Sicurezza sul Lavoro: Incidente a Raibano di Riccione e le Implicazioni nel Settore dell'Incenerimento
L’incidente verificatosi di recente presso l’inceneritore di Hera Ambiente a Raibano di Riccione ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza sul lavoro in un settore che purtroppo registra annualmente numerosi infortuni, talvolta con esiti fatali. In questo articolo, esploreremo l’incidente, i rischi connessi e l’importanza di adottare misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Cosa è successo
L’esplosione avvenuta nell’impianto di Hera a Raibano ha causato ferite a tre lavoratori, il cui stato di salute è ancora da confermare. Fortunatamente, le conseguenze non sono state più gravi, ma questo evento sottolinea l’urgente necessità di rafforzare le misure di sicurezza in questo settore delicato.
Come FP CGIL insieme alle altre sigle sindacali, esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie, attendendo l’indagine delle autorità competenti per stabilire le cause e le eventuali responsabilità. Al contempo, ribadiamo l’importanza cruciale del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
L’esplosione richiede un’approfondita analisi per comprendere le cause sottostanti e implementare contromisure efficaci. Inoltre, è essenziale focalizzarsi su accordi sindacali che influenzino positivamente l’organizzazione del lavoro e garantiscano una rigorosa supervisione delle filiere contrattuali e degli appalti, considerando la complessità dei processi produttivi in questo settore.
Misure Preventive
Per prevenire futuri incidenti, occorre una maggiore attenzione alla salute e alla sicurezza. Gli accordi sindacali possono giocare un ruolo fondamentale nell’implementare controlli più stringenti, garantendo la manutenzione adeguata dei dispositivi di sicurezza. Inoltre, è necessario concentrarsi sulla formazione continua dei lavoratori e sulla sensibilizzazione verso le pratiche sicure.
Richiesta di Incontro con Hera Ambiente
In considerazione dell’accaduto, stiamo sollecitando un incontro con Hera Ambiente per discutere specificamente della questione. La consapevolezza del fatto che Hera gestisce altri 4 termovalorizzatori nella Regione Emilia Romagna rende ancora più urgente un approccio proattivo per evitare incidenti simili in futuro.
L’incidente a Raibano di Riccione richiama l’attenzione sull’importanza di promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro nel settore dell’incenerimento. Solo attraverso una collaborazione stretta tra le parti interessate, un rispetto rigoroso delle normative e un costante impegno per migliorare le procedure, si potrà garantire un ambiente lavorativo sicuro e privo di rischi. La sicurezza dei lavoratori deve rimanere al centro delle priorità, e insieme possiamo lavorare per prevenire futuri incidenti.
Ausl Imola: Dichiarazione di Agitazione e Richiesta di Conciliazione
Nel contesto della contrattazione aziendale tra l’Ausl di Imola e le organizzazioni sindacali, è emersa una situazione di tensione che ha portato alla dichiarazione di uno stato di agitazione.
La Funzione pubblica Cgil Imola insieme a Cisl Fp Area Metropolitana e Uil Fpl, esprimono la propria volontà di indire uno stato di agitazione presso l’Ausl di Imola, includendo il blocco degli straordinari e iniziative di sciopero. La richiesta principale è l’attivazione delle procedure di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, come previsto dall’art. 2, secondo comma della Legge 146/90, con la modifica della legge 83/2000.
Motivazioni dello Stato di Agitazione
Lunedì 15 gennaio 2024 si è tenuto un incontro sindacale in cui la delegazione sindacale è stata informata della volontà aziendale di decurtare il salario di produttività, anticipando i fondi incentivanti del CCNL sanità pubblica 2019-2021. Tale decisione, presa unilateralmente dall’Ausl Imola, ha creato tensioni, poiché non si è giunti a un accordo sulla erogazione degli incentivi per il 2024.
Le Organizzazioni Sindacali chiedono l’avvio delle procedure di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, al fine di ripristinare corrette relazioni sindacali e analizzare l’utilizzo dei fondi incentivanti. La situazione è complicata dalla mancanza di una comunicazione specifica ai lavoratori e dalla mancanza di contrattazione integrativa sui fondi 2024.
L’Ausl di Imola, con carenze di personale, propone tagli al salario accessorio e richiede doppi turni al personale. Le organizzazioni sindacali chiedono il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive attraverso fondi propri dell’Ente, come previsto dal DL 34/2023 e dalla Legge di Bilancio 2024.
La FP CGIL Imola, insieme alle altre organizzazioni sindacali, chiede l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione, conforme alla Delibera della Commissione di Garanzia del 1/6/2000. In caso di mancato riscontro, preannunciano iniziative di mobilitazione dopo 5 giorni lavorativi.
Incendio nel Pronto Soccorso di Lugo: Solidarietà e Appello per la Sicurezza sul Lavoro
Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, un incendio ha colpito il Pronto Soccorso dell’ospedale di Lugo, scatenando un’onda di preoccupazione e solidarietà. La Fp Cgil Emilia-Romagna desidera esprimere la loro vicinanza e profonda gratitudine al coraggioso personale coinvolto, che ha operato con dedizione per garantire la sicurezza degli utenti, trasferiti prontamente in altre aree del nosocomio.
In questo momento critico, riconosciamo l’impegno straordinario del personale medico e di supporto, nonché l’importante intervento di Vigili del fuoco, forze dell’ordine e personale del 118. Un sentito ringraziamento va anche al personale tecnico ed appaltante per il rapido ripristino delle strutture colpite dall’incidente.
Tuttavia, questo episodio tragico solleva ancora una volta la questione cruciale della sicurezza sul lavoro. La Fp Cgil di Ravenna e dell’Emilia-Romagna sottolineano la necessità di affrontare e prevenire eventi simili, che minacciano l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori dedicati ogni giorno al benessere della comunità.
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Riprendono le Progressioni Economiche a Parma: DEP 2023 e l'Impegno Costante di FP CGIL
Dopo un lungo periodo di immobilismo, finalmente, il 20 dicembre 2023, nelle Aziende Sanitarie di Parma, riprendono le progressioni economiche stipendiali grazie all’accordo per i DEP 2023. FP CGIL e UIL FPL dichiarano: “Una tappa cruciale per la valorizzazione del lavoro in sanità.”
Il merito di questa conquista va a FP CGIL e UIL FPL, che con il loro impegno costante hanno portato a termine una trattativa di successo con le Aziende USL e Azienda Ospedaliero Universitaria. Le progressioni economiche, ora denominate DEP – Differenziali Economici di Professionalità, diventano una realtà a partire dal 2023.
Questo risultato è il frutto di un anno difficile caratterizzato da continui tagli ai fondi nazionali del SSN, che hanno comportato diminuzioni assunzionali e accentuato le difficoltà del personale. “Nonostante le sfide”, confermano Monica Marvasi, segretaria FP CGIL Parma, Alfredo Vettone della FP CGIL di Parma e Biagio Ambra, segretario generale UIL FPL di Parma, “abbiamo mantenuto un impegno costante nel valorizzare il personale attraverso nuovi Contratti Collettivi Integrativi e regolamenti sugli Incarichi di Funzione. Un impegno finalizzato a dare risposte concrete ai lavoratori, un tempo celebrati come eroi della pandemia e oggi purtroppo dimenticati.”
Per FP CGIL e UIL FPL, questo rappresenta solo un passo in avanti in un percorso organico volto al miglioramento continuo della vita lavorativa e dei servizi sanitari per i cittadini. Il prossimo passo sarà dato attraverso le prossime contrattazioni, con l’obiettivo di continuare a valorizzare economicamente il lavoro in sanità a Parma.
Se sei interessato a approfondire le novità legate alle progressioni economiche DEP 2023 e alla valorizzazione del lavoro in sanità a Parma, continua a seguirci per gli aggiornamenti futuri.
Gestione Critica del Personale in Ausl Imola: Una Coperta Corta Durante le Festività
Le festività sono alle porte, ma per l’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Imola, le criticità di organico sembrano essere un ospite indesiderato che ritorna ciclicamente. In un periodo segnato non solo dalle celebrazioni, ma anche da un picco di influenze, emergono le sfide che il personale dell’Ausl Imola sta affrontando con determinazione.
Coperta Corta e Ritardi Organici
Il problema fondamentale è la nota “coperta corta,” che comporta ritardi sistematici rispetto alle dotazioni organiche necessarie. La Medicina A e B attualmente si trova in una situazione critica a causa di una forte defezione di personale, richiedendo il supporto di altri reparti per far fronte alle esigenze emergenti. Tuttavia, questa soluzione crea a sua volta difficoltà nei reparti di provenienza, con lunghe e stressanti pause nei turni di riposo.
Sfide Durante le Festività
Il periodo festivo invernale, noto per le sue criticità, vede la maggior parte dei reparti di degenza senza ferie programmate, garantendo solo qualche giorno di recupero e festività. Questo approccio si scontra con la necessità di garantire un equo riposo compensativo, evidenziando disuguaglianze nella gestione delle festività godute. Nel reparto di ortopedia, in particolare, persistono situazioni problematiche riguardanti l’organizzazione delle presenze e delle ferie.
Situazioni Critiche e Fantasiose Organizzazioni
Sorge l’interrogativo sulle assunzioni di personale infermieristico previste dal mese di gennaio in poi e su come il personale attuale sarà gestito fino ad allora. La criticità si accentua con l’apertura del Centro di Assistenza Urgenza (Cau), destinato a utilizzare personale già assegnato ad altri servizi. Questo pone una sfida: come garantire un potenziamento dei servizi senza un parallelo potenziamento del personale disponibile?
Prospettive Future
Il Cau dovrebbe rappresentare un’opportunità supplementare per i cittadini, ma deve essere gestito senza compromettere ulteriormente gli altri reparti ospedalieri. La crescita dei servizi deve essere accompagnata da un investimento nella risorsa più preziosa: il personale. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza di qualità, mantenendo un equilibrio tra le esigenze emergenti e la gestione oculata delle risorse umane.
Dopo il danno la beffa - Un cumulo di ingiustizie contenuto nel maxiemendamento
DOPO IL DANNO LA BEFFA UN CUMULO DI INGIUSTIZIE
QUELLO CONTENUTO NEL MAXIEMENDAMENTO DEL GOVERNO IN TEMA DI PENSIONI DI DIPENDENTI PUBBLICI.
Per questo continuiamo a chiedere l’abrogazione dell’articolo 33 della Legge di Bilancio 2024, una Legge sbagliata contro la quale abbiamo scioperato il 17 novembre e contro la quale continueremo la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
COSA PRODURRÀ IL MAXIEMENDAMENTO:
La conferma del taglio alle pensioni anticipate dei dipendenti pubblici, sanità, enti locali e ufficiali giudiziari, tutti. I dipendenti del SSN e gli infermieri dipendenti degli Enti Locali – solo se iscritti alla cessazione nella gestione Cpdel e CPS- per evitare il pesantissimo taglio, saranno costretti a lavorare tre anni di più. L’allungamento delle finestre pensionistiche di uscita, l’introduzione di discriminazioni tra iscritti alle diverse Casse interessate, un pericoloso principio a forte rischio di incostituzionalità.
La possibilità, solo per i medici e gli infermieri, di fare domanda di trattenimento in servizio fino a 70 anni di età rappresenta, poi, l’ennesima sconfitta di una politica incapace di investire sul Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale e sulla programmazione dei fabbisogni delle professioni sanitarie, valorizzandole economicamente e professionalmente, per garantire davvero i Livelli Essenziali di Assistenza.
Il governo, in sostanza, fa pagare i costi del suo maxiemendamento agli stessi professionisti sanitari: da un lato trattenendoli in servizio e dall’altro attuando il programmato taglio del Fondo Sanitario Nazionale, a partire dal 2033 e per un decennio, pari a oltre 3 miliardi di euro. Altro che valorizzazione del lavoro pubblico e dei servizi pubblici.
Il bilancio di un anno di lotta e cosa ci aspetta nel 2024
Quello che sta per concludersi è stato un anno intenso, difficile, per molti aspetti denso di preoccupazioni.
Il conflitto in Ucraina, la terribile situazione in Palestina, senza dimenticare i tanti conflitti esistenti nel mondo.
Patriarcato e violenza di genere. Una realtà quotidiana drammatica, che coinvolge tutte le persone di genere femminile nel nostro Paese. Cambiare questo contesto è un impegno che deve coinvolgere tutti e tutte, a partire dagli uomini.
Nessuno può esimersi, tutte le persone sono chiamate a fare la propria parte.
La Cgil, la Funzione Pubblica, sono impegnate su questo e su molti altri fronti.
Il rinnovo dei contratti, per condizioni migliori e salari più elevati. La rivendicazione e la difesa dei diritti costituzionali, a partire dal diritto alla salute. Un sistema fiscale più equo. Una pensione adeguata, sia per chi ha lavorato 40 anni che per chi ha appena cominciato.
Per questi e molti altri temi ci siamo mobilitati, insieme. Abbiamo ottenuto importanti risultati. Ce ne sono ancora molti da raggiungere e continueremo a lavorare e mobilitarci anche nel 2024.
E a proposito del 2024, vogliamo augurare un sereno anno agli iscritti e alle iscritte alla Funzione Pubblica CGIL e alle loro famiglie, con l’auspicio di poter godere di un lavoro dignitoso, professionalizzante e giustamente retribuito.
E Buone feste.
A chi potrà godersi un meritato periodo di riposo e, ancora di più, a chi invece lavorerà, garantendo a tutti e tutte il diritto alla salute, alla sicurezza e alla certezza di vivere in comunità solidali.
Continua il negoziato per il rinnovo delle Cooperative sociali
Martedì 12 dicembre a Roma, presso la sede di ConfCooperative, è proseguito, in modalità ristretta, il confronto tra le OO SS e le Centrali Cooperative finalizzato al rinnovo del CCNL Cooperative Sociali.
Il confronto si è incentrato sul tema educatori dei servizi educativi di cui al dlgs 65/17 e sugli educatori di cui alla L.205/17, tema molto complesso rispetto al quale le parti hanno stabilito di procedere con i dovuti approfondimenti anche in considerazione dell’evoluzione
normativa in materia.
Il negoziato ha inoltre ulteriormente approfondito l’analisi circa l’impatto economico degli aggiornamenti normativi del CCNL.
Nel corso della discussione abbiamo nuovamente ribadito come il tema fondamentale degli aumenti contrattuali debba dare risposte adeguate all’aumento del costo della vita.
Considerando l’importanza e il peso delle tematiche trattate, le parti hanno stabilito di proseguire e intensificare il confronto calendarizzando nel mese di gennaio tre incontri per verificare se è possibile giungere in tempi rapidi al rinnovo contrattuale.
Sarà nostra cura, tenervi tempestivamente e puntualmente aggiornati nel merito del percorso negoziale.
Incontro per il rinnovo del contratto di Federcasa
Si è svolto la mattina del primo dicembre un nuovo incontro del tavolo tecnico per il rinnovo del CCNL FEDERCASA 2022-2024.
La delegazione trattante ha aperto la discussione riepilogando in modo alquanto arbitrario i dati relativi all’inflazione registrata nel periodo di riferimento, asserendo che nel 2022 si è registrato l’8,7%, nel 2023 (gennaio – ottobre) lo 0,8% e che le aziende stanno già riconoscendo una IVC pari al 2,15%.
Federcasa, dunque, ha inizialmente reiterato la proposta già presentata pari ad un incremento tabellare del 4,5%. A fronte della conferma del netto rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali di una simile ipotesi, troppo lontana dal tutelare il potere d’acquisto dei salari alla luce dell’incremento dei prezzi già registrato nel periodo di vigenza del CCNL in oggetto, Federcasa ha avanzato una ulteriore proposta che prevede un incremento medio pari al 5,2% articolato in misura differente tra le diverse Aree di classificazione, dal 6% dell’area D al 4,5% per Q.
Le OO.SS. hanno unitariamente respinto anche questa proposta giudicandola ancora lontana dalla necessità di riconoscere a lavoratrici e lavoratori un incremento delle retribuzioni idoneo a tutelare i salari a fronte della crisi inflattiva che si è riscontrata in questi anni.
La delegazione trattante di Federcasa, non avendo un diverso mandato, ha rinviato all’assemblea delle aziende, che si terrà il prossimo 14 dicembre, la verifica della possibilità di effettuare una nuova proposta in relazione all’incremento tabellare, confermando che al momento non vi è disponibilità ad incrementare l’ammontare complessivo delle risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL.
Diventa indispensabile, quindi, porre in essere sul territorio tutti gli strumenti di pressione (assemblee sindacali, richieste di incontro agli assessori competenti…) utili a spingere le aziende a dare mandato alla delegazione trattante per riconoscere un incremento tabellare che soddisfi le richieste delle OO.SS.