Comune di Reggio Emilia: Amministrazione si impegna a bandire concorsi e limitare le esternalizzazioni
Questa mattinata si sono tenute le assemblee di tutti i dipendenti del Comune di Reggio Emilia, ad eccezione del personale educativo dell’Istituzione, indette da FP CGIL CISL FP UIL FPL,CSE-FLPL e SILPOL in merito allo sviluppo della vertenza che nelle scorse settimane aveva visto i dipendenti in stato di agitazione.
I sindacati hanno sottolineato che il risultato ottenuto rappresenta un punto di partenza su cui iniziare a costruire un nuovo sistema di relazioni sindacali e in merito ai punti oggetto della vertenza hanno spiegato che “l’Amministrazione, a seguito dell’ultima delibera di Giunta, si è impegnata bandire nei prossimi mesi i concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato delle seguenti figure professionali: insegnanti, atelieristi, cuochi e collaboratori scolastici Questi nuovi concorsi limiteranno il periodo dell’esternalizzazione al 31 dicembre 2023 – scrivono in una nota
FP CGIL CISL FP UIL FPL,CSE-FLPL e SILPOL -Ricordiamo che a marzo l’Amministrazione voleva esternalizzare 70 educatori legati al sostegno della disabilità. Oggi, oltre a prevedere i concorsi, l’Amministrazione assumerà, questa estate, 15 insegnanti e 20 educatrici”.
“I lavoratori hanno apprezzato il lavoro svolto dalle Organizzazioni sindacali e dalle RSU ed accolto favorevolmente l’esito della conciliazione e la successiva delibera di Giunta che è stata approvata ieri sera, anche se in alcuni casi hanno espresso il timore che non si dia seguito a quanto pattuito. – continuano – Per i primi giorni della prossima settima siamo stati convocati per sottoscrivere l’accordo che permetterà di liquidare entro giugno i servizi disagiati e i servizi svolti per conto dei privati della Polizia Locale, successivamente sarà affrontato il valore del buono pasto. Contemporaneamente inizieremo la trattativa per il rinnovo del Contratto Decentrato”. “Ci impegneremo e vigileremo affinché l’Amministrazione mantenga fede agli impegni presi in
caso contrario siamo pronti a riaprire la mobilitazione” concludono i sindacati.
CCNL Federculture: abbiamo chiesto e ottenuto la pubblicazione del costo del lavoro
Le Organizzazioni Sindacali (OO.SS) hanno recentemente richiesto l’attivazione della procedura tecnica ed amministrativa per la preparazione e la divulgazione del costo del lavoro nel settore specificato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Federculture. Il CCNL è stato rinnovato il 28 dicembre 2022 per il triennio economico e normativo 2019/2021, e rappresenta il contratto nazionale per i dipendenti di aziende, società ed enti attivi nei settori della cultura, turismo, servizi, sport e tempo libero, come specificato sul sito web di Federculture (https://www.federculture.it/).
Durante l’ultima sessione di negoziazione, sia le OO.SS che i datori di lavoro hanno riconosciuto l’esigenza di semplificare l’utilizzo del CCNL Federculture nelle gare d’appalto delle pubbliche amministrazioni. A tal fine, si è concordato di sviluppare le tabelle dei costi orari, come previsto dall’articolo 23, comma 16, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, anche per questo specifico CCNL. Al fine di facilitare questa procedura, le OO.SS hanno designato la Fp Cgil come organizzazione capofila, responsabile dei rapporti durante la stesura delle tabelle.
È stata allegata all’articolo l’ultima copia firmata del CCNL Federculture, a conferma della richiesta delle OO.SS e dell’ottenimento dell’approvazione da parte del Ministero del Lavoro per l’attivazione della procedura tecnico/amministrativa per la determinazione e la pubblicazione dei costi del lavoro nel settore indicato dal CCNL Federculture. Questo rappresenta un passo significativo per l’applicazione del CCNL Federculture nel contesto degli appalti pubblici, garantendo una maggiore trasparenza e chiarezza nelle gare d’appalto e promuovendo condizioni di lavoro eque per i dipendenti nel settore della cultura, turismo, servizi, sport e tempo libero.
Federcasa, il punto sulla trattativa per il nuovo contratto
Si è svolta, martedì 23 pomeriggio con prosecuzione nella mattina di mercoledì 24, la riunione della commissione tecnica sul rinnovo del CCNL Federcasa 2022/2024. All’odg c’erano le proposte di aggiornamento normativo del CCNL fatte unitariamente da Cgil Cisl Uil e quelle fatte dalla controparte. Sono stati rinviati ai prossimi tavoli i temi relativi alle relazioni sindacali, trattamento economico e classificazione del personale.
Sono stati discussi e accolti tutti gli aggiornamenti normativi proposti. In particolare:
• è stata confermata l’esclusività del contratto Federcasa per gli enti che insistono nel relativo campo di applicazione;
• sono state chiarite le modalità di elezione del RLS negli enti con più di 15 dipendenti privi di RSU;
• si garantisce al RLS la consegna di copia del DVR e non la sola possibilità di consultazione;
• si garantisce al dipendente il diritto a godere delle ferie almeno in modo consecutivo per almeno 2 settimane nel coro dell’anno;
• si potenzia il congedo per donne vittime di violenza di genere. Sulle causali per le assunzioni a tempo determinato la controparte si riserva di fare una proposta, mentre le OO.SS. si riservano di proporre in merito ai contenuti minimi del contratto di assunzione.
Su copertura assicurativa, patrocinio legale e risorse per la formazione, verranno fatte delle proposte che saranno discusse nella sessione del tavolo dedicata al trattamento economico.
La commissione tecnica è stata riconvocata per i giorni 3 e 4 luglio su temi afferenti le relazioni sindacali. Successivamente, nei giorni 17 e 18 luglio la discussione proseguirà sul tema della classificazione del personale.
Nei prossimi giorni procederemo a convocare il coordinamento del comparto per illustrare i dettagli dell’accordo e preparare le prossime riunioni della commissione.
Vi anticipiamo che stante il fatto che per ragioni statutarie Federcasa non può dare formalmente l’ok definitivo all’accordo sul lavoro a distanza prima del 23 giugno, per evitare di tenere i tavoli locali sul tema in sospeso, le parti si sono impegnate a fare ciascuna per proprio conto una nota con cui si invitano i tavoli locali a negoziare queste materie tenendo già adesso conto dell’ipotesi di accordo sottoscritto. Pertanto, a breve, invieremo una nota unitaria sul tema che va in tale direzione.
DL Bollette: Grave stop alla stabilizzazione dei ricercatori sanitari
Annunciato lo stato di agitazione, parte messa in mora per riconoscimento del dovuto
Alluvione: Bene le prime misure del governo ma è necessario accelerare sulla ricostruzione
Si è tenuto 9 giorni fa a Palazzo Chigi l’incontro in cui il Governo, in seguito al Consiglio dei Ministri, ha presentato le misure contenute nel primo decreto legge per affrontare l’emergenza dovuta all’alluvione che ha colpito l’Emilia- Romagna. Le prime misure presentate vanno nella direzione auspicata nella Dichiarazione Congiunta condivisa nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima e presentata al governo ma sono passati 9 giorni ed è necessario accelerare per mettere a disposizione i primi 2 miliardi di euro per affrontare i problemi più urgenti.
Di questi 2 miliardi, 900 milioni sono stanziati per misure a favore del lavoro. Di questi, 600 milioni sono destinati alla copertura degli ammortizzatori sociali attraverso un ammortizzatore unico emergenziale che dovrà coprire tutti i settori (Industria e Terziario, Agricoltura, Artigianato) per 90 giorni. Tale ammortizzatore non sarà conteggiato nei contatori ordinari della cassa integrazione. A tale strumento potranno accedere tutti i lavoratori a prescindere dall’anzianità di servizio. Attraverso la cassa integrazione in deroga potrà, inoltre, essere data copertura ai lavoratori che a causa dell’alluvione sono impossibilitati a recarsi a lavoro così come verrà assicurata la retribuzione integrale anche ai dipendenti pubblici che si trovano nelle stesse condizioni. Sarà poi necessaria una specifica declinazione della norma generale per i lavoratori avventizi dell’agricoltura. La ministra Calderone ha garantito che verrà nella nostra regione per approfondire tale aspetto con le parti sociali. È necessario inoltre dare una risposta retributiva e contributiva ai lavoratori stagionali ( in particolare del turismo e stabilimenti termali), precari e atipici.
Anche le misure generali presentate vanno in una direzione positiva, in particolare relativamente alla sospensione degli adempimenti fiscali, bollette e mutui. Valuteremo con attenzione il testo definitivo del Decreto che non ci è stato ancora presentato. Come Organizzazioni Sindacali, abbiamo anche richiesto che siano accelerate le procedure di messa in sicurezza e ripristino del territorio e delle infrastrutture pubbliche e private e delle imprese e riteniamo necessario si avvii rapidamente il processo di ricostruzione che monitoreremo con attenzione, in particolare per quanto riguarda la tutela della qualità del lavoro e la tutela della legalità. A tal fine, riteniamo necessaria la nomina del commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con il Commissario per l’emergenza e sul modello di quanto avvenuto nella ricostruzione post sisma 2012.
La solidarietà della CGIL
Insieme per la Costituzione: 24 giugno manifestazione per la sanità, 30 settembre contro l'autonomia
Due grandi manifestazioni nazionali a Roma: il 24 giugno in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale; il 30 settembre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.
È quanto deciso dall’Assemblea ‘Insieme per la Costituzione’, che ha visto riunirsi questa mattina a Roma la Cgil e un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche. “I diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione – si legge nell’appello lanciato oggi – tornino ad essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili ad ogni latitudine del Paese”. Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto all’istruzione, ad un ambiente sano e sicuro, contrasto alla povertà, una politica di pace: sono questi i cardini del modello sociale e di sviluppo che per le associazioni deve essere promosso.
“Un modello sociale fondato su uguaglianza, solidarietà e partecipazione – si spiega nell’appello – che è l’antitesi di quello che vuole realizzare l’attuale maggioranza di Governo con l’autonomia differenziata e il superamento del modello di Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo”. Per questo, concludono le associazioni, “ci impegniamo in un percorso di confronto, iniziativa e mobilitazione”.
Il caso Agenzia delle Entrate: l'emergenza non apre al lavoro agile per tutti
Nel pomeriggio di ieri l’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia Romagna ha diramato una nuova allerta rossa per criticità idrauliche ed idrogeologiche valida dalla mezzanotte del 16 maggio in gran parte della regione, invitando a spostarsi solo se necessario e ad adottare il più possibile lo smart working nelle aziende e negli enti.
Per quanto risulta alla scrivente FP CGIL (peraltro neanche in tutte le Direzioni Provinciali interessate dall’allerta rossa) sarebbe stato invece esclusivamente concesso di usufruire di una giornata di lavoro agile ai soli dipendenti che hanno già sottoscritto gli accordi individuali (giornata per la quale è inoltre previsto il recupero al fine di assicurare il rispetto dei limiti previsti dai suddetti accordi).
Per tutti gli altri dipendenti, fatta salva l’eccezione di una singola Direzione Provinciale, compresi i nuovi assunti già fortemente penalizzati durante il tirocinio in situazioni analoghe, non sarebbe stata prevista alcuna possibilità di evitare gli spostamenti dalla propria abitazione (ribadiamo senza curarsi delle indicazioni dell’Agenzia Regionale) e sarebbero conseguentemente stati di fatto obbligati a raggiungere le sedi di lavoro nonostante le potenziali situazioni di grande rischio ed imprevedibile pericolo alle quali andrebbero incontro e senza tenere in debita considerazione anche la chiusura delle scuole con tutti i conseguenti disagi che ne derivano per le famiglie interessate.
Ancora una volta quindi, dopo i deplorevoli precedenti che si sono già verificati per esempio in occasione del malfunzionamento degli impianti di climatizzazione o della sospensione della fornitura di acqua in diverse Direzioni Provinciali della regione, l’amministrazione dimostrerebbe di essere sorda rispetto alla esigenze di prevenzione e tutela e insensibile riguardo alle difficoltà personali e familiari dei propri dipendenti, perdendo un’ulteriore occasione per evidenziare la dovuta attenzione alle direttive delle istituzioni deputate e alla salvaguardia della salute dei propri lavoratori, esponendoli in tal modo a potenziali rischi inaccettabili ed incomprensibili.
Risulta davvero difficile per la scrivente Organizzazione Sindacale comprendere quali potrebbero mai essere le ragioni e le motivazioni che sottenderebbero a tali decisioni, considerando che la stessa Agenzia delle Entrate non ha minimamente indugiato nelle sedi centrali ad adottare il lavoro agile per tutti i dipendenti al verificarsi di situazioni di emergenza, sebbene certamente meno drammatiche di quella attuale, e che, per citare solo una tra le altre amministrazioni pubbliche tra le più prossime alle Entrate, l’Agenzia delle Dogane ha immediatamente fatto ricorso a Bologna al lavoro agile per tutti suoi dipendenti.
Con la presente, pertanto, pur confidando che la situazione resti sempre sotto controllo e ritenendo comunque prioritaria la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini anche in termini di prevenzione e di protezione dai rischi, la FP CGIL auspica e richiede la possibilità per tutti i dipendenti di svolgere l’attività lavorativa in modalità di lavoro agile e che anche nel corso della giornata odierna venga consentito a chi ne dovesse fare richiesta di rientrare alla propria abitazione per completare l’orario di lavoro in modalità agile.
Aumento fondi pubblici alle cliniche private: vogliamo spiegazioni
Il caso dell’aumento dei fondi pubblici destinati alle cliniche private Bellombra e Santa Viola richiede risposte. Si tratta di una situazione strana riguardante la revisione dei codici tariffari per la riabilitazione nelle strutture private di Villa Bellombra e Santa Viola, situate nel territorio di Bologna. Questa revisione comporterà un potenziale incremento di entrate per le due strutture pari a 4,5 milioni di euro all’anno, considerando i 66 posti letto complessivi.
La Regione ha autorizzato il passaggio di 33 posti letto di Villa Bellombra dal codice 56 al codice 75, e 30 posti letto del Santa Viola dal codice 60 al codice 56, entrambi con un diverso importo di rimborso. Tuttavia, i numeri dimostrano che non vi era la necessità di questo aumento delle tariffe a favore delle cliniche private menzionate. Infatti, le strutture pubbliche che offrono le stesse prestazioni si trovano nelle immediate vicinanze e dispongono di un numero di letti sufficiente per soddisfare la domanda.
L’effetto sulla sanità pubblica e la popolazione anziana
Ciò di cui c’è invece sempre più bisogno sono posti letto per la popolazione anziana con malattie croniche, che richiede cure specializzate a lungo termine identificate dal codice 60. Questi posti letto sono stati sacrificati in favore del più remunerativo codice 56. Inoltre, questo cambio potrebbe causare una perdita di entrate per il settore pubblico se i pazienti provenienti da altre regioni scelgono le strutture private anziché quelle pubbliche.
Chiediamo alla Regione di spiegare le motivazioni di questa operazione che non sembra finalizzata alla razionalizzazione economica né a una migliore programmazione sanitaria, considerando che non sono emersi bisogni in tal senso. Inoltre, sarà interessante vedere se verrà aumentato il personale a Villa Bellombra e Santa Viola per far fronte a questa maggiore complessità dei trattamenti.
È importante sottolineare che Villa Bellombra e Santa Viola sono soci fondatori del consorzio Colibrì, una cooperativa di rilievo nel territorio bolognese. Tuttavia, entrambe le cliniche fanno parte del gruppo ANASTE, che applica un contratto non sottoscritto da nessuna organizzazione confederale e ha peggiorato notevolmente le condizioni di lavoro dei dipendenti.
Impegno per una sanità equa e accessibile per tutti
In conclusione, riteniamo che il caso dell’aumento dei fondi pubblici alle cliniche private Bellombra e Santa Viola richieda una chiara spiegazione da parte delle autorità competenti. Chiediamo trasparenza e responsabilità nell’affrontare questa situazione che solleva interrogativi sulla gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità. È fondamentale tutelare la sanità pubblica, garantendo l’accesso ai servizi di riabilitazione e le cure necessarie per la popolazione anziana e migliorando le condizioni lavorative del personale sanitario.
Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda e ad agire affinché vengano presi provvedimenti adeguati per garantire una gestione oculata e trasparente dei fondi pubblici destinati alla sanità privata. La tutela della salute e il benessere dei cittadini devono essere al centro delle decisioni prese dalle istituzioni. È necessario promuovere una sanità equa e accessibile per tutti, in cui i finanziamenti pubblici vengano utilizzati in modo responsabile e a vantaggio della collettività.
Cooperazione sociale - L'attivo del 17 aprile per chiedere il contratto subito!
Si è svolto stamattina (17 aprile) l’attivo regionale delle delegate e dei delegati della cooperazione sociale della FP CGIL.
Polizia penitenziaria: denunciamo criticità e assenza di relazioni positive nel distretto Emilia-Romagna e Marche
Le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali del distretto Emilia-Romagna e Marche denunciano la criticità e l’assenza di relazioni sindacali e mettono in dubbio la gestione del Provveditorato. Nonostante la precorsa interlocuzione con la S.V., il tono immotivatamente indispettito nel precedente riscontro ha dimostrato la scarsa considerazione riservata ai rapporti con le OO.SS. e l’assenza di responsabilità da parte dei dirigenti.
Chiediamo che l’Amministrazione individui un luogo idoneo alla consultazione con i rappresentanti sindacali e denunciano anche l’inosservanza degli accordi pattizi sottoscritti tra Parte Pubblica e OO.SS. La richiesta di comunicare i nominativi dei delegati locali per partecipare ai lavori del PIL del PRAP e la convocazione dell’incontro sindacale sul FESI 2022 in modalità telematica viene vilipesa ed esprimiamo l’ intenzione di disertare l’incontro.
Le organizzazioni sindacali dichiarano lo stato di agitazione e si riservano di interrompere le trattative in sede distrettuale fino a quando non si registrerà un evidente e necessario cambiamento delle relazioni sindacali e delle condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria. Contestano infine gli interpelli emanati e le relative assegnazioni e chiedono di sospendere tali procedimenti almeno fino all’ufficialità delle nuove piante organiche.
In conclusione, chiediamo il rispetto delle trattative sindacali e la presa di responsabilità da parte del Provveditorato per migliorare le condizioni lavorative del personale penitenziario e la sicurezza degli istituti penitenziari del distretto.