Presentazione dell’Indagine sulle Condizioni di Lavoro nei Servizi Educativi e nelle Scuole per l’Infanzia della Cooperazione Sociale

Il 12 marzo 2025 alle ore 9.30, presso il Salone Di Vittorio – CGIL Bologna (Via Marconi 67/2), si terrà la presentazione dell’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale. L’evento rappresenta un momento di confronto tra istituzioni, sindacati e rappresentanti del settore per analizzare criticità e prospettive del lavoro nell’ambito educativo.

Programma dell’evento

L’incontro sarà introdotto da Fabio De Santis, della segreteria FP CGIL Emilia-Romagna. A seguire, la presentazione dell’indagine sarà a cura di Gianluca De Angelis, di IRES Emilia-Romagna.

Tavola rotonda con esperti del settore

Dopo la presentazione, si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore educativo e della cooperazione sociale:

  • Marco Bonaccini, Segretario Generale FP CGIL Emilia-Romagna
  • Marinella Melandri, Segreteria CGIL Emilia-Romagna
  • Marwa Mahmoud, Coordinatrice ANCI Emilia-Romagna servizi 0-6 anni e Assessora Politiche Educative del Comune di Reggio Emilia
  • Isabella Conti, Assessora al Welfare, Terzo Settore, Politiche per l’Infanzia e Scuola
  • Alberto Alberani, in rappresentanza di Legacoop Confcooperative AGCI Emilia-Romagna

A moderare l’evento sarà Beppe Persichella, giornalista del Corriere di Bologna.

Perché partecipare?

L’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi fornisce dati e analisi fondamentali per comprendere lo stato del settore e individuare azioni concrete per migliorare la qualità dell’occupazione e dei servizi offerti. L’incontro è un’occasione unica per ascoltare esperti, istituzioni e rappresentanti delle cooperative sociali in un dialogo costruttivo e propositivo.


Trattative CCNL Federculture: a che punto siamo?

Si è tenuto nella giornata del 13 febbraio 2025 l’incontro tra Federculture e le OO.SS. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil Pa.

La parte datoriale, condividendo la richiesta delle Organizzazioni di voler arrivare a breve alla conclusione delle trattative ha ribadito di avere come priorità quella di estendere il perimetro contrattuale e di operare alcune modifiche normative.

Al fine di dare risposta alle lavoratrici e lavoratori, Federculture ha proposto una rivisitazione economica ben al di sotto della richiesta riportata nella piattaforma unitaria dei sindacati.

L’incontro odierno ha consentito alle parti di confrontarsi sul testo inviato dalla Federazione che, oltre ad adeguare la parte normativa alle recenti disposizioni, ha anche proposto considerevoli modifiche volte all’arretramento dei diritti e tutele fino ad oggi garantiti.

Le parti si sono aggiornate a seguito della necessità di ulteriori valutazioni e con l’intento di riconvocarsi in tempi brevi per proseguire il confronto.

Daremo puntuali aggiornamenti dei prossimi incontri


sciopero uneba 16 settembre

RSU 2025: le richieste degli infermieri FP CGIL per il rilancio della professione

“Non per noi, ma per tutti!” è lo slogan che accompagna le richieste del Gruppo Nazionale Infermieri FP CGIL in vista delle RSU 2025. Gli infermieri italiani rivendicano migliori condizioni di lavoro, retribuzioni adeguate e un riconoscimento reale delle competenze specialistiche. Un cambio di rotta è necessario per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e garantire una sanità pubblica più efficiente per tutti.

Le 6 richieste chiave degli infermieri FP CGIL

🔴 1. Retribuzioni e percorsi di carriera allineati agli standard europei
Gli infermieri italiani continuano a essere sottopagati rispetto ai colleghi europei. La valorizzazione della professione è essenziale per rendere il SSN più attrattivo e competitivo.

🔴 2. Condizioni di lavoro sostenibili e indennità adeguate
È necessario ridurre i carichi di lavoro e prevedere maggiorazioni economiche per i professionisti impiegati in strutture e servizi ad alta complessità.

🔴 3. Riconoscimento delle competenze specialistiche
Basta con l’idea dell’infermiere generalista che deve fare tutto. Servono percorsi di carriera specialistici e un riconoscimento delle hard skills acquisite sul campo.

🔴 4. Indennità di esclusività senza vincoli
Gli infermieri chiedono di poter scegliere liberamente se esercitare la libera professione senza essere vincolati da autorizzazioni e restrizioni burocratiche.

🔴 5. No all’“assistente infermiere”
Le figure di supporto esistono già e non serve crearne di nuove, con il rischio di confusione e dequalificazione della professione. Se venisse proposto un “assistente medico”, i dottori lo accetterebbero?

🔴 6. Formazione professionale garantita
Ogni infermiere deve avere almeno 2 ore settimanali dedicate alla formazione, riconosciute all’interno dell’orario di lavoro, per migliorare le proprie competenze e offrire cure di qualità ai pazienti.

FP CGIL: la voce degli infermieri per una sanità migliore

Il Gruppo Nazionale Infermieri FP CGIL continua a battersi per il rispetto della professione e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Segui gli aggiornamenti sui canali social FP CGIL Sanità e partecipa alla mobilitazione per costruire un sistema sanitario più giusto per tutti.


Bonus Mamme 2025: il decreto attuativo ancora bloccato, lavoratrici penalizzate

A due mesi dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, il Governo non ha ancora adottato il decreto attuativo necessario per rendere operativo il Bonus Mamme 2025. Questo ritardo impedisce a molte lavoratrici madri di beneficiare dell’esonero contributivo previsto, causando incertezza e disagi per migliaia di famiglie.

Cosa prevede il Bonus Mamme 2025?

La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2024 e poi modificata con la Manovra 2025, prevede un esonero contributivo per:

Lavoratrici dipendenti (con contratto a tempo indeterminato, escluse le lavoratrici domestiche).
Lavoratrici autonome (novità del 2025).
Madri di due o più figli, fino al compimento del 10° anno di età del più piccolo.
Madri di tre o più figli, fino al compimento del 18° anno del più piccolo (dal 2027).

L’agevolazione è riservata alle lavoratrici con un reddito imponibile non superiore a 40.000 euro annui e prevede un tetto massimo di 3.000 euro annui di esonero contributivo fino al 31 dicembre 2026.

Dov’è il decreto attuativo?

Nonostante la normativa sia entrata in vigore, il mancato decreto attuativo blocca di fatto l’accesso al Bonus Mamme 2025. Senza questo provvedimento, non sono ancora state definite le modalità per richiedere l’agevolazione, lasciando nel limbo migliaia di lavoratrici aventi diritto.

Cosa chiediamo al Governo?

La CGIL sollecita l’emanazione immediata del decreto attuativo e misure correttive per garantire un accesso equo al bonus:

📌 Riconoscere gli arretrati alle lavoratrici con 2 figli, comprese quelle con contratto a tempo determinato e le lavoratrici autonome.
📌 Estendere l’esonero contributivo anche alle lavoratrici domestiche, attualmente escluse dalla misura.
📌 Superare le criticità della normativa, che avvantaggia maggiormente chi ha redditi più elevati.

Servono vere politiche di sostegno alla genitorialità

Il Bonus Mamme 2025 è solo una delle misure necessarie per migliorare le condizioni delle lavoratrici madri. Occorre investire in servizi per l’infanzia, con asili nido accessibili e politiche di conciliazione lavoro-famiglia realmente efficaci.

Non possiamo aspettare oltre: il decreto deve essere approvato subito!


parma fp

Fornovo, esternalizzazione nido d'infanzia "Trenino blu": FP CGIL Parma, scelta molto grave

“Così si indebolisce il sistema delle Asp e si danneggiano lavoratori e collettività, danneggiando il servizio educativo pubblico”

È particolarmente grave, secondo la FP CGIL Parma, la scelta ufficializzata nei giorni scorsi da parte del Comune di Fornovo di esternalizzare la gestione del nido d’infanzia “Trenino blu”, servizio educativo di storica gestione comunale successivamente affidato all’Azienda pubblica del territorio Asp Rossi Sidoli.

È grave che uno storico servizio educativo, riconosciuto per una alta professionalità del personale e per un eccellente e riconosciuto servizio erogato venga liquidato in poche settimane, forse in pochi giorni, senza nessuna comunicazione ufficiale alle organizzazioni sindacali e senza aprire un tavolo di confronto sul tema.

È grave che una amministrazione comunale non si renda conto di quanto sia strategica e importante la gestione diretta dei servizi educativi in un’ottica di sviluppo del territorio, di mantenimento di salari e contratti adeguati, di una programmazione educativa e pedagogica in capo agli enti pubblici.

È grave perché Asp Rossi Sidoli, importante realtà del territorio, che da sempre si impegna per “differenziare” la gestione dei propri servizi, ne esce inevitabilmente indebolita, andando a depotenziare il sistema delle Asp, cioè delle aziende pubbliche alla persona, che avrebbero invece bisogno di essere strutturate nella gestione di nuovi servizi.

È grave perché quando si esternalizza, quando si privatizza un servizio cosi strategico, l’attenzione su quel servizio cala.
E cala soprattutto la situazione economica e contrattuale delle lavoratrici e lavoratori che ci lavoreranno non più come dipendenti diretti del Comune ma come privati dipendenti di una cooperativa o dell’altra.

È grave infine che ci sia una politica cosi miope, poco lungimirante e autoreferenziale che non trova mai soluzioni alternative che la svendita dei propri servizi fondamentali creando lavoro più povero di prima e contribuendo alla destrutturazione della gestione pubblica in un territorio dove questa è strategica e fondamentale.

Per queste ragioni la FP CGIL territoriale richiede urgentemente un tavolo di confronto, con l’obbiettivo primario del mantenimento della gestione pubblica del servizio educativo in capo all’Asp.

Dal sito della CGIL Parma


Contratto AIAS: proclamato lo stato di agitazione!

Le scriventi FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno appreso per le vie brevi della decisione dell’AIAS di non procedere al rinnovo del CCNL Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS). Inoltre e scriventi OO.SS. non avendo avuto formale riscontro alle missive inoltrate in data 08/05/24, 05/07/24 dall’ Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS), hanno convenuto di procedere alla proclamazione dello stato di agitazione per il mancato rinnovo del CCNL.

La scelta della Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS) non risponde alle legittime attese dei lavoratori del settore che in questi ultimi anni hanno visto eroso il potere d’acquisto a causa dell’inflazione e a nostro avviso, lede la loro dignità e professionalità. Per questo motivo ci vediamo costretti a mettere in campo da subito tutte le azioni di coinvolgimento dei lavoratori a partire dall’apertura dello stato di agitazione di tutto il personale. Segnaleremo alla Conferenza delle Regioni questa condotta che inficia i corretti rapporti negoziali e istituzionali a tutti i livelli.


14-15-16 aprile 2025: Il lavoro pubblico al voto per le RSU

Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.

RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?

La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.

Come si Forma?

Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.

Quali Sono le Funzioni?

  • Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
  • Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
  • Mediazione nelle controversie lavorative.

Durata e Diritti

Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.

Il sito ELEZIONIRSU.IT

Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.

 


Contratto sanità, le ragioni del no

Articolo da Collettiva.it

No, proprio non conviene ai lavoratori e alle lavoratrici firmare l’ipotesi di rinnovo contrattuale presentata dall’Aran ai sindacati. Non conviene dal punto di vista degli incrementi economici e non conviene dal punto di vista normativo. E quanto hanno affermato il presidente dell’Aran Naddeo e il ministro Zangrillo assomiglia molto al gioco delle tre carte, ma i numeri reali sono altri.

Le menzogne dalle gambe corte

Dice Naddeo lo scorso 15 gennaio su Quotidiano Sanità: “Un infermiere di pronto soccorso, a decorrere da gennaio 2024, avrebbe avuto un incremento di stipendio di 150 euro, e di indennità di 240 euro al mese, che sarebbero saliti a 305 euro dal 2025 per arrivare a circa 360 euro nel 2026. Cioè 510 euro a regime. Poi era previsto un aumento di 35 euro delle indennità per le ostetriche nel 2024 che diventano 40 nel 2025. E poi a tutti i professionisti della salute nel 2026 venivano riconosciuti ulteriori 58 euro”.

Dice il ministro Zangrillo sullo stesso giornale nello stesso giorno: “Proponevamo un incremento che corrispondeva al 6,8%, quindi 172 euro di aumento, e la possibilità di firmare questo contratto ci avrebbe poi consentito di aprire immediatamente la trattativa per il contratto successivo, quello della tornata 2025-27, che prevedeva un ulteriore 6,9% con altri 186 euro di incremento salariale”.

 

 

 

La verità sugli aumenti contenuti nella proposta di rinnovo

Partiamo dall’inizio, il rinnovo contrattuale di cui si parla è quello per il biennio 2022-24, gli aumenti dovrebbero servire a riconquistare il potere di acquisto dei salari intaccato dall’inflazione. Tra il 2022 e il 2024 il tasso di inflazione è stato del 16,5%. L’incremento contrattuale proposto dal governo per tutto il lavoro pubblico è del 5,75%. Manca oltre il 10% di incremento, e non è affatto poco.

 

 

Veniamo alle cifre. L’aumento tabellare medio per un infermiere, se l’intesa fosse stata firmata, sarebbe stato di 135 euro lordi al mese che decurtato dell’Indennità di vacatio contrattuale già erogata si sarebbe ridotto a 45,87 euro lordi al mese. Analoghe cifre sarebbero entrate nelle buste paga degli altri lavoratori e lavoratrici del comparto: circa 50 euro lordi al mese.

 

E i 510 euro di cui parla Naddeo? Sarebbero toccati solo agli infermieri dei pronto soccorso: mettendo insieme aumenti tabellari e indennità varie, stiamo parlando di meno del 4%, 23 mila in tutto degli infermieri e delle infermiere sugli oltre 580mila in servizio.

Ma l’inganno è ben peggiore

Lo spiega Michele Vannini, segretario nazionale della Fp Cgil: “Il governo non ha stanziato le risorse necessarie per aumenti contrattuali dignitosi, le ha previste da una parte per la flat tax sulle prestazioni orarie aggiuntive che altro non sono che ore di lavoro straordinario pagate di più rispetto allo straordinario ordinario, e sull’abbattimento della tassazione al 5% solo ed esclusivamente per gli infermieri. Il messaggio – aggiunge Vannini – è chiaro: se vuoi guadagnare di più devi essere disponibile a lavorare di più”. Insomma, non si assume personale, non si aumentano gli stipendi ma si paga di più solo lo straordinario oltre quello previsto. Davvero una specie di truffa, e per di più è bene ricordare che, sebbene sia sbagliato “strizzare” i dipendenti, il 70% del personale è donna e per loro è assai più difficile accedere a tanto straordinario dovendo conciliare vita professionale e vita familiare.

Privatizzazione surrettizia

La conseguenza di tutto ciò è semplice e duplice, da un lato l’invecchiamento del personale, tanto più che in manovra c’è il blocco al 75% del turn over, e dall’altro la fuga dal pubblico degli operatori e operatrici sanitari che non ce la fanno più. È ancora Vannini a spiegare: “Se non si corregge questo processo, inevitabilmente si arriverà a esternalizzare i servizi. Quando il pubblico non ce la fa, il privato è pronto a entrare”.

Il contratto, si sa, serve anche a migliorare condizioni di lavoro e di carriera e invece nella proposta dell’Aran “non ci sarebbero stati strumenti sufficienti per la valorizzazione dei professionisti, e l’introduzione dell’assistente infermiere, così come proposta, servirebbe solo ad abbassare la qualità dell’assistenza e il costo del lavoro”. Ancora, nulla per il welfare aziendale e nessun aumento dei buoni pasto e nemmeno l’eliminazione di 1/5 a carico di lavoratori e lavoratrici.

E per la parte normativa non va meglio

Le richieste sindacali non hanno ricevuto risposte positive, nulla per i profili amministrativi e tecnici, né per le progressioni di carriera. E per quanto riguarda le ferie nessuna risposta: “Nessuna modifica alla retribuzione per le ferie, nonostante le sentenze della Cassazione abbiamo affermato che durante i periodi di ferie spettino tutte le indennità percepite relativamente alle mansioni ordinariamente svolte”.

La vertenza proseguirà

Inevitabile continuare la vertenza aperta e che ha visto nello sciopero generale dello scorso novembre un momento importante. Sottolinea il dirigente sindacale: “Questo rinnovo contrattuale in realtà altro non è che spremere i lavoratori e le lavoratrici il più possibile. E serve per continuare anche per via contrattuale a svuotare la sanità pubblica. Continueremo la vertenza per questo come per gli altri contratti pubblici che ancora non sono stati sottoscritti, e lavoreremo anche con le regioni, molte di loro si sono pronunciate sulla necessità di nuove risorse per il Ssn”.


Elezioni RSU 2025 - Il 14-15-16 aprile 2025 Vota FP CGIL!

Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.

RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?

La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.

Come si Forma?

Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.

Quali Sono le Funzioni?

  • Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
  • Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
  • Mediazione nelle controversie lavorative.

Durata e Diritti

Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.

Il sito ELEZIONIRSU.IT

Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.


Le nostre scelte di merito. I CCNL li ha fatti saltare il Governo con stanziamenti insufficienti

Siamo oltre la soglia della decenza. Che un Ministro della Repubblica si metta a fare disinformazione e campagna attiva contro chi non è accondiscendente ha molto poco di istituzionale e tanto di agonismo politico, ma sbaglia il tiro: noi stiamo al merito.

Sarà che il Ministro ha negato il confronto aperto e vero dal suo insediamento, preferendo scegliersi gli interlocutori “accondiscendenti“ a prescindere, ma se oggi la vertenza sui CCNL è in stallo è tutta responsabilità di chi non ha mai ascoltato le giuste rivendicazioni di chi lavora nella Pa.
Partiamo dalla narrazione tossica sugli aumenti: si prende a riferimento la media tra le aree compresa la 4^ area (inquadramento più alto) che ad oggi è vuota perché onerosa per le amministrazioni.
Perché il Ministro non si assume la responsabilità di dire che aumenti di 135 euro lordi per i professionisti sanitari del comparto, già erosi da anticipi e ivc potenziata che lui ha voluto, producono effetti sulle buste paga di circa 40 euro lordi? Sentiamo e leggiamo di roboanti cifre che verrebbero a mancare, peccato che la realtà per la generalità dei lavoratori pubblici sia ben altra.

E questo mentre aumenta il costo di casa, bollette, trasporti, generi di prima necessità.
In Germania, per lo stesso periodo, i lavoratori hanno percepito un bonus esentasse di 3.000 euro e aumenti minimi di 340 euro al mese pari a oltre l’11% sugli stipendi tabellari.In Spagna per il triennio 22/24 gli aumenti sono stati del 9,8% sul tabellare più i fondi per la contrattazione di secondo livello.
Eppure, le regole sulla fiscalità sono comuni in Europa, quindi è completamente falsa la narrazione che non si poteva fare di più.

La scelta del Governo italiano è stata quella di penalizzare le retribuzioni dei dipendenti pubblici e se ne assumano la responsabilità anziché scaricarla su chi, come noi, da oltre tre anni si è battuto per far aumentare i salari guardando all’inflazione reale e non alle necessità politiche del Governo.
Fino a prova contraria i Sindacati dovrebbero rappresentare i lavoratori ma, vedendo le dichiarazioni delle sigle che hanno dichiarato la volontà di firmare contratti indipendentemente dai contenuti, non è scontato che tutte le federazioni dei settori pubblici in questa stagione stiano dalla parte dei lavoratori: alcuni stanno dalla parte dei datori di lavoro.
È curioso poi che il Ministro attribuisca a FP Cgil il blocco dei contratti. Nella logica del Ministro, lui impone aumenti, norme, peggiora le condizioni di gestione degli orari di lavoro, ha addirittura riportato la spesa per il welfare contrattuale all’interno del tetto ai fondi per il salario accessorio, che rimangono bloccati penalizzando la crescita della produttività, e la colpa è del sindacato che rifiuta di firmare accordi al ribasso?
Se pensa che i lavoratori siano distratti o disattenti si sbaglia, sono esasperati e chiedono, legittimamente, che la valorizzazione del lavoro pubblico non sia uno slogan per interviste e convegni ma una serie di atti concreti economici e normativi.

Quanto poi alle facoltà assunzionali, il Ministro certifica che grazie al dissenso di enti locali, regioni, organizzazioni sindacali, il taglio al turn over non c’è stato per sanità, funzioni locali e comparto sicurezza, che fa capo al Ministero dell’Interno, mentre rimane per le funzioni centrali, che dipendono direttamente da lui. Cioè si è battuto “come un leone” ( citazione di una sua intervista) per conseguire il risultato di tagliare le facoltà assunzionali solo per le amministrazioni centrali. Un trionfo.
Continuano a raccontare che per la prima volta ci sono risorse anche per i futuri rinnovi ma, visto che la programmazione di bilancio ha un ciclo per le nuove regole di medio termine e pluriennale, il Governo ha ipotecato le scelte per i prossimi anni, raccontare che bisogna aspettare nove anni e tre contratti per non recuperare quello che le buste paga dei dipendenti pubblici hanno perso nel 2022 e 2023 è veramente offensivo per la dignità dei lavoratori delle funzioni centrali, della sanità e degli enti locali.
Se il Ministro vuole rinnovare i Contratti con la partecipazione di tutte le sigle sindacali su salari, carriere e contrattazione decentrata deve dare risposte.
Se no è un atto unilaterale su cui ha dato mandato ad Aran di raccogliere le adesioni, registrando che c’è chi ha accettato senza fiatare e chi ha deciso liberamente di tenere aperta la vertenza per dare risposte adeguate ai lavoratori. Alla sanità e alle funzioni locali stiamo dando l’opportunità di battersi per migliorare un Contratto inadeguato alle necessità economiche e professionali dei settori pubblici e stiamo dicendo anche alle Funzioni Centrali, che sono state sacrificate dalla scelta dei firmatari di accontentarsi del 5,78%, che per la Fp Cgil la partita non è chiusa.

A proposito di Pubblico e Privato, a chi dice che non firmiamo i Contratti, ricordiamo che nei settori privati la nostra categoria ha sottoscritto in queste settimane accordi con percentuali di crescita salariale sempre superiori a quelle proposte dal Governo per il settore pubblico.
Non è che non firmiamo i CCNL, firmiamo quelli che danno risposte ai lavoratori ma non sosteniamo quelle intese che sono peggiorative.

Si chiama coerenza. Firmare qualsiasi cosa ti propone la controparte senza valutarne i contenuti è la strada che hanno intrapreso altre sigle e ne risponderanno a lavoratrici e lavoratori. Noi abbiamo scelto di stare con le ragioni di chi ogni giorno lavora per la collettività, per garantire servizi essenziali, che svolgono una funzione fondamentale e che meritano rispetto e riconoscimento del valore del proprio lavoro.