Appalti: CGIL, CISL e UIL, contrari a interventi su servizi pubblici di igiene ambientale

“No alla reintroduzione per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità dell’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito al parere non vincolante espresso dalla 8° commissione del Senato sullo schema di decreto legislativo recante Codice dei contratti pubblici.

“Evidentemente – proseguono – la sentenza della Corte Costituzionale e la durissima mobilitazione sindacale nell’estate di due anni fa contro chi cercava di affermare per legge, con l’articolo 177 del Codice degli Appalti, un modello di gestione dei servizi pubblici basato solamente sulla riduzione del costo, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerti ai cittadini, non è bastato a chi subdolamente cerca di attivare nuovamente pratiche poco utile ai cittadini e ai lavoratori di settori estremamente importanti per le comunità locali”.

Secondo Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, alla luce della proposta di reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità, l’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica, “è certo che il tentativo di frammentare i servizi pubblici locali in migliaia di minuscoli appalti per favorire i ‘soliti noti’ non è mai cessato nell’azione quotidiana di alcune lobby presenti anche in Parlamento”. I sindacati ribadiscono quindi “la necessità di modelli gestionali industriali anche per i servizi pubblici locali, dove le imprese pubbliche e private concorrono per le loro capacità d’investire e d’innovare, in un contesto dove la crescita dimensionale delle stesse deve essere perimetrata in ambiti territoriali ottimali anche aggregati tra loro”.

Per i sindacati, infine, “la scelta folle del libero mercato senza regole e senza dimensioni ottimali significa sacrificare le imprese industriali e di qualità capaci, anche durante la pandemia, di garantire servizi essenziali con l’apporto fondamentale di migliaia di lavoratori e lavoratrici. La salvaguardia di questi servizi fondamentali e dell’occupazione del settore non può e non deve essere messa in discussione in nessuno modo da nessuna legge, ricordiamo che la Corte costituzionale è stata chiara. Continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo di smantellamento del settore dell’igiene ambientale, continueremo a chiedere alla politica di impegnarsi per favorire la crescita dimensionale e industriale delle imprese contrastando con il massimo decisone le dottrine ultra liberiste e ideologie pseudo-ambientaliste. Le nostre ragioni andranno avanti forti del grande sostegno che le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato”, concludono  Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.


Resoconto trattativa CCNL Cooperative sociali

Il 21 febbraio è proseguito il confronto con le Centrali Cooperative sul testo di rinnovo contrattuale. Nell’incontro le stesse hanno consegnato una rielaborazione più dettagliata della precedente proposta sul nuovo perimetro del campo di applicazione, così come richiesto unitariamente dalle OO.SS nel precedente incontro. Le OO.SS in seguito a una prima analisi hanno manifestato unitariamente la propria contrarietà su diversi aspetti della proposta di parte datoriale.

Abbiamo espresso durante l’incontro la preoccupazione sul metodo di questo percorso, in quanto la discussione sul campo di applicazione non può essere disgiunta da quelle di merito sugli istituti normo economici sulle quali si riflette, ad esempio indennità, livelli di inquadramento, orario di lavoro e aumenti retributivi. L’obiettivo unitario resta quello di verificare se la proposta delle controparti datoriali, nell’incrocio con le richieste sindacali ci possa permettere di proseguire, con reciproca soddisfazione, nel percorso di rinnovo del CCNL.

Le OO.SS hanno in chiusura rappresentato l’esigenza di un ulteriore e approfondito lavoro di verifica tra le parti sul testo presentato. Le parti rinnovando il mandato alle tre commissioni (area socio sanitaria, socio educativa e inserimento al lavoro – cooperazione di tipo B) sul lavoro tecnico relativo alla declaratoria professionale che proseguirà nei prossimi giorni, hanno definito il calendario dei prossimi incontri che si terranno il 20 Marzo e il 03 aprile 2023.


Resoconto trattativa e sigla verbale di accordo con Anpas e Misericordie

Giovedì 2 Marzo, presso la sede Anpas di Firenze abbiamo siglato un Verbale di Accordo nel quale Anpas riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori, a decorrere dal 1° Dicembre 2022, una somma in acconto sul rinnovo del CCNL 2020-2022 nella misura del 3,5% del tabellare, riferito al C3 e sarà erogato nella busta paga del mese di Marzo 2023. La somma è da intendersi assorbibile su futuri aumenti previsti nel rinnovo CCNL Anpas 2020-2022 o unificato con il CCNL Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia 2020-2022.

In merito alla Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, la stessa si è impegnata entro il 31 Marzo 2023, a fornire una risposta circa la volontà effettiva di procedere nel percorso di rinnovo del CCNL congiuntamente all’Anpas Odv. Le OO.SS CGIL fp, CISL Fp e UIL FPL in relazione alla risposta delle Misericordie valuteranno le eventuali iniziative da intraprendere.

Abbiamo fissato per il 4 Aprile 2023 un nuovo incontro per proseguire i lavori relativi al percorso di rinnovo del CCNL 2020-2022.

In allegato il Verbale di Accordo siglato dalle parti ed il tabellare con la Retribuzione lorda con Anticipazione riconosciuta, suddivisa per le varie Categorie.


Milleproroghe, esteso periodo per possesso requisiti utili a stabilizzazione precari covid

Milleproroghe, esteso il periodo per il possesso dei requisiti utili alla stabilizzazione precari Covid.

Abbiamo formulato diverse proposte di modifica al Dl Milleproroghe tra cui quella per la proroga dei requisiti e l’estensione della platea. Il testo del decreto, emendato al Senato, estende il periodo per il possesso dei requisiti utili alla stabilizzazione, 18 mesi, fino al 31 dicembre 2024 (ora 31/12/23), di cui almeno 6 nel periodo tra il 30 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022 (ora 30/6).

Cosa altro prevede il decreto?

La platea dei destinatari viene inoltre estesa al personale del ruolo amministrativo, lasciando però fuori, inspiegabilmente, il ruolo tecnico e professionale. Ignorati, ancora una volta, i precari della ricerca e nessuno sblocco dei tetti di spesa per assumere personale. Estesa la possibilità di essere stabilizzati, previa procedura selettiva, anche al personale con contratti di lavoro flessibile, diversi dal tempo determinato, che abbiano lavorato nel periodo di emergenza Covid. Rimane il nostro impegno per stabilizzare i precari della ricerca e sbloccare i tetti di spesa del personale.


Grande preoccupazione per la situazione della sanità in Emilia-Romagna

Preoccupazione che nasce dalle mancate risposte alle nostre istanze per il riconoscimento delle risorse necessarie alla valorizzazione del personale e soprattutto rispetto alla garanzia della sicurezza e della qualità dei servizi del nostro SSR e dei diritti contrattuali dei dipendenti.

Infatti sicurezza, qualità e diritti devono necessariamente prevedere, tra le priorità, la completa sostituzione del personale cessato per pensionamento o per dimissioni volontarie, le stabilizzazioni di tutti coloro che ne hanno i requisiti e i rinnovi dei contratti a tempo determinato. Al contrario, da mesi, nelle aziende sanitarie queste necessità non vengono garantite per produrre risparmi di bilancio su indicazione della Regione.

Oggi sulla sanità bisogna investire, anche con nuovi modelli ma non tagliare sul personale!

Ferie accumulate insieme a migliaia di ore di straordinario, che rimangono patrimonio inalienabile dei dipendenti, impossibili da pagare e da recuperare fanno infatti il paio con tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e chirurgiche in aumento e tempi di permanenza nei pronto soccorso ormai diventati inaccettabili.

Per 15 anni tagli alle assunzioni

Viene spesso sbandierato da parte dell’Assessorato alla Sanità, il saldo del personale assunto dal 2018 ad oggi, pari a +7300, ma la vera considerazione da fare è che se per 15 anni si è tagliato sulle assunzioni, in realtà chi è stato stabilizzato o assunto, viene impiegato per lo più a “rattoppare gli organici” e a ristabilire quella presenza di personale per garantire l’assistenza di qualità vanto della nostra Regione. Assunzioni che sono state necessarie anche per garantire gli organici “integrativi” (che per i non addetti ai lavori sono coloro che sostituiscono malattie, ferie, permessi a vario titolo) che purtroppo oggi sono all’osso, o addirittura assenti; ad esempio nel 70% dei casi, le lunghe assenze, come le maternità o le malattie di lungo periodo, non vengono sostituite.

Altro dato da evidenziare, è che per mettere in pratica quanto previsto per la riorganizzazione della sanità territoriale, da Decreto Ministeriale 77/2022, si dovranno assumere nella nostra Regione: dai 1500 ai 2300 Infermieri di Comunità, per le Centrali Operative Territoriali 270 infermieri e circa 67 altre figure tra personale sanitario/amministrativo, per gli Ospedali di Comunità circa 639 infermieri – 426 OSS – 142 fisioterapisti, ed infine almeno 800 infermieri e 600 OSS oltre che psicologi e altre professionalità per trasformare le Case della Salute in case di Comunità.

Quindi se servono più persone è lecito chiedersi per quale motivo la Regione sta bloccando il turn over? Non si potrà certo pensare di garantire servizi aggiuntivi e funzionalità di strutture finanziate dal PNRR riducendo organici sapendo che chi prende in carico e cura le persone non sono i muri ma il personale.

Verso la mobilitazione

Dopo diversi solleciti, finalmente, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl siamo stati convocati il 7 marzo p.v dall’Assessore Donini, ma in vista di quella data, proprio perché non accetteremo ancora risposte prive di contenuti reali e fattivi, abbiamo deciso di riprendere un percorso vertenziale unitario e condiviso tra livelli territoriali e regionali proprio per evidenziare quanto per Noi, e soprattutto per le donne e gli uomini che rappresentiamo, quanto quell’incontro sia determinante.

Una mobilitazione, che ci vedrà coinvolti a livello territoriale nelle Aziende Sanitarie: venerdì 3 marzo con la distribuzione di materiale che spieghi la grave situazione che si sta delineando, martedì 7 marzo con lo svolgimento di presidi di protesta, concludendosi poi con una conferenza stampa regionale l’8 marzo, nella quale daremo le risultanze dell’incontro che si sarà svolto in Assessorato, e delle decisioni scaturite in merito, e lo diciamo sin d’ora, SENZA RISPOSTE VERE VALUTEREMO COME PROSEGUIRE LA NOSTRA MOBILITAZIONE!


Serena Sorrentino rieletta segretaria generale della FP CGIL

Serena Sorrentino rieletta segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil.

Oggi a Cervia, al termine della quattro giorni del 12° congresso nazionale della categoria della Cgil che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, l’Assemblea generale appena eletta ha riconfermato Sorrentino alla guida della Fp Cgil con il 98.21%. Su 224 votanti hanno votato a favore in 220 e contrari in 4.

“Non bisogna mai smettere di sentirci uomini liberi e donne libere – ha affermato Sorrentino dal palco all’esito dell’elezione -. Ringrazio tutte le delegate e tutti i delegati al congresso e l’intero gruppo dirigente della Funzione Pubblica Cgil. Un congresso che ha testimoniato una grande forza e una grande consapevolezza, ovvero che tutto quello che abbiamo costruito in questi anni per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici è oggi un valore politico che portiamo come contributo di elaborazione dalla categoria alla confederazione. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato fiducia, così come coloro che non mi hanno dato fiducia, lavorerò e continuerò a farlo sempre per l’unità del mondo che noi rappresentiamo”, ha concluso Sorrentino.


Ai Vigili del fuoco di Piacenza mezzi di scarto e obsoleti. Sicurezza a rischio

Da un articolo de Il Piacenza

Le organizzazioni sindacali del vigli del fuoco di Piacenza, tramite una nota firmata da tutte le sigle, lanciano un allarme scrivendo tra gli altri anche al prefetto Daniela Lupo, al sindaco Katia Tarasconi e alla presidente della Provincia Monica Patelli. Il problema che viene sollevato è importante: al comando dei pompieri di Piacenza manca un’autoscala, una dotazione fondamentale e determinante per prestare soccorso ai cittadini.

«Tutti i comandi provinciali dei vigili del fuoco dovrebbero essere dotati di due autoscale perché questo è considerato dall’amministrazione un mezzo speciale, insostituibile ed estremamente necessario per i soccorsi in altezza – scrivono i rappresentanti di Conapo, Cgil, Confsal e Cisl – A Piacenza avevamo un’autoscala di circa 35 anni ed una che oggi ne ha 20; quella di 35 anni è stata messa fuori uso circa 4 anni fa e non è mai stata sostituita, mentre quella più recente è ferma da oltre sei mesi perché ha un preventivo di riparazione di circa 80mila
euro. L’Amministrazione in prima battuta come sostituzione, ha inviato una vecchia autoscala in servizio al Comando di Ferrara che però ora si trova in officina con un preventivo di 50.000 euro per le riparazioni e in rimpiazzo ci ha fornito un’autoscala immatricolata nel 1994 che era in servizio ad un distaccamento volontario del Comando di Lecco».

«In questi giorni sul territorio nazionale sono state consegnate ben 60 nuove autoscale – dicono i sindacati – alcune di queste arriveranno sicuramente in Emilia Romagna, quindi auspichiamo che una di queste arrivi al Comando di Piacenza per evitare l’assegnazione dell’ennesimo mezzo di ripiego, comunque poco efficiente, di un altro comando della regione».
«I cittadini della Provincia di Piacenza in primis non si meritano un trattamento del genere – conclude la nota – e nemmeno i Vigili del Fuoco di questa provincia che da troppo tempo sono costretti a lavorare con mezzi di scarto forniti da altri comandi avvilendoci nella nostra professionalità e nel nostro impegno che da sempre mettiamo al servizio della comunità».


Stop alle esternalizzazioni nella Pubblica Amministrazione

Non sono a rischio di esternalizzazione solo i servizi educativi scolastici  del sistema integrato 0-6; le lavoratrici e i lavoratori della Città Metropolitana di Bologna da mesi hanno promosso uno stato di agitazione , l’ ultimo presidio è stato il 20 gennaio con una delegazione nel Consiglio Comunale del Comune di Bologna.

La mobilitazione ha portato alla proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero , la prima giornata sarà il 31 gennaio 2023 .

I motivi principali che hanno portato alla proclamazione dello sciopero è stato l’ annuncio di esternalizzazione della funzione fondamentale della progettazione e manutenzione strade , nel settore vi sono oltre cento lavoratori specializzati , si sta assistendo ad una involuzione dell’ Ente sul piano organizzativo ; lavoro agile ridotto d’ imperio , assetto delle responsabilità depauperato o trasferito , piano assunzionale ai minimi termini a fronte di massicci investimenti del PNRR da gestire .

Il rischio concreto è di un Ente che a breve non sarà in grado di affrontare  le sfide e le opportunità di sviluppo essenziali per il futuro di tutta la comunità metropolitana bolognese , a questo si aggiunge , una concezione delle relazioni sindacali , fatta di annunci , ma priva ,di qualsiasi reale disponibilità alla partecipazione e al confronto .


motorizzazione bologna

Stato di agitazione al Ministero dei Trasporti

In Emilia-Romagna i dipendenti delle Motorizzazioni aderiscono allo Stato di Agitazione nazionale del Ministero dei Trasporti in vista del presidio previsto a Roma per il 7 febbraio!

“Manca il personale e invece di assumere si privatizza, con un importante aggravio di costi a carico dell’utenza. In questo modo” – spiega Melissa Toscani, Segretaria Generale Fp Cgil Piacenza – “avviene una continua diminuzione delle funzioni del sistema pubblico a favore dei privati, cosa che tanto piace ai governi che si sono succeduti nel tempo, ma che va a danno principalmente degli utenti, i quali vedranno crescere in modo importante i costi che devono sostenere per ottenere il servizio.”

“Si fa in modo che le priorità la abbiano le agenzie private, che vengono così privilegiate ma loro poi agiscono in risposta alle leggi del mercato…”, fa sapere Salvatore Bianco della Fp Cgil Bologna. Al contrario, andrebbe “riaffermata la centralità del ruolo del servizio pubblico in materia di revisione dei veicoli pesanti, al fine di assicurare uniformità di controlli ed effettività del diritto alla sicurezza sulle strade”.

Anche a Modena la FP CGIL annuncia lo stato di agitazione della motorizzazione e il blocco degli straordinari a partire dal primo febbraio.

Di seguito le nostre rivendicazioni

Con le richieste dell’8 novembre, 24 e 31 dicembre 2022 abbiamo evidenziato l’urgenza di un incontro su temi estremamente importanti per i lavoratori del MIT, e più precisamente:

1. urgenza dell’adozione di un piano assunzionale straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli uffici. Piano che deve peraltro servire a massimizzare il numero delle progressioni in deroga possibili previste dal CCNL;

2. il chiarimento sugli importi percepiti dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL;

3. lo sblocco degli incentivi tecnici previsti all’art.113 del D. Lgs. 50/2016 a tutt’oggi ancora fermo per un rilievo dell’UCB di cui le OO.SS. non sono state ufficialmente informate;

4. la parziale applicazione del regolamento del lavoro agile;

5. il mancato avvio del lavoro da remoto, a tal proposito si evidenzia come l’amministrazione dal mese di agosto ad oggi non è stata in grado di dotarsi di un dispositivo per la rilevazione delle presenze;

6. la revisione della Legge 870/86. A tal proposito si evidenzia come la circolare n. 39957 del 20/12/2022 del direttore della DG MOT, ha determinato, in modo improprio e surrettizio, un modello operativo, che vede un maggiore coinvolgimento degli Ispettori Autorizzati esterni, se non addirittura una loro esclusività operativa, a scapito dei funzionari tecnici delle motorizzazioni ai quali viene assegnato un ruolo marginale, residuale e sottopagato, con un evidente arretramento delle funzioni svolte dalla PA. Il tutto con un notevole incremento dei costi (intorno al 70% circa) per l’utenza esterna.

Nel ribadire la nostra contrarietà alla predetta disposizione, che sta provocando numerose reazioni spontanee in molti Uffici della Motorizzazione, e considerato che, ad oggi, le richieste inoltrate sono rimaste inevase, nonostante lo spessore dei temi in oggetto, le scriventi OO.SS. comunicano la ripresa dello stato di agitazione e l’organizzazione di un presidio che si terrà presso la sede di via Nomentana in data 7 Febbraio 2023 dalle ore 10 alle ore 13.


Firmato accordo regionale con la croce rossa!

La FP CGIL Emilia-Romagna, insieme alle rispettive categorie regionali di Cisl e Uil, ha firmato un importante accordo riguardante lavoratrici e lavoratori di tutti i Comitati Croce Rossa dell’Emilia-Romagna (ad esclusione di quelli di Ravenna e Cervia).
L’accordo dello scorso 9 settembre aveva previsto il passaggio dal CCNL Anpas al nuovo CCNL CRI. Non si era invece trovato l’accordo in merito all’inquadramento del profilo di autista soccorritore alla categoria C3.
L’accordo firmato ieri prevede che nel triennio 2023-2025 ci sia un passaggio graduale alla nuova categoria:
– dopo 6 mesi dall’assunzione si passerà all’inquadramento in C2
– dopo ulteriori 18 mesi scatterà il passaggio in C3.
Sono tempi decisamente più ridotti rispetto agli attuali: garantiscono al tempo stesso una importante qualificazione della figura dell’autista soccorritore e la necessaria garanzia di tenuta economica dei Comitati.
Al termine del periodo di prima applicazione il nuovo livello di inquadramento sarà quindi il C3.
Nell’accordo di ieri è stato inoltre concordato che gli arretrati spettanti dal 01/08/2022 dovuti al passaggio al nuovo CCNL saranno versati entro la mensilità di aprile 2023.
Con questo accordo si conclude quindi molto positivamente la difficile fase di applicazione del nuovo contratto nazionale Croce Rossa anche ai Comitati territoriali.