Il Governo Penalizza i Lavoratori delle Funzioni Locali

Indignazione per il Ritardo nella Firma del Contratto 2019-2021

A quasi sei mesi dalla firma del CCNL 2019-2021 per l’area dirigenza Funzioni Locali, il governo non ha ancora autorizzato la firma definitiva della preintesa. Questo ritardo è stato definito come una “penalizzazione intollerabile” per i lavoratori delle funzioni locali, secondo la segretaria nazionale di FP CGIL, Tatiana Cazzaniga.

Una Vergognosa Indifferenza

Tatiana Cazzaniga, in una nota, ha espresso la sua indignazione: “Nonostante la preintesa abbia superato il controllo di tutti i soggetti preposti, il governo non ha ancora trovato il tempo di metterla all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione mancherà solo il controllo della Corte dei conti.”

Una Situazione Insostenibile

“L’indifferenza del governo verso un settore che conta oltre 5.000 lavoratori, tra cui dirigenti delle autonomie locali, dirigenti professionali, tecnici amministrativi del servizio sanitario, segretari comunali e provinciali, è vergognosa”, ha proseguito Cazzaniga.

Urgenza di Azione

Con un contratto in ritardo di tre anni, l’attesa di sei mesi per la firma definitiva è insostenibile. “Il governo deve urgentemente porre fine a questa situazione autorizzando la firma definitiva del contratto al primo Consiglio dei Ministri utile”, ha concluso la segretaria.


23 settembre Sciopero dei Dipendenti AIOP e ARIS!

Il 23 settembre è previsto uno sciopero dei dipendenti delle strutture sanitarie private AIOP e ARIS, indetto dalla FP CGIL insieme alla CISL FP e UIL FPL. Questa mobilitazione è una risposta alle promesse non mantenute riguardo al contratto unico delle RSA e al rinnovo del contratto della sanità privata.

Motivi della Protesta

Nonostante le ripetute mobilitazioni e gli scioperi, le trattative per il contratto unico di settore non sono ancora iniziate. Le trattative sono vincolate alla garanzia di copertura delle risorse da parte del Ministero e delle Regioni.

Situazione Attuale

Dal 2020, i dipendenti con contratto sanità privata ARIS AIOP hanno visto un rinnovo contrattuale dopo 14 anni di blocco. Tuttavia, in sanità pubblica ci sono stati progressi significativi, con il rinnovo del contratto 2019-2021 e l’apertura delle trattative per il contratto 2022-2024. Al contrario, in sanità privata le Associazioni vincolano ancora il rinnovo alla copertura delle risorse.

Importanza del Settore

Il settore della sanità privata conta centinaia di migliaia di lavoratori che garantiscono un diritto costituzionale: la salute. È doveroso sostenere le loro rivendicazioni di vedersi pienamente riconosciuti la propria professionalità e i propri diritti.

Azioni Future

Promettono di continuare a dare battaglia, mobilitandoci su tutto il territorio nazionale e chiedendo alle Istituzioni di rivedere gli accreditamenti. Incroceremo le braccia per tutta la giornata del 23 settembre, con l’astensione dal lavoro prevista per ogni turno di lavoro.


Mancato Accordo al Ministero - Prosegue la Mobilitazione dei Lavoratori UNEBA

Inevitabile il Mancato Accordo

Dopo 17 mesi di trattative e 29 mesi dalla presentazione della piattaforma, il rinnovo del contratto per oltre 135.000 lavoratori delle strutture UNEBA è ancora lontano. La situazione si trascina ormai da 53 mesi, lasciando i lavoratori senza un contratto aggiornato che rispecchi le condizioni attuali del settore socio sanitario e assistenziale.

Le Proposte di UNEBA

Durante le trattative, UNEBA ha avanzato le seguenti proposte:

  • Acconto di 50 euro lorde, che corrisponde a circa 35 euro mensili per i lavoratori di livello 4S.
  • Riduzione dei ROL (Riposi Orari Lavorativi) e congelamento degli scatti di anzianità.
  • Aumenti salariali subordinati al finanziamento pubblico.

Queste proposte sono state fermamente rigettate dai rappresentanti dei lavoratori in quanto considerate lesive della dignità dei dipendenti. La risposta di UNEBA è stata giudicata insufficiente e inadeguata a fronte dell’aumento dell’inflazione, che ha colpito duramente il potere d’acquisto dei salari.

Prosegue la Mobilitazione

A causa del mancato accordo, la mobilitazione dei lavoratori prosegue. L’obiettivo è chiaro: ottenere un rinnovo contrattuale che possa garantire tutele e salari adeguati alle attuali condizioni economiche. La determinazione dei lavoratori nel proseguire con le proteste è alimentata dalla necessità di vedere riconosciuti i propri diritti in un contesto lavorativo sempre più difficile.

Le richieste dei lavoratori sono supportate dalla volontà di garantire una maggiore equità nel settore socio sanitario ed assistenziale, un comparto che richiede costante dedizione e professionalità.

Conclusione

La situazione di stallo nelle trattative con UNEBA dimostra la necessità di un intervento deciso per risolvere le problematiche che affliggono il settore. I lavoratori continueranno a mobilitarsi finché non verranno riconosciute le loro legittime richieste di miglioramento delle condizioni di lavoro e di adeguamento salariale.


ospedale imola

Fp Cgil Imola non ratifica l'accordo sui fondi per il 2024: Ecco le Ragioni

La Fp Cgil Imola, insieme ai rappresentanti RSU, ha deciso di non sottoscrivere l’accordo con l’AUSL di Imola sulla “Finalizzazione delle risorse dei fondi per l’anno 2024 – Primo stralcio”, a differenza delle altre organizzazioni sindacali.

La decisione è motivata dalla mancanza di coerenza nell’allocazione di 120 mila euro per progetti individuali, senza garantire una distribuzione equa della produttività tra tutti i dipendenti, mantenendo le quote del 2023.

Il disaccordo si estende anche alla modalità con cui si richiede di destinare queste risorse prima di stabilire i criteri e le quote annuali, che verranno discussi solo entro giugno 2024, successivamente alla firma dell’accordo prevista per il 6 maggio 2024. La Fp Cgil si interroga su come sia possibile accettare una riduzione del salario accessorio quando non si registrano miglioramenti nelle condizioni lavorative, mentre i carichi di lavoro e le pressioni continuano ad aumentare.

Il malcontento cresce anche per l’aumento del tempo di attesa per il personale entrante tramite graduatorie, aggravando la situazione di chi già opera in condizioni difficili, come nel blocco operatorio, dove si superano le sette reperibilità mensili stabilite dal CCNL. La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di personale dedicato, come evidenziato dalla grave carenza di tecnici di radiologia.

Nonostante queste sfide, la Fp Cgil e la RSU hanno concordato sulla destinazione di 350 mila euro per i DEPP (valorizzazione della professionalità acquisita) a partire dal 1° gennaio 2024, in linea con l’accordo regionale che prevede strumenti per la crescita professionale del personale sanitario della Regione Emilia Romagna.

In conclusione, la Fp Cgil e la RSU si riserveranno di valutare complessivamente la situazione durante la contrattazione integrativa per il “Secondo stralcio dei fondi 2024”, decidendo se procedere alla firma completa dell’accordo o avviare una mobilitazione del personale.


Sciopero Hera: Meno Finanza, Più Investimenti per i Lavoratori

Introduzione

In un’epoca in cui la discussione su come le grandi aziende gestiscono finanziamenti e investimenti è sempre più accesa, la situazione all’interno di Hera ha raggiunto un punto di svolta. Lo sciopero di ieri proclamato dai lavoratori di Hera sottolinea una crescente richiesta di un cambio di rotta: meno finanza e più investimenti strategici.

Protesta e Presidio: Una Giornata di Sciopero

Ieri, circa 400 lavoratori di Hera provenienti da tutta la regione hanno partecipato a una giornata di sciopero, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel-Cisal. La manifestazione si è svolta davanti alla sede centrale di Hera a Bologna in viale Berti Pichat. Tra i partecipanti erano presenti anche una ventina di operaie de La Perla.

Le Ragioni dello Sciopero

La protesta nasce dal fatto che troppo denaro vada verso gli “extra-profitti” a scapito degli investimenti reali che potrebbero beneficiare sia i lavoratori sia la continuità e la qualità dei servizi offerti da Hera. L’azienda afferma che nel 2023 sono stati investiti 900 milioni di euro, un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. I sindacati sottolineano un’altissima adesione allo sciopero nei reparti operativi, con punte del 90% a Bologna, indicando un diffuso malcontento tra i dipendenti.

Conclusioni

L’evento di ieri non è solo un segnale di tensione interna, ma anche un chiaro messaggio verso la necessità di un cambiamento nell’approccio alla gestione finanziaria. I lavoratori di Hera chiedono un impegno più marcato nella strategia industriale, che consideri gli investimenti non solo come cifre su un bilancio, ma come reali miglioramenti nelle condizioni di lavoro e nei servizi.


Continua la trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica 2022/24

Si è svolto nel pomeriggio del 17 aprile il secondo incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica 2022/24.

Dopo l’incontro di impostazione politica che ha avviato la trattativa, anche in apertura di questo secondo incontro abbiamo nuovamente affermato come FP CGIL, come il nodo più rilevante, ad oggi, resti quello dell’assoluta insufficienza delle risorse disponibili alla trattativa. Oggi si è trattato della prima occasione nella quale si è entrati nel merito contrattuale.

Aran ha presentato una prima ipotesi di testo che interviene sue due parti del CCNL vigente: la prima sul sistema delle relazioni sindacali, la seconda sulle declaratorie di alcune aree professionali.

Gli interventi proposti da Aran sul sistema di relazioni sindacali restringono il campo del confronto aziendale, in particolare su organizzazione del lavoro, salute e sicurezza e programmazione delle pronte disponibilità, allargando il campo di iniziativa unilaterale delle Aziende /Enti.

Per noi, per la FP Cgil, l’obiettivo resta sempre quello di ricondurre i temi che attengono l’organizzazione del lavoro e il suo impatto sulle condizioni di lavoro al confronto e alla contrattazione integrativa aziendale e, nel contempo, di rendere l’informativa aziendale davvero preventiva agli atti e alle delibere e di renderla più cogente ed esigibile sotto il profilo del dettaglio delle informazioni che devono essere fornite alle OOSS e alle RSU, a partire dai Fondi Contrattuali e il relativo utilizzo delle risorse per ciascun istituto contrattuale.

Sulle declaratorie delle aree professionali, Aran ha formulato una prima, parziale, proposta che intenderebbe dare seguito alla dichiarazione congiunta n° 7 del CCNL 19/21, sul profilo dell’educatore socio pedagogico, inserendolo, come noi rivendichiamo da sempre, nelle declaratorie del comparto.

Abbiamo riaffermato come per noi sia necessario dare pratica attuazione a tutto quanto è previsto in quella dichiarazione congiunta e costruire le declaratorie anche per autista soccorritore, mediatore culturale, operatore tecnico specializzato, operatore tecnico di centrale e, inoltre, qualificare le declaratorie, all’interno dell’Area dei funzionari, per alcuni profili del ruolo tecnico quali, ad esempio, i collaboratori tecnici informatici.

Abbiamo anche riaffermato come sia per noi importante lavorare per una riunificazione contrattuale per tutto il personale dell’area della ricerca in ambito sanitario e per una sezione contrattuale dedicata alle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente.

Per tutte queste ragioni, sinteticamente qui riportate, abbiamo giudicato insufficienti le proposte ricevute sin qui, riservandoci di produrre un nostro testo sul merito e dichiarando che la discussione sul sistema delle relazioni sindacali e sulle declaratorie professionali deve proseguire nei prossimi incontri.

A chiusura di questa prima nota, ribadiamo come questa trattativa si confermi essere molto in salita, stante le risorse disponibili da Legge di Bilancio 2024 per i rinnovi contrattuali dell’Area Sanità come di tutti i comparti pubblici, risorse insufficienti anche solo per recuperare il potere d’acquisto dei salari di questo triennio. Per questo rinnoviamo il nostro impegno a proseguire la nostra mobilitazione in vista della manifestazione di sabato 20 aprile prossimo a Roma.


Rinnovo Contratto nazionale ANFFAS 2023-2025: scopri i dettagli della pre-intesa

Il 23 aprile 2024 a Roma, presso la sede ANFFAS Nazionale, è stato siglato un importante accordo pre-intesa tra il Consorzio la Rosa Blu e le principali organizzazioni sindacali (FP CGIL, CISL FP, UIL FPL). Questo accordo riguarda il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2023-2025, coprendo le lavoratrici e i lavoratori delle strutture associative parte della rete ANFFAS-La Rosa Blu. Scopriamo insieme i dettagli di questo significativo passo avanti nel settore.

Contenuto dell’Accordo

L’accordo prevede un incremento economico complessivo del 10,5% distribuito in tre tranche, migliorando così significativamente le condizioni lavorative e economiche dei dipendenti. I dettagli degli aumenti sono i seguenti:

  • Aprile 2024: aumento di 65 euro;
  • Dicembre 2024: aumento di 35 euro;
  • Novembre 2025: aumento di 55 euro.

Inoltre, la posizione economica C2 per l’operatore socio-sanitario vedrà un aumento tabellare di 155 euro, che sarà esteso anche ad altre categorie e posizioni economiche secondo parametri specifici.

Migliorie Normative e di Tutele

Sono state apportate importanti modifiche normative e di tutele per i lavoratori, inclusa la revisione dell’istituto della reperibilità con un aumento dell’indennità da 30 a 35 euro e l’inclusione di orari di lavoro retribuiti specifici. Si è anche garantita la tutela del personale in caso di cambio di gestione degli enti che erogano i servizi, così come l’inserimento di permessi specifici per le donne vittime di violenza.

Prospettive Future

L’accordo prevede il continuo aggiornamento del sistema di classificazione del lavoro e la valutazione di un accordo specifico per rivisitare il trattamento economico dell’istituto della malattia, considerando le recenti modifiche normative.

Conclusione

Questo accordo pre-intesa rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore. Il prossimo step sarà l’approvazione definitiva, prevista dopo le consultazioni nelle assemblee dei lavoratori entro il 17 maggio 2024.


Referendum Popolari 2025, per il Lavoro ci metto la Firma

Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi. Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica.
Il frutto di vent’anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare.

È il momento di ribellarci e di cambiare.

Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà.

Per questo ti chiediamo di firmare per poter poi cancellare attraverso il referendum alcune di queste leggi sbagliate.

Mettiamoci la firma!

CLICCA E FIRMA ANCHE TU!

Ecco cosa vogliamo cambiare!

Perché è importante firmare, lo spiega Maurizio Landini segretario generale della CGIL


Il Governo ringrazia i Vigili del Fuoco intervenuti a Bargi. Bene ma servono azioni concrete!

La mattina del 18 Aprile, Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno e Galeazzo Bignami, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti alla presenza dei vertici nazionali del Corpo dei Vigili del Fuoco, si sono ritrovati presso la sede di Bologna e della Direzione regionale, per ringraziare di persona le squadre di vigili del fuoco che si sono alternate nelle complicate e rischiose operazioni di soccorso, che hanno svolto con la consueta professionalità e umanità, nella centrale elettrica di Bargi – Suviana.

Grandi professionisti, coraggiosi e dediti al proprio lavoro che hanno rischiato la propria vita per cercare di portare in salvo i feriti e purtroppo recuperare ai loro cari i deceduti.

Lo scenario d’intervento, unico nel suo genere, che hanno rappresentato i soccorritori ha messo in evidenza condizioni di lavoro estreme e pericolose che andrebbero a nostro avviso riconosciute oltre ai dovuti ed apprezzati ringraziamenti.

Come FP CGIL denunciamo da anni la necessità di un piano straordinario di assunzioni per coprire la grave carenza di personale anche nel corpo dei Vigili del Fuoco che a Bologna si traduce, per quanto ci è dato sapere,  in circa il 20% in meno del personale operativo e circa il 50% in meno del personale tecnico-amministrativo.  

A ciò si aggiunge una dotazione di mezzi e strumentazione spesso vetusta con la quale gli operatori sono costretti a far fronte alle tante emergenze, come quella di Bargi, oltre l’attività ordinaria.

Occorre valorizzare e mettere nelle migliori condizioni di operare chi con il suo lavoro si occupa del soccorso e della sicurezza di tutti. Si tratta di persone che si prendono cura di altre persone.

I ringraziamenti sono dovuti e apprezzati, ma servono atti concreti.

Anche per questo La FP CGIL di Bologna ha partecipato allo sciopero dell’11 aprile ed ha proclamato lo sciopero generale per il 23 Maggio 2024 di tutti i servizi pubblici e privati del territorio metropolitano bolognese.


Analisi e Riorganizzazione nei Laboratori Trasfusionali di Ausl Romagna: L'Appello della FP CGIL

Situazione Attuale nei Laboratori Trasfusionali

La FP CGIL della Ausl Romagna solleva preoccupazioni significative riguardo la situazione attuale dei tecnici nei Laboratori di Analisi e Trasfusionale. La mancanza di personale tecnico qualificato è una problematica persistente che affligge l’intera regione di Romagna, con impatti particolarmente severi nei presidi ospedalieri periferici.

Problemi di Turnazione e Spostamenti del Personale

Gli operatori sanitari soffrono a causa di turnazioni irregolari e una pianificazione delle ferie inadeguata, aggravate da continui cambiamenti dei turni di lavoro. Inoltre, la mancanza di formazione specifica mina la capacità di coprire adeguatamente tutte le postazioni necessarie. I professionisti sono frequentemente costretti a spostarsi tra i presidi ospedalieri per coprire le carenze, spesso durante la notte, aumentando il disagio e la fatica del personale.

Richiesta di Confronto e Riorganizzazione

Nonostante le ripetute segnalazioni e richieste di chiarimenti sulla presunta riorganizzazione dei servizi, la direzione di Ausl Romagna non ha fornito risposte concrete. La FP CGIL chiede l’istituzione urgente di un tavolo di confronto per discutere e chiarire le intenzioni aziendali, con l’obiettivo di garantire una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro e salvaguardare la qualità del servizio offerto.

Azioni e Richieste della FP CGIL

In questa fase delicata, la FP CGIL si impegna a proteggere i diritti e il benessere dei lavoratori e sollecita una collaborazione per una riorganizzazione che consideri equamente le esigenze di tutti gli operatori coinvolti. Si auspica un percorso condiviso che porti a soluzioni sostenibili e rispettose del personale tecnico e della loro qualità di vita lavorativa.