No alla regionalizzazione dei Vigili del Fuoco!
Per la FP CGIL è inaccettabile l’idea lanciata dal Veneto di appropriarsi della “competenza sul reclutamento e coordinamento dei Vigili del Fuoco”.
Da alcuni anni combattiamo contro l’idea, rappresentata da una minoranza governativa, di regionalizzare il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Sì, avete letto bene, c’è chi vorrebbe disgregare il Corpo che risulta essere il più amato dagli Italiani e che riesce a rispondere ad ogni esigenza proprio perché strutturato su scala nazionale.
Ora, dopo alcune inaccettabili dichiarazioni su modelli irrealizzabili rilasciate da un assessore veneto, siamo costretti a prendere tristemente atto, attraverso gli organi di stampa, che nell’avvio di discussione sulla controversa riforma denominata “Autonomia differenziata”, nella prima riunione fra il Ministro competente e quattro Regioni del nord, il Presidente della Regione Veneto ha chiesto, parlando di protezione civile, “competenza sul reclutamento e coordinamento dei Vigili del Fuoco”.
Ricordiamo al Presidente della Regione Veneto che, proprio perché struttura nazionale specializzata nella prevenzione e nel soccorso tecnico urgente, il Corpo dei Vigili del Fuoco è denominato, come recita il Codice della Protezione Civile, “componente fondamentale del sistema di protezione civile”, spina dorsale unica e nazionale rispetto ad un sistema, quello di protezione civile, già facente parte delle materie concorrenti. Spiace inoltre prendere atto, dopo anni di battaglie per assicurare gli standard minimi di soccorso su tutto il territorio nazionale, che tutta la discussione separatista è stata confinata come materia non rientrante nei LEP (Livelli Essenziali di Prestazioni).
Coloro i quali vogliono parcellizzare e dividere il Corpo Nazionale, con obiettivi puramente politico elettorali, sappiano che oltre a trovare l’opposizione forte del personale dei Vigili del Fuoco la troveranno anche da parte della cittadinanza che voterà SI al referendum contro questa riforma secessionista.
Garantire al Paese il fondamentale servizio sociale erogato con professionalità dai Vigili del Fuoco, su tutto il territorio nazionale, sarà la nostra più forte rivendicazione.
Stato di Agitazione dei Vigili del Fuoco di Piacenza: Preavviso di Sciopero e Richiesta di Conciliazione
La FP CGIL Piacenza insieme alle organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco di Piacenza hanno proclamato lo stato di agitazione provinciale e preannunciato l’intenzione di indire uno sciopero provinciale della categoria. Questa decisione è stata presa a seguito delle richieste espresse dai sindacati e della totale mancanza di risposte adeguate da parte delle autorità competenti.
Motivazioni dello Stato di Agitazione
Abbiamo constatato una mancanza totale di relazioni sindacali nonostante una risposta scritta, giudicata sterile e non esaustiva. Questa situazione ha portato alla decisione di proclamare lo stato di agitazione e a preannunciare uno sciopero provinciale, per far valere i diritti e le richieste dei Vigili del Fuoco di Piacenza.
Richiesta di Attivazione della Procedura di Conciliazione
In conformità con quanto previsto dalla legge 146/90 e successive modifiche, abbiamo richiesto la formale attivazione della procedura preventiva di conciliazione delle controversie, come previsto dall’accordo di settore. Questa procedura è essenziale per tentare di risolvere le controversie in atto e per evitare l’escalation della situazione.
Le Richieste dei Sindacati
Le note delle diverse organizzazioni sindacali (CGIL, CONAPO, CISL) hanno evidenziato una serie di problematiche che necessitano di una soluzione immediata:
- Miglioramento delle relazioni sindacali: Richiesta di dialogo costruttivo e risposte esaustive alle problematiche sollevate.
- Condizioni di lavoro: Miglioramento delle condizioni di lavoro per i Vigili del Fuoco di Piacenza.
- Risorse e personale: Adeguamento delle risorse e del personale per garantire un servizio efficiente e sicuro.
Conclusione
Ci attendiamo un pronto riscontro da parte delle autorità competenti e auspicano che la procedura di conciliazione possa portare a una risoluzione positiva delle controversie in atto. In caso contrario, lo sciopero provinciale sarà inevitabile.
Allarme a Rimini: Carenza di Personale e Mezzi nei Vigili del Fuoco
Il recente allarme lanciato dalla FP CGIL di Rimini mette in luce una situazione preoccupante: la carenza di personale e mezzi nei Vigili del Fuoco della provincia. I sindacati hanno richiesto l’intervento urgente del sindaco e presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad, per affrontare questa criticità.
Carenza di Mezzi: Una Sola Autoscala per l’Intera Provincia
Attualmente, il Comando Provinciale di Rimini dispone di una sola autoscala. Questa limitazione è particolarmente grave considerando l’elevata concentrazione di hotel, residence e pensioni a più piani presenti nella provincia. La situazione è stata segnalata alla Direzione Regionale del Dipartimento, sottolineando come una singola autoscala sia insufficiente per garantire una risposta efficace ai frequenti eventi climatici estremi che colpiscono sia la costa che l’entroterra.
Supporto Richiesto anche dalla Repubblica di San Marino
In base agli accordi bilaterali tra lo Stato Italiano e la Repubblica di San Marino, l’autoscala e il personale dei Vigili del Fuoco di Rimini potrebbero essere richiesti per interventi di soccorso anche nel territorio sammarinese. Questo aggraverebbe ulteriormente la già critica situazione di carenza di mezzi. Attualmente, è stato dato in uso un mezzo per mettere in sicurezza piante o cornicioni, che però non è omologato per evacuare persone dai piani alti degli edifici, rendendolo inadatto per operazioni di salvataggio.
Grave Carenza di Personale
Il Comando Provinciale di Rimini registra una carenza di almeno 45 unità rispetto all’organico previsto, una riduzione di circa il 20%. Questa carenza è particolarmente preoccupante considerando l’espansione della provincia, che ha inglobato 11 comuni delle Marche, aumentando così il territorio e la popolazione da servire. Durante l’estate, viene aperto il distaccamento di Bellaria – Igea Marina, ma il personale impiegato è lo stesso che opera già in orario straordinario, incrementando il carico di lavoro.
Impatti sul Personale e sulla Capacità di Risposta
La situazione attuale costringe a frequenti cambi turno, riduzione dei periodi di riposo e difficoltà nella programmazione delle ferie, mettendo a rischio la capacità di risposta alle emergenze. Sottolineiamo che questa situazione potrebbe avere gravi conseguenze sulla sicurezza dei cittadini e sulla capacità operativa dei Vigili del Fuoco.
In conclusione, l’allarme lanciato dai sindacati evidenzia la necessità di interventi urgenti per garantire un adeguato livello di sicurezza e operatività nei Vigili del Fuoco di Rimini. È fondamentale che le autorità competenti prendano provvedimenti immediati per affrontare la carenza di personale e mezzi, assicurando così una risposta efficace alle emergenze e la sicurezza della popolazione.
Vigili del Fuoco: subito risposte o sarà sciopero
Il 71% delle organizzazioni sindacali nazionali dei Vigili del fuoco sono sul piede di guerra. Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di risposte urgenti. Il rinnovo del contratto di lavoro 2022-24 servirà ad assicurare al personale del Corpo almeno gli stessi incrementi economici legati alla specificità del comparto dei vigili del fuoco e comunque non meno di quelli riconosciuti agli altri Corpi dello Stato.
Lo faremo con le risorse individuate in legge di bilancio 2024 che intendiamo indirizzare totalmente al rinnovo del contratto per valorizzare il più possibile la parte fissa e ricorrente della retribuzione. Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione il 18 gennaio scorso perché siamo stanchi di non ricevere risposte concrete da parte del governo e dell’Amministrazione. L’impegno preso a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio ancora non ha avuto conferma economica con la pubblicazione della legge di bilancio 2024 in Gazzetta Ufficiale.
Il Corpo e i lavoratori stanno aspettando da troppo tempo risposte dall’Amministrazione su passaggi di qualifica, ore di straordinario prestate in banca ore o per altri servizi resi. Inoltre il personale appartenente alle specialità è mortificato da ritardi non più accettabili che bloccano la crescita professionale di settori importanti come Piloti, Specialisti di aeromobile, Elisoccorritori, Sommozzatori e Nautici”.
Lo dichiarano Mauro Giulianella, Coordinatore nazionale FP CGIL VVF, Massimo Vespia, Segretario generale FNS CISL, Alessandro Pinti, Segretario generale UIL PA VVF e Franco Giancarlo, Segretario generale CONSAL VVF.
“Inoltre”, concludono i sindacalisti, “serve assumere personale per dotare il Corpo di 40.000 unità operative e 5.000 unità del ruolo tecnico professionale. Servirà poi intervenire sugli incentivi del personale formatore e migliorare il sistema formativo del personale, sia quello in ingresso sia quello in servizio. Infine servirà incrementare, armonizzare e stabilizzare tutte le voci relative alle indennità (come il notturno, il festivo e super festivo), oltre a individuare altri istituti dove poter indirizzare le risorse. Ora basta: siamo pronti allo sciopero e alla manifestazione”.
Proclamazione dello stato di agitazione nazionale dei Vigili del Fuoco
Gentile Signor Ministro
da tempo le Confederazioni Cgil Cisl Uil congiuntamente alla Confsal VVF, denunciano la complicata situazione in cui versa il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che sta determinando gravissime ricadute sul dispositivo di soccorso tecnico urgente.
Nella fattispecie, abbiamo più volte manifestato l’esigenza, oramai improcrastinabile, di ottenere stanziamenti specifici indirizzati ad incrementare gli organici del Corpo, in atavica carenza sia nel settore operativo, sia in quello del Ruolo Tecnico Professionale che, ricordiamo negli anni a seguire è destinata ad aumentare per effetto dei pensionamenti.
Ciò nonostante, a tutt’oggi, alle promesse non sono seguiti i fatti. Il personale, con grande sacrificio e senso di responsabilità, è costretto a sopperire alle carenze, facendo ricorso a estenuanti turni aggiuntivi mettendo a rischio la propria incolumità con l’unico scopo di garantire la tutela e la salvaguardia dei cittadini contribuenti.
Signor Ministro, ad aggravare tale stato di grande disagio delle donne e degli uomini del Corpo, si aggiungono importanti vertenze che, inspiegabilmente, non hanno trovato ancora oggi risposte.
Ci riferiamo nello specifico a:
- rinnovo Contratto Nazionale di Lavoro 2022/2024
- sedi disagiate;
- promozione ruolo aperto;
- mancate procedure di passaggio di qualifica del personale specialista del Corpo e relative procedure di mobilità del personale;
- organizzazione personale specialista nautico;
- pagamento banca delle ore;
- buoni pasto;
- mancata convocazione sull’accordo per la distribuzione delle risorse economiche già disponibili e indirizzate al personale specialista Direttivo;
- mancata applicazione del coefficiente di trasformazione del 2,44% al personale del Ruolo Tecnico Professionale;
- ispettori antincendio scorrimento graduatorie;
- avvio procedura per adesione alla previdenza complementare;
- incremento indennità personale formatore.
Inoltre necessita uno stanziamento straordinario e specifico per finanziare:
- una nuova Legge delega e garantire il correttivo al riordino del CNVVF, Dlgs 217/05 e 139/06;
- anticipo dei 6 scatti stipendiali su base pensionabile;
- armonizzazione di tutti gli istituti accessori.
La FP Cgil, la FNS Cisl, la Uil PA VV.F. e la Confsal VV.F. hanno sempre dimostrato grande partecipazione e disponibilità per risolvere i problemi che il personale vive sulla propria pelle ma, rispetto a quanto evidenziato, ci vediamo costretti a dichiarare, nostro malgrado, lo stato di agitazione sindacale nazionale della Categoria ai sensi della Legge 146/90 e ss.mm. richiedendo la prevista procedura di conciliazione in mancanza della quale saranno adottate tutte le iniziative sindacali previste.
Stato di Agitazione dei Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna: Preavviso di Sciopero e Richiesta di Conciliazione
Come FP CGIL Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna (FP-CGIL VVF) abbiamo annunciato lo stato di agitazione regionale dei Vigili del Fuoco nell’Emilia-Romagna, insieme all’intenzione di indire uno sciopero regionale della categoria. Questa mossa è una risposta alle richieste non soddisfatte rivolte alle autorità.
Le richieste sono state presentate alle autorità in diverse occasioni:
- 3 luglio 2023: Un’interrogazione a risposta orale è stata avanzata in un’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
- 28 agosto 2023: La Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna ha ricevuto una nota dalla FP-CGIL VVF, ma non ha ancora risposto, nonostante la convocazione.
- 1 settembre 2023: Una nota è stata inviata al Comando dei Vigili del Fuoco di Bologna riguardante una sede disagiata a Vergato, ma ancora una volta non è stata fornita alcuna risposta.
- 22 settembre 2023: Un’interrogazione parlamentare a risposta scritta è in corso presso la sede di Castelnovo ne’ Monti.
- 25 settembre 2023: Il Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia ha ricevuto una nota, ha convocato e ha emanato un ordine del giorno (ODG) con l’avvio di un nuovo turno di servizio 12/24 – 12/48 a partire dal 1° gennaio 2024.
- 9 ottobre 2023: Il Comando dei Vigili del Fuoco di Piacenza ha ricevuto una nota, ma non ha convocato alcuna risposta.
- 9 ottobre 2023: La FP-CGIL Nazionale ha inviato una nota al Sottosegretario, al Capo Dipartimento, al Capo del Corpo Nazionale e al Direttore dell’Emergenza.
Inoltre abbiamo richiesto l’accesso agli atti relativi alle richieste dei comandi di Reggio Emilia, Bologna e Piacenza in merito al mantenimento dello status di sede disagiata e abbiamo chiesto una risposta formale al diniego del Dipartimento, che ha portato al Decreto firmato dal Capo Dipartimento il 15 marzo 2023.
Una delle principali questioni che abbiamo sollevato riguarda la mancata contrattazione nazionale sui criteri che hanno portato alla designazione delle sedi disagiate. Il Contratto di Lavoro, nella sua parte normativa (DPR 17 giugno 2022 n. 121 art. 20), ha definito parametri approssimativi contrattati dalle Organizzazioni Sindacali nazionali, ma i parametri effettivi relativi all’organizzazione del lavoro e al cambiamento dell’orario non sono stati condivisi in modo significativo, se non tramite informativa.
Evidenziamo le potenziali criticità organizzative che emergeranno nei distaccamenti che dovranno essere raggiunti dai Vigili del Fuoco soggetti a cambiamenti nell’orario di lavoro (12/24 – 12/48) e sottolineamo la necessità di prevenire tali problematiche. Riteniamo ingiustificato stravolgere la routine del personale senza offrire opportunità di mobilità verso altre sedi. Inoltre, sottolineamo che questa modifica potrebbe mettere a rischio la conoscenza del territorio e la sicurezza nella guida in aree difficilmente accessibili e isolate.
Chiediamo una revisione bilanciata dei criteri di assegnazione delle sedi disagiate per garantire un’armonizzazione tra le sedi già stabilite e quelle che, per pochi chilometri, metri di altitudine o criticità legate alla viabilità, necessitano di essere paragonate alle altre sedi designate.
Nel frattempo, chiediamo ai comandi con gravi criticità sul territorio legate ad emergenze e/o viabilità di richiedere una proroga formale prevista dal contratto.
Infine richiediamo l’attivazione, nei termini di legge, della procedura di conciliazione delle controversie prevista nell’accordo di settore, secondo quanto stabilito dalla legge 146/90 e successive modifiche.
Gli organi competenti sono ora chiamati a rispondere a queste richieste e a cercare una soluzione al fine di evitare il proclamato sciopero e garantire il benessere del personale dei Vigili del Fuoco nell’Emilia-Romagna.
Gestione dell'emergenza post-alluvione in Emilia-Romagna: serve una vera pianificazione
Come noto i Vigili del Fuoco dallo scorso maggio, hanno affrontato una delle calamità più nefaste degli ultimi anni, l’alluvione che ha colpito l’ Emilia Romagna.
Per magnitudo, per estensione, per numero di personale intervenuto – anche dal livello nazionale – e numero di interventi (ad oggi sono oltre sedicimila) l’ emergenza in Emilia Romagna è stata unica nel suo genere. L’azione delle donne e degli uomini del Corpo, durante il suo lungo svolgimento, ha salvato vite umane, posto in sicurezza abitazioni, agito sui movimenti franosi, sulle aree alluvionate, ripristinato viabilità, rimosso fango e detriti.
Ad oggi, in molti Comuni, permane la necessità di numerosi interventi, che rimangono nelle strette competenze dei vigili del fuoco, anche attraverso l’uso di specifici mezzi movimento terra, strumentazioni di monitoraggio movimenti franosi, droni, ecc. ma che necessitano di essere programmati e sostenuti, attraverso una convenzione con la Regione Emilia Romagna, con i Comuni coinvolti e con il Commissario straordinario alla ricostruzione, così come già avvenuto per la ricostruzione post-terremoto in Emilia. Infatti, ci risultano ancora abitazioni isolate con strade comunali e provinciali interrotte, invasi creati in aree una volta coltivate, frane ancora numerose ed i piccoli comuni non hanno le forze per reagire da soli. Se le piogge ricominceranno tutti gli interventi sospesi o non completamente bonificati e messi in sicurezza si ripresenteranno in tutta la loro drammaticità.
Pertanto, la FP-CGIL Emilia Romagna si fa portavoce di tali necessità col fine di mantenere un forte legame tra il bisogno del cittadino, delle amministrazioni comunali e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, ancora una volta, mette a disposizione le proprie competenze e donne e uomini che, con senso di abnegazione, continuano a salvaguardare territori e cittadini.
Alluvione, 4mila interventi e mille Vigili del Fuoco: "No alla retorica degli eroi, ora più uomini e mezzi"
Un articolo di Bologna Today
Stanno operando da giorni per prestare soccorso a più di 35.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, per fiumi e corsi d’acqua esondati, con 58 allagamenti in più di 40 comuni; attualmente. E poi le frane, circa 300, le strade chiuse, più di 500.
Non c’è riposo per i Vigili del fuoco e il Comando Provinciale di Bologna è impegnato nel supportarne più di 1000, di cui più di 600 provenienti da altre regioni, che hanno operato oltre 4 mila interventi (con il salvataggio mediante elicotteri di centinaia di persone) e “che svolgono con la consueta competenza e professionalità, sempre accompagnata da quel tratto di umanità che li caratterizza” scrive in una nota Salvatore Bianco di FP Cgil.
Il sindacato stima che in questa prima fase di messa in sicurezza delle persone e delle cose, i soccorritori
acquatici sono circa 300, una sessantina tra sommozzatori e SAF (Speleo Alpino Fluviali): “Nella complessa macchina dei soccorsi pubblici, i Vigili del fuoco rappresentano un ingranaggio fondamentale e irrinunciabile – continua Bianco – Si farebbe torto al loro impegno se si indugiasse nella retorica degli eroi senza denunciare una volta di più la grave carenza di uomini e di mezzi in cui si trovano ad operare, senza alcun piano organico di assunzioni come per la restante parte della PA, a cui si aggiunge lo scandalo della mancata copertura assicurativa INAIL, come segnalato negli scorsi giorni da Mauro Giulianella, responsabile nazionale dei vigili del fuoco della FP CGIL”.
Nel ringraziali per il loro prezioso lavoro quotidiano di cura ed assistenza alle persone, Fp Cgil ribadisce la necessità di avere risposte concrete e rapine e chiede “al Governo e alle Istituzioni di fare fino fondo la loro parte”.
Vigili del fuoco: così non va. Siamo in stato di agitazione!
Vigili del fuoco: così non va. Siamo in stato di agitazione!
Ai Vigili del fuoco di Piacenza mezzi di scarto e obsoleti. Sicurezza a rischio
Le organizzazioni sindacali del vigli del fuoco di Piacenza, tramite una nota firmata da tutte le sigle, lanciano un allarme scrivendo tra gli altri anche al prefetto Daniela Lupo, al sindaco Katia Tarasconi e alla presidente della Provincia Monica Patelli. Il problema che viene sollevato è importante: al comando dei pompieri di Piacenza manca un’autoscala, una dotazione fondamentale e determinante per prestare soccorso ai cittadini.
«Tutti i comandi provinciali dei vigili del fuoco dovrebbero essere dotati di due autoscale perché questo è considerato dall’amministrazione un mezzo speciale, insostituibile ed estremamente necessario per i soccorsi in altezza – scrivono i rappresentanti di Conapo, Cgil, Confsal e Cisl – A Piacenza avevamo un’autoscala di circa 35 anni ed una che oggi ne ha 20; quella di 35 anni è stata messa fuori uso circa 4 anni fa e non è mai stata sostituita, mentre quella più recente è ferma da oltre sei mesi perché ha un preventivo di riparazione di circa 80mila
euro. L’Amministrazione in prima battuta come sostituzione, ha inviato una vecchia autoscala in servizio al Comando di Ferrara che però ora si trova in officina con un preventivo di 50.000 euro per le riparazioni e in rimpiazzo ci ha fornito un’autoscala immatricolata nel 1994 che era in servizio ad un distaccamento volontario del Comando di Lecco».
«In questi giorni sul territorio nazionale sono state consegnate ben 60 nuove autoscale – dicono i sindacati – alcune di queste arriveranno sicuramente in Emilia Romagna, quindi auspichiamo che una di queste arrivi al Comando di Piacenza per evitare l’assegnazione dell’ennesimo mezzo di ripiego, comunque poco efficiente, di un altro comando della regione».
«I cittadini della Provincia di Piacenza in primis non si meritano un trattamento del genere – conclude la nota – e nemmeno i Vigili del Fuoco di questa provincia che da troppo tempo sono costretti a lavorare con mezzi di scarto forniti da altri comandi avvilendoci nella nostra professionalità e nel nostro impegno che da sempre mettiamo al servizio della comunità».