Istituzione dell'albo dei Pedagogisti e degli Educatori socio-pedagocici dell'Emilia-Romagna
La Legge 55 del 15/04/2024 prevede l’istituzione dell’Albo dei Pedagogisti e dell’Albo degli Educatori Professionali Socio-Pedagogici.
Il Tribunale di Bologna ha nominato il Commissario per la formazione degli albi. È possibile presentare la domanda per l’albo dell’Emilia-Romagna presso il Tribunale di Bologna entro il 6 agosto 2024.
A chi sono rivolti gli albi?
Ai pedagogisti, agli educatori socio-pedagogici e agli educatori dei servizi educativi per l’infanzia.
Come si presenta la domanda?
Per presentare domanda di iscrizione presso l’albo dell’Emilia-Romagna le due modalità indicate dal Tribunale sono le seguenti:
- presso l’Ufficio Albo CTU del Tribunale di Bologna (Via Farini, 1), dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00;
- a mezzo raccomandata a/r indirizzata “al Commissario per la formazione degli albi dei pedagogisti e degli educatori socio-pedagogici” presso il Tribunale di Bologna, Via Farini 1, Bologna.
Su ogni istanza dovrà essere apposta una marca da bollo da 16 euro.
L’iscrizione all’Albo è necessaria per l’esercizio della professione.
Le iscrizioni entro il 6 agosto 2024 sono finalizzate alla formazione degli albi ed alla costituzione dell’Ordine regionale delle professioni pedagogiche ed educative. A far data dalla costituzione dell’Ordine verrà normato anche il suo funzionamento.
Se hai richieste di chiarimenti chiama il tuo funzionario territoriale della FP CGIL!
Raggiunta l'ipotesi di accordo integrativo all'AUSL Romagna!
Dopo diversi anni in Ausl Romagna si riparte con la contrattazione di secondo livello applicando i principi del contratto nazionale 19/21 valorizzando il personale con DEP (ex fasce) e Incarichi di Funzione. Come tutti gli accordi andrà migliorato e contiamo di farlo a Ottobre con gli altri punti che abbiamo formalizzato all’azienda in data 8 Maggio.
L’ipotesi di accordo prevede:
- 1.600.000 € per DEP (ex PEO);
- 1.000.000 € per DEP 2025 legati alle cessazioni 2024 più tutte le risorse proprie del fondo 102 a seguito dell’incremento del fondo 103 legato ai decreti emergenziali e salario accessorio per effetto dell’ accordo regionale del 19 Aprile;
- 1.580.000 € per valorizzazione incarichi di funzione nuovi e rivalutazione di quelli in essere;
- 318.000 € per progetti che interessano l’ area tecnica e amministrativa;
- 2.258.000 € finanziamento di politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro;
- In attesa delle assunzioni che sono state già state deliberate fino a Settembre la remunerazione delle assenze improvvise nelle 24 ore con una tariffa oraria di 50 euro per il personale sanitario e 30 euro per il personale OSS e Autisti di ambulanza.
Per quanto riguarda la Mensa:
- 441.000 € per valorizzare di 1,05 ad accesso del dipendente alle mense interne o ai punti sostitutivi convenzionati erogati in due tranche Ottobre 2024 e Marzo 2025 a partire da metà Luglio;
- Aumento di 1 euro del buono pasto fruito nei punti sostitutivi convenzionati con uno studio di fattibilità per renderli cumulabili;
- Estensione della fascia di fruibilità fino alle ore 16,30;
- Modifica del regolamento mensa con relativa eliminazione dell’ obbligo di rientro per un’ora e trenta alla riapertura del confronto.
Comune di Parma: Raggiunta l'Intesa sul Contratto Decentrato 2024
Dopo due mesi di trattative, siglato il contratto decentrato del Comune di Parma per il 2024
Manzotti, FP CGIL Parma: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti”
Dopo circa due mesi di trattative, il 24 giugno è stato finalmente sottoscritto il Contratto Decentrato Integrativo del Comune di Parma per l’anno 2024. Ruggero Maria Manzotti, segretario generale FP CGIL Parma, ha commentato: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Parma.”
Contenuti dell’Intesa
Nuovo Regolamento sul Lavoro a Distanza: Entrerà in vigore il primo settembre 2024 e disciplinerà il lavoro agile e da remoto, favorendo la conciliazione tra vita privata e lavoro.
Differenziali Stipendiali: Continuerà il percorso delle progressioni orizzontali, garantendo nuovi aumenti per la Polizia locale.
Fondo Salario Accessorio: Confermate le somme per la produttività, con un aumento dell’indennità per i dipendenti dei front office.
Welfare Aziendale: Confermato il contributo per il trasporto pubblico urbano e l’aumento del buono spesa per tutti i dipendenti.
Regolamento per gli Incentivi Tecnici: Approvato il regolamento basato sul nuovo codice degli appalti pubblici, promuovendo maggiore trasparenza ed equità.
Utilizzo delle Risorse da Recupero dell’Evasione dei Tributi Locali: Il sindacato si impegna a monitorare attentamente l’applicazione di questo strumento.
“Questa contrattazione – aggiunge Manzotti – è durata circa due mesi e ci ha visti impegnati al tavolo delle trattative, come sempre, in maniera chiara e determinata. Ringraziamo tutte le RSU per il lavoro paziente e costante svolto anche in questa occasione e, con loro, da settembre riprenderemo il confronto sugli altri importanti argomenti che volta per volta la parte pubblica porterà ai tavoli di contrattazione.”
Prossimamente saranno calendarizzate le assemblee per i vari settori per esporre i contenuti del contratto decentrato 2024.
«Aumentare il divario tra le regioni mette a rischio anche la nostra sanità» Il commento del segretario generale Marco Bonaccini
Da un’intervista del Corriere di Romagna
Il segretario regionale della Fp Cgil Marco Bonaccini: «Vantaggi soltanto a breve termine, aumenterà la migrazione sanitaria e sarà difficile reggere»
«Anche un sistema attrattivo come il nostro verrà affondato sotto i colpi di una domanda che non potrà reggere»
«Mantenere il nostro livello di eccellenza come sanità regionale sarà sempre più difficile. Nessuno si illuda che dare maggiori risorse alle regioni considerate più ricche possa essere un vantaggio, forse lo sarà nel breve periodo, ma non nel lungo. Perché se una parte della nave va a fondo prima o dopo va a fondo tutta la nave».
A parlare sugli effetti dell’autonomia differenziata sulla sanità emiliano romagnola è Marco Bonaccini, segretario regionale della Fp Cgil Emilia Romagna, alle prese in questi giorni con l’analisi di una riforma di cui si percepisce il senso, ma molto meno i contorni.
«La verità è che stiamo parlando di un colossale punto interrogativo – spiega Bonaccini – La traduzione concreta di quanto approvato in parlamento resta un’incognita. Parliamo di una legge che in realtà non conosciamo, dove si parla di criteri, ma poco di sostanza e di risorse»
Bonaccini, pur con tutte le sue criticità ancora presenti (vedi liste d’attesa), la sanità emiliano romagnola resta un’eccellenza a livello nazionale, crede che l’autonomia differenziata possa intaccare i suoi livelli attuali?
«Mantenere quei livelli sarà sempre più difficile. Il primo effetto sarà però quello di una divaricazione territoriale sempre più marcata; con un sud sempre più in difficoltà a garantire una sanità all’altezza».
Un recente studio della fondazione Gimbe a riguardo parla di “frattura strutturale” tra nord e sud Italia «Quel gap già esistente tra regioni settentrionali e meridionali lo dovremo probabilmente moltiplicare per quattro o per cinque e solo allora capiremo a cosa andiamo incontro».
In che senso?
Dopo un primo apparente vantaggio per le regioni del nord, si incrementerà un fenomeno già esistente che è quello della migrazione sanitaria. Al momento, citando lo stesso studio della Fondazione Gimbe di cui mi parlava, in Emilia Romagna siamo al secondo posto in Italia (dopo la Lombardia) come accoglienza di pazienti che arrivano da altre regioni. Se per la nostra sanità dovessero aumentare i pazienti in maniera così esponenziale come potremo dare una risposta a tutti? Anche un sistema attrattivo come il nostro verrà affondato sotto i colpi di una domanda che non potrà reggere. Ecco perché ritengo che solo in apparenza questa ripartizione aiuti le regioni virtuose».
E per i lavoratori della sanità?
«Anche per loro ci saranno conseguenze di questo gap. Che in parte già vediamo in altri settori. Ci sarà una grande affluenza da altre regioni. Ma se da un lato l’Emilia Romagna sa accogliere lavorativamente, dall’altro ormai ha un costo della vita che rende difficile la loro permanenza. E quindi si creerà un problema di reperimento di personale. Ma mi lasci dire una cosa ulteriore»
Prego
«Parliamo molto di sanità, ma molto meno di socio sanità. Ed è proprio la tenuta del sistema socio sanitario che mi preoccupa di più. Un paziente può uscire da un ospedale con un intervento perfettamente riuscito, ma poi ha bisogno di assistenza. Andiamo incontro ad un invecchiamento della popolazione che nei prossimi 15 anni avrà il suo boom. Ma negli ultimi 25 anni le case dei Comuni, a cui questo sistema è affidato, sono state progressivamente prosciugate dai vari governi che si sono succeduti, anche di centro sinistra va detto, e ora devono fare i conti con tutto questo».
L’alternativa quale sarebbe? Un ritorno al centralismo statale?
«Sono assolutamente contrario a un ritorno al centralismo statale. L’alternativa è un’altra: riequilibrare queste dinamiche. Da un lato parlare di autonomia delle regioni, dall’altro si uccidono i Comuni. Qualcosa è evidente che non va.
Il nodo restano quindi le risorse
«E su questo è ovvio che non possiamo prescindere da una riforma fiscale che non attinga solo dal gettito fiscale sicuro di pensionati e dipendenti come avviene ora.»
Su queste colonne Vasco Errani invocava come argine politico all’Autonomia Differenziata la carta del referendum è d’accordo?
Sì lo sono. Le grandi riforme costituzionali sono state accompagnate nella storia della repubblica da un Referendum. Ed è bene ricordare che spesso ha dato esiti diversi da quelli che i governi si aspettavano.
Allarme a Rimini: Carenza di Personale e Mezzi nei Vigili del Fuoco
Il recente allarme lanciato dalla FP CGIL di Rimini mette in luce una situazione preoccupante: la carenza di personale e mezzi nei Vigili del Fuoco della provincia. I sindacati hanno richiesto l’intervento urgente del sindaco e presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad, per affrontare questa criticità.
Carenza di Mezzi: Una Sola Autoscala per l’Intera Provincia
Attualmente, il Comando Provinciale di Rimini dispone di una sola autoscala. Questa limitazione è particolarmente grave considerando l’elevata concentrazione di hotel, residence e pensioni a più piani presenti nella provincia. La situazione è stata segnalata alla Direzione Regionale del Dipartimento, sottolineando come una singola autoscala sia insufficiente per garantire una risposta efficace ai frequenti eventi climatici estremi che colpiscono sia la costa che l’entroterra.
Supporto Richiesto anche dalla Repubblica di San Marino
In base agli accordi bilaterali tra lo Stato Italiano e la Repubblica di San Marino, l’autoscala e il personale dei Vigili del Fuoco di Rimini potrebbero essere richiesti per interventi di soccorso anche nel territorio sammarinese. Questo aggraverebbe ulteriormente la già critica situazione di carenza di mezzi. Attualmente, è stato dato in uso un mezzo per mettere in sicurezza piante o cornicioni, che però non è omologato per evacuare persone dai piani alti degli edifici, rendendolo inadatto per operazioni di salvataggio.
Grave Carenza di Personale
Il Comando Provinciale di Rimini registra una carenza di almeno 45 unità rispetto all’organico previsto, una riduzione di circa il 20%. Questa carenza è particolarmente preoccupante considerando l’espansione della provincia, che ha inglobato 11 comuni delle Marche, aumentando così il territorio e la popolazione da servire. Durante l’estate, viene aperto il distaccamento di Bellaria – Igea Marina, ma il personale impiegato è lo stesso che opera già in orario straordinario, incrementando il carico di lavoro.
Impatti sul Personale e sulla Capacità di Risposta
La situazione attuale costringe a frequenti cambi turno, riduzione dei periodi di riposo e difficoltà nella programmazione delle ferie, mettendo a rischio la capacità di risposta alle emergenze. Sottolineiamo che questa situazione potrebbe avere gravi conseguenze sulla sicurezza dei cittadini e sulla capacità operativa dei Vigili del Fuoco.
In conclusione, l’allarme lanciato dai sindacati evidenzia la necessità di interventi urgenti per garantire un adeguato livello di sicurezza e operatività nei Vigili del Fuoco di Rimini. È fondamentale che le autorità competenti prendano provvedimenti immediati per affrontare la carenza di personale e mezzi, assicurando così una risposta efficace alle emergenze e la sicurezza della popolazione.
Grave Carenza di Personale in Ausl Romagna: L'Allarme della FP CGIL
Come FP CGIL lanciamo un grido d’allarme riguardo alla situazione critica del personale sanitario in Romagna, in particolare nella provincia di Ravenna. La carenza di operatori socio-sanitari è diventata insostenibile, con doppi turni e richiami dalle ferie che stanno mettendo a dura prova i lavoratori del settore.
Contratti a Breve Termine: Un Ostacolo per le Assunzioni
Uno dei principali problemi che vogliamo far emergere è l’offerta di contratti a soli cinque mesi da parte di Ausl Romagna. Questo tipo di contratto non risulta attrattivo per i professionisti in graduatoria, i quali preferiscono rimanere nelle strutture dove già lavorano con contratti a tempo indeterminato. Il sindacato propone di allungare la durata dei contratti a 24-36 mesi per rendere le posizioni più appetibili e rispondere meglio alle esigenze a lungo termine del settore sanitario.
Il Disegno di Legge del Governo: Tante Promesse, Poche Risorse
Critichiamo anche il recente disegno di legge del Governo, composto da 15 articoli che promettono il superamento del tetto alla spesa sul personale senza però indicare chiaramente le coperture economiche. Senza risorse aggiuntive per il Servizio Sanitario Nazionale, la carenza di personale rimarrà un problema irrisolvibile.
Le Difficoltà delle Procedure di Assunzione
Riconosciamo gli sforzi di Ausl Romagna nel tentativo di assumere personale, soprattutto infermieri, per coprire il turn over fino al 2024. Tuttavia, le procedure di arruolamento e regolarizzazione delle assunzioni richiedono tempi molto lunghi. Inoltre, le assunzioni per la copertura delle ferie estive sono state deliberate con grande ritardo, aggravando ulteriormente la situazione.
Un Periodo Estivo Critico
L’inizio delle ferie estive, l’unico periodo garantito per il riposo del personale, è stato segnato da continui richiami in servizio e richieste di doppi turni. Nei reparti più critici, si stima una mancanza di personale fino al 20%, rendendo la situazione insostenibile. Chiediamo una gestione più puntuale da parte dell’Azienda e un intervento del Governo per garantire i finanziamenti necessari e attuare misure concrete per salvaguardare sia gli utenti che i lavoratori dell’Ausl Romagna.
Le Sfide del rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024
“Le sfide che ha davanti il comparto delle funzioni locali hanno un tasso di complessità molto più alto di quelle che abbiamo in alcuni comparti, perché siamo in una situazione di contrazione occupazionale che porta a volte all’impraticabilità di alcune scelte.”.
Lo ha detto la segretaria generale di Fp Cgil Serena Sorrentino in occasione della riunione per l’apertura della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL personale funzioni locali 2022-2024.
A fronte all’intenzione del rappresentante della Conferenza delle Regioni di ricercare condivisione, Sorrentino ha replicato: “Se l’appello è quello della condivisione noi rispondiamo positivamente all’idea – ha aggiunto – ma la condivisione non può significare accettare passivamente il definanziamento, la svalorizzazione del salario dei dipendenti delle funzioni locali. La condivisione può essere, invece, costruire insieme una strategia per la quale sul titolo valorizzazione del personale, crescita dei salari maggiore dell’inflazione, finanziamento della contrattazione decentrata e del salario accessorio, sul tema del superamento di tanti tetti, non solo quello sul salario accessorio ma anche sulle facoltà assunzionali, le parti sedute al tavolo possono convergere su un’univoca richiesta al Governo di intervenire su questi temi. Sicuramente sarà un impegno della Cgil proseguire sul terreno della mobilitazione che noi abbiamo intrapreso e quindi sono un po’ meno ottimista del Presidente dell’Aran nel dire che parte la trattativa per il contratto delle funzioni locali. Ci siamo incontrati ma, se queste sono le premesse, pensare che insediamo il tavolo che inizia a discutere di merito sarà molto complicato”.
“Chiedo all’Aran di farsi portatrice presso il ministro della Pubblica Amministrazione: abbiamo bisogno di una proroga esigibile sulle progressioni verticali in deroga. E’ un punto imprescindibile per noi, altrimenti la riforma dell’ordinamento professionale conseguita nel 19-21 viene vanificata. Quanto allo risorse stanziate sino ad ora (0,55%) – ha proseguito Sorrentino – lo abbiamo interpretato come un primo segnale di attenzione verso la valorizzazione professionale di lavoratori e lavoratrici. Oggi noi chiediamo di aumentare il valore di quel fondo, così come chiediamo di avere certezza sull’aumento dei finanziamenti per quello 0,22% che era stato solo un parziale sblocco. Sul terreno della valorizzazione professionale noi chiediamo al Governo di avere delle risorse aggiuntive”.
Per Fp Cgil, “un altro tema è l’orario di lavoro: sicuramente la leva retributiva è importante, ma l’altra leva di soddisfazione per lavoratori e lavoratrici è quella della condizione di lavoro. Affrontare il tema della carenza di personale dicendo a lavoratori e lavoratrici, come prima risposta, che l’unico strumento che hanno per aumentare la valorizzazione economica è aumentare l’orario di lavoro è una sconfitta e una contraddizione in termini con il tema del benessere organizzativo. Aumento dell’orario di lavoro che per alcune categorie usuranti e gravose, anche nel comparto delle funzioni locali, è impraticabile”.
“Infine – ha concluso la segretaria generale Fp Cgil – quanto al personale educativo, non saremo mai d’accordo su una ipotesi di doppio inquadramento differenziale che divide e dequalifica coloro i quali da anni svolgono questa attività con un titolo differente. Occorre affrontare la gestione tecnica di questo contratto, e su questo abbiamo delle proposte”.
Sul contratto degli statali siamo pronti alla mobilitazione
La FP CGIL, attraverso il suo segretario delle Funzioni Centrali Florindo Oliverio, ha annunciato che siamo pronti alla mobilitazione dei lavoratori pubblici in risposta all’atto di indirizzo inviato dal Ministero della Pubblica Amministrazione all’Aran. Questo atto riguarda l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024, che coinvolge 193mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e altre amministrazioni centrali dello Stato.
Le Critiche della FP CGIL agli Aumenti Salariali
Il sindacato FP CGIL denuncia le proposte del Ministero come del tutto inadeguate: “Non solo si chiede di fare le nozze coi fichi secchi, ma con un’inflazione del 16% nel triennio, gli incrementi proposti non superano il 5,78% a regime.” La FP CGIL sottolinea come i pochi fondi disponibili, dopo l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale nel dicembre scorso, saranno distribuiti solo a una parte del personale, basandosi su valutazioni che la Corte dei Conti ha certificato essere inadeguate.
La Situazione dei Dipendenti Pubblici
La FP CGIL evidenzia le gravi difficoltà che i lavoratori pubblici stanno affrontando: “Con l’anticipo di dicembre, molti hanno subito esborsi fiscali imprevisti e ora rischiano di dover restituire quanto ricevuto.” La diminuzione del personale, passato da oltre 240mila a 190mila in tre anni, e gli stipendi troppo bassi stanno scoraggiando nuove assunzioni e provocando dimissioni.
Denunce di Situazioni Critiche
La FP CGIL riporta situazioni estreme, come quella di un ufficio in Lombardia dove i funzionari sono solo due, costretti ad alternarsi anche per le ferie. “Questi casi evidenziano i problemi derivanti dal blocco delle assunzioni e dalla denigrazione del lavoro pubblico, mentre il Ministero sembra focalizzarsi su questioni secondarie come la misurazione dell’esperienza professionale senza considerare l’anzianità”, afferma Oliverio.
Richieste della FP CGIL
Il sindacato chiede al ministro di mettere a disposizione le risorse necessarie per far proseguire il passaggio al nuovo sistema di classificazione del personale, riconoscendo il lavoro di chi è rimasto nonostante le difficoltà. La FP CGIL è pronta a mobilitarsi per garantire un trattamento equo e dignitoso ai lavoratori pubblici.
Stato di Agitazione per Educatori e Assistenti Sociali di Domus Assistenza
Richieste di Rispetto Contrattuale e Adeguamento Salariale
La situazione è critica per gli educatori professionali e gli assistenti sociali della cooperativa Domus Assistenza. Dopo quasi un anno di trattative senza esito positivo, la Funzione Pubblica CGIL Modena ha proclamato lo stato di agitazione. I lavoratori, impiegati negli appalti del Comune di Modena, forniscono servizi essenziali come il pronto intervento sociale (PriS), l’educativa territoriale minori (ETM), l’accompagnamento giovani adulti fragili (AGIF) e l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA).
Richiesta di Conciliazione in Prefettura
La FP CGIL Modena ha richiesto un tentativo di conciliazione in Prefettura, previsto nei prossimi giorni. Gli assistenti sociali, gli educatori professionali e gli addetti alle sostituzioni denunciano il mancato rispetto degli impegni contrattuali, chiedendo una remunerazione adeguata che riconosca il loro impegno professionale.
Mancata Codificazione dei Turni e Riconoscimento Economico
Le criticità principali riguardano l’assenza di una matrice oraria dei turni di lavoro che rispetti i contratti individuali, la normativa vigente e la contrattazione relativa ai contratti a tempo parziale. Inoltre, viene sottolineata la mancanza di riconoscimento economico per la disponibilità a coprire assenze improvvise e la reperibilità.
Federica Di Napoli, funzionaria della FP CGIL Modena, ha dichiarato: “Da agosto 2023 chiediamo alla Direzione di Domus Assistenza di confrontarci su una matrice oraria dei turni che sia coerente con gli impegni presi con i dipendenti, le norme e i contratti, garantendo una remunerazione media mensile costante”.
Impegno e Professionalità dei Lavoratori
Nonostante abbiano già prestato il proprio turno di lavoro ordinario, i lavoratori si attivano in reperibilità diurna e notturna, feriale e festiva, per garantire un servizio destinato a un’utenza fragile. Gli educatori professionali, per specifiche esigenze di servizio, svolgono la reperibilità in modo intensivo, derogando alle norme contrattuali.
Federica Di Napoli continua: “Questi lavoratori esprimono alta professionalità e grande diligenza, ma poco viene restituito loro in termini economici o di miglioramento della qualità della vita. Sarebbe costruttivo da parte della Cooperativa riconoscere l’impegno dei suoi dipendenti e soci, adottando misure di miglior favore, perché il principio di mutualità non resti a senso unico”.
Speranza di Conciliazione
La FP CGIL Modena e i lavoratori auspicano di trovare una conciliazione in Prefettura per evitare l’esacerbazione del conflitto. In caso contrario, sono pronti a continuare la loro lotta per il riconoscimento dei diritti contrattuali e una giusta retribuzione.
Decreto Lavoro e Modifiche al Programma GOL: Le Sfide dei Centri per l’Impiego
Il Decreto Lavoro (D.L. 48/2023) e le recenti modifiche al Programma GOL stanno esasperando le difficoltà affrontate da anni dai Centri per l’Impiego (CPI) e dagli utenti, inclusi disoccupati, inoccupati e lavoratori in transizione.
La Sfida dei Centri per l’Impiego
Invece di rafforzare i CPI nella loro funzione di attivazione lavorativa e collaborazione con i Comuni per i percorsi di inclusione delle persone più fragili, si è deciso di allargare la partecipazione dei soggetti privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Il Piano di potenziamento è ancora fermo al 50% delle assunzioni previste e, anche dove ha raggiunto gli obiettivi, non garantisce un adeguato turnover.
L’Impatto del Governo
Il Governo continua a non riconoscere il ruolo centrale dei servizi pubblici territoriali nel rispondere ai bisogni della popolazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di fornire un’accoglienza e un supporto adeguati a chi vive già situazioni di difficoltà.
Decreto Coesione n. 60/24
Il decreto coesione n. 60/24 prevede che il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa utilizzi l’intelligenza artificiale per l’ottimale abbinamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo, senza una preventiva informativa e discussione sul funzionamento del sistema e sulla interrelazione con l’architettura dei Servizi per l’Impiego, crea ulteriori complicazioni.
La Difesa della CGIL
La CGIL difende la valorizzazione e il ruolo dei Centri per l’Impiego e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene richiesta:
- Un Ripensamento Strategico delle Politiche Attive: Un concreto strumento di contrasto alle diseguaglianze nel mercato del lavoro, mettendo al centro i diritti e i bisogni delle persone in cerca di occupazione.
- Attuazione del Piano Straordinario per l’Occupazione: Potenziare gli organici e garantire la qualità del servizio pubblico e i percorsi di inclusione.
- Piattaforme Informatiche Funzionanti: Effettiva interoperabilità delle banche dati con sistemi gestionali condivisi.
- Colmare le Carenze Strutturali: Fornire postazioni di lavoro, strumentazioni, spazi e infrastrutture adeguate per accogliere un’utenza fragile e garantire condizioni di lavoro dignitose, assicurando salute e sicurezza sul lavoro.
- Aumento delle Risorse per il Rinnovo del CCNL: Valorizzare economicamente i lavoratori dei CPI con retribuzioni adeguate a tutelare i salari dall’inflazione.
Mobilitazione Nazionale
La CGIL invita alla mobilitazione nazionale contro la privatizzazione dei servizi per il lavoro.