Sciopero asili Unione-Reno Galliera - Oltre 80% di adesioni!

Lo sciopero delle lavoratrici in appalto dell’Unione dei comuni di Reno-Galliera (Bologna) è stato un successo. Oltre 80% di adesioni. Riaperto il tavolo di confronto con le istituzioni.

A seguito del riuscitissimo sciopero del personale in appalto dei servizi infanzia dell’Unione Reno Galliera (oltre 80% di adesioni), una delegazione della Cgil è stata ricevuta dal Presidente dell’Unione, Claudio Pezzoli, e da Erika Ferranti, Sindaca di Bentivoglio con delega alle politiche sociali e dell’istruzione.
Lo sciopero, vogliamo ricordarlo una volta di più, è stato convocato a seguito della pubblicazione di un bando di gara d’appalto che ha rimosso alcune condizioni di miglior favore per le lavoratrici, tra cui l’incentivo economico annuale.
Nel corso dell’incontro la parte politica si è dichiarata disponibili a riaprire il confronto per trovare soluzioni utili a comporre la vertenza, concordando sulla necessità di incontrarsi prima del 20 dicembre.
Per il sindacato si tratta di un primo importante risultato, frutto della straordinaria mobilitazione delle lavoratrici e dell’ampia solidarietà incontrata.
Vogliamo ringraziare tutte le compagne e ai compagni che questa mattina si sono trovati a San Pietro in Casale, per il presidio in occasione dello sciopero delle lavoratrici in appalto nei servizi educativi dell’Unione Reno Galliera. Abbiamo fatto sentire forte la nostra voce.
La qualità del servizio è un bene prezioso per le lavoratrici e per le famiglie del territorio!

Guarda la gallery dello sciopero di questa mattina!


La lettera dei genitori a sostegno dello sciopero del primo dicembre

Di seguito, la lettera che i genitori di diversi servizi nido dell’Unione Reno Galliera hanno inviato all’ente, come attestato di solidarietà in occasione dello sciopero delle lavoratrici in appalto per i servizi educativi dell’Unione.

All’attenzione del Presidente dell’Unione Reno Galliera

All’attenzione dell’Ufficio Infanzia dell’Unione Reno Galliera

I genitori dei bambini che frequentano il Nido YYYYY di XXXXX desiderano esprimere la loro solidarietà con le motivazioni dello sciopero di educatrici e collaboratrici delle cooperative che hanno in appalto i servizi educativi proclamato per il 1° dicembre 2021.

I genitori dei bimbi più grandi hanno conosciuto la professionalità di queste lavoratici prima della pandemia da Sars-Cov-2, hanno sentito la loro vicinanza durante il primo lockdown con telefonate e materiale educativo proposto via web e hanno visto l’impegno che è stato profuso alla riapertura delle scuole per accogliere bambini e genitori in una nuova “normalità”. I genitori dei bimbi più piccoli hanno conosciuto l’accoglienza e l’osservanza delle disposizioni legate alla pandemia e hanno visto il calore e la dolcezza con cui sono stati inseriti i bambini nel nuovo contesto scolastico-educativo.

L’impegno delle educatrici e delle collaboratrici profuso negli ultimi due anni in particolare è stato lodevole: hanno dovuto gestire le nuove regole e disposizioni legate alla pandemia, sia per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza da adottare, sia per quanto riguarda la sanificazione degli ambienti e degli strumenti educativi, sia per quanto riguarda la collaborazione con i genitori e non hanno mai fatto mancare stimoli, cure e attenzioni ai bimbi reinventando i modi di stare insieme.

L’Unione Reno Galliera conosce certamente l’importanza dei servizi all’infanzia all’interno dei propri comuni e si rende sicuramente conto di poter considerare i servizi educativi proposti come il fiore all’occhiello dei servizi alla persona.

Le strutture che accolgono i nostri bambini, cittadini di oggi e di domani del territorio comunale, sono il nostro primo punto di incontro con le istituzioni comunali e vedere la professionalità delle persone che vi lavorano è fonte di grande fiducia per noi genitori.

Abbiate rispetto delle lavoratrici che contribuiscono al successo dei servizi per l’infanzia offerti dall’Unione e riconoscete loro il trattamento retributivo che meritano.

Non tagliate i fondi alla cultura, all’educazione, alla cura dei nostri bambini. Loro sono il nostro e il vostro futuro.


Servizi per l'infanzia unione di Reno-Galliera - 1° dicembre sarà sciopero!

Mercoledì mattina, primo dicembre, sciopereranno le lavoratrici dell’appalto infanzia dell’ Unione Reno Galliera.

Nel bando pubblicato questa estate, infatti, la committenza ha cancellato l’incentivo economico e il monte ore non frontale aggiuntivo previsti da un accordo fra Unione e Funzione Pubblica CGIL di Bologna nel 2015.

L’accordo del 2015 era nato sulla base di un principio fondamentale: lavorare per la parità di trattamento fra dipendenti privati e pubblici che svolgono la stessa mansione.

Monica, Laura e Deborah, tre lavoratrici dei servizi dell’infanzia dell’Unione, spiegano in questi tre breve video le ragioni dello sciopero.


Servizi ambientali, il 13 dicembre sarà di nuovo sciopero per il rinnovo del contratto

Comunicato unitario FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL dal sito di FP Nazionale.

Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.

Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.

Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.

Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.

Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.

Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.

Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.

Se sei interessato allo sciopero dei servizi ambientali contatta una delle nostre sedi territoriali.

Scarica il comunicato stampa!

Nasce la direzione assistenziale - Vittoria per i professionisti della sanità

Anche grazie all’impegno del sindacato nasce una struttura dirigenziale che riconosce il ruolo fondamentale dei professionisti della sanità.

Oggi è stata approvata dall’Assemblea Legislativa regionale dell’Emilia Romagna, la Legge che istituisce la Direzione Assistenziale all’interno delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie Locali, territoriali ed ospedaliere.
Questa figura formalizzerà l’ingresso delle professioni sanitarie nell’area strategica delle scelte aziendali, in quanto il direttore assistenziale sarà un dirigente afferente ad una delle quattro aree delle professioni sanitarie, quella infermieristico-ostetrica, quella tecnica, quella della riabilitazione e quella della prevenzione.
Da tempo FP CGIL Emilia-Romagna si batte per il riconoscimento del ruolo cruciale che hanno gli operatori della sanità. Si tratta di una promozione strameritata e guadagnata sul campo da molto tempo per il grande contributo e per il valore che da sempre i professionisti garantiscono per dare garanzia ai percorsi assistenziali.
Come ha giustamente sottolineato l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini da tempo le professioni sanitarie hanno acquisito grandi responsabilità nella rete dell’assistenza ai malati, sia nei reparti ospedalieri che nel territorio.
Grazie alla direzione assistenziale viene finalmente riconosciuto formalmente il valore, le competenze, il ruolo, ormai più che agito nella pratica di questi lavoratori, investendo sulla collaborazione e sulla comune assunzione di responsabilità fra tutti gli operatori sanitari per il bene della nostra Sanità Pubblica.
L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia a dotarsi di questa legge e lo fa grazie all’apporto fondamentale di FP CGIL e del sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità.


Una manovra inadeguata! Manifestazione 1 dicembre Bologna

Mercoledì 1 dicembre in piazza dell’Unità a Bologna, dalle ore 10, la manifestazione regionale di CGIL CISL e UIL per cambiare la legge di Bilancio.


Dal sito della CGIL Emilia-Romagna

La manovra non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.

Ecco le nostre rivendicazioni:

  • 𝗣𝗘𝗡𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜

    No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare.
    Possibilità di pensione:
    – da 62 anni di età.
    – con 41 anni di contributi senza limiti di età.
    Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.

  • 𝗙𝗜𝗦𝗖𝗢

    Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati.
    Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale.
    Basta incentivi a pioggia alle imprese.

  • 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢

    Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive.
    Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni.
    Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.

  • 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗢

    Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo.
    Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione.
    Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale.
    Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.

  • 𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘

    Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza.
    Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione.

Interverranno i delegati e le delegate dei sindacati confederali e concluderà la manifestazione Domenico Proietti, segretario nazionale UIL. 

Se vuoi partecipare da fuori Bologna contatta  la FP CGIL del tuo territorio!

Scarica il volantino unitario della manifestazione!

Gravi carenze di organico - Apertura stato di agitazione alla motorizzazione di Modena

dal sito della CGIL Modena

La Funzione Pubblica Cgil Modena, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Motorizzazione di Modena, hanno preannunciato lo stato di agitazione per via delle gravi carenze di organico e per i problemi inerenti l’organizzazione delle attività lavorative. La FP Cgil denuncia queste problematiche da circa un anno.

“La situazione è diventata insostenibile – dice Fabio De Santis segretario FP Cgil Modena – La drammatica carenza di organico sta producendo un crescente malessere organizzativo, con conseguente danno sia per i cittadini, che per i lavoratori”.
Attualmente l’organico è composto da 23 addetti e non tutti a tempo pieno. Un anno fa i dipendenti erano 25. La dotazione organica prevista sarebbe di 33 persone. Manca il 30% del personale per assicurare alla Motorizzazione di Modena l’organico minimo per soddisfare le esigenze dei cittadini modenesi.
“La mancanza così accentuata di persone – riprende De Santis – sta causando, al contempo, grossi ritardi e squilibri nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Il grosso delle attività è destinato agli esami per le patenti, ma nonostante questo i cittadini non riescono comunque ad avere risposte in tempi brevi. La forte carenza di personale amministrativo, e l’esiguo tempo dedicato a queste attività, comportano l’accumulo e il ritardo per l’espletamento di pratiche, quali, per dirne alcune: i duplicati delle carte di circolazione e le immatricolazioni. Ritardi si registrano anche per l’emissione di provvedimenti per le revisioni delle patenti e per la revisione dei veicoli pesanti. Tale squilibrio sta generando rischi da stress da lavoro correlato per i dipendenti, per via del fatto che le pratiche non riescono ad essere evase in tempi ragionevoli”.

Nel tavolo sindacale dello scorso 2 novembre la FP Cgil, oltre a chiedere l’implementazione dell’organico, ha anche chiesto una revisione della distribuzione dell’attività lavorativa, nella direzione di un maggiore equilibrio tra le diverse attività.

Dall’Amministrazione non sono arrivate risposte confortanti sul lato dell’organico e si è registrata una totale indisponibilità a rendere più equilibrata l’organizzazione delle attività. Per questo motivo nell’assemblea sindacale dell’11 novembre la FP Cgil ha incassato il mandato unanime dell’assemblea per aprire lo stato di agitazione, con tentativo di conciliazione in Prefettura.

“Sia chiaro – aggiunge Fabio De Santis – che questa vertenza ha l’obbiettivo di ottenere delle risposte, a partire da nuove assunzioni, a beneficio sia dei lavoratori che dei cittadini, che si aspettano di ricevere i servizi in tempi brevi. Questa è una di quelle vicende che dimostra quanto stiamo dicendo da anni: una Pubblica Amministrazione per funzionare ha bisogno di risorse umane. I tagli avvenuti negli anni, e denunciati in solitudine dal sindacato, producono ora queste problematiche, il cui danno si riversa sui cittadini e sui lavoratori. Per questo motivo, oggi, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, per far ripartire la Pubblica Amministrazione e il Paese”.

FP CGIL Modena fa sapere che, nel caso in cui in Prefettura non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con l’Amministrazione, lo stato di agitazione prevedrà, fin da subito, il totale blocco degli straordinari ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Scarica il comunicato stampa!

Unione dei comuni modenesi area Nord - Aperto lo stato di agitazione

dal sito della CGIL Modena

I sindacati FP Cgil di Modena e FP/Cisl Emilia Centrale, unitamente alle Rsu e ai lavoratori dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman), preannunciano lo stato di agitazione per le decisioni unilaterali assunte a seguito della revoca del Comune di Mirandola dall’Unione di alcuni servizi ed il conseguente trasferimento del personale.

Da mesi, infatti, il Comune di Mirandola ha comunicato il recesso dei servizi di Polizia Locale, Tributi, Suap (Sportello Unico Attività Produttive), Ambiente e Marketing Territoriale, e nonostante esistano convenzioni e accordi tra Unione ed Enti appartenenti ad essa in ordine al trasferimento del personale, nelle ultime settimane sono state comunicate modalità diverse e nettamente peggiorative per i lavoratori di Ucman, sconfessando anche gli intenti degli accordi raggiunti durante la costituzione dell’Unione stessa.

Le Organizzazioni Sindacali denunciano come siano state prese decisioni unilaterali per cui, oltre ai lavoratori che ritornano giustamente al Comune di Mirandola da cui provengono, come previsto dagli accordi, Ucman decida di tagliare capacità assunzionali, ovvero possibilità di occupare personale nel presente e nel futuro, proprio quando si affronta una riorganizzazione dell’Ente, e nonostante il Comune di Mirandola possa implementare il proprio organico in base alla normativa vigente, senza dover procedere con la cessione di ulteriori capacità assunzionali da parte di Ucman.

Tutto questo avrà conseguenze sulle condizioni di lavoro del personale dell’Unione, già negativamente caratterizzate da sottoccupazione e precariato, prevedendo anche un taglio del loro salario accessorio proprio in relazione all’ulteriore cessione delle capacità assunzionali al Comune di Mirandola non previste dagli accordi.
Condizioni economiche, tra l’altro, già segnate dal mancato pagamento della produttività del 2020 e dalla totale assenza di contrattazione per il 2021.

Risulta, quindi, evidente la responsabilità politica di Ucman nella scelta di privarsi della capacità di assumere personale indebolendo, in questo modo, gli stessi servizi resi nei confronti dei cittadini, mettendo fortemente in discussione la tenuta ed il progetto dell’Unione stessa. Resta l’assenza di una politica del personale adeguata ad affrontare le necessità e le sfide sociali che sempre più richiedono una presenza importante del pubblico, ma le scelte di Ucman prefigurano un arretramento ed esternalizzazioni dei servizi come unica risposta.

Per questi motivi i lavoratori di Ucman riuniti in assemblea hanno dato pieno mandato alle Organizzazioni Sindacali FP/Cgil e FP/Cisl di aprire lo stato di agitazione, con richiesta di convocazione da parte della Prefettura di Modena per l’espletamento della procedura conciliativa.

“Riteniamo inaccettabile – affermano Veronica Marchesini Fp/Cgil e Sabrina Torricelli Fp/Cisl – che si prendano decisioni a scapito dei lavoratori di Ucman e si mettano a repentaglio servizi preziosi per i cittadini. Dall’incontro in Prefettura ci aspettiamo un cambio di atteggiamento e la disponibilità a mettere in campo tutte le azioni necessarie al fine di tutelare le condizioni lavorative ed economiche di tutti i lavoratori, fortemente minate da decisioni politiche irrispettose e senza alcuna prospettiva”.


Reperibilità Vigili del Fuoco? Così non va

A seguito dell’informativa su reperibilità, disponibilità al richiamo straordinario in caso di interventi rilevanti e/o emergenze di colonna mobile del Direttore Regionale, pubblichiamo la nota delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF.

 

AL DIRETTORE REGIONALE VVF EMILIA ROMAGNA
Dott. Ing. Michele de Vincentis

Egr. Direttore,
le scriventi OO.SS. , maggiormente rappresentative del personale Vigili del Fuoco , dopo attenta valutazione in merito all’ oggetto, sono ad evidenziare quanto segue. Va premesso che la materia necessita di attenta analisi attraverso un necessario confronto negoziale dove possono e devono essere approfonditi tutti gli aspetti legati all’organizzazione del lavoro nello specifico di una materia ad oggi, non contrattualizzata.

Lo strumento “ Telegram”, per quanto efficace ed idoneo ad alcune necessità organizzative del Corpo , ad oggi, è una applicazione in uso solo a parte del personale VF e pertanto, non può divenire lo strumento discriminante o preferenziale per taluni piuttosto che per altri. Segnaliamo inoltre che la disponibilità nelle giornate di “libera“ oltre a non dare diritto ad alcuna corresponsione economica , va a penalizzare coloro i quali sono già inseriti mensilmente nei servizi di vigilanza, non potendola per cui effettuare.

Riteniamo pertanto, alla luce delle informazioni acquisite, di non poter concordare con la proposta presentata e riteniamo oltremodo indispensabile aumentare gli organici nazionali e non sopperire a tali carenze con istituti non contrattuali per i quali auspichiamo un approfondimento a livello nazionale attraverso lo strumento contrattuale.

Con l’occasione porgiamo distinti saluti.
Bologna, 15.11.2021

CGIL VVF
F.to Monari Alessandro

CONFSAL VVF
F.to Massimo Ligorio

FNS CISL VVF
F.to Frabetti Massimo

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Sciopero servizi ambientali 8 novembre - Adesione ben oltre il 90%

Allo sciopero di lunedì è stata registrata una partecipazione straordinaria ben oltre il 90% in quasi tutti i posti di lavoro, con punte del 100% fra gli operativi in tanti centri di raccolta della regione. Un coinvolgimento altissimo, figlio di una battaglia giusta che porteremo avanti fino all’obiettivo. Il rinnovo del contratto nazionale dei servizi ambientali.

Chiediamo un contratto unico di filiera, che contrasti il dumping contrattuale e il riconoscimento economico per il mancato rinnovo, il rafforzamento delle relazioni industriali, più norme e prevenzione per la salute e sicurezza in un settore tra i primi per infortuni (anche mortali), norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione continua, adeguamento e miglioramento della classificazione del personale, esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto.

Di fronte a queste imprescindibili richieste, la parte datoriale chiede di abbassare le tutele contrattuali, abbassando le retribuzioni (se non con aumenti collegati solo ai contratti di appalto e aumentando l’orario di lavoro), proponendo un ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro. I lavoratori non ci stanno e l’hanno dimostrato con le decine di presidi organizzati su tutto il territorio regionale.

Quello delle parti datoriali è un atteggiamento irresponsabile in un settore strategico, poiché la gestione dei rifiuti è rilevante per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente. Questo sciopero sarà solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato.

La mobilitazione giunge dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dell’igiene ambientale. 

La sfida alla modernizzazione del settore è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato da lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del Ccnl, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Se sei un lavoratore o una lavoratrice dei servizi ambientali e vuoi fare sentire la tua voce, iscriviti al sindacato!