19 aprile: sciopero all'istituto Rizzoli di Bologna

L’Istituto ortopedico Rizzoli sta solidarizzando con la manifestazione del 6 maggio per difendere la sanità pubblica e si prepara per un’iniziativa di sciopero di tutto il giorno il prossimo mercoledì.

Saranno garantite le emergenze e i servizi minimi, tuttavia, alcune prestazioni potrebbero essere rimandate.

Il segretario della Fp Cgil di Bologna, Marco Pasquini, assicura che questo non è uno sciopero contro i cittadini, ma per preservare i servizi per i cittadini.

La vertenza del Rizzoli si intreccia con le preoccupazioni sindacali per i tagli al servizio pubblico. Problemi specifici, come la mancanza di personale, si mescolano a problemi di interesse generale, come il blocco del turnover che potrebbe minacciare il funzionamento del sistema pubblico. Il rischio reale è di una carenza di 1.800 operatori in tre anni con una copertura del 50% delle uscite, che sono 1.100-1.200 l’anno a Bologna. La prossima riunione della Conferenza socio-sanitaria sarà dedicata a illustrare il nuovo piano di emergenza-urgenza e il sindacalista non sa dove verranno fatti i tagli al turn over. Questo rischia di portare alla chiusura dei reparti e di saltare le prestazioni.

Inoltre, l’Istituto ortopedico Rizzoli è anche alle prese con una carenza di personale, in particolare nel servizio che gestisce i cartellini dei dipendenti dell’ospedale. Ci sono disguidi nella gestione del personale che si riflettono sulle buste paga e anche questioni sui riposi e le indennità degli operatori delle sale operatorie. Pasquini ritiene che questi problemi si inseriscano nella vertenza generale e che il problema reale sia l’accesso ad una sanità eccellente.

Mercoledì mattina si terrà un presidio di fronte al Rizzoli dove parteciperanno anche i sanitari degli altri ospedali di Bologna.


Cooperativa Gulliver di Modena - Martedì 4 aprile è SCIOPERO!

Sciopero martedì 4 aprile delle 26 operatrici socio sanitarie della Cooperativa Gulliver che lavorano nel Servizio di Assistenza Domiciliare Polo 3 di Modena (quartieri Sant’Agnese e Buon Pastore) in regime di accreditamento per conto del Comune e dell’Azienda Usl.
Lo sciopero è stato per l’intero turno di lavoro, nel rispetto dei servizi minimi essenziali previsti dalla legge 146/90.
Numerosi colleghi di altri servizi Gulliver hanno già risposto all’appello per esprimere la solidarietà e sono stati presenti al presidio. Lo sciopero fa parte dello stato d’agitazione che prevede anche l’astensione dagli straordinari e dalla reperibilità fuori dalla normativa contrattuale.
L’azione di lotta è stata proclamata dal sindacato Fp Cgil su mandato delle lavoratrici dopo il mancato accordo del tentativo di conciliazione in Prefettura del 23 marzo, nonostante un anno di trattative e svariati tentativi di addivenire a una soluzione delle criticità più volte espresse. Ad oggi la cooperativa continua ad essere silente e a modificare unilateralmente l’organizzazione e gli orari di lavoro tanto che la Fp Cgil ha notificato avvisi di comportamenti anti sindacali.
L’iniziativa di lotta è stata proclamata perché le lavoratrici contestano il mancato rispetto degli impegni presi tra le parti e degli istituti contrattuali, chiedendo condizioni di lavoro rispettose della dignità umana e professionale. Non viene, infatti, ancora rispettato il monte ore contrattuale individuale degli operatori, che, insieme all’attivazione arbitraria della reperibilità e la mancanza strutturale di figure sostitutive in caso di assenza del personale in organico, rendono assolutamente precari e gravosi l’organizzazione e il carico psicofisico del lavoro.
Gli operatori che si attivano in reperibilità sono costretti a prestare un doppio turno di lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori a tempo parziale non riescono ad organizzare i propri tempi di vita-lavoro o di trovarsi un’occupazione aggiuntiva. L’utilizzo dei mezzi personali risulta determinante per l’erogazione del servizio a fronte di un minimo rimborso chilometrico e la retribuzione continua a non essere fissa. Nonostante tutto ciò la Cooperativa non ha accettato alcuna richiesta rappresentata dalla FP Cgil di Modena su mandato degli operatori. Ad esempio, l’aumento di indennità di disagio per la reperibilità non è mai stata presa in considerazione, nonostante cooperative di uguali dimensioni già lo applichino sul territorio.
La situazione è preoccupante perché l’inasprirsi dei comportamenti della cooperativa sta mettendo in difficoltà le lavoratrici (programmazione dei turni, stress psicofisico) rendendo difficile anche il lavoro con l’utenza.


Comune di Modena - 7 posti agente di polizia locale

TIPOLOGIA DI SELEZIONE: Concorso
SETTORE: Comuni
INQUADRAMENTO: C
CONTRATTO: Tempo indeterminato
PROFILO PROFESSIONALE: Agente di Polizia locale
FONTE: Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 24 del 28-3-2023


INL: i protocolli della vergogna!

Qualche giorno fa, il vertice dell’INL e il presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro hanno sottoscritto due protocolli: il primo ripropone l’ASSE.CO., il secondo è pomposamente definito “Protocollo di intesa per la legalità, la vigilanza ed il contrasto all’abusivismo professionale”.

Entrambi ripropongono logiche vecchie e pericolose: si rispolvera l’asseverazione di conformità – già proposta nel passato, quando INL non ancora esisteva, ma gli attori in campo erano quelli di oggi – con cui il datore di lavoro si fa certificare, a pagamento, dal consulente del lavoro di essere in regola col pagamento di contributi, di rispettare le norme contrattuali e di legge in materia di rapporti di lavoro. In cambio, sarà inserito in una lista di “aziende buone”, che saranno esonerate dalle ispezioni sul lavoro per un anno, a meno che non siano presentate denunce, inchieste giudiziarie o indagini a campione sulla veridicità delle autocertificazioni.

Il secondo protocollo praticamente consegna le chiavi dell’attività dell’INL a un soggetto privato quale è l’ordine dei consulenti del lavoro, dal momento che prevede che dei rappresentanti dei consulenti entrino a far parte del Centro Studi dell’Attività Ispettiva (toh ma guarda un po’ chi si rivede!) e siano istituiti dei gruppi di lavoro tra INL e consulenti per analizzare le criticità emerse nell’ambito dell’attività di vigilanza. Tradotto cosa significa? Che un soggetto privato, che supporta l’azienda nelle attività di vigilanza, potrà intervenire nella scrittura di circolari e note operative agli ispettori?

Ancora: si prevede un osservatorio della legalità, tra INL e consulenti del lavoro, che raccolga segnalazioni sui fenomeni di illegalità nel mercato del lavoro. Che fine fanno gli altri organismi già previsti, come la commissione centrale di coordinamento della vigilanza? Chiudiamo pure quelli, insieme all’INL o ci inventiamo qualche parolina magica tipo “coordinamento” per far finta che tutto vada bene? Eppure, si tratta di una commissione che prevede la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali, delle OO.SS. e delle parti datoriali. Forse proprio per quello è meglio non considerarla…

Gravissimo che in questo secondo protocollo sia previsto che le attività ispettive siano effettuate in presenza del consulente, laddove possibile: che significa? Che occorre avvisare il consulente e, se questi non può partecipare all’ispezione, gli diamo del tempo, con tutto quel che può comportare? Ancora, si aggiunge che le ispezioni debbano avvenire con la minor turbativa possibile all’attività produttiva. Ora, posto che chi conosce l’attività ispettiva sa benissimo che la sua programmazione e il suo svolgimento non intendono turbare niente e nessuno, sembra che il messaggio sottinteso sia “non bisogna disturbare chi produce”. Cosa si deve fare per non turbare l’attività? Si avvisa l’azienda prima di procedere all’ispezione? Si chiede il permesso di poter entrare in azienda o di parlare coi lavoratori, sempre che non sia di troppo disturbo?

Forse qualcuno dimentica – o fa finta di dimenticare – che l’attività del personale ispettivo è di controllo sul rispetto delle norme in materia di lavoro, che sono a tutela dei lavoratori quale parte debole del rapporto di lavoro. Consentire un intervento esclusivo nella gestione delle ispezioni a soggetti privati che – legittimamente, s’intende – svolgono attività di assistenza e supporto alle aziende ispezionate, significa creare una pericolosa e indebita confusione di ruoli, ma anche prefigurare che per certe attività non ci sia bisogno della vigilanza di un soggetto pubblico, basta un’autocertificazione di regolarità rilasciata a pagamento da un privato.

E’ un precedente davvero molto pericoloso, se consideriamo il quadro di totale deregolamentazione degli appalti che la compagine governativa sta portando avanti e contro cui giustamente la categoria degli edili – cui va la nostra totale solidarietà – domani scenderà in piazza. Non a caso, all’interno del protocollo sull’ASSE.CO. si scrive che “in attesa di specifica normativa, è nella facoltà delle stazioni appaltanti e/o degli enti locali, attribuire ad ASSE.CO. validità unica e/o sostitutiva del, e/o pari al DURC”. E’ un vecchio pallino dell’attuale vertice politico del Ministero del Lavoro che, infatti, quando vestiva la giacca della Presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, nel 2017, presentava una proposta per introdurre l’ASSE.CO. nell’ambito degli appalti tramite legge. Allora non ci riuscirono, noi speriamo neanche stavolta e proveremo ad impedirlo.

Definire questo secondo protocollo un protocollo per la legalità davvero supera il senso del ridicolo, con buona pace di chi blatera che gli ispettori del lavoro apprezzerebbero queste forme di collaborazione, rectius commistione. Sono protocolli vergognosi, che non garantiscono né l’interesse pubblico, né un efficientamento dell’attività di vigilanza, ma rispondono a logiche private e privatistiche di smantellamento e disarticolazione delle ispezioni sul lavoro. In questo contesto, la chiusura dell’INL assume finalmente il suo vero volto e sgombra il campo dagli equivoci sugli obiettivi realmente perseguiti.


Continua la trattativa per il CCNL Federcasa 22-24

Si è svolto oggi l’incontro per la ripresa del confronto sul rinnovo del CCNL Federcasa 2022/2024.

Ad apertura del tavolo la controparte ha proposto alle OO.SS. un’ ipotesi di percorso condiviso per il rinnovo che prevederebbe, attraverso una serie di incontri di due giorni al mese, in base ai lavori di una più ristretta commissione tecnica, il confronto sui seguenti temi: a) aggiornamento del testo in base agli interventi normativi intervenuti in questi anni; b) aggiornamento delle relazioni sindacali; c) lavoro a distanza/lavoro agile; d) ad personam e indennità di funzione; e) revisione del sistema di classificazione del personale; f) possibile inserimento di un terzo livello negoziale regionale. Il confronto dovrebbe impegnare le parti per tutto il periodo intercorrente da dopo pasqua alla fine del mese di luglio.

Abbiamo colto positivamente lo spirito propositivo della controparte, precisando però che per noi punto imprescindibile è un rinnovo che individui una dimensione economica del contratto in grado di garantire e sopravanzare il trend inflattivo in atto. In merito ai 6 punti, abbiamo poi proposto che si parta da quello relativo al lavoro a distanza/lavoro agile, con l’obiettivo anzi di arrivare a breve a un accordo stralcio che garantisca ai territori impegnati nella discussione della disciplina del lavoro a distanza una cornice nazionale entro cui orientare la discussione.

Abbiamo inoltre apprezzato il richiamo alla necessità di disciplina degli istituti dell’assegno ad personam e dell’indennità di funzione, nonché alla rivisitazione del sistema di classificazione del personale, problematiche da noi sempre evidenziate nel corso di questi anni. La discussione è poi proseguita pervenendo all’individuazione dei seguenti futuri passaggi: viene istituita una sede più ristretta (commissione tecnica) in cui affrontare l’elaborazione dei testi da sottoporre poi al tavolo allargato di trattativa; la commissione tecnica si riunirà per la prima volta i giorni 12 aprile (pomeriggio) 13 aprile (mattina) per cominciare la discussione sul tema del lavoro a distanza/lavoro agile, con l’obiettivo di addivenire a un possibile accordo stralcio. Le OO.SS. si riservano di far pervenire, nei giorni immediatamente precedenti all’incontro, una bozza per avviare la discussione su questi temi.


Firmato verbale di accordo con IREN per le gare d'Appalto in Emilia

Il giorno 27 marzo 2023 si sono incontrati, a Reggio Emilia, i rappresentanti di Iren S.p.A. anche in nome e per conto di Iren Ambiente S.p.A., di seguito l’Azienda e le segreterie Nazionali e Regionali di FP CGIL, FIT
CISL e UILTRASPORTI, nel loro insieme le Parti.

Le Parti, facendo seguito a precedenti incontri sul tema relativo alle gare di Parma e Piacenza per lo svolgimento delle attività di gestione dei rifiuti urbani in tali “bacini”, si sono incontrate in data odierna con
il fine di condividere un percorso riguardante le suddette gare e avviare un confronto che porti alla definizione di un accordo in materia di appalti per il settore ambiente del territorio emiliano.
Per quanto riguarda le tematiche sopra citate, l’Azienda comunica quanto dovrà essere fatto e condiviso nei prossimi mesi per adempiere ai bandi di gara:

A far data dal 1° maggio 2023, previo avvio e successiva conclusione della procedura ai sensi dell’art. 2112 c.c., decorreranno gli effetti del trasferimento di ramo d’azienda inerente la gestione
dei rifiuti urbani dal Comune di Salsomaggiore Terme ad Iren Ambiente. A tal proposito l’azienda precisa che il suddetto trasferimento, previsto ai sensi dell’articolo 202 comma 6 D. Lgs. 152/2006,
è funzionale a promuovere la stabilità occupazionale dei lavoratori già operanti nel settore dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e che realizza quanto previsto dalla clausola sociale di cui all’art.
25 del contratto di servizio sottoscritto tra Iren Ambiente SpA ed ATERSIR in data 28 Dicembre 2022, avente per oggetto la gestione dei rifiuti urbani nel bacino territoriale di Parma, applicata al
personale sottoposto a salvaguardia.

Intraprendere nelle prossime settimane un confronto per giungere all’internalizzazione in Iren Ambiente S.p.A. del personale di Montagna 2000 S.p.A. a decorrere dal 1° maggio 2023, trattandosi
anche in tale caso lavoratori sottoposti a salvaguardia ex art. 202 comma 6 D.lgs. 152/2006.

Successivamente, in particolare a far data dal 1° gennaio 2024, previo avvio e successiva conclusione della procedura ai sensi dell’art. 2112 c.c., trasferire il personale individuato (ad oggi
operante in /ren Ambiente — Area raccolte e Spazzamento Emilia), nel rispetto dei criteri territoriali, nelle due nuove società costituite (rispettivamente Iren Ambiente Parma e lIren Ambiente
Piacenza).

In data odierna si è ripreso inoltre un confronto su una ipotesi di testo presentata dall’Azienda riguardante la gestione degli appalti in Emilia.

Le Parti concordano di incontrarsi in data 3 maggio 2023, ore 14, al fine di proseguire il confronto come sopra definito.


BelleCiao - La piattaforma di genere della CGIL presentata a Bologna

Il 3 marzo 2023, in occasione dell’Assemblea Nazionale delle donne “BelleCiao” al teatro Ambra Jovinelli di Roma, si presenta ufficialmente la nuova versione digitale della piattaforma delle politiche di genere della CGIL, aggiornata e integrata con le buone pratiche realizzate in questi anni. La piattaforma è frutto di un lavoro di confronto e condivisione tra la CGIL nazionale, le categorie, e i territori e ha come obiettivo prioritario quello di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne, anche a partire dalla loro piena partecipazione alla vita economica, politica e sociale del Paese.

Infatti, la condizione delle donne nel nostro Paese, come in molti altri, risente ancora profondamente degli effetti negativi di una radicata cultura patriarcale e sessista, che soprattutto le destre stanno cercando di rinvigorire, a partire dall’esplicito attacco al diritto di scelta e di autodeterminazione delle donne, al tentativo di ristabilire la loro sostanziale esclusività nel "ruolo di cura" all'interno della cosiddetta famiglia tradizionale e della società.

I dati parlano chiaro: esiste ancora un importante divario occupazionale, salariale e nelle progressioni di carriera che continua a penalizzare le donne. Molestie e violenze sul lavoro e in ambito familiare non accennano ad arrestarsi. Di fronte a questo quadro, tutt'altro che positivo, la CGIL si pone l'obiettivo di determinare un netto cambiamento culturale e sostanziale, per un definitivo superamento delle tante disuguaglianze che penalizzano le donne.

La contrattazione, in tutte le sue declinazioni, è lo strumento fondamentale attraverso il quale raggiungere gli obiettivi concreti che possiamo e dobbiamo raggiungere anche mettendo in rete le tante buone pratiche ed esperienze, che abbiamo promosso e agito nei territori e nelle categorie, per riproporle in altri contesti, anche unitariamente a CISL e UIL e nel rapporto di confronto e alleanza con le tante associazioni che si occupano di politiche di genere.

La CGIL ritiene che nessun avanzamento culturale, sociale ed economico del Paese possa essere realizzato se non si raggiunge una piena parità di genere che porti al superamento di tutte le forme di discriminazione di cui le donne sono ancora vittime. Per questo impegna tutta l'Organizzazione al rispetto degli obiettivi e degli impegni assunti nella Piattaforma di genere BelleCiao.

Anche a Bologna è stata presentata la piattaforma, mercoledì 29 marzo. Durante la presentazione è intervenuta anche Francesca Chierici, infermiera di Ferrara che ha portato all'attenzione il problema delle aggressioni contro il personale sanitario.

Occupazione e qualità del lavoro
A) analisi della situazione
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Salari e organizzazione del lavoro
A) analisi della situazione 
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Politiche previdenziali
A) analisi della situazione
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Qualità della vita, salute e sicurezza
A) analisi della situazione
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Contrasto alle molestie e alla violenza
A) analisi della situazione 
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Qualità e quantità della partecipazione in CGIL
A) analisi della situazione 
B) obiettivi da raggiungere 
C) le nostre buone pratiche

Focus: Lavoratrici autonome: libere professioniste, parasubordinate e collaboratrici 


INAIL: Nessuna risposta ai problemi. Sarà mobilitazione!

Una manifestazione unitaria nazionale è stata organizzata da varie sigle sindacali, tra cui Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa, Dirstat Fialp, Usb e Anmi, davanti alla direzione generale dell’Inail a Roma.

Lo scopo era quello di denunciare la grave carenza di personale e i continui malfunzionamenti delle procedure che stanno impattando negativamente sui servizi forniti agli utenti, causando uno stress lavoro-correlato per il personale. Centinaia di lavoratori e lavoratrici da ogni regione italiana si sono riuniti sotto lo slogan “L’Inail è alla frutta e i lavoratori sono spremuti come limoni”. Durante l’evento, è stato anche occupato l’Auditorium dello stabile, dove si è tenuta un’assemblea. Tutti i partecipanti hanno rappresentato il disagio dei territori, confermando il mandato già conferito alle organizzazioni sindacali in attesa della delegazione ricevuta dai vertici dell’Istituto. Il presidente Bettoni e il consigliere Damiano hanno poi deciso di incontrare l’assemblea. Nonostante questo, i sindacati hanno sottolineato che continueranno sulla strada della mobilitazione unitaria fino a quando non verranno fornite risposte concrete ai problemi esistenti.

Anche dall’Emilia-Romagna erano presenti i nostri delegati

Dall’Emilia Romagna erano  presenti diverse delegate e delegati e il nostro coordinatore regionale Marco Moscardini ha partecipato, successivamente, ad un incontro con il Direttore Generale, il Presidente ed il consigliere Cesare Damiano esprimendo preoccupazione, rabbia e insoddisfazione per tutta una serie di mancanze da parte dell’Inail.
Procedure che non funzionano, carenza di organici, mancanza di risposte, concorso Ripam inadeguato  e tanti altri sono stati i temi posti  all’Amministrazione in modo molto determinato. Le risposte  ricevute non ci hanno soddisfatto  poiché non sono stati affrontati in modo puntuale i tanti punti di debolezza evidenziati.

Ci è stata data solo conferma che i problemi sono conosciuti dall’amministrazione ma non in via di risoluzione inoltre, è stato illustrato un emendamento che l’Inail ha inviato al Ministero competente e che è in attesa di approvazione; tale emendamento avrebbe l’obiettivo di rilanciare l’Istituto chiedendo nuove funzioni. Su questo tema riportiamo alcuni dati che il Direttore Generale ha presentato in audizione alla Camera dei Deputati: l’Inail soffre di una carenza di 2500 dipendenti e si registra un’uscita per pensionamento di 40 dipendenti al mese. Tutto ciò mentre tanti neoassunti da concorso Ripam si dimettono per andare verso altre amministrazioni.

E’ chiaro, quindi, come aggiungere ulteriori carichi di lavoro con un numero cosi esiguo di organici pare un’ autentica beffa. E’ per questo che resta alto il livello di preoccupazione e  le lavoratrici e i lavoratori sempre più provati da questa situazione. Per tali motivi la mobilitazione prosegue con assemblee a livello regionale fino ad arrivare allo sciopero generale!


Vertenza Giustizia. I problemi degli uffici di Bologna segnalati alla Corte d'Appello

Alla Corte di Appello di Bologna

e, per conoscenza:
al Tribunale di Bologna
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale
al Giudice di Pace di Bologna
alle Lavoratrici e Lavoratori tutti

L’esito delle assemblee svolte negli uffici del Circondario di Bologna (Tribunale, Procura, Corte d’Appello, Giudice di Pace) desta una grande preoccupazione nella scrivente.

Le difficoltà oggettive di coloro che lavorano negli uffici giudiziari sono emerse in ogni occasione: carichi di lavoro eccessivi, carenza di mezzi e strumenti, locali inadeguati per spazi e condizioni igieniche, difficoltà di un reale ed efficace confronto con la parte datoriale. Tutte questioni aggravate da una cronica e
gravissima carenza di personale, solo molto parzialmente sanata dalle assunzioni avvenute nel corso del 2022.

Che le condizioni di lavoro siano problematiche lo dimostra un dato su tutti: chi può sceglie di andar via. A tale proposito sarà utile conoscere quanti dei neo assunti sono rimasti e quanti hanno preferito prestare la propria attività lavorativa presso altre amministrazioni. La scarsa attenzione e cura del Ministero nei confronti dei dipendenti incide su vari piani: i gravissimi ritardi nell’applicazione di accordi sindacali, la mancata attuazione di istituti previsti dal CCNL (la banca delle ore è il caso più eclatante), la mancata valorizzazione delle professionalità.

Dai dipendenti si pretendono competenze informatiche, giuridiche e organizzative senza alcun investimento formativo da parte dell’Amministrazione, nonostante la contrattazione nazionale ed integrativa impegni il datore di lavoro in questo ambito. Ora, alla FP CGIL preme rappresentare a codesta Corte l’enorme esigenza formativa segnalata dalle lavoratrici e dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore della riforma “Cartabia” che, ad oggi, è stata accompagnata da un percorso
formativo pressoché inesistente del personale amministrativo, lasciando ai singoli l’onere di studiare, confrontarsi, approfondire.

L’importanza della problematica richiede un impegno serio e concreto ed un confronto onesto con il personale e con chi lo rappresenta, al fine di trovare sostanziali soluzioni ad un problema che impatta fortemente tanto sulla condizione di chi lavora quanto su quella della cittadinanza.