Firmato accordo regionale con la croce rossa!

La FP CGIL Emilia-Romagna, insieme alle rispettive categorie regionali di Cisl e Uil, ha firmato un importante accordo riguardante lavoratrici e lavoratori di tutti i Comitati Croce Rossa dell’Emilia-Romagna (ad esclusione di quelli di Ravenna e Cervia).
L’accordo dello scorso 9 settembre aveva previsto il passaggio dal CCNL Anpas al nuovo CCNL CRI. Non si era invece trovato l’accordo in merito all’inquadramento del profilo di autista soccorritore alla categoria C3.
L’accordo firmato ieri prevede che nel triennio 2023-2025 ci sia un passaggio graduale alla nuova categoria:
– dopo 6 mesi dall’assunzione si passerà all’inquadramento in C2
– dopo ulteriori 18 mesi scatterà il passaggio in C3.
Sono tempi decisamente più ridotti rispetto agli attuali: garantiscono al tempo stesso una importante qualificazione della figura dell’autista soccorritore e la necessaria garanzia di tenuta economica dei Comitati.
Al termine del periodo di prima applicazione il nuovo livello di inquadramento sarà quindi il C3.
Nell’accordo di ieri è stato inoltre concordato che gli arretrati spettanti dal 01/08/2022 dovuti al passaggio al nuovo CCNL saranno versati entro la mensilità di aprile 2023.
Con questo accordo si conclude quindi molto positivamente la difficile fase di applicazione del nuovo contratto nazionale Croce Rossa anche ai Comitati territoriali.


Rinnovo ANASTE: Non a queste condizioni!

Lo scorso 27 dicembre 2022, Anaste, si è resa responsabile di una scelta che non ha precedenti nelle relazioni sindacali del nostro Paese.

Nel bel mezzo di una trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro che andava avanti da tempo e mentre, FP Cgil Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e UilTucs aspettavano risposte alle proposte sui temi della malattia e degli aumenti contrattuali, Anaste procedeva alla firma del contratto con i sindacati di certo non annoverabili tra quelli maggiormente rappresentativi.

Un contratto, quello siglato, che sancisce nuovamente come per Anaste la priorità rimane quella di licenziare liberamente, colpendo economicamente chi si ammala. Anche questa volta non vengono fornite risposte sui permessi ed è previsto un aumento tabellare irrisorio. Il CCNL sottoscritto e già scaduto non presenta clausole di armonizzazione con gli altri contratti del settore e ancora una volta non solo non risponde alle legittime attese dei lavoratori del settore che sono stati in prima fila durante la pandemia, ma, a nostro avviso, lede la loro dignità.

Per le OO.SS. quello di Anaste è un comportamento inqualificabile. Per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, -chiosano-, ci vediamo costretti a mettere in campo da subito tutte le azioni di coinvolgimento dei lavoratori e delle Istituzioni a nostra disposizione a partire dall’apertura dello stato di agitazione di tutto il personale. Verrà inoltre segnalata alla Conferenza delle Regioni questa riprovevole condotta fuori da ogni regola pattizia, che fa venir meno la credibilità di Anaste nei rapporti negoziali e istituzionali a tutti i livelli.


Firmato accordo sul premio territoriale di risultato di Piacenza della cooperazione sociale

Lo scorso 12 dicembre è stato firmato l’accordo provinciale che riguarda l’erogazione ai lavoratori e alle lavoratrici della cooperazione sociale piacentina del Premio Territoriale di Risultato, che si sostanzia in un riconoscimento fino ad un massimo di 500 euro annui.

Il confronto con le centrali cooperative è stato lungo e complesso soprattutto perché la piattaforma sindacale di partenza affrontava nel loro complesso i principali problemi del lavoro nel mondo della cooperazione, come ad esempio il corretto inquadramento contrattuale dei lavoratori, il rispetto delle ore contrattuali, i tempi di vestizione, oltre ad aspetti più di dettaglio come banca delle ore, ferie, reperibilità.

Abbiamo comunque ritenuto importante mantenere viva la contrattazione e arrivare a un primo risultato sul fronte delle risorse economiche e la regolamentazione trasparente dell’utilizzo del mezzo proprio per ragioni di servizio da parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Gli altri temi saranno oggetto di prossime azioni sindacali e confronti con le centrali cooperative.”

Inoltre terremo monitorato l’andamento dell’accordo per verificare la sua capacità di dare i benefici sperati, dato che la parte datoriale ha condizionato l’accordo a una clausola che assoggetta la cifra effettiva ai risultati economici conseguiti delle cooperative.

Da tempo la cooperazione lamenta difficoltà economiche ed il difficile rapporto con la committenza pubblica, tuttavia ribadiamo l’indispensabile esigenza di dare un tangibile segnale alle lavoratrici ed ai lavoratori della cooperazione, perno del settore e senza i quali il sistema socio sanitario piacentino collasserebbe, che ci hanno dato mandato di sottoscrivere l’accordo dopo una fitta campagna di assemblee.


Inizia la trattativa per il rinnovo del Contratto delle Cooperative Sociali

Lo scorso 17 novembre 2022, a Roma, si è finalmente avviato il negoziato per il rinnovo del CCNL Cooperative Sociali. Un rinnovo molto atteso, che nella sola Emilia-Romagna interessa decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

L’incontro è stato utile per l’avvio del confronto conseguente alla presentazione della piattaforma che le OO.SS. hanno trasmesso alle controparti a inizio anno dopo la fase di consultazione che, come noto, ha scontato diversi rallentamenti dovuti alla fase pandemica.

FP CGIL, insieme ai sindacati di categoria di Cisl e Uil, rafforzando i contenuti della piattaforma presentata ha posto un particolare accento sulla forte necessità di importanti risposte in materia salariale, valorizzando economicamente e professionalmente lavoratrici e lavoratori del settore. Con forza è stato inoltre richiesto di intervenire su diritti e tutele, nonché sull’importanza di ridurre e contrastare precarietà e incertezze, anche in  Emilia-Romagna, infatti, un forte turn over di personale ha investito la cooperazione sociale e intervenire in tal senso serve per migliorare le condizioni lavorative.

Le Centrali cooperative hanno convenuto sulla necessità di dare risposte economiche al personale, mettendo tuttavia in risalto il difficile momento in cui versa il Paese con particolare riferimento alla crescita delle spinte inflattive e dei costi energetici; hanno altresì sottolineato la loro consapevolezza rispetto alla grande attesa esistente in merito al rinnovo del CCNL.

Sono quindi stati calendarizzati una serie di incontri con l’obiettivo di entrare nel merito delle singole questioni.

Operatrici ed operatori della cooperazione sociale meritano – in tempi accettabili – un rinnovo contrattuale all’altezza della qualità del lavoro che quotidianamente esprimono.

Lavoriamo insieme per questo.


Concorso oss emilia romagna

Seminari di aggiornamento online per OSS

Continuano le opportunità di  aggiornamento professionale per le iscritte e gli iscritti alla FP CGIL.

Questa volta si tratta di un percorso dedicato ad OSS: 5 appuntamenti che trattano in un seminario, singolarmente, vari argomenti.

  1. primo soccorso
  2. movimentazione dei carichi
  3. contrastare la violenza in sanità, e non solo
  4. integrazione professionale tra infermiere e OSS
  5. alimentazione dell’anziano

Altri argomenti sono in fase di realizzazione e verranno proposti nei prossimi mesi.

Gli incontri sono realizzati via web con piattaforma ZOOM. La durata di ogni incontro è di 2 ore. Potrà essere rilasciato un attestato di partecipazione.

Possono partecipare, se interessate, anche figure professionali diverse dagli OSS.

Non si tratta di un corso ECM.

Il calendario:

  • 26 ottobre: primo soccorso
  • 9 novembre – ore 16.00/18.00: movimentazione dei carichi
  • 23 novembre – ore 16.00/18.00: contrastare la violenza in sanità, e non solo
  • 14 dicembre – ore 16.00/18.00: integrazione professionale tra infermiere e OSS
  • 13 gennaio 2023 – ore 16.00/18.00: alimentazione dell’anziano

Come detto, si tratta di un’opportunità riservata ad iscritte ed iscritti.

Per partecipare scrivere a: oss@er.cgil.it


Perché non abbiamo firmato il Contratto CONFCOMMERCIO Salute

  • Perché la CGIL non ha firmato?

Il 13 settembre c’è stata la firma del CCNL per il personale dipendente del settore assistenziale, sociosanitario e delle cure post-intensive di Confcommercio Salute.

Sebbene fin dall’inizio vi siano stati tentativi di coinvolgimento nelle trattative della CGIL, sia come FP CGIL in quanto titolari della rappresentanza nei CCNL dei comparti salute e cura che come FILCAMS CGIL come controparte di CONFCOMMERCIO, abbiamo ritenuto in maniera convinta di non aderire all’invito di riflettere insieme su un nuovo contratto di settore.

  • Vi sono diverse ragioni che ci hanno portato a questa scelta.

Si tratta dell’ennesimo contratto che non riduce ma si aggiunge a quelli già presenti.

Negli ultimi anni vi è stata una proliferazione di contratti applicabili al settore della sanità e del terzo settore socioassistenziale: per rendere l’idea, solo per il settore non medico operante in

strutture riabilitative, residenziali e sociosanitarie di tipo privato, risultano conclusi ed attualmente in vigenza oltre 37 CCNL.

Come categorie CGIL siamo invece convinti che la direzione debba essere radicalmente diversa: l’obiettivo al quale tendere deve essere quello di costruire delle proposte che mirino alla diminuzione dei contratti ed al loro possibile accorpamento. La proposta di CONFCOMMERCIO, agisce proprio in direzione opposta, introducendo un ulteriore CCNL ed aumentando la competizione nel comparto ed i fattori di dumping contrattuale che i contratti esercitano tra di loro.

Siamo per un coordinamento della filiera, non per un contratto che inglobi tutta la filiera.

Il contratto di CONFCOMMERCIO SALUTE si configura come il contratto con il campo di applicazione più ampio tra quelli presenti nel comparto: si applica infatti ad imprese private e cooperative sociali senza distinzione di ragione sociale, attive nel settore socio sanitario (come ad esempio le RSA ed i CSSR per le persone disabili), quello sanitario (centri diagnostici, di laboratori analisi, di centri ed istituti fisioterapici e farmacie dei servizi, poliambulatori) e nell’area socioassistenziale ed educativa (comunità di accoglienza e alloggio per minori, centri giovanili, consultori familiari, servizi per la cronicità e asili nido).

Questo non solo lo rende sovrapponibile a tutti i contratti del settore sociosanitario, ma si sovrappone anche a contratti di altri settori come ANINSEI (per la parte educativa e lo 0-6) e studi professionali (Centri analisi e ambulatori) e il CCNL Farmacie private (es. con le farmacie di servizio). Se questo per le aziende più grandi costituisce un elemento competitivo importante che ha l’obiettivo di massimizzare i profitti ricostruendo contrattualmente le nuove filiere della cura, non è di per sè un elemento che migliora le condizioni salariali e normative per i lavoratori.

Un contratto unico che mette insieme l’educatore, l’infermiere e il farmacista non è in grado di rilevare le varie specificità e valorizzare le varie professionalità coinvolte.

L’obiettivo della CGIL è quello di qualificare la nostra azione contrattuale attraverso la ricomposizione delle condizioni di lavoro: per questo al contratto unico e uniformizzante noi opponiamo il coordinamento tra i contratti che permetta la valorizzazione interprofessionale e la riduzione di disuguaglianze tra i lavoratori/trici che operano in una determinata filiera.

Nel merito: un contratto che non innova gli standard già presenti dai contratti del settore.

Nella nostra azione sindacale un contratto si giudica sempre rispetto alle condizioni di lavoro e dei salari che offrono ai lavoratori/trici: il CCNL Salute di Confcommercio non introduce novità significative rispetto agli standard già presenti nei settori coinvolti, sia dal lato normativo che da quello salariale. A Titolo esemplificativo, il CCNL recepisce innovazioni già ampiamente presenti nel settore (es. i congedi per le donne vittime di violenza o la banca ore); dal lato salariale, le remunerazioni tabellari proposte sono mediamente superiori di 25 Euro mensili rispetto ai contratti più utilizzati nel settore (riferiti però al periodo 2017/2019), gap che verrà certamente riassorbito e superato nella prossima tornata di negoziazione di UNEBA e COOPERATIVE SOCIALI.

Per queste ragioni abbiamo deciso di non proseguire il confronto con CONFCOMMERCIO e di rimanere coerenti agli obiettivi di razionalizzazione e coordinamento dei troppi contratti al momento a disposizione dei lavoratori e lavoratrici nei settori coinvolti, ricomponendo e riducendo le disuguaglianze che continuano ad essere freni allo sviluppo dei settori coinvolti ed a compromettere la qualità dei servizi offerti ai cittadini.


Perché non abbiamo firmato il contratto AIAS

La FP CGIL, al termine di una trattativa lunga e difficile, ha deciso di non sottoscrivere la preintesa per il rinnovo del CCNL AIAS.

Nonostante i miglioramenti che abbiamo contribuito a produrre, il testo non è soddisfacente principalmente per questi motivi:

  • Non c’è retribuzione per i primi tre giorni di malattia (cosiddetta carenza), se non per cinque giorni in un anno, unico caso in tutti contratti firmati nel terzo settore e nel privato da sigle sindacali confederali

  • Non è prevista nessuna garanzia per il personale dipendente nei casi di cambi di gestione, come ad esempio negli appalti

  • Sono state tolte due giornate di ferie, trasformandole in permessi di cui non tutti potranno fruire

  • È prevista la possibilità di subordinare gli aumenti contrattuali all’adeguamento delle tariffe da parte delle regioni, generando una situazione di incertezza e possibile differenziazione fra una regione e l’altra

  • Non è stata accolta la nostra richiesta di innalzare le tutele in caso di maternità

Non commentiamo nemmeno la parte economica in quanto riteniamo non si possa arretrare minimamente su alcuni diritti fondamentali.

Ora la parola deve passare alla lavoratrici e ai lavoratori, che hanno diritto a esprimere la propria opinione e a votare la preintesa, come chi ha sottoscritto il testo (Cisl Fp e Uil Fpl) si è impegnato a fare.

Auspichiamo che da quelle assemblee, che devono essere aperte a tutti e riscontrabili, per consentire la massima partecipazione democratica, esca forte la richiesta di riaprire il confronto per modificare i punti più critici della preintesa.


APE sociale (Anticipo Pensionistico) - C’è ancora l’opportunità di presentare domanda

Ricordiamo che la legge di bilancio 2022 ha prorogato al 31/12/2022 l’APE sociale, ampliando anche l’elenco delle attività gravose inserendo anche quelle svolte dalle Operatrici e dagli Operatori Socio Sanitari (codice Istat professionale 5.3.1.1).

Per avere diritto all’anticipo pensionistico:
• il lavoro gravoso deve essere stato svolto per almeno sei anni negli ultimi sette oppure per sette anni negli ultimi 10 anni;
• è richiesto il compimento del 63esimo anno di età;
• è necessario avere almeno 36 anni di contributi;
◦ alle donne è riservato un bonus contributivo di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni (34 anni di contributi).

L’indennità è pari alla pensione calcolata al momento dell’accesso all’APE, tuttavia l’importo mensile non può superare i 1.500 euro lordi a cui non si applica nessuna rivalutazione annuale.
L’erogazione dell’APE sociale termina al compimento dell’età anagrafica della pensione di vecchiaia; non è riconosciuta alcuna contribuzione figurativa durante la fruizione.
Il termine di presentazione della domanda per il riconoscimento delle condizioni di accesso all’APE era il 31 marzo 2022; tuttavia, è possibile presentare domanda entro il 15 luglio 2022, nonché entro il termine ultimo del 30 novembre 2022.
Le domande presentate oltre i termini di scadenza saranno valutate solo se all’esito del monitoraggio delle domande presentate nei termini previsti, il limite di spesa stabilito non si sarà esaurito.

Per maggiori informazioni è opportuno richiedere un appuntamento al patronato INCA CGIL.


Preoccupatə per la situazione nella struttura "Luce sul mare" di Rimini

“Cosa succede a Luce sul Mare?”: lo chiede FP CGIL Rimini, che si dice “fortemente preoccupata per il modus operandi messo in pratica dalla Coop.va Sociale”.

“Ci è stato evidenziato che a seguito di un contenimento fisico e ambientale di un operatore sanitario nei confronti di un utente, che ricordiamo essere un atto medico, l’interpretazione della procedure aveva creato, una sorta di disagio tra gli altri lavoratori presenti che nel tentativo di chiarire l’accaduto prima e di migliorare l’assistenza dopo, hanno segnalato l’episodio. Professionisti che sono stati, a vario titolo, trasferiti ad altro reparto in maniera arbitraria e con decisione unilaterale”.

Non è irrilevante che i quattro professionisti “mobilitati” sono tutti appartenenti alla stessa sigla sindacale, mette infatti in evidenza un tentativo poco nascosto di delegittimare e sconsigliare la sindacalizzazione all’interno della Cooperativa, prassi già provata per altre vertenze in corso relative a tempi vestizione ed una tantum, previste dal vigente CCNL AIOP, applicato dalla cooperativa, e non ancora riconosciuti”.

FP CGIL ha già incontrato i vertici di Luce sul Mare “e le giustificazioni addotte hanno alzato il livello di preoccupazione della scrivente per tutti i lavoratori della Cooperativa, la questione non è di poco conto considerata l’utenza della struttura e se passa il messaggio che segnalare equivale ad essere puniti, la preoccupazione diventa allarme”.

FP CGIL è vicina ai tutti i lavoratori a cui vengano negati i propri diritti e di certo non tollererà atteggiamenti poco chiari e/o intimidatori”, avverte il sindacato.

Quest’anno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti di lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego. Le elezioni RSU coinvolgono anche te!
Per saperne di più leggi il nostro approfondimento! CLICCA QUI


Firmato accordo per livello D2 per li educatori delle cooperative sociali

Dalla pagina facebook della Cgil Bologna

 

Un risultato di grande rilievo: così commentano le sigle sindacali FP CGIL CISL FP e UIL FPL di Bologna dopo la firma del verbale che prevede dal primo gennaio il riconoscimento del livello superiore per decine di educatori professionali dipendenti delle cooperative Quadrifoglio e Orsa.
Secondo quanto concordato, dal primo gennaio operano il riconoscimento del livello D2 tutti gli operatori in possesso del corso di riqualifica da 60 crediti formativi previsto dalla legge 205 del 2017, oltre a educatrici ed educatori in possesso dei requisiti di anzianità previsti dalla stessa legge.
La lunga battaglia è iniziata subito dopo la firma del contratto nazionale, nel 2019, ed è proseguita con decine di segnalazione all’Ispettorato del lavoro e da un costante confronto con il committente pubblico, ovvero il Comune di Bologna.

L’intesa raggiunta comporterà, per tutti i lavoratori coinvolti, un aumento della retribuzione pari al 5,6% “quanto un rinnovo del CCNL”.
Per le organizzazioni sindacali “un grande ringraziamento va alle lavoratrici e ai lavoratori che ci hanno messo la faccia”, non esitando a sottoscrivere segnalazioni e diffide che hanno contribuito a smuovere la posizione delle cooperative. Un ruolo estremamente significativo hanno svolto gli studi legali, che hanno supportato lavoratori e sindacato in una fase così complessa.
L’accordo rappresenta inoltre una grande vittoria di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL per quanto attiene la corretta interpretazione del CCNL. “Ci aspettiamo” dichiarano le organizzazioni sindacali, “che questo accordo venga immediatamente esportato su tutti i Comuni e gli appalti dei servizi educativi del territorio metropolitano, come giusto riconoscimento della professionalità del personale educativo delle cooperative sociali.