario di lavoro senza sbloccare le assunzioni o aumentare adeguatamente gli stipendi.
- Ferie Pregresse: Assegnazione alle aziende della possibilità di predisporre piani di smaltimento con il dipendente, lasciando il singolo a gestire le richieste del dirigente.
- Age Management: Introduzione di misure di age management, ma il testo proposto è considerato vuoto, con solo generiche dichiarazioni di principio.
Posizione di Fp Cgil
Abbiamo espresso contrarietà a questa impostazione, richiamando le proposte contenute nella piattaforma unitaria. Abbiamo ribadito che, senza un cambio di impostazione da parte dei datori di lavoro e senza ulteriori risorse, il negoziato non potrà concludersi positivamente. Questa posizione è stata condivisa dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali al tavolo delle trattative.
Prossimi Passi
La trattativa è stata aggiornata a settembre, in data da definirsi. Continueremo a tenere aggiornati i nostri iscritti e sostenitori.
Albo degli educatori e dei pedagogisti: tanti dubbi. Bisogna rinviare i termini per la costituzione
La recente Legge 15 aprile 2024, n. 55, che regola l’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative, ha introdotto nuove disposizioni che hanno sollevato diverse preoccupazioni tra gli operatori del settore. Di seguito, analizziamo i punti chiave e le richieste avanzate dalle Parti Firmatarie della Nota Congiunta.
Disposizioni Transitorie e Scadenze
La legge prevede che, nella fase di prima attuazione, gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia, in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, possano iscriversi agli albi professionali. Le scadenze per queste iscrizioni sono fissate al 6 agosto 2024, con una proroga fino al 2 ottobre 2024 per la regione Puglia.
Richiesta di Proroga delle Scadenze
Le Parti Firmatarie della Nota Congiunta ritengono fondamentale prorogare i termini previsti per l’iscrizione agli albi. Questa proroga è necessaria per consentire a tutti gli educatori che soddisfano i requisiti di legge di completare la procedura di iscrizione. La richiesta si basa sulla complessità della materia, sul periodo estivo e sulla grande quantità di personale coinvolto.
Salvaguardia e Tutela Occupazionale
Per le migliaia di operatori nei servizi educativi, socio-educativi, socioassistenziali, socio-pedagogici e sociosanitari che lavorano in conformità con le normative regionali e nazionali vigenti, ma che attualmente non soddisfano i requisiti della Legge 55/24, le Parti Firmatarie chiedono al Parlamento di trovare rapidamente soluzioni adeguate per garantire la loro tutela occupazionale.
Necessità di una Interlocuzione Costruttiva
Le Parti Firmatarie sottolineano l’importanza di una interlocuzione costruttiva con le autorità competenti per gestire le criticità emerse e eventuali future. Sarà fondamentale assicurare che le normative e i contratti attuali continuino a proteggere tutto il personale coinvolto.
Impegno per la Salvaguardia dei Servizi
Le Parti Firmatarie si impegnano a individuare soluzioni appropriate e tempestive, anche a livello regionale, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità dei servizi educativi.
FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOPSOCIALI, AGCI IMPRESE SOCIALI
Trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali. A che punto siamo?
Nel recente incontro all’Aran sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali, la segretaria nazionale Fp Cgil, Tatiana Cazzaniga, ha espresso con fermezza la posizione del sindacato riguardo all’aumento del 5,78%. Di seguito, i punti salienti della nostra dichiarazione.
Aumento del 5,78% Insufficiente
Tatiana Cazzaniga ha sottolineato che l’aumento del 5,78% è del tutto inadeguato per compensare l’aumento del costo della vita. Questo problema è particolarmente grave per i dipendenti delle funzioni locali, che sono tra i dipendenti pubblici con il salario più basso.
Problemi di Finanziamento
Le risorse economiche stanziate e in parte già erogate dovrebbero coprire una serie di aspetti cruciali, tra cui:
- Indennità
- Produttività
- Incentivi
- Progetti
- Nuovo sistema di classificazione previsto nel contratto precedente
Tuttavia, a causa dei finanziamenti limitati, questi aspetti sono stati poco utilizzati. Cazzaniga ha affermato che per rendere attrattivo il lavoro negli Enti Locali, è necessario un investimento significativo.
Piano Straordinario di Assunzioni
La segretaria nazionale ha evidenziato che il contratto è solo una parte della soluzione. È indispensabile anche un Piano straordinario di assunzioni per affrontare le sfide attuali.
Mobilitazione Imminente
Siamo pronti a mobilitarci se la legge di bilancio non risponderà alle richieste di risorse necessarie per il contratto. Cazzaniga ha concluso ribadendo l’importanza di un sostegno concreto da parte del governo per garantire condizioni di lavoro dignitose e attrattive per i dipendenti delle funzioni locali.
Trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali. A che punto siamo?
Nell’incontro del 23 luglio sulle trattative per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 22-24, ARAN ha presentato nuove proposte riguardanti il lavoro a distanza e il sistema di relazioni sindacali. Ecco i punti salienti e la posizione di Fp Cgil:
Modifiche sul Lavoro a Distanza
ARAN ha accettato alcune proposte avanzate in precedenza, aggiungendo alla contrattazione integrativa l’individuazione delle casistiche di lavoratori che possono accedere al lavoro agile per più giorni rispetto al resto del personale. Tuttavia, è importante notare che il CCNL 2019/2021 non include alcun concetto di prevalenza delle prestazioni in presenza rispetto a quelle erogate a distanza.
Proroga dell’Articolo 18 del CCNL 2019/2021
ARAN ha proposto di prorogare la vigenza dell’articolo 18 del CCNL 2019/2021 fino al 30 giugno 2025. Questo articolo riguarda le progressioni tra le aree in deroga per effetto del passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento professionale. Fp Cgil ritiene che questa proroga sia inadeguata, poiché non tiene conto degli effetti di riorganizzazione derivanti dai progetti del PNRR. Pertanto, Fp Cgil ha proposto una proroga fino al 31 dicembre 2026.
Incrementi Contrattuali
ARAN ha presentato una tabella sugli incrementi contrattuali che prevede:
- 141 euro lordi per i Funzionari
- 116 euro lordi per gli Assistenti
- 110 euro lordi per gli Operatori
Questi importi includono le indennità di vacanza contrattuale e gli anticipi erogati a dicembre. Tuttavia, l’incremento netto sarà di circa 70 euro lordi per i Funzionari, 60 per gli Assistenti e 57 per gli Operatori.
La Posizione di Fp Cgil
Evidenziamo che gli incrementi proposti non compensano la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione. Pertanto, ribadisce la necessità di ulteriori risorse per:
- Allineare le retribuzioni medie tra ex ministeri e altri settori del comparto.
- Proseguire il percorso avviato con la contrattazione sulle famiglie professionali e le progressioni tra le aree in deroga.
- Alimentare i fondi risorse decentrate e avviare il nuovo sistema degli incarichi per le aree Assistenti e Funzionari.
Sottolineiamo l’importanza di abrogare la norma che impone i tetti ai fondi della contrattazione integrativa per liberare risorse disponibili in diverse amministrazioni.
Conclusioni
Chiede al governo di mettere ulteriori risorse nella prossima legge di bilancio per garantire un giusto rinnovo contrattuale ai 193mila addetti del comparto delle Funzioni Centrali. La mobilitazione continuerà fino a ottenere le condizioni necessarie.
È necessaria una revisione della Clausola "Obbligo Permanenza" di 5 Anni nelle Aziende Sanitarie dell'Area Metropolitana di Bologna
La Fp Cgil Bologna e Fp Cgil Imola hanno formalmente richiesto una revisione della clausola di “obbligo permanenza” di 5 anni alle dipendenze dell’Amministrazione di prima assunzione, prevista nel regolamento del bando di concorso per l’Area Metropolitana di Bologna. Questa clausola, derivante dall’art. 35 del Dlgs n. 165/2001, limita significativamente la mobilità del personale sanitario, creando diverse problematiche. Ecco una panoramica dei punti salienti della richiesta di revisione.
Ingiustizia della Clausola
Le organizzazioni sindacali ritengono ingiusto negare la mobilità, soprattutto quella di interscambio, poiché limita le possibilità degli operatori sanitari di conciliare esigenze personali e professionali. Questo vincolo impedisce l’acquisizione di nuove risorse lavorative desiderose di entrare a far parte delle strutture sanitarie dell’area metropolitana di Bologna.
Impatto sulla Decisione dei Professionisti
La presenza del vincolo di 5 anni disincentiva i professionisti a scegliere le aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, influenzando negativamente la loro decisione di accettare un posto di lavoro. Questo porta a una minore attrattività delle aziende, con conseguenti difficoltà nel reperimento del personale necessario per garantire il turnover e l’assistenza sanitaria.
Problemi con la Mobilità per Interscambio
La mobilità per interscambio, che prevede lo scambio di azienda tra due dipendenti senza danni per le amministrazioni, viene sistematicamente rifiutata senza alcuna valutazione preventiva. Questo comportamento provoca un impoverimento delle risorse umane e delle competenze nelle aziende sanitarie, poiché molti professionisti scelgono di dimettersi volontariamente se non ottengono l’interscambio desiderato.
Disparità di Trattamento
Un ulteriore punto critico è rappresentato dal fatto che altre aziende pubbliche, basandosi sul parere Aran N.0103321/2022 del 24/03/2022, non applicano questo vincolo. Ciò crea una disparità di trattamento e diritto per il personale del servizio unico metropolitano.
Richiesta di Revisione
Le organizzazioni sindacali sottolineano la necessità di una riflessione da parte delle direzioni aziendali, poiché le rigidità attuali hanno portato solo danni ai reparti e ai servizi. In caso di mancata revisione della clausola, le organizzazioni sindacali si riservano di intraprendere tutte le azioni necessarie a ogni livello di discussione.