Nasce l'osservatorio regionale di Coop. Soc. e Sindacati - Vigileremo su appalti e affidamenti
È stato costituito nei giorni scorsi dai rappresentanti regionali delle Centrali della cooperazione sociale (Agci-Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali) e delle Organizzazioni sindacali (FP-Cgil, Cisl-FP, Fisascat Cisl, Uil-Fpl, Uiltucs-Uil) l’Osservatorio Paritetico Regionale su appalti e accreditamenti territoriali, previsto dal rinnovo del contratto delle cooperative sociali avvenuto a fine gennaio. Come coordinatore è stato nominato Emanuele Monaci (Agci – Imprese Sociali Emilia-Romagna), mentre in qualità di vice è stato indicato Fabio De Santis (FP – Cgil Emilia-Romagna).
Obiettivo dell’Osservatorio Paritetico Regionale, come previsto dall’art. 9 del rinnovo CCNL Coop Sociali, è quello di “strutturare adeguati monitoraggi per la corretta applicazione delle norme sugli appalti e degli affidamenti alla cooperazione sociale, nonché proporre soluzioni e correttivi”. In particolare, l’Osservatorio farà affidamento sulle tariffe del nuovo CCNL Coop Sociali che sono state pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Quali saranno i compiti dell’osservatorio
“L’Osservatorio Paritetico Regionale è uno strumento per la valorizzazione del lavoro sociale in linea con quanto previsto dal rinnovo contrattuale – sottolineano il coordinatore Monaci e il vice De Santis – e avrà il compito di monitorare l’applicazione del nuovo contratto delle cooperative sociali, scongiurando appalti pubblici e accreditamenti basati sul criterio del massimo ribasso e sulla riduzione del costo del lavoro. Inoltre intende monitorare la piena ed integrale applicazione del Codice degli Appalti pubblici in ordine alle corrette applicazioni dei CCNL stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.
“Con quest’organo – concludono – imprese cooperative e sindacati intendono contribuire alla massima trasparenza nei procedimenti di gara, raccogliendo segnalazioni di eventuali anomalie e promuovendo iniziative formative e informative che coinvolgano tutti i soggetti interessati a partire da Regione, Aziende sanitarie, Amministrazioni comunali e locali, in particolare attraverso l’Anci Emilia-Romagna. A tal fine è intenzione dell’Osservatorio chiedere un incontro all’Anci Emilia Romagna ed alla Regione Emilia Romagna già nei prossimi giorni.
Stato di Agitazione dei Vigili del Fuoco di Piacenza: Preavviso di Sciopero e Richiesta di Conciliazione
La FP CGIL Piacenza insieme alle organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco di Piacenza hanno proclamato lo stato di agitazione provinciale e preannunciato l’intenzione di indire uno sciopero provinciale della categoria. Questa decisione è stata presa a seguito delle richieste espresse dai sindacati e della totale mancanza di risposte adeguate da parte delle autorità competenti.
Motivazioni dello Stato di Agitazione
Abbiamo constatato una mancanza totale di relazioni sindacali nonostante una risposta scritta, giudicata sterile e non esaustiva. Questa situazione ha portato alla decisione di proclamare lo stato di agitazione e a preannunciare uno sciopero provinciale, per far valere i diritti e le richieste dei Vigili del Fuoco di Piacenza.
Richiesta di Attivazione della Procedura di Conciliazione
In conformità con quanto previsto dalla legge 146/90 e successive modifiche, abbiamo richiesto la formale attivazione della procedura preventiva di conciliazione delle controversie, come previsto dall’accordo di settore. Questa procedura è essenziale per tentare di risolvere le controversie in atto e per evitare l’escalation della situazione.
Le Richieste dei Sindacati
Le note delle diverse organizzazioni sindacali (CGIL, CONAPO, CISL) hanno evidenziato una serie di problematiche che necessitano di una soluzione immediata:
- Miglioramento delle relazioni sindacali: Richiesta di dialogo costruttivo e risposte esaustive alle problematiche sollevate.
- Condizioni di lavoro: Miglioramento delle condizioni di lavoro per i Vigili del Fuoco di Piacenza.
- Risorse e personale: Adeguamento delle risorse e del personale per garantire un servizio efficiente e sicuro.
Conclusione
Ci attendiamo un pronto riscontro da parte delle autorità competenti e auspicano che la procedura di conciliazione possa portare a una risoluzione positiva delle controversie in atto. In caso contrario, lo sciopero provinciale sarà inevitabile.
Trattativa rinnovo CCNL Sanità. A che punto siamo?
Nell’incontro del 29 luglio, tenutosi in modalità da remoto, l’Aran ha presentato una nuova versione della parte normativa del contratto. Questa versione include ipotesi di modifica su vari temi cruciali come gli incarichi, l’orario di lavoro, le pause, le prestazioni aggiuntive, lo smaltimento delle ferie pregresse, la formazione, l’age management, il patrocinio legale e il welfare aziendale.
Critiche alle Proposte di Aran
Le modifiche proposte, insieme alla conferma di quelle già avanzate in precedenza, ci trovano molto insoddisfatti. Le risorse disponibili sono ritenute insufficienti e ciò pesa come un macigno sull’intero negoziato.
Modifiche Proposte
- Incarichi: Incremento del valore massimo dell’incarico di base da 1.300 a 1.400 euro, ritenuto insufficiente da Fp Cgil, che chiede almeno 3.000 euro, con un aumento a 5.000 euro per gli incarichi di complessità intermedia.
- Pronta Disponibilità: Nessun aumento per l’indennità oraria collegata alla pronta disponibilità, ma aumento dei turni mensili da sette a dieci, mantenendo una media di sette nel quadrimestre.
- Prestazioni Aggiuntive: Utilizzo delle prestazioni aggiuntive per fronteggiare carenze di organico e raggiungere obiettivi ulteriori, il che può portare a un incremento surrettizio dell’orario di lavoro senza sbloccare le assunzioni o aumentare adeguatamente gli stipendi.
- Ferie Pregresse: Assegnazione alle aziende della possibilità di predisporre piani di smaltimento con il dipendente, lasciando il singolo a gestire le richieste del dirigente.
- Age Management: Introduzione di misure di age management, ma il testo proposto è considerato vuoto, con solo generiche dichiarazioni di principio.
Posizione di Fp Cgil
Abbiamo espresso contrarietà a questa impostazione, richiamando le proposte contenute nella piattaforma unitaria. Abbiamo ribadito che, senza un cambio di impostazione da parte dei datori di lavoro e senza ulteriori risorse, il negoziato non potrà concludersi positivamente. Questa posizione è stata condivisa dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali al tavolo delle trattative.
Prossimi Passi
La trattativa è stata aggiornata a settembre, in data da definirsi. Continueremo a tenere aggiornati i nostri iscritti e sostenitori.
Albo degli educatori e dei pedagogisti: tanti dubbi. Bisogna rinviare i termini per la costituzione
La recente Legge 15 aprile 2024, n. 55, che regola l’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative, ha introdotto nuove disposizioni che hanno sollevato diverse preoccupazioni tra gli operatori del settore. Di seguito, analizziamo i punti chiave e le richieste avanzate dalle Parti Firmatarie della Nota Congiunta.
Disposizioni Transitorie e Scadenze
La legge prevede che, nella fase di prima attuazione, gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia, in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, possano iscriversi agli albi professionali. Le scadenze per queste iscrizioni sono fissate al 6 agosto 2024, con una proroga fino al 2 ottobre 2024 per la regione Puglia.
Richiesta di Proroga delle Scadenze
Le Parti Firmatarie della Nota Congiunta ritengono fondamentale prorogare i termini previsti per l’iscrizione agli albi. Questa proroga è necessaria per consentire a tutti gli educatori che soddisfano i requisiti di legge di completare la procedura di iscrizione. La richiesta si basa sulla complessità della materia, sul periodo estivo e sulla grande quantità di personale coinvolto.
Salvaguardia e Tutela Occupazionale
Per le migliaia di operatori nei servizi educativi, socio-educativi, socioassistenziali, socio-pedagogici e sociosanitari che lavorano in conformità con le normative regionali e nazionali vigenti, ma che attualmente non soddisfano i requisiti della Legge 55/24, le Parti Firmatarie chiedono al Parlamento di trovare rapidamente soluzioni adeguate per garantire la loro tutela occupazionale.
Necessità di una Interlocuzione Costruttiva
Le Parti Firmatarie sottolineano l’importanza di una interlocuzione costruttiva con le autorità competenti per gestire le criticità emerse e eventuali future. Sarà fondamentale assicurare che le normative e i contratti attuali continuino a proteggere tutto il personale coinvolto.
Impegno per la Salvaguardia dei Servizi
Le Parti Firmatarie si impegnano a individuare soluzioni appropriate e tempestive, anche a livello regionale, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità dei servizi educativi.
FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOPSOCIALI, AGCI IMPRESE SOCIALI
Trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali. A che punto siamo?
Nel recente incontro all’Aran sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali, la segretaria nazionale Fp Cgil, Tatiana Cazzaniga, ha espresso con fermezza la posizione del sindacato riguardo all’aumento del 5,78%. Di seguito, i punti salienti della nostra dichiarazione.
Aumento del 5,78% Insufficiente
Tatiana Cazzaniga ha sottolineato che l’aumento del 5,78% è del tutto inadeguato per compensare l’aumento del costo della vita. Questo problema è particolarmente grave per i dipendenti delle funzioni locali, che sono tra i dipendenti pubblici con il salario più basso.
Problemi di Finanziamento
Le risorse economiche stanziate e in parte già erogate dovrebbero coprire una serie di aspetti cruciali, tra cui:
- Indennità
- Produttività
- Incentivi
- Progetti
- Nuovo sistema di classificazione previsto nel contratto precedente
Tuttavia, a causa dei finanziamenti limitati, questi aspetti sono stati poco utilizzati. Cazzaniga ha affermato che per rendere attrattivo il lavoro negli Enti Locali, è necessario un investimento significativo.
Piano Straordinario di Assunzioni
La segretaria nazionale ha evidenziato che il contratto è solo una parte della soluzione. È indispensabile anche un Piano straordinario di assunzioni per affrontare le sfide attuali.
Mobilitazione Imminente
Siamo pronti a mobilitarci se la legge di bilancio non risponderà alle richieste di risorse necessarie per il contratto. Cazzaniga ha concluso ribadendo l’importanza di un sostegno concreto da parte del governo per garantire condizioni di lavoro dignitose e attrattive per i dipendenti delle funzioni locali.
Trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali. A che punto siamo?
Nell’incontro del 23 luglio sulle trattative per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 22-24, ARAN ha presentato nuove proposte riguardanti il lavoro a distanza e il sistema di relazioni sindacali. Ecco i punti salienti e la posizione di Fp Cgil:
Modifiche sul Lavoro a Distanza
ARAN ha accettato alcune proposte avanzate in precedenza, aggiungendo alla contrattazione integrativa l’individuazione delle casistiche di lavoratori che possono accedere al lavoro agile per più giorni rispetto al resto del personale. Tuttavia, è importante notare che il CCNL 2019/2021 non include alcun concetto di prevalenza delle prestazioni in presenza rispetto a quelle erogate a distanza.
Proroga dell’Articolo 18 del CCNL 2019/2021
ARAN ha proposto di prorogare la vigenza dell’articolo 18 del CCNL 2019/2021 fino al 30 giugno 2025. Questo articolo riguarda le progressioni tra le aree in deroga per effetto del passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento professionale. Fp Cgil ritiene che questa proroga sia inadeguata, poiché non tiene conto degli effetti di riorganizzazione derivanti dai progetti del PNRR. Pertanto, Fp Cgil ha proposto una proroga fino al 31 dicembre 2026.
Incrementi Contrattuali
ARAN ha presentato una tabella sugli incrementi contrattuali che prevede:
- 141 euro lordi per i Funzionari
- 116 euro lordi per gli Assistenti
- 110 euro lordi per gli Operatori
Questi importi includono le indennità di vacanza contrattuale e gli anticipi erogati a dicembre. Tuttavia, l’incremento netto sarà di circa 70 euro lordi per i Funzionari, 60 per gli Assistenti e 57 per gli Operatori.
La Posizione di Fp Cgil
Evidenziamo che gli incrementi proposti non compensano la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione. Pertanto, ribadisce la necessità di ulteriori risorse per:
- Allineare le retribuzioni medie tra ex ministeri e altri settori del comparto.
- Proseguire il percorso avviato con la contrattazione sulle famiglie professionali e le progressioni tra le aree in deroga.
- Alimentare i fondi risorse decentrate e avviare il nuovo sistema degli incarichi per le aree Assistenti e Funzionari.
Sottolineiamo l’importanza di abrogare la norma che impone i tetti ai fondi della contrattazione integrativa per liberare risorse disponibili in diverse amministrazioni.
Conclusioni
Chiede al governo di mettere ulteriori risorse nella prossima legge di bilancio per garantire un giusto rinnovo contrattuale ai 193mila addetti del comparto delle Funzioni Centrali. La mobilitazione continuerà fino a ottenere le condizioni necessarie.
È necessaria una revisione della Clausola "Obbligo Permanenza" di 5 Anni nelle Aziende Sanitarie dell'Area Metropolitana di Bologna
La Fp Cgil Bologna e Fp Cgil Imola hanno formalmente richiesto una revisione della clausola di “obbligo permanenza” di 5 anni alle dipendenze dell’Amministrazione di prima assunzione, prevista nel regolamento del bando di concorso per l’Area Metropolitana di Bologna. Questa clausola, derivante dall’art. 35 del Dlgs n. 165/2001, limita significativamente la mobilità del personale sanitario, creando diverse problematiche. Ecco una panoramica dei punti salienti della richiesta di revisione.
Ingiustizia della Clausola
Le organizzazioni sindacali ritengono ingiusto negare la mobilità, soprattutto quella di interscambio, poiché limita le possibilità degli operatori sanitari di conciliare esigenze personali e professionali. Questo vincolo impedisce l’acquisizione di nuove risorse lavorative desiderose di entrare a far parte delle strutture sanitarie dell’area metropolitana di Bologna.
Impatto sulla Decisione dei Professionisti
La presenza del vincolo di 5 anni disincentiva i professionisti a scegliere le aziende sanitarie pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, influenzando negativamente la loro decisione di accettare un posto di lavoro. Questo porta a una minore attrattività delle aziende, con conseguenti difficoltà nel reperimento del personale necessario per garantire il turnover e l’assistenza sanitaria.
Problemi con la Mobilità per Interscambio
La mobilità per interscambio, che prevede lo scambio di azienda tra due dipendenti senza danni per le amministrazioni, viene sistematicamente rifiutata senza alcuna valutazione preventiva. Questo comportamento provoca un impoverimento delle risorse umane e delle competenze nelle aziende sanitarie, poiché molti professionisti scelgono di dimettersi volontariamente se non ottengono l’interscambio desiderato.
Disparità di Trattamento
Un ulteriore punto critico è rappresentato dal fatto che altre aziende pubbliche, basandosi sul parere Aran N.0103321/2022 del 24/03/2022, non applicano questo vincolo. Ciò crea una disparità di trattamento e diritto per il personale del servizio unico metropolitano.
Richiesta di Revisione
Le organizzazioni sindacali sottolineano la necessità di una riflessione da parte delle direzioni aziendali, poiché le rigidità attuali hanno portato solo danni ai reparti e ai servizi. In caso di mancata revisione della clausola, le organizzazioni sindacali si riservano di intraprendere tutte le azioni necessarie a ogni livello di discussione.
Il tribunale di Bologna non ascolta le preoccupazioni degli educatori e dei pedagogisti
La legge 55/2024, entrata in vigore l’8 maggio 2024, prevede la costituzione di due nuovi albi professionali, quello dei pedagogisti e quello degli educatori socio-pedagogici, che include anche il personale educativo nei servizi educativi all’infanzia.
La legge ha previsto la nomina di un commissario per ogni regione, ad opera del tribunale di ogni capoluogo, per avviare la fase di costituzione degli albi, che inizierà di fatto il 6 agosto 2024.
Il Tribunale di Bologna ha nominato, il 26 giugno scorso, la Commissaria Rossella Materia.
I problemi principali sono concentrati sull’albo degli educatori.
Al di là del giudizio di merito – nessuno sente infatti la necessità di creare un albo degli educatori, che sono nella quasi totalità lavoratori dipendenti e non svolgono la libera professione – le problematiche legate alla formazione di questo albo sono notevoli.
Infatti da più parti stanno emergendo posizioni anche forti, che richiamano il legislatore a rivedere alcuni degli aspetti della norma. Una di queste è stata la presa di posizione dell’ANCI Nazionale, che ha chiesto di eliminare gli educatori all’infanzia dall’albo. L’impatto che sta avendo la costituzione degli albi in Emilia-Romagna è imponente, per via della grande quantità di servizi educativi presenti in varie forme, quali i nidi, i servizi educativi svolti nell’ambito dell’accreditamento regionale socio-sanitario, l’inclusione scolastica, etc.
Ancora molti problemi da risolvere
La varietà dei problemi si collega soprattutto ad ambiti professionali caratterizzati da una parcellizzazione di titoli conseguiti nel tempo molto articolata, non agevolata da una stratificazione normativa che rende la stessa legge 55 non sempre di univoca lettura. Ci sono lavoratrici e lavoratori, tuttora operanti nei servizi coinvolti dall’albo, i quali pur possedendo titoli riconosciuti, potrebbero rischiare di perdere il posto di lavoro, con una ulteriore conseguenza sulla tenuta dei servizi stessi diretti ai bambini, ai disabili, etc.
Per questo motivo la FP CGIL Emilia Romagna ha chiesto un incontro alla Commissaria Materia per avere un confronto sulle problematiche esistenti e sulle modalità operative che si intendono adottare per la costituzione degli albi. La sorprendente risposta della Commissaria è stata l’indisponibilità ad alcuna interlocuzione diretta con associazioni di categoria, Università, enti o società di formazione, etc. Risposta sorprendente alla luce del fatto che commissari di altre regioni hanno svolto saggiamente gli incontri con le organizzazioni sindacali; che l’impatto degli albi per l’Emilia Romagna riguarderà una platea molto ampia; che la Commissaria è una funzionaria pubblica e dovrebbe avere a cuore il mettersi a disposizione delle comunità e dei loro rappresentanti.
Abbiamo rinnovato la richiesta di incontro, ricordando la moltitudine di problemi esistenti nella formazione di questo albo e l’importante rappresentatività della FP CGIL Emilia Romagna in questi ambiti. Basti pensare che nelle ultime tre settimane i nostri uffici hanno ricevuto oltre 1.500 richieste di chiarimenti o di aiuto.
Alla nostra seconda richiesta non abbiamo a oggi ricevuta alcuna risposta. Nel frattempo arrivano testimonianze di lavoratori che in contatto telefonico con lo stesso Tribunale si sentono dire che in caso di domanda incompleta, la stessa verrà respinta con la conseguenza che il lavoratore dovrà rifarla pagando una seconda marca da bollo da 16 euro. Addirittura sarebbe motivo di nullità la mancata presentazione della fotocopia del codice fiscale, in palese contrasto con la normativa vigente.
Riteniamo inammissibile il comportamento del Tribunale di Bologna, sprezzante nei riguardi della confusione che la costituzione degli albi sta ingenerando in migliaia di lavoratrici e lavoratori che da anni sono impegnati a curare e a mantenere i servizi che erogano nella nostre comunità.
Chiediamo con forza l’intervento del Presidente del Tribunale di Bologna Pasquale Liccardo per favorire un comportamento dialogico finalizzato a risolvere i tanti problemi e dubbi. La FP CGIL Emilia Romagna non si sottrae, come sempre, al compito di provare a dare il proprio contributo in quella direzione.
Firmato l'accordo integrativo con la AUSL e AOU di Parma!
Prosegue l’impegno della FP CGIL assunto con le lavoratrici e lavoratori dell’Ausl e della A.O.U. Di Parma sull’attribuzione dei Differenziali Economici di Professionalità (ex fasce).
Nel merito dell’accordo:
- raddoppiata la quota passando da 400 mila euro a 800 mila euro;
- impegno a continuare con i DEP nel 2025;
- impegno nel passaggio tra le aree (progressioni verticali);
- impegno nel riconoscimento degli incarichi nell’area degli operatori e assistenti;
- confermata la quota economica di produttività per il 2024;
- applicazione accordo regionale in merito al pagamento della quota in aggiuntiva a 50 euro a partire dal 1 Maggio 2024, come da richiesta della FP CGIL;
- per Ausl aumento della quota economica dell’accordo emergenza estiva;
- per A.O.U. aumento della quota economica sulle assenze improvvise.
Ci riteniamo soddisfatti del risultato raggiunto, ottenuto con un grande lavoro di coerenza e responsabilità iniziato nel 2023, con la sottoscrizione del contratto decentrato 2023-2025, quando qualcuno non ha avuto abbastanza coraggio per crederci. Continueremo nel 2025 per mantenere l’impegno di poter riconoscere una progressione a tutti gli aventi diritto con l’impegno e la coerenza, che ci ha sempre contraddistinto.
Verso lo sciopero della sanità privata del 23 settembre!
Stiamo conducendo una serie di azioni di mobilitazione in tutta la regione Emilia-Romagna per difendere i diritti dei lavoratori della sanità privata. Questi sforzi sono volti a richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla necessità urgente di rinnovare il contratto collettivo, scaduto da anni, per i professionisti che operano in strutture sanitarie private accreditate.
Protesta nella Provincia di Rimini
Nella provincia di Rimini, le bandiere dei sindacati sono state affisse all’esterno di tutte le strutture che applicano il contratto della sanità privata Aiop. Questo gesto simbolico vuole sottolineare la precarietà di centinaia di lavoratori il cui contratto è fermo da anni. La sanità privata accreditata vive quasi esclusivamente di fondi pubblici, e non è più accettabile continuare a fare accordi sulla pelle dei professionisti. È compito delle regioni e delle associazioni trovare il finanziamento necessario, ma è fondamentale che si arrivi alla sottoscrizione del nuovo contratto il prima possibile. Se la sanità privata deve continuare a far parte del perimetro pubblico, non è concepibile avere professionisti di serie A ed altri di serie B.
Manifestazioni a Bologna
A Bologna, abbiamo manifestato per il mancato rinnovo del contratto della sanità privata, fermo dal 2018. Presidi sono stati organizzati in tutta la città. Un presidio significativo si è tenuto davanti a Villa Torri, dove le lavoratrici e i lavoratori hanno chiesto con forza il rinnovo del contratto collettivo. La mancata apertura di un tavolo di contrattazione con Aiop e Aris ha portato i sindacati a uno stato di agitazione permanente, con oltre 200.000 lavoratori a livello nazionale a rischio.
Presidio a Reggio Emilia
A Reggio Emilia, abbiamo organizzato un presidio davanti al Centro Medico Lazzaro Spallanzani. La richiesta principale è un adeguamento economico di 200 euro per equiparare i lavoratori della sanità privata ai dipendenti pubblici. Il presidio ha coinvolto cinquecento professionisti, tra infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari, impiegati presso strutture private accreditate come Villa Verde, Villa Salus, Millefiori a Novellara e Hospice Madonna dell’Uliveto di Albinea. Questi professionisti chiedono maggiori diritti e un adeguamento salariale, lavorando per aziende che generano utili.
Gravi condizioni alla Casa di cura Salus di Ferrara
A Ferrara non si può dire che il contesto sia migliore e la FP CGIL Ferrara denuncia le gravi condizioni lavorative degli operatori sanitari presso la Casa di Cura Salus srl. Una situazione insostenibile e per la quale non si è riusciti ad arrivare alla conciliazione dopo l’incontro in Prefettura dello scorso 24 giugno.
Ci sono poi problemi che proseguono come i “continui mancati versamenti delle quote del Tfr verso i fondi pensionistici ma anche all’atto delle dimissioni. Un comportamento che non solo viola i diritti contrattuali dei lavoratori, ma che dimostra una totale mancanza di rispetto nei confronti degli operatori che, dopo anni di servizio, si vedono negati i loro legittimi compensi.
Davanti a Salus e anche a Qusisana da diverso tempo sono posizionate le bandiere delle organizzazioni sindacali, un gesto simbolico per attirare l’attenzione su migliaia di lavoratrici e lavoratori che fanno lo stesso identico lavoro dei colleghi della sanità pubblica.
Conclusione
La mobilitazione della FP CGIL, insieme a CISL FP e UIL FPL, rappresenta un passo decisivo nella lotta per i diritti dei lavoratori della sanità privata. La determinazione dei lavoratori e lavoratrici dimostra l’importanza di garantire condizioni di lavoro eque e dignitose per tutti i professionisti del settore. Non ci fermeremo, per questo il 23 settembre è previsto un grande sciopero generale dei lavoratori della sanità privata. Più tutele, più diritti!