Criticità dell'AUSL Romagna tra carenza di personale, aggressioni e turni insostenibili

L’ Ausl della Romagna, nonostante gli importanti investimenti sul personale effettuati ed in essere, resi possibili tramite progettualità e condivisione anche con risorse in capo alla contrattazione, non è esente dalla crescente necessità  di personale considerato i nuovi servizi determinate da molti nuovi fattori tra cui un crescente invecchiamento della popolazione e le  esigenze di salute nate nel post – pandemia.

La riduzione di investimenti delle ultime leggi di bilancio in rapporto al PIL, nonché le previsioni sulla prossima legge di bilancio, ci dicono che da soli ed a isorisorse evidentemente nessuna azienda sanitaria pubblica ce la può fare con il rischio non solo di non rispondere alle nuove esigenze ma soprattutto di realizzare una progressiva privatizzazione. Ciò significa che  il diritto alla salute non sarà più un diritto universale e nel frattempo il personale sanitario si continuerà a trovare nel mezzo  con la crescita di aggressioni, disservizi e turni insostenibili.

Questo drammatico percorso è già in corso e si evidenzia in un  “deficit effettivo” di unità tra medici, infermieri e operatori sanitari, in cui nessun paragone pre pandemia può essere preso a riferimento e dove le esigenze crescenti di servizi necessitano di numeri diversi da quelli attuali.

Pensare che lo stato di emergenza del servizio sanitario nazionale sia finito con il termine dello stato di emergenza pandemico, riducendo le risorse aggiuntive per le strutture e per il personale è stato un grave  errore di cui i Governi che si sono succeduti hanno la prima responsabilità. E’ nei fatti aumentato il numero di pazienti che ogni operatore deve gestire, ci sono visite ed esami ancora da recuperare e altre richieste che emergono anche a fronte di persone che negli anni della pandemia hanno rinunciato a fare visite ed esami.

Questa  esigenza di personale aggiuntivo  è determinata dunque dalla necessità di garantire l’operatività quotidiana delle strutture sanitarie dove il 2024 non è paragonabile al 2019.

A farne le spese sono tutti  i reparti  a partire da quelli di emergenza ,  i reparti di degenza ordinaria per finire ai servizi territoriali, con situazioni limite in cui gli operatori sono costretti a turni massacranti anche per l’ aggiunta di letti aggiuntivi.

Parallelamente alla  mancanza del personale necessario in questo nuovo contesto, si registra un preoccupante incremento delle aggressioni fisiche e verbali ai danni degli operatori sanitari. Secondo  report ormai pubblici anche sul sito della regione, gli episodi di violenza contro il personale  sono aumentati notevolmente, sono state intraprese  iniziative per prevenire la violenza, tra cui il supporto psicologico per il personale aggredito. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli episodi continuano, alimentati da una crescente aggressività sociale che non risparmia nemmeno gli ambienti sanitari . È inaccettabile che chi si dedica alla cura degli altri debba temere per la propria incolumità.

Le problematiche legate alla carenza di personale e alla crescita degli episodi di violenza si sommano a un altro problema, forse meno visibile ma altrettanto grave: la crescente difficoltà per il personale sanitario a mantenere un equilibrio tra vita professionale e privata,  giornate lavorative che si estendono ben oltre l’orario previsto, reperibilità che non lasciano spazio al riposo e di turni spesso modificati all’ultimo minuto per sopperire a carenze improvvise.

La Fp Cgil  è impegnata da tempo a tutti i livelli partendo dal nazionale  nel  rivendicare azioni che vanno incontro alle  soluzioni delle  problematiche esposte , esigendo risorse economiche e investimenti sul personale, rivendicando  un piano straordinario di assunzioni e lo sblocco sul tetto dei fondi e fabbisogni di personale , perché non si può difendere la sanità pubblica senza salvaguardare e investire  sui professionisti che ci lavorano a partire dall’esigenza del rinnovo del CCNL 2022 -2024 non ancora sottoscritto.

Per queste ragioni proseguiremo in una campagna verità di sensibilizzazione, informazione e mobilitazione, contro un’idea di destrutturazione del sistema sanitario nazionale e in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori.


Raggiunta l'ipotesi di accordo integrativo all'AUSL Romagna!

Dopo diversi anni in Ausl Romagna si riparte con la contrattazione di secondo livello applicando i principi del contratto nazionale 19/21 valorizzando il personale con DEP (ex fasce) e Incarichi di Funzione. Come tutti gli accordi andrà migliorato e contiamo di farlo a Ottobre con gli altri punti che abbiamo formalizzato all’azienda in data 8 Maggio.

L’ipotesi di accordo prevede:

  • 1.600.000 € per DEP (ex PEO);
  • 1.000.000 € per DEP 2025 legati alle cessazioni 2024 più tutte le risorse proprie del fondo 102 a seguito dell’incremento del fondo 103 legato ai decreti emergenziali e salario accessorio per effetto dell’ accordo regionale del 19 Aprile;
  • 1.580.000 € per valorizzazione incarichi di funzione nuovi e rivalutazione di quelli in essere;
  • 318.000 € per progetti che interessano l’ area tecnica e amministrativa;
  • 2.258.000 € finanziamento di politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro;
  • In attesa delle assunzioni che sono state già state deliberate fino a Settembre la remunerazione delle assenze improvvise nelle 24 ore con una tariffa oraria di 50 euro per il personale sanitario e 30 euro per il personale OSS e Autisti di ambulanza.

Per quanto riguarda la Mensa:

  • 441.000 € per valorizzare di 1,05 ad accesso del dipendente alle mense interne o ai punti sostitutivi convenzionati erogati in due tranche Ottobre 2024 e Marzo 2025 a partire da metà Luglio;
  • Aumento di 1 euro del buono pasto fruito nei punti sostitutivi convenzionati con uno studio di fattibilità per renderli cumulabili;
  • Estensione della fascia di fruibilità fino alle ore 16,30;
  • Modifica del regolamento mensa con relativa eliminazione dell’ obbligo di rientro per un’ora e trenta alla riapertura del confronto.


Grave Carenza di Personale in Ausl Romagna: L'Allarme della FP CGIL

Come FP CGIL lanciamo un grido d’allarme riguardo alla situazione critica del personale sanitario in Romagna, in particolare nella provincia di Ravenna. La carenza di operatori socio-sanitari è diventata insostenibile, con doppi turni e richiami dalle ferie che stanno mettendo a dura prova i lavoratori del settore.

Contratti a Breve Termine: Un Ostacolo per le Assunzioni

Uno dei principali problemi che vogliamo far emergere è l’offerta di contratti a soli cinque mesi da parte di Ausl Romagna. Questo tipo di contratto non risulta attrattivo per i professionisti in graduatoria, i quali preferiscono rimanere nelle strutture dove già lavorano con contratti a tempo indeterminato. Il sindacato propone di allungare la durata dei contratti a 24-36 mesi per rendere le posizioni più appetibili e rispondere meglio alle esigenze a lungo termine del settore sanitario.

Il Disegno di Legge del Governo: Tante Promesse, Poche Risorse

Critichiamo anche il recente disegno di legge del Governo, composto da 15 articoli che promettono il superamento del tetto alla spesa sul personale senza però indicare chiaramente le coperture economiche. Senza risorse aggiuntive per il Servizio Sanitario Nazionale, la carenza di personale rimarrà un problema irrisolvibile.

Le Difficoltà delle Procedure di Assunzione

Riconosciamo gli sforzi di Ausl Romagna nel tentativo di assumere personale, soprattutto infermieri, per coprire il turn over fino al 2024. Tuttavia, le procedure di arruolamento e regolarizzazione delle assunzioni richiedono tempi molto lunghi. Inoltre, le assunzioni per la copertura delle ferie estive sono state deliberate con grande ritardo, aggravando ulteriormente la situazione.

Un Periodo Estivo Critico

L’inizio delle ferie estive, l’unico periodo garantito per il riposo del personale, è stato segnato da continui richiami in servizio e richieste di doppi turni. Nei reparti più critici, si stima una mancanza di personale fino al 20%, rendendo la situazione insostenibile. Chiediamo una gestione più puntuale da parte dell’Azienda e un intervento del Governo per garantire i finanziamenti necessari e attuare misure concrete per salvaguardare sia gli utenti che i lavoratori dell’Ausl Romagna.


Analisi e Riorganizzazione nei Laboratori Trasfusionali di Ausl Romagna: L'Appello della FP CGIL

Situazione Attuale nei Laboratori Trasfusionali

La FP CGIL della Ausl Romagna solleva preoccupazioni significative riguardo la situazione attuale dei tecnici nei Laboratori di Analisi e Trasfusionale. La mancanza di personale tecnico qualificato è una problematica persistente che affligge l’intera regione di Romagna, con impatti particolarmente severi nei presidi ospedalieri periferici.

Problemi di Turnazione e Spostamenti del Personale

Gli operatori sanitari soffrono a causa di turnazioni irregolari e una pianificazione delle ferie inadeguata, aggravate da continui cambiamenti dei turni di lavoro. Inoltre, la mancanza di formazione specifica mina la capacità di coprire adeguatamente tutte le postazioni necessarie. I professionisti sono frequentemente costretti a spostarsi tra i presidi ospedalieri per coprire le carenze, spesso durante la notte, aumentando il disagio e la fatica del personale.

Richiesta di Confronto e Riorganizzazione

Nonostante le ripetute segnalazioni e richieste di chiarimenti sulla presunta riorganizzazione dei servizi, la direzione di Ausl Romagna non ha fornito risposte concrete. La FP CGIL chiede l’istituzione urgente di un tavolo di confronto per discutere e chiarire le intenzioni aziendali, con l’obiettivo di garantire una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro e salvaguardare la qualità del servizio offerto.

Azioni e Richieste della FP CGIL

In questa fase delicata, la FP CGIL si impegna a proteggere i diritti e il benessere dei lavoratori e sollecita una collaborazione per una riorganizzazione che consideri equamente le esigenze di tutti gli operatori coinvolti. Si auspica un percorso condiviso che porti a soluzioni sostenibili e rispettose del personale tecnico e della loro qualità di vita lavorativa.