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L’Ausl Romagna non riconosce le giornate di lavoro perse dai lavoratrici durante l'alluvione. Regione e Governo intervengano!

Nel settembre scorso una nuova alluvione ha colpito alcune zone della Romagna. Nel territorio di Lugo, nelle ore più difficili di quei giorni, l’amministrazione locale emanò un’ordinanza per effetto della quale a scopo preventivo venne evacuato il presidio ospedaliero. Gli operatori rimasero a casa, poiché i pazienti dell’ospedale di Lugo furono trasferiti in altre strutture del territorio.

A distanza di mesi dall’evento, l’Ausl Romagna ha recentemente emanato una nota in cui informa che per le giornate dell’alluvione i dipendenti dell’azienda non si vedranno riconosciute le giornate di lavoro. Stessa sorte è riservata ai lavoratori che sono stati impossibilitati a recarsi a lavoro, perché hanno subito ingenti danni. Il problema non è solo per il territorio lughese ma anche per altre zone della Romagna. L’azienda sanitaria informa, inoltre, che non sarà possibile riconoscere i permessi straordinari retribuiti per l’emergenza alluvionale. Tutte queste impossibilità da parte dell’Ausl Romagna sono imputabili al fatto che in occasione dell’alluvione del settembre 2024 – a differenza di quanto avvenuto per l’alluvione del maggio 2023 – non è stato preso alcun provvedimento di carattere nazionale o regionale.

La Fp Cgil ritiene tutto ciò inaccettabile: “Il costo dell’alluvione viene scaricato completamente sui lavoratori. Di fronte a questa ingiustizia chiediamo al Governo e alla Regione Emilia Romagna (sollecitata subito dopo gli eventi alluvionali dalle federazioni sindacali regionali) di dare risposte concrete a tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti, affinché vengano riconosciute le giornate di lavoro”.


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Alluvione: Bene le prime misure del governo ma è necessario accelerare sulla ricostruzione

Si è tenuto 9 giorni fa a Palazzo Chigi l’incontro in cui il Governo, in seguito al Consiglio dei Ministri, ha presentato le misure contenute nel primo decreto legge per affrontare l’emergenza dovuta all’alluvione che ha colpito l’Emilia- Romagna. Le prime misure presentate vanno nella direzione auspicata nella Dichiarazione Congiunta condivisa nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima e presentata al governo ma sono passati 9 giorni ed è necessario accelerare per mettere a disposizione i primi 2 miliardi di euro per affrontare i problemi più urgenti.

Di questi 2 miliardi, 900 milioni sono stanziati per misure a favore del lavoro. Di questi, 600 milioni sono destinati alla copertura degli ammortizzatori sociali attraverso un ammortizzatore unico emergenziale che dovrà coprire tutti i settori (Industria e Terziario, Agricoltura, Artigianato) per 90 giorni. Tale ammortizzatore non sarà conteggiato nei contatori ordinari della cassa integrazione. A tale strumento potranno accedere tutti i lavoratori a prescindere dall’anzianità di servizio. Attraverso la cassa integrazione in deroga potrà, inoltre, essere data copertura ai lavoratori che a causa dell’alluvione sono impossibilitati a recarsi a lavoro così come verrà assicurata la retribuzione integrale anche ai dipendenti pubblici che si trovano nelle stesse condizioni. Sarà poi necessaria una specifica declinazione della norma generale per i lavoratori avventizi dell’agricoltura. La ministra Calderone ha garantito che verrà nella nostra regione per approfondire tale aspetto con le parti sociali. È necessario inoltre dare una risposta retributiva e contributiva ai lavoratori stagionali ( in particolare del turismo e stabilimenti termali), precari e atipici.

Anche le misure generali presentate vanno in una direzione positiva, in particolare relativamente alla sospensione degli adempimenti fiscali, bollette e mutui. Valuteremo con attenzione il testo definitivo del Decreto che non ci è stato ancora presentato. Come Organizzazioni Sindacali, abbiamo anche richiesto che siano accelerate le procedure di messa in sicurezza e ripristino del territorio e delle infrastrutture pubbliche e private e delle imprese e riteniamo necessario si avvii rapidamente il processo di ricostruzione che monitoreremo con attenzione, in particolare per quanto riguarda la tutela della qualità del lavoro e la tutela della legalità. A tal fine, riteniamo necessaria la nomina del commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con il Commissario per l’emergenza e sul modello di quanto avvenuto nella ricostruzione post sisma 2012.

La solidarietà della CGIL

Da tutta la regione tantissimi delegati, iscritti e simpatizzanti stanno raggiungendo le zone più colpite dall’alluvione per portare il proprio contributo e aiuto. Nel frattempo, abbiamo fortemente richiesto che i lavoratori e le lavoratrici della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici sia tutelato attraverso l’uso di strumenti straordinari, considerando l’impatto dell’alluvione nelle zone più colpite. Anche in questa circostanza così drammatica, i dipendenti della Pubblica Amministrazione e dei Servizi Pubblici stanno dimostrando la loro professionalità e capacità, spesso lavorando in condizioni molto difficili, come nel caso dei Vigili del Fuoco o degli operatori e delle operatrici dei Servizi di Igiene Ambientale.
Per i lavoratori e lavoratrici della sanità privata e igiene ambientale c’è la possibilità di fare una donazione che, grazie alla convenzione con Confindustria e Confservizi, verrà raddoppiata dai datori di lavoro.
Per tutti gli altri, la CGIL unitariamente a CISL e UIL ha lanciato una raccolta fondi:
CGIL CISL UIL SOLIDARIETÀ POPOLAZIONI ALLUVIONATE EMILIA ROMAGNA E MARCHE
Iban IT26U0103003201000005800010
Per bonifici effettuati all’estero BIC: PASCITM1RM1


Alluvione, 4mila interventi e mille Vigili del Fuoco: "No alla retorica degli eroi, ora più uomini e mezzi"

Un articolo di Bologna Today

Stanno operando da giorni per prestare soccorso a più di 35.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, per fiumi e corsi d’acqua esondati, con 58 allagamenti in più di 40 comuni; attualmente. E poi le frane, circa 300, le strade chiuse, più di 500.

Non c’è riposo per i Vigili del fuoco e il Comando Provinciale di Bologna è impegnato nel supportarne più di 1000, di cui più di 600 provenienti da altre regioni, che hanno operato oltre 4 mila interventi (con il salvataggio mediante elicotteri di centinaia di persone) e “che svolgono con la consueta competenza e professionalità, sempre accompagnata da quel tratto di umanità che li caratterizza” scrive in una nota Salvatore Bianco di FP Cgil.

Il sindacato stima che in questa prima fase di messa in sicurezza delle persone e delle cose, i soccorritori
acquatici sono circa 300, una sessantina tra sommozzatori e SAF (Speleo Alpino Fluviali): “Nella complessa macchina dei soccorsi pubblici, i Vigili del fuoco rappresentano un ingranaggio fondamentale e irrinunciabile – continua Bianco – Si farebbe torto al loro impegno se si indugiasse nella retorica degli eroi senza denunciare una volta di più la grave carenza di uomini e di mezzi in cui si trovano ad operare, senza alcun piano organico di assunzioni come per la restante parte della PA, a cui si aggiunge lo scandalo della mancata copertura assicurativa INAIL, come segnalato negli scorsi giorni da Mauro Giulianella, responsabile nazionale dei vigili del fuoco della FP CGIL”.

Nel ringraziali per il loro prezioso lavoro quotidiano di cura ed assistenza alle persone, Fp Cgil ribadisce la necessità di avere risposte concrete e rapine e chiede “al Governo e alle Istituzioni di fare fino fondo la loro parte”.