Trattativa per il rinnovo del contratto Sanità Pubblica. A che punto siamo?

Nella mattinata del 25/6/2024 è proseguita la trattativa per il rinnovo CCNL 2022/24 comparto sanità pubblica.

A fronte di un testo inviato alle OO.SS. con proposte di modifica da parte dell’ARAN nelle sezioni inerenti alle relazioni sindacali, l’orario di lavoro, la pronta disponibilità, prestazioni aggiuntive ed attività di supporto, ciascuna organizzazione ha espresso valutazioni e proposto modifiche del testo.

Dal canto nostro, abbiamo ribadito l’importanza di individuare nel contratto una serie di meccanismi che rendano attrattivo il settore, al diritto alla gestione delle ferie troppo spesso non pienamente disponibile e troppo spesso soggette ad abbattimento indotto o forzoso da parte delle organizzazioni aziendali ed abbiamo confermato l’indisponibilità ad arretramenti in merito a conquiste ottenute con il precedente contratto, come nel caso della pronta disponibilità.

Abbiamo rilanciato la necessità di individuare dei meccanismi di tutela in un contesto di progressivo invecchiamento dei lavoratori, di rendere l’organizzazione del lavoro meno rigida e più attenta ai bisogni di vita dei singoli, ponendo particolare attenzione e della necessità di investire sulla formazione riservando almeno 2 ore a settimana all’aggiornamento professionale ed all’assolvimento degli obblighi in fatto di ECM.

Quanto alle relazioni sindacali è indispensabile ora più che mai riappropriarci di numerose materie che lasciano la possibilità alla azienda di prendere decisioni unilaterali nei confronti dei lavoratori senza passare per la contrattazione e di regolamentare tutto il settore delle prestazioni aggiuntive anche al fine di evitare lo sfruttamento dei professionisti per far fronte alle gravi carenze di organico.

Questa richiesta, neppure troppo nascosta, di aumento dell’orario di lavoro di fatto per guadagnare qualcosa in più a fronte di uno stanziamento del governo che copre a malapena un terzo dell’aumento dei prezzi che le lavoratrici e i lavoratori hanno dovuto fronteggiare nel triennio è, al momento, la cifra principale delle proposte dei datori di lavoro.

E’ evidente che si tratta di un approccio che non fa che confermare tutte le ragioni della nostra mobilitazione, che prosegue, a tutti i livelli, per rivendicare più risorse per finanziare il contratto, garantendo così salario e condizioni di lavoro più adeguate

Il tavolo è stato riaggiornato al 29 luglio, vi terremo aggiornati.


fp cgil parma sanità in crisi

FP CGIL Parma: "Preoccupa lo stato di salute della Sanità del nostro territorio"

“Sottofinanziamento, mancanza di una strategia complessiva e carenza di personale nelle due Aziende Sanitarie della provincia”

La Fp Cgil di Parma insieme a tutti i livelli dell’organizzazione è impegnata da anni in una mobilitazione in difesa della sanità pubblica, del suo finanziamento, e dello “stato di salute” sia nazionale che territoriale.

“La mobilitazione continua perché riteniamo che il periodo della pandemia non abbia insegnato abbastanza, soprattutto in tanti hanno già dimenticato quanto una sanità pubblica e universale sia fondamentale nell’affrontare emergenze ma soprattutto quanto sia fondamentale nella quotidianità delle persone e della loro cura.”

Il sottofinanziamento del sistema, è di fatto cronico e continuo, questo mette in crisi l’intero sistema che difficilmente potrà reggere nelle situazioni attuali.

A livello territoriale e provinciale non possono non sentirsi gli effetti delle problematiche nazionali per questo riteniamo che la situazione a nostro modo di vedere venga dipinta più rosea di quello che effettivamente è.

La situazione del personale nelle due Aziende Sanitarie della provincia con intensità diverse, è preoccupante perché constatiamo dai nostri punti di ascolto, un personale stanco e demotivato non solo perché non remunerato adeguatamente ma soprattutto perché considerato solo un numero e non una risorsa.

In Azienda Ospedaliero Universitaria la pressione sulle lavoratrici e i lavoratori in servizio è pesante e non più sopportabile, i richiami in turno sono continui, la maggior parte delle unità operative ha turni che superano le 36 ore, la prova sono il monte di ore e di ferie residue non godute.

Sono diverse le motivazioni di queste carenze di figure professionali: sicuramente il
rispetto dei tetti di spesa del personale vincola le aziende ma vi sono altre motivazioni più specifiche degne di attenzione.

Una città poco “accogliente” dal punto di vista del costo della vita, del costo degli affitti, elementi che portano a fare scelte differenti ai professionisti sanitari e addirittura li porta a valutare altre soluzioni lavorative.

Un numero ormai non sufficiente a coprire il fabbisogno provinciale.

Crediamo però che le nostre aziende sanitarie, al netto dei proclami entusiastici fatti anche a mezzo stampa, stiano agendo in modo non sempre adeguato ai problemi importanti e concreti che si trovano davanti e che da anni le organizzazioni sindacali sottolineano.

“A nostro modo di vedere manca una strategia complessiva in grado di sopperire alle problematiche citate perché troppo impegnati a tenere gli equilibri politici del territorio e non a dare risposte concrete ai propri dipendenti.”

I Cau non solo non funzionano come dovrebbero, ma pur essendo un servizio in capo alle cure primarie, ancora ad oggi non hanno personale dedicato e stanno dando risposte solo grazie all’impegno del personale che fa di tutto per riuscire a dare risposte ai cittadini.

Al problema delle liste di attesa sono state date soluzioni precarie e fragili, sdoganando di fatto anche la partecipazione del privato accreditato, senza mai proporre o prospettare percorsi assunzionali strutturati, percorsi imposti anche dall’importante accordo regionale sottoscritto tra Organizzazioni confederali, di categoria e Regione in aprile 2024.

Accordo che sancisce anche l’incremento dei fondi per dare continuità a percorsi di carriera e continuare il percorso di contrattazione integrativa.

Di contro, notiamo tentativi di riorganizzazione che mancano di programmazioni definite e strutturali, anzi, vi è un susseguirsi di istituzioni di incarichi dirigenziali, di dipartimenti fatti ad personam, incarichi 15 septis ad esterni quando da tempo professionisti sono in attesa di veder riconosciuto l’impegno e l’attaccamento alle Aziende, vediamo in queste settimane un numero alto di dimissioni e uscite dalle aziende sanitarie verso il mondo privato.

Abbiamo bisogno di risposte

“Come Fp Cgil nel porre questi temi, tra l’altro posti più volte ai tavoli sindacali, vorremmo che il disagio delle lavoratrici e lavoratori trovasse risposte perché le pacche sulle spalle ormai non sono più sufficienti, come non è più tollerabile la mancanza di decisioni strategiche in nome di percorsi che senza norme nazionali non potranno essere attuate.”

Abbiamo sempre creduto nelle buone relazioni sindacali gestite con trasparenza e soprattutto crediamo nelle istituzioni che gestiscono il bene comune ma allo stato attuale, nella gestione delle due aziende questi temi sembrano non essere presenti.

“La Fp Cgil valuterà le più opportune azioni da mettere in campo per il presente e per il futuro per fare in modo che le risposte vengano date e per la tutela generale delle lavoratrici e lavoratori.”


Raggiunta l'ipotesi di accordo integrativo all'AUSL Romagna!

Dopo diversi anni in Ausl Romagna si riparte con la contrattazione di secondo livello applicando i principi del contratto nazionale 19/21 valorizzando il personale con DEP (ex fasce) e Incarichi di Funzione. Come tutti gli accordi andrà migliorato e contiamo di farlo a Ottobre con gli altri punti che abbiamo formalizzato all’azienda in data 8 Maggio.

L’ipotesi di accordo prevede:

  • 1.600.000 € per DEP (ex PEO);
  • 1.000.000 € per DEP 2025 legati alle cessazioni 2024 più tutte le risorse proprie del fondo 102 a seguito dell’incremento del fondo 103 legato ai decreti emergenziali e salario accessorio per effetto dell’ accordo regionale del 19 Aprile;
  • 1.580.000 € per valorizzazione incarichi di funzione nuovi e rivalutazione di quelli in essere;
  • 318.000 € per progetti che interessano l’ area tecnica e amministrativa;
  • 2.258.000 € finanziamento di politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro;
  • In attesa delle assunzioni che sono state già state deliberate fino a Settembre la remunerazione delle assenze improvvise nelle 24 ore con una tariffa oraria di 50 euro per il personale sanitario e 30 euro per il personale OSS e Autisti di ambulanza.

Per quanto riguarda la Mensa:

  • 441.000 € per valorizzare di 1,05 ad accesso del dipendente alle mense interne o ai punti sostitutivi convenzionati erogati in due tranche Ottobre 2024 e Marzo 2025 a partire da metà Luglio;
  • Aumento di 1 euro del buono pasto fruito nei punti sostitutivi convenzionati con uno studio di fattibilità per renderli cumulabili;
  • Estensione della fascia di fruibilità fino alle ore 16,30;
  • Modifica del regolamento mensa con relativa eliminazione dell’ obbligo di rientro per un’ora e trenta alla riapertura del confronto.


Revocato sciopero Hera: Approvato il Patto del buon lavoro!

Revocato lo Sciopero Previsto per il 24 Giugno

Nella notte del 18 giugno, dopo un’intera giornata di trattative intense, è stata finalmente siglata un’ipotesi di accordo tra le Segreterie Nazionali, il Coordinamento Nazionale RSU e i vertici aziendali di Hera. Ipotesi poi approvata dai lavoratori e sottoscritta definitivamente. Questo accordo rappresenta una svolta importante nei temi della vertenza aperta da mesi nel Gruppo Hera.

La lunga mobilitazione, portata avanti con determinazione dalle Organizzazioni Sindacali e dalle lavoratrici e lavoratori del Gruppo Hera, ha raggiunto il suo apice con lo sciopero e la partecipata manifestazione del 6 maggio. Questi sforzi hanno prodotto i risultati tanto attesi.

Un Importante Punto di Svolta nelle Relazioni Industriali

La discussione serrata delle ultime ore ha registrato significativi avanzamenti, culminando in un accordo che rappresenta un punto di svolta nelle relazioni industriali all’interno del Gruppo Hera. Questo nuovo patto sottolinea la partecipazione attiva dei lavoratori e delle lavoratrici nelle decisioni aziendali, segnando un cambio di passo cruciale.

L’accordo sancisce un ritorno al centro delle lavoratrici e dei lavoratori, sia diretti che indiretti, insieme alle Organizzazioni Sindacali che li rappresentano. Questo nuovo approccio promette una maggiore inclusione e partecipazione nelle scelte strategiche dell’azienda.

Revoca dello Sciopero del 24 Giugno

Alla luce degli importanti risultati ottenuti, le Organizzazioni Sindacali e il Coordinamento delle RSU hanno deciso di revocare lo sciopero previsto per il 24 giugno. Nelle settimane successive alla firma dell’ipotesi di accordo, sono state organizzate assemblee in tutti i territori per illustrare e approvare i contenuti del “Patto del Buon Lavoro”.

Gratitudine e Soddisfazione per il Risultato Raggiunto

Le Segreterie Nazionali e il Coordinamento Nazionale RSU esprimono grande soddisfazione per il risultato raggiunto e desiderano ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori per il loro grande e costante sostegno. Questo successo è il frutto di un impegno collettivo e di una determinazione condivisa.

INIZIA L’HERA DI TUTTƏ!


Grave Carenza di Personale in Ausl Romagna: L'Allarme della FP CGIL

Come FP CGIL lanciamo un grido d’allarme riguardo alla situazione critica del personale sanitario in Romagna, in particolare nella provincia di Ravenna. La carenza di operatori socio-sanitari è diventata insostenibile, con doppi turni e richiami dalle ferie che stanno mettendo a dura prova i lavoratori del settore.

Contratti a Breve Termine: Un Ostacolo per le Assunzioni

Uno dei principali problemi che vogliamo far emergere è l’offerta di contratti a soli cinque mesi da parte di Ausl Romagna. Questo tipo di contratto non risulta attrattivo per i professionisti in graduatoria, i quali preferiscono rimanere nelle strutture dove già lavorano con contratti a tempo indeterminato. Il sindacato propone di allungare la durata dei contratti a 24-36 mesi per rendere le posizioni più appetibili e rispondere meglio alle esigenze a lungo termine del settore sanitario.

Il Disegno di Legge del Governo: Tante Promesse, Poche Risorse

Critichiamo anche il recente disegno di legge del Governo, composto da 15 articoli che promettono il superamento del tetto alla spesa sul personale senza però indicare chiaramente le coperture economiche. Senza risorse aggiuntive per il Servizio Sanitario Nazionale, la carenza di personale rimarrà un problema irrisolvibile.

Le Difficoltà delle Procedure di Assunzione

Riconosciamo gli sforzi di Ausl Romagna nel tentativo di assumere personale, soprattutto infermieri, per coprire il turn over fino al 2024. Tuttavia, le procedure di arruolamento e regolarizzazione delle assunzioni richiedono tempi molto lunghi. Inoltre, le assunzioni per la copertura delle ferie estive sono state deliberate con grande ritardo, aggravando ulteriormente la situazione.

Un Periodo Estivo Critico

L’inizio delle ferie estive, l’unico periodo garantito per il riposo del personale, è stato segnato da continui richiami in servizio e richieste di doppi turni. Nei reparti più critici, si stima una mancanza di personale fino al 20%, rendendo la situazione insostenibile. Chiediamo una gestione più puntuale da parte dell’Azienda e un intervento del Governo per garantire i finanziamenti necessari e attuare misure concrete per salvaguardare sia gli utenti che i lavoratori dell’Ausl Romagna.


Sul contratto degli statali siamo pronti alla mobilitazione

La FP CGIL, attraverso il suo segretario delle Funzioni Centrali Florindo Oliverio, ha annunciato che siamo pronti alla mobilitazione dei lavoratori pubblici in risposta all’atto di indirizzo inviato dal Ministero della Pubblica Amministrazione all’Aran. Questo atto riguarda l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024, che coinvolge 193mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e altre amministrazioni centrali dello Stato.

Le Critiche della FP CGIL agli Aumenti Salariali

Il sindacato FP CGIL denuncia le proposte del Ministero come del tutto inadeguate: “Non solo si chiede di fare le nozze coi fichi secchi, ma con un’inflazione del 16% nel triennio, gli incrementi proposti non superano il 5,78% a regime.” La FP CGIL sottolinea come i pochi fondi disponibili, dopo l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale nel dicembre scorso, saranno distribuiti solo a una parte del personale, basandosi su valutazioni che la Corte dei Conti ha certificato essere inadeguate.

La Situazione dei Dipendenti Pubblici

La FP CGIL evidenzia le gravi difficoltà che i lavoratori pubblici stanno affrontando: “Con l’anticipo di dicembre, molti hanno subito esborsi fiscali imprevisti e ora rischiano di dover restituire quanto ricevuto.” La diminuzione del personale, passato da oltre 240mila a 190mila in tre anni, e gli stipendi troppo bassi stanno scoraggiando nuove assunzioni e provocando dimissioni.

Denunce di Situazioni Critiche

La FP CGIL riporta situazioni estreme, come quella di un ufficio in Lombardia dove i funzionari sono solo due, costretti ad alternarsi anche per le ferie. “Questi casi evidenziano i problemi derivanti dal blocco delle assunzioni e dalla denigrazione del lavoro pubblico, mentre il Ministero sembra focalizzarsi su questioni secondarie come la misurazione dell’esperienza professionale senza considerare l’anzianità”, afferma Oliverio.

Richieste della FP CGIL

Il sindacato chiede al ministro di mettere a disposizione le risorse necessarie per far proseguire il passaggio al nuovo sistema di classificazione del personale, riconoscendo il lavoro di chi è rimasto nonostante le difficoltà. La FP CGIL è pronta a mobilitarsi per garantire un trattamento equo e dignitoso ai lavoratori pubblici.


Stato di Agitazione per Educatori e Assistenti Sociali di Domus Assistenza

Richieste di Rispetto Contrattuale e Adeguamento Salariale

La situazione è critica per gli educatori professionali e gli assistenti sociali della cooperativa Domus Assistenza. Dopo quasi un anno di trattative senza esito positivo, la Funzione Pubblica CGIL Modena ha proclamato lo stato di agitazione. I lavoratori, impiegati negli appalti del Comune di Modena, forniscono servizi essenziali come il pronto intervento sociale (PriS), l’educativa territoriale minori (ETM), l’accompagnamento giovani adulti fragili (AGIF) e l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA).

Richiesta di Conciliazione in Prefettura

La FP CGIL Modena ha richiesto un tentativo di conciliazione in Prefettura, previsto nei prossimi giorni. Gli assistenti sociali, gli educatori professionali e gli addetti alle sostituzioni denunciano il mancato rispetto degli impegni contrattuali, chiedendo una remunerazione adeguata che riconosca il loro impegno professionale.

Mancata Codificazione dei Turni e Riconoscimento Economico

Le criticità principali riguardano l’assenza di una matrice oraria dei turni di lavoro che rispetti i contratti individuali, la normativa vigente e la contrattazione relativa ai contratti a tempo parziale. Inoltre, viene sottolineata la mancanza di riconoscimento economico per la disponibilità a coprire assenze improvvise e la reperibilità.

Federica Di Napoli, funzionaria della FP CGIL Modena, ha dichiarato: “Da agosto 2023 chiediamo alla Direzione di Domus Assistenza di confrontarci su una matrice oraria dei turni che sia coerente con gli impegni presi con i dipendenti, le norme e i contratti, garantendo una remunerazione media mensile costante”.

Impegno e Professionalità dei Lavoratori

Nonostante abbiano già prestato il proprio turno di lavoro ordinario, i lavoratori si attivano in reperibilità diurna e notturna, feriale e festiva, per garantire un servizio destinato a un’utenza fragile. Gli educatori professionali, per specifiche esigenze di servizio, svolgono la reperibilità in modo intensivo, derogando alle norme contrattuali.

Federica Di Napoli continua: “Questi lavoratori esprimono alta professionalità e grande diligenza, ma poco viene restituito loro in termini economici o di miglioramento della qualità della vita. Sarebbe costruttivo da parte della Cooperativa riconoscere l’impegno dei suoi dipendenti e soci, adottando misure di miglior favore, perché il principio di mutualità non resti a senso unico”.

Speranza di Conciliazione

La FP CGIL Modena e i lavoratori auspicano di trovare una conciliazione in Prefettura per evitare l’esacerbazione del conflitto. In caso contrario, sono pronti a continuare la loro lotta per il riconoscimento dei diritti contrattuali e una giusta retribuzione.


Decreto Lavoro e Modifiche al Programma GOL: Le Sfide dei Centri per l’Impiego

Il Decreto Lavoro (D.L. 48/2023) e le recenti modifiche al Programma GOL stanno esasperando le difficoltà affrontate da anni dai Centri per l’Impiego (CPI) e dagli utenti, inclusi disoccupati, inoccupati e lavoratori in transizione.

La Sfida dei Centri per l’Impiego

Invece di rafforzare i CPI nella loro funzione di attivazione lavorativa e collaborazione con i Comuni per i percorsi di inclusione delle persone più fragili, si è deciso di allargare la partecipazione dei soggetti privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Il Piano di potenziamento è ancora fermo al 50% delle assunzioni previste e, anche dove ha raggiunto gli obiettivi, non garantisce un adeguato turnover.

L’Impatto del Governo

Il Governo continua a non riconoscere il ruolo centrale dei servizi pubblici territoriali nel rispondere ai bisogni della popolazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di fornire un’accoglienza e un supporto adeguati a chi vive già situazioni di difficoltà.

Decreto Coesione n. 60/24

Il decreto coesione n. 60/24 prevede che il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa utilizzi l’intelligenza artificiale per l’ottimale abbinamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo, senza una preventiva informativa e discussione sul funzionamento del sistema e sulla interrelazione con l’architettura dei Servizi per l’Impiego, crea ulteriori complicazioni.

La Difesa della CGIL

La CGIL difende la valorizzazione e il ruolo dei Centri per l’Impiego e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene richiesta:

  • Un Ripensamento Strategico delle Politiche Attive: Un concreto strumento di contrasto alle diseguaglianze nel mercato del lavoro, mettendo al centro i diritti e i bisogni delle persone in cerca di occupazione.
  • Attuazione del Piano Straordinario per l’Occupazione: Potenziare gli organici e garantire la qualità del servizio pubblico e i percorsi di inclusione.
  • Piattaforme Informatiche Funzionanti: Effettiva interoperabilità delle banche dati con sistemi gestionali condivisi.
  • Colmare le Carenze Strutturali: Fornire postazioni di lavoro, strumentazioni, spazi e infrastrutture adeguate per accogliere un’utenza fragile e garantire condizioni di lavoro dignitose, assicurando salute e sicurezza sul lavoro.
  • Aumento delle Risorse per il Rinnovo del CCNL: Valorizzare economicamente i lavoratori dei CPI con retribuzioni adeguate a tutelare i salari dall’inflazione.

Mobilitazione Nazionale

La CGIL invita alla mobilitazione nazionale contro la privatizzazione dei servizi per il lavoro.


L'Europa Che Vogliamo: Appello al Voto per le Elezioni Europee 2024

L’8 e il 9 giugno si terranno le elezioni per il Parlamento Europeo. Questa è l’unica istituzione di governo dell’Unione Europea eletta direttamente dai cittadini. La sua formazione determinerà l’indirizzo politico generale del continente per i prossimi cinque anni, in un contesto di crescenti sfide globali. Le decisioni prese influenzeranno il modello economico, sociale e culturale dell’Europa, con ripercussioni sulle relazioni internazionali.

Le Sfide Globali dell’Europa

L’Europa deve affrontare tensioni internazionali, crisi economiche e sociali, cambiamenti climatici, trasformazioni tecnologiche, crisi demografiche e migrazioni massive. Questi problemi rappresentano minacce ma anche opportunità per un’Europa che in passato ha saputo unire i cittadini attorno ai valori di uguaglianza, libertà e democrazia.

L’Appello ai Cittadini e alle Forze Politiche

Invitiamo i cittadini a partecipare attivamente alle elezioni europee del 2024. Votare consapevolmente significa scegliere i rappresentanti che affronteranno le questioni cruciali per milioni di persone. Alle forze politiche chiediamo di presentare proposte concrete e di coinvolgere i cittadini nelle decisioni di cambiamento per il benessere collettivo.

Rifiutare l’Estrema Destra

Il Manifesto della Confederazione Europea dei Sindacati invita a respingere l’estrema destra, che attacca sindacati e diritti democratici. È essenziale non collaborare con tali forze nelle istituzioni europee.

La Reazione dell’Europa alla Pandemia

Durante la pandemia da Covid-19, le istituzioni europee hanno reagito sospendendo i rigidi vincoli del Patto di Stabilità e attuando piani come NextGenerationEU e SURE, interrompendo le politiche di austerità che avevano aumentato le disuguaglianze e limitato i diritti sociali.

La Nuova Governance Economica

Nonostante gli sforzi recenti, la revisione della governance economica reintroduce vincoli di bilancio che ostacolano investimenti per lo sviluppo economico, la sanità, l’istruzione e le misure sociali. Questo approccio rischia di alimentare il consenso per le forze antieuropeiste.

Un’Europa Unita e Solidale

Serve un’Europa che consideri il proprio modello sociale come perno centrale delle sue azioni. Un’Europa che redistribuisca benessere e ricchezze, garantendo opportunità e dignità a tutti i cittadini. Un’Europa che promuova la pace e rafforzi le relazioni multilaterali.

Le Proposte della CGIL

La CGIL propone un’Europa che metta il lavoro al centro dell’agenda, proteggendo e creando nuovi posti di lavoro nei settori strategici, aumentando salari e pensioni, combattendo la precarietà e garantendo sicurezza sui luoghi di lavoro. Un’Europa che promuova la giustizia economica, tassando le grandi ricchezze e gli extra-profitti, e che archivi definitivamente l’austerità per investire in crescita economica e sociale.

Verso le Elezioni Europee 2024

In vista delle elezioni europee del 2024, è fondamentale che i cittadini, le associazioni, le realtà imprenditoriali e le forze politiche riflettano sull’Europa che vogliamo. Un’Europa inclusiva, giusta, sostenibile e democratica.


Iren: le dimissioni dell'Amministratore Delegato sono un atto dovuto

Indagine sulle Tangenti del Porto di Genova Coinvolge l’AD di Iren

Come FP CGIL insieme a FIT CISL, UILTRASPORTI UIL, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, FLAEI CISL abbiamo richiesto le dimissioni dell’Amministratore Delegato del Gruppo Iren, coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti del Porto di Genova.

L’incontro tra Direzione e Sindacati

Lo scorso 14 maggio si è tenuto un incontro tra la Direzione del Gruppo Iren e le Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali. L’ordine del giorno è stato modificato a seguito del provvedimento restrittivo nei confronti dell’Amministratore Delegato.

Tempestività del Consiglio di Amministrazione

Abbiamo apprezzato la tempestività della revoca delle deleghe all’Amministratore Delegato da parte del Consiglio di Amministrazione, e la redistribuzione immediata delle stesse per garantire la piena operatività dell’azienda. Tuttavia, per ragioni di opportunità e tutela del Gruppo Iren, riteniamo opportune le dimissioni dell’AD o la revoca dell’incarico da parte del CdA.

Preoccupazioni dei Dipendenti e Ripercussioni Mediatiche

Nonostante l’azienda abbia ripetutamente sottolineato la completa estraneità del Gruppo Iren all’indagine, riteniamo che sia necessario prendere provvedimenti per evitare che l’azienda possa essere associata alla vicenda, con conseguenti danni mediatici e ripercussioni sulle quotazioni in borsa. I dipendenti del Gruppo Iren sono fortemente preoccupati per la situazione attuale.

Richiesta di Maggior Controllo e Trasparenza

Auspichiamo un maggior controllo da parte degli enti pubblici proprietari e una scelta più attenta delle figure apicali, basata su capacità, rispetto della legalità e competenze, evitando logiche diverse da queste. Nel settore ambiente, energetico e del ciclo idrico, chiediamo da tempo un cambio di rotta sul sistema degli appalti, spesso terreno di episodi di corruzione e violazione dei diritti dei lavoratori.