Abbiamo vinto: siamo il primo sindacato del pubblico impiego in Emilia-Romagna. E continuiamo a crescere.

Le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato fiducia, riconoscendo nella FP CGIL coerenza, serietà e impegno reale. Le elezioni RSU del 14, 15 e 16 aprile ci consegnano un risultato politico netto: le nostre liste si affermano ancora una volta come la prima forza sindacale in regione nella Pubblica Amministrazione. Una vittoria costruita giorno dopo giorno, nei luoghi di lavoro, con la forza della nostra presenza e della nostra azione concreta.
“Siamo il sindacato per davvero” non è solo uno slogan: è un impegno che si è tradotto in fiducia. Una fiducia che cresce mentre altri crollano.
Nelle Funzioni Locali superiamo quota 17.000 voti e ci attestiamo al 53%, rimanendo maggioranza assoluta.
In Sanità cresciamo di un ulteriore +1%, con 1.200 voti assoluti in più, confermandoci ancora una volta come il primo sindacato del comparto.
Nelle Funzioni Centrali cresciamo di oltre +3% e per la prima volta raggiungiamo il 35% confermandoci ancora una volta primo sindacato. Un risultato forte e chiaro, che sconfessa le scelte di chi ha firmato un contratto peggiorativo, respinto nei luoghi di lavoro.
Siamo il primo sindacato in 382 enti e siamo maggioranza assoluta in 302.
Questa affermazione si inserisce in un quadro di partecipazione straordinaria: la percentuale di affluenza sale del 5%, raggiungendo il 75%, pari a oltre 81.000 votanti totali.
I nostri delegati eletti in Emilia-Romagna risultano 1832. Un grazie a loro e a tutti e tutte coloro che non sono stati eletti. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’impegno di tutti e tutte.
Vogliamo ringraziare le oltre 4.000 persone che hanno permesso il corretto svolgimento di questa grande prova di democrazia (commissioni elettorali, scrutatrici e scrutatori, presidenti).
La FP CGIL Emilia-Romagna esce vincitrice da questa tornata elettorale. Mentre alcuni sindacati pagano oggi le conseguenze delle loro scelte sbagliate – come la firma del contratto delle Funzioni Centrali che ha svenduto diritti e dignità – noi raccogliamo la fiducia di chi non vuole svendere il proprio lavoro.
Questo successo ci dà ancora più forza per affrontare le trattative aperte dei contratti di Sanità e Funzioni Locali, e per mettere in discussione un contratto delle Funzioni Centrali che svaluta il lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici. La voce di chi lavora sarà più forte, grazie al sostegno che ci avete dato.
Avanti così, insieme.
Perché siamo il Sindacato per davvero.


IRPEF 2025: CGIL ottiene l'intervento del Governo sugli acconti non dovuti

Un’importante vittoria sindacale che tutela lavoratori e pensionati dal rischio di versamenti maggiorati

La CGIL ha ottenuto un primo, importante risultato nella battaglia contro gli acconti IRPEF calcolati con le vecchie aliquote, che avrebbero potuto colpire in modo ingiusto milioni di lavoratori e pensionati. Il rischio era concreto: a causa del comma 4 dell’articolo 1 del D.Lgs. 216/2023, anche nel 2024 si sarebbero dovute applicare le quattro aliquote IRPEF vigenti fino al 2023, anziché le tre previste dalla riforma in vigore dal 1° gennaio 2024.

Il problema: acconti IRPEF calcolati con il vecchio sistema

Secondo quanto previsto dal decreto, l’acconto IRPEF dovuto nel 2024, calcolato in sede di dichiarazione dei redditi, sarebbe stato basato sulle aliquote e detrazioni obsolete, generando così versamenti non dovuti e penalizzando i contribuenti.

Il rischio? Un aggravio ingiustificato sui bilanci familiari, già provati dall’aumento del costo della vita e dall’inflazione cumulata negli ultimi anni.

La richiesta della CGIL e la risposta del Governo

Per evitare questo scenario, la CGIL ha tempestivamente chiesto l’abrogazione del comma 4 del decreto e l’applicazione immediata delle nuove aliquote e detrazioni anche per il calcolo degli acconti.

A seguito della segnalazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui riconosce la fondatezza della richiesta e annuncia che:

“Il Governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto.”

Una tutela concreta per milioni di persone

L’intervento annunciato rappresenta una risposta concreta alle preoccupazioni di milioni di lavoratori e pensionati e dimostra l’efficacia dell’azione sindacale nel monitorare e correggere storture che, se non rilevate, rischierebbero di tradursi in ulteriori sacrifici economici per le famiglie italiane.

La CGIL continuerà a vigilare affinché il provvedimento normativo venga adottato nei tempi e nei modi necessari per garantire equità e giustizia fiscale.


FP CGIL Bologna non partecipa alla festa della Polizia Penitenziaria: “Condizioni di lavoro critiche”

Una presa di posizione forte per denunciare la situazione degli operatori penitenziari

In occasione del 208° anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, che si celebrerà il 9 aprile in Cappella Farnese, la Fp Cgil Bologna ha annunciato che non prenderà parte ai festeggiamenti. Una decisione netta, motivata da “estrema amarezza e disillusione”, come dichiarato dal segretario Salvatore Bianco.

Secondo il sindacato, le condizioni di lavoro all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria sono ormai insostenibili, e presentano un rischio concreto per la salute e la sicurezza degli operatori. Fp Cgil denuncia “persistenti condizioni critiche di lavoro, sempre sul punto di tramutarsi in rischio tangibile per gli operatori”.

Festa in contrasto con la realtà quotidiana

Il sindacato sottolinea come “i festeggiamenti organizzati stridano fortemente con una condizione attuale di ben altro tenore”. La scelta di disertare l’evento non è da interpretarsi come una mancanza di rispetto verso l’istituzione, ma vuole piuttosto essere un atto di solidarietà verso chi ogni giorno affronta difficoltà sistemiche e strutturali che, a detta della Cgil, “non sembrano avere alcuna prospettiva di evoluzione”.

Una denuncia pubblica per non restare in silenzio

La Fp Cgil Bologna rivendica così il proprio ruolo di tutela dei lavoratori, scegliendo di trasformare un’occasione celebrativa in una denuncia pubblica che possa accendere i riflettori su una realtà troppo spesso ignorata. Il messaggio è chiaro: senza un cambiamento concreto nelle condizioni di lavoro, non ci sono motivi per festeggiare.


Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna: allarme carenza di personale, rischio per la sicurezza

Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna: allarme CGIL per gravi carenze di organico

Situazione critica nei comandi provinciali, a rischio operatività e sicurezza

La FP CGIL Emilia-Romagna ha lanciato un grave allarme sulle condizioni in cui versano i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco nella regione. Con una comunicazione ufficiale datata 24 marzo 2025, il sindacato denuncia una cronica carenza di personale qualificato, in particolare Capo Squadra e Capo Reparto, che sta minando la funzionalità operativa e la sicurezza del personale e dei cittadini.

Dai dati raccolti nel primo trimestre 2025, emerge un quadro preoccupante. Mancano infatti fra Capo Squadra e Capo Reparto:

  • Bologna: 36 qualificati

  • Ferrara: 21

  • Forlì-Cesena: 26

  • Modena: 19

  • Parma: 16

  • Piacenza: 14

  • Ravenna: 18

  • Reggio Emilia: 15

  • Rimini: 24

In media, l’organico dei qualificati si attesta a circa il 30% in meno rispetto al fabbisogno teorico​.

Le conseguenze della carenza di personale

La CGIL elenca una serie di conseguenze concrete legate a questa situazione:

  1. Sovraccarico di lavoro per chi è in servizio, con rischio elevato di infortuni e stress.

  2. Riduzione della formazione professionale, fondamentale per mantenere le competenze.

  3. Incremento dei tempi di risposta agli interventi di emergenza.

  4. Rischio per la sicurezza degli operatori.

Anche il personale amministrativo soffre carenze critiche, con punte del -50% per alcune qualifiche.

Inoltre, il personale parzialmente o totalmente non idoneo al soccorso è in aumento, e la situazione peggiorerà con l’avvio del corso per il passaggio di qualifica da vigile a capo squadra.

Le richieste della CGIL: interventi urgenti e strutturali

La CGIL chiede:

  • Assegnazione straordinaria di personale qualificato alla prima mobilità utile.

  • Piano straordinario di reclutamento e formazione.

  • Tavoli di confronto tra prefetture e comandi provinciali per soluzioni strutturali, non emergenziali.

L’organizzazione sindacale si riserva, in mancanza di interventi urgenti, di intraprendere azioni sindacali a tutela dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna​


TFS/TFR dei dipendenti pubblici: la FP CGIL rilancia la campagna per tempi certi e giusti di liquidazione

La CGIL – con le sue categorie FP, FLC, SILP, SPI e insieme all’INCA – ha rilanciato in questi giorni una campagna informativa e di mobilitazione nazionale sulla questione del differimento del pagamento del TFS/TFR per le lavoratrici e i lavoratori pubblici.

Un tema che continua a generare forti ingiustizie, soprattutto dopo la sentenza n. 130/2023 della Corte Costituzionale, che ha messo in evidenza i limiti e le distorsioni di un sistema che, da anni, penalizza chi lascia il lavoro nella pubblica amministrazione.

Cosa ha detto la Corte Costituzionale

La Corte ha riconosciuto come il ritardo nel pagamento del TFS/TFR – nato come misura temporanea – sia diventato una prassi strutturale, che viola il principio di giusta retribuzione e incide negativamente sui diritti dei lavoratori.

In particolare, la sentenza:

  • ha ritenuto ingiustificato il differimento nei tempi di liquidazione per i pensionati pubblici;
  • ha evidenziato come l’inflazione aggravi ulteriormente il danno economico subito;
  • ha invitato il legislatore a intervenire, sottolineando che il problema riguarda in particolare i trattamenti di importo più basso.

La posizione della CGIL: basta fare cassa sui lavoratori

Di fronte a questa situazione, la CGIL ha deciso di:

  • intensificare l’informazione e la sensibilizzazione tra le lavoratrici e i lavoratori;
  • attivare, attraverso l’INCA, azioni legali mirate per chiedere giustizia e risarcimenti;
  • contrastare con forza l’idea che il TFS/TFR possa continuare a essere una “cassa” di emergenza per lo Stato, a discapito delle persone.

Come agire: le vie del contenzioso

Sulla base di approfondimenti giuridici, sono stati individuati i seguenti possibili percorsi di azione:

  • ricorsi al Tribunale del Lavoro per sollevare nuove questioni di legittimità costituzionale;
  • richieste di risarcimento danni per perdita economica e pregiudizi personali;
  • azioni civili per inottemperanza da parte dello Stato alle indicazioni della Corte;
  • valutazione di un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea per disparità tra lavoratori pubblici e privati.

Le prime cause pilota saranno attivate nei tribunali di Genova, Milano, Brescia, Bergamo e Trento, con il patrocinio degli avvocati dell’INCA nazionale. I costi del contenzioso saranno coperti interamente dalla CGIL, senza oneri per i lavoratori coinvolti.

Chi può agire?

I casi più urgenti riguardano:

  • lavoratori cessati per raggiunti limiti di età o di servizio;
  • TFS maturato di importo vicino ai 50.000 euro;
  • situazioni personali o familiari che hanno subito danni a causa del ritardo nei pagamenti.

Informati e partecipa alla vertenza

La CGIL invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a informarsi presso le sedi territoriali e a partecipare attivamente alla campagna. È in gioco un principio di giustizia: chi ha lavorato una vita ha diritto a tempi certi e condizioni eque per ricevere quanto gli spetta.

Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi alle strutture territoriali di FP CGIL, FLC, SILP, SPI o presso le sedi INCA.


All'ospedale di Bentivoglio il personale è costretto ad uno stress psicofisico insostenibile

“Sembra che i problemi dell’Ospedale di Bentivoglio l’azienda li voglia tenere sempre sotto il tappeto”.
Lo affermano Marco Pasquini Segretario Generale e Silvia Marzocchi Funzionaria Responsabile della Pianura Est, della FP CGIL di Bologna.
“Da quasi due anni – continuano i sindacalisti – denunciamo assenze di personale e criticità organizzative ma siamo sempre dovuti arrivare alle vertenze per ottenere anche solo delle banali risposte.
Questo è inaccettabile, per i lavoratori che rappresentiamo, e per tutta la cittadinanza che dell’Ospedale si serve per avere cure ed attenzione.
Abbiamo segnalato carenze di organico in Geriatria/Stroke/UDB, Medicina, Chirurgia, Radiologia, Laboratorio analisi, Ortopedia e Gessisti.
Abbiamo, in più trattative, segnalato che il Pronto Soccorso di Bentivoglio è schiacciato schiacciato dalla pressione derivata dalla trasformazione del Pronto Soccorso di Budrio in CAU.
E l’azienda cosa fa? Tace e sposta in avanti sempre le risposte, cercando di congedarci con dei dati parziali e spesso decontestualizzati.
A farne le spese sono i lavoratori e le lavoratrici nei reparti che, alcune volte, operano senza le condizioni minime di sicurezza.
Non aiuta nemmeno il silenzio sulla quasi assenza di trasporto pubblico per Bentivoglio e la difficoltà di parcheggio in ospedale.
Siamo arrivati al limite.”
Pasquini e Marzocchi concludono: “La nuova direzione Ausl dia risposte immediate, altrimenti le pretenderemo in altro modo.”


Indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale in Emilia-Romagna

Il 12 marzo presso la Camera del Lavoro di Bologna è stata presentata l’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale che abbiamo condotto insieme all’IRES Emilia-Romagna.
Tanti interessanti i temi emersi durante questo importante appuntamento. La condizione delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore sono spesso molto critiche ed è necessario un passo avanti da parte della politica e delle parti datoriali per assicurare parità di condizioni retributive e di lavoro, più diritti su orario di lavoro e calendario scolastico, su salute e sicurezza.


Elezioni Previdenza Cooperativa 10-13 marzo 2025: Come e Quando Votare

Dal 10 al 13 marzo 2025 si terranno le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa. I lavoratori avranno l’opportunità di scegliere i 45 delegati che rappresenteranno i loro interessi nel fondo pensione.

Quando si vota?

Le votazioni saranno aperte dalle ore 09:00 del 10 marzo 2025 fino alle ore 09:00 del 13 marzo 2025. È fondamentale rispettare questa finestra temporale per esprimere il proprio voto.

Come si vota?

Il voto sarà completamente elettronico e potrà essere espresso accedendo al sito ufficiale www.previdenzacooperativa.it. Segui questi passaggi per votare:

  1. Collegati al sito e accedi alla sezione LAVORATORI.
  2. Entra nell’AREA RISERVATA utilizzando lo SPID oppure il tuo Codice Fiscale e la Password.
  3. Accedi al seggio elettorale elettronico cliccando su “VOTA PER IL RINNOVO DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI”.
  4. Seleziona una delle seguenti opzioni di voto:
    • Approvo la lista elettorale
    • Non approvo la lista elettorale
    • Scheda bianca
  5. Conferma il voto: riceverai un messaggio con la data e l’ora di registrazione del tuo voto, visibile anche nella tua area personale.

L’accesso al seggio elettronico sarà disabilitato alle ore 09:00 del 13 marzo 2025.

Perché è importante votare?

Partecipare a queste elezioni significa contribuire attivamente alla rappresentanza dei lavoratori all’interno del Fondo Previdenza Cooperativa. La lista unitaria sostenuta da CGIL, CISL e UIL mira a garantire un futuro previdenziale equo e trasparente per tutti i lavoratori iscritti al fondo.

Hai bisogno di assistenza?

Per qualsiasi dubbio o difficoltà nell’accesso alla piattaforma di voto, puoi contattare il Contact Center al numero 0422-1745957, attivo dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00, mentre il venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 15:00.

Non perdere l’occasione di far sentire la tua voce! Vota dal 10 al 13 marzo 2025 per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa.


Congedi parentali 2025: tutto quello che devi sapere

I congedi parentali sono un diritto fondamentale per i lavoratori che diventano genitori. Permettono di conciliare al meglio vita familiare e professionale, garantendo il tempo necessario per accudire i figli nei primi anni di vita.

Se vuoi sapere come funzionano i congedi parentali, chi può richiederli, per quanto tempo e quali sono le retribuzioni previste, scarica la nostra guida completa. Nel documento troverai tutte le informazioni aggiornate in modo chiaro e dettagliato.

📥 Scarica il PDF con tutte le informazioni sui congedi parentali

Prendersi cura della famiglia è importante, ed è essenziale conoscere i propri diritti. Scarica subito la guida per avere tutte le risposte di cui hai bisogno!


Presentazione dell’Indagine sulle Condizioni di Lavoro nei Servizi Educativi e nelle Scuole per l’Infanzia della Cooperazione Sociale

Il 12 marzo 2025 alle ore 9.30, presso il Salone Di Vittorio – CGIL Bologna (Via Marconi 67/2), si terrà la presentazione dell’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale. L’evento rappresenta un momento di confronto tra istituzioni, sindacati e rappresentanti del settore per analizzare criticità e prospettive del lavoro nell’ambito educativo.

Programma dell’evento

L’incontro sarà introdotto da Fabio De Santis, della segreteria FP CGIL Emilia-Romagna. A seguire, la presentazione dell’indagine sarà a cura di Gianluca De Angelis, di IRES Emilia-Romagna.

Tavola rotonda con esperti del settore

Dopo la presentazione, si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore educativo e della cooperazione sociale:

  • Marco Bonaccini, Segretario Generale FP CGIL Emilia-Romagna
  • Marinella Melandri, Segreteria CGIL Emilia-Romagna
  • Marwa Mahmoud, Coordinatrice ANCI Emilia-Romagna servizi 0-6 anni e Assessora Politiche Educative del Comune di Reggio Emilia
  • Isabella Conti, Assessora al Welfare, Terzo Settore, Politiche per l’Infanzia e Scuola
  • Alberto Alberani, in rappresentanza di Legacoop Confcooperative AGCI Emilia-Romagna

A moderare l’evento sarà Beppe Persichella, giornalista del Corriere di Bologna.

Perché partecipare?

L’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi fornisce dati e analisi fondamentali per comprendere lo stato del settore e individuare azioni concrete per migliorare la qualità dell’occupazione e dei servizi offerti. L’incontro è un’occasione unica per ascoltare esperti, istituzioni e rappresentanti delle cooperative sociali in un dialogo costruttivo e propositivo.