Indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale in Emilia-Romagna

Il 12 marzo presso la Camera del Lavoro di Bologna è stata presentata l’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale che abbiamo condotto insieme all’IRES Emilia-Romagna.
Tanti interessanti i temi emersi durante questo importante appuntamento. La condizione delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore sono spesso molto critiche ed è necessario un passo avanti da parte della politica e delle parti datoriali per assicurare parità di condizioni retributive e di lavoro, più diritti su orario di lavoro e calendario scolastico, su salute e sicurezza.


Elezioni Previdenza Cooperativa 10-13 marzo 2025: Come e Quando Votare

Dal 10 al 13 marzo 2025 si terranno le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa. I lavoratori avranno l’opportunità di scegliere i 45 delegati che rappresenteranno i loro interessi nel fondo pensione.

Quando si vota?

Le votazioni saranno aperte dalle ore 09:00 del 10 marzo 2025 fino alle ore 09:00 del 13 marzo 2025. È fondamentale rispettare questa finestra temporale per esprimere il proprio voto.

Come si vota?

Il voto sarà completamente elettronico e potrà essere espresso accedendo al sito ufficiale www.previdenzacooperativa.it. Segui questi passaggi per votare:

  1. Collegati al sito e accedi alla sezione LAVORATORI.
  2. Entra nell’AREA RISERVATA utilizzando lo SPID oppure il tuo Codice Fiscale e la Password.
  3. Accedi al seggio elettorale elettronico cliccando su “VOTA PER IL RINNOVO DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI”.
  4. Seleziona una delle seguenti opzioni di voto:
    • Approvo la lista elettorale
    • Non approvo la lista elettorale
    • Scheda bianca
  5. Conferma il voto: riceverai un messaggio con la data e l’ora di registrazione del tuo voto, visibile anche nella tua area personale.

L’accesso al seggio elettronico sarà disabilitato alle ore 09:00 del 13 marzo 2025.

Perché è importante votare?

Partecipare a queste elezioni significa contribuire attivamente alla rappresentanza dei lavoratori all’interno del Fondo Previdenza Cooperativa. La lista unitaria sostenuta da CGIL, CISL e UIL mira a garantire un futuro previdenziale equo e trasparente per tutti i lavoratori iscritti al fondo.

Hai bisogno di assistenza?

Per qualsiasi dubbio o difficoltà nell’accesso alla piattaforma di voto, puoi contattare il Contact Center al numero 0422-1745957, attivo dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00, mentre il venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 15:00.

Non perdere l’occasione di far sentire la tua voce! Vota dal 10 al 13 marzo 2025 per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa.


Presentazione dell’Indagine sulle Condizioni di Lavoro nei Servizi Educativi e nelle Scuole per l’Infanzia della Cooperazione Sociale

Il 12 marzo 2025 alle ore 9.30, presso il Salone Di Vittorio – CGIL Bologna (Via Marconi 67/2), si terrà la presentazione dell’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale. L’evento rappresenta un momento di confronto tra istituzioni, sindacati e rappresentanti del settore per analizzare criticità e prospettive del lavoro nell’ambito educativo.

Programma dell’evento

L’incontro sarà introdotto da Fabio De Santis, della segreteria FP CGIL Emilia-Romagna. A seguire, la presentazione dell’indagine sarà a cura di Gianluca De Angelis, di IRES Emilia-Romagna.

Tavola rotonda con esperti del settore

Dopo la presentazione, si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore educativo e della cooperazione sociale:

  • Marco Bonaccini, Segretario Generale FP CGIL Emilia-Romagna
  • Marinella Melandri, Segreteria CGIL Emilia-Romagna
  • Marwa Mahmoud, Coordinatrice ANCI Emilia-Romagna servizi 0-6 anni e Assessora Politiche Educative del Comune di Reggio Emilia
  • Isabella Conti, Assessora al Welfare, Terzo Settore, Politiche per l’Infanzia e Scuola
  • Alberto Alberani, in rappresentanza di Legacoop Confcooperative AGCI Emilia-Romagna

A moderare l’evento sarà Beppe Persichella, giornalista del Corriere di Bologna.

Perché partecipare?

L’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi fornisce dati e analisi fondamentali per comprendere lo stato del settore e individuare azioni concrete per migliorare la qualità dell’occupazione e dei servizi offerti. L’incontro è un’occasione unica per ascoltare esperti, istituzioni e rappresentanti delle cooperative sociali in un dialogo costruttivo e propositivo.


parma fp

Fornovo, esternalizzazione nido d'infanzia "Trenino blu": FP CGIL Parma, scelta molto grave

“Così si indebolisce il sistema delle Asp e si danneggiano lavoratori e collettività, danneggiando il servizio educativo pubblico”

È particolarmente grave, secondo la FP CGIL Parma, la scelta ufficializzata nei giorni scorsi da parte del Comune di Fornovo di esternalizzare la gestione del nido d’infanzia “Trenino blu”, servizio educativo di storica gestione comunale successivamente affidato all’Azienda pubblica del territorio Asp Rossi Sidoli.

È grave che uno storico servizio educativo, riconosciuto per una alta professionalità del personale e per un eccellente e riconosciuto servizio erogato venga liquidato in poche settimane, forse in pochi giorni, senza nessuna comunicazione ufficiale alle organizzazioni sindacali e senza aprire un tavolo di confronto sul tema.

È grave che una amministrazione comunale non si renda conto di quanto sia strategica e importante la gestione diretta dei servizi educativi in un’ottica di sviluppo del territorio, di mantenimento di salari e contratti adeguati, di una programmazione educativa e pedagogica in capo agli enti pubblici.

È grave perché Asp Rossi Sidoli, importante realtà del territorio, che da sempre si impegna per “differenziare” la gestione dei propri servizi, ne esce inevitabilmente indebolita, andando a depotenziare il sistema delle Asp, cioè delle aziende pubbliche alla persona, che avrebbero invece bisogno di essere strutturate nella gestione di nuovi servizi.

È grave perché quando si esternalizza, quando si privatizza un servizio cosi strategico, l’attenzione su quel servizio cala.
E cala soprattutto la situazione economica e contrattuale delle lavoratrici e lavoratori che ci lavoreranno non più come dipendenti diretti del Comune ma come privati dipendenti di una cooperativa o dell’altra.

È grave infine che ci sia una politica cosi miope, poco lungimirante e autoreferenziale che non trova mai soluzioni alternative che la svendita dei propri servizi fondamentali creando lavoro più povero di prima e contribuendo alla destrutturazione della gestione pubblica in un territorio dove questa è strategica e fondamentale.

Per queste ragioni la FP CGIL territoriale richiede urgentemente un tavolo di confronto, con l’obbiettivo primario del mantenimento della gestione pubblica del servizio educativo in capo all’Asp.

Dal sito della CGIL Parma


Contratto AIAS: proclamato lo stato di agitazione!

Le scriventi FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno appreso per le vie brevi della decisione dell’AIAS di non procedere al rinnovo del CCNL Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS). Inoltre e scriventi OO.SS. non avendo avuto formale riscontro alle missive inoltrate in data 08/05/24, 05/07/24 dall’ Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS), hanno convenuto di procedere alla proclamazione dello stato di agitazione per il mancato rinnovo del CCNL.

La scelta della Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS) non risponde alle legittime attese dei lavoratori del settore che in questi ultimi anni hanno visto eroso il potere d’acquisto a causa dell’inflazione e a nostro avviso, lede la loro dignità e professionalità. Per questo motivo ci vediamo costretti a mettere in campo da subito tutte le azioni di coinvolgimento dei lavoratori a partire dall’apertura dello stato di agitazione di tutto il personale. Segnaleremo alla Conferenza delle Regioni questa condotta che inficia i corretti rapporti negoziali e istituzionali a tutti i livelli.


sciopero UNEBA

Trattativa rinnovo CCNL Uneba: Prosegue il confronto

Nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Uneba, è proseguito il confronto tra le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS e l’Associazione datoriale. Durante gli incontri, sono stati discussi diversi articoli con l’obiettivo di migliorare le condizioni contrattuali dei lavoratori del settore.

Principali Temi della Trattativa

  1. Art. 28 – Divise e Indumenti di Servizio
    La discussione sull’art. 28 ha portato a un accordo con il riconoscimento di 15 minuti per la vestizione e svestizione, un tema importante per le organizzazioni sindacali che chiedevano questo diritto per migliorare le condizioni di lavoro.
  2. Art. 62 – Tutela della Maternità e della Paternità
    Un altro tema centrale è stato la tutela della maternità e paternità. È stato concordato di valorizzare questo istituto contrattuale con l’integrazione della retribuzione fino al 100% per i 5 mesi di congedo di maternità (D.Lgs 151/01), garantendo una maggiore sicurezza economica durante il periodo di astensione obbligatoria.
  3. Art. 80 – Trattamento Economico Progressivo
    La discussione si è poi spostata sull’art. 80, relativo al trattamento economico progressivo. Su questo punto, le posizioni tra le parti sono ancora distanti e richiederanno ulteriori incontri per avvicinare le prospettive.

Prossimi Incontri

La trattativa proseguirà con una plenaria il 25 novembre e ulteriori incontri programmati per il 4 e 5 dicembre.

Per rimanere aggiornato sulle novità del rinnovo contrattuale, continua a seguire le nostre comunicazioni e iscriviti per ricevere le informazioni più recenti.


A proposito di educatori che mancano: capiamo il perché per cambiare le cose

Una riflessione (amara) di Ruggero Maria Manzotti, segretario generale FP CGIL Parma

Ha ragione l’assessora Bonetti (al comune di Parma NDR). Mancano gli educatori. E ne mancheranno sempre di più.

E sarebbe anche ora di cominciare a chiedersi le vere motivazioni che stanno alla base di questa grave situazione, che nel tempo, nel breve tempo, metterà in seria crisi tutti quei fondamentali servizi alla persona, come i servizi per adolescenti, per disabili, per minori, e tutti gli altri servizi destinati alle più differenti fragilità, che oggi, solo grazie a questi lavoratori e lavoratrici, reggono un sistema sempre più impoverito e sempre più precario.

In parole povere: gli educatori servono solo quando mancano.

Questa è la considerazione generale che esce in questa situazione. Diverso è invece per le famiglie, quelle famiglie che senza queste professionalità avrebbero una vita ben peggiore e ben più dura di quella che hanno già. Per loro, per queste famiglie, le educatrici e gli educatori sono fondamentali.

Questo fenomeno ha tante possibili spiegazioni ma vi sono alcuni elementi di base che inevitabilmente portano questi professionisti a fare diverse scelte nel corso della loro vita lavorativa.

La figura educativa non è ancora nè culturalmente nè istituzionalmente riconosciuta, raramente le viene riconosciuto il ruolo che effettivamente ha nel contesto delle politiche sociali delle nostre società. Non viene ancora riconosciuta come professionalità che porta la sua competenza e i suoi studi oltre alla sua infinita passione.

I salari sono tendenzialmente bassi e poveri, anche tenendo conto che la privatizzazione dei sistemi sociali ha creato differenze significative di applicazioni contrattuali, e quindi un dumping contrattuale legalizzato e sotto gli occhi di tutti. E se nella gestione pubblica diretta (in calo un po’ ovunque) si può avere almeno una omogeneità contrattuale, il sistema della gestione in appalto è una vera e propria giungla di contratti diversi, di trattamenti orari differenti, di periodi di non lavoro, e in generale di situazioni lavorative che diventano precariato strutturato.

La situazione negli appalti

Terzo aspetto: il sistema degli appalti e la gestione da parte del terzo settore di questi servizi è sì fondamentale nel nostro sistema integrato regionale, che vede la componente pubblica e quella privata lavorare insieme per assicurare un alto standard di qualità dei servizi, ma questo sistema nel tempo è stato drogato, portando a situazioni tutt’altro che positive sia per i tanti lavoratori che vi lavorano sia per i servizi stessi. In questo il mondo cooperativo ha le sue responsabilità. Parliamo di un mondo che oggi si chiede dove siano gli educatori ma che fa ancora poco per fidelizzare, strutturare, programmare miglioramenti contrattuali e salariali e soprattutto organizzativi per queste tipologie di lavoratori.

E considerato che le condizioni lavorative, contrattuali e organizzative sono definite dentro gli appalti scritti dagli enti pubblici, sarebbe interessante e importante che l’ente pubblico in primis si chieda cosa fare per migliorare tale situazione partendo appunto da appalti che siano consoni e che delimitino e definiscano subito il perimetro di azione e di organizzazione degli enti gestori, questo per rendere più omogenee e stabili le condizioni di lavoro di queste persone.

Tutte queste motivazioni hanno portato e stanno portando ad una vera e proprio fuga da questi servizi, perché gli educatori non sono esseri metafisici che scendono dal cielo ma sono lavoratrici e lavoratori, con le loro famiglie con le loro difficoltà e con i loro problemi, che hanno necessità come ognuno di noi di vivere una vita degna e di avere un lavoro riconosciuto e pagato.

Serve una discussione seria

Crediamo sia giunto il momento di iniziare una discussione e un confronto su queste problematiche che interessi la politica, le istituzioni, gli enti gestori, il mondo cooperativo, perché non c’è tempo da perdere: presto potremmo dover constatare il crollo di alcuni servizi per questa mancanza di personale che sta diventando prolungata e cronica.


Nasce l'osservatorio regionale di Coop. Soc. e Sindacati - Vigileremo su appalti e affidamenti

È stato costituito nei giorni scorsi dai rappresentanti regionali delle Centrali della cooperazione sociale (Agci-Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali) e delle Organizzazioni sindacali (FP-Cgil, Cisl-FP, Fisascat Cisl, Uil-Fpl, Uiltucs-Uil) l’Osservatorio Paritetico Regionale su appalti e accreditamenti territoriali, previsto dal rinnovo del contratto delle cooperative sociali avvenuto a fine gennaio. Come coordinatore è stato nominato Emanuele Monaci (Agci – Imprese Sociali Emilia-Romagna), mentre in qualità di vice è stato indicato Fabio De Santis (FP – Cgil Emilia-Romagna).

Obiettivo dell’Osservatorio Paritetico Regionale, come previsto dall’art. 9 del rinnovo CCNL Coop Sociali, è quello di “strutturare adeguati monitoraggi per la corretta applicazione delle norme sugli appalti e degli affidamenti alla cooperazione sociale, nonché proporre soluzioni e correttivi”. In particolare, l’Osservatorio farà affidamento sulle tariffe del nuovo CCNL Coop Sociali che sono state pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Quali saranno i compiti dell’osservatorio

L’Osservatorio Paritetico Regionale è uno strumento per la valorizzazione del lavoro sociale in linea con quanto previsto dal rinnovo contrattuale – sottolineano il coordinatore Monaci e il vice De Santis – e avrà il compito di monitorare l’applicazione del nuovo contratto delle cooperative sociali, scongiurando appalti pubblici e accreditamenti basati sul criterio del massimo ribasso e sulla riduzione del costo del lavoro. Inoltre intende monitorare la piena ed integrale applicazione del Codice degli Appalti pubblici in ordine alle corrette applicazioni dei CCNL stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.

“Con quest’organo – concludono – imprese cooperative e sindacati intendono contribuire alla massima trasparenza nei procedimenti di gara, raccogliendo segnalazioni di eventuali anomalie e promuovendo iniziative formative e informative che coinvolgano tutti i soggetti interessati a partire da Regione, Aziende sanitarie, Amministrazioni comunali e locali, in particolare attraverso l’Anci Emilia-Romagna. A tal fine è intenzione dell’Osservatorio chiedere un incontro all’Anci Emilia Romagna ed alla Regione Emilia Romagna già nei prossimi giorni.


Albo degli educatori e dei pedagogisti: tanti dubbi. Bisogna rinviare i termini per la costituzione

La recente Legge 15 aprile 2024, n. 55, che regola l’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative, ha introdotto nuove disposizioni che hanno sollevato diverse preoccupazioni tra gli operatori del settore. Di seguito, analizziamo i punti chiave e le richieste avanzate dalle Parti Firmatarie della Nota Congiunta.

Disposizioni Transitorie e Scadenze

La legge prevede che, nella fase di prima attuazione, gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia, in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, possano iscriversi agli albi professionali. Le scadenze per queste iscrizioni sono fissate al 6 agosto 2024, con una proroga fino al 2 ottobre 2024 per la regione Puglia.

Richiesta di Proroga delle Scadenze

Le Parti Firmatarie della Nota Congiunta ritengono fondamentale prorogare i termini previsti per l’iscrizione agli albi. Questa proroga è necessaria per consentire a tutti gli educatori che soddisfano i requisiti di legge di completare la procedura di iscrizione. La richiesta si basa sulla complessità della materia, sul periodo estivo e sulla grande quantità di personale coinvolto.

Salvaguardia e Tutela Occupazionale

Per le migliaia di operatori nei servizi educativi, socio-educativi, socioassistenziali, socio-pedagogici e sociosanitari che lavorano in conformità con le normative regionali e nazionali vigenti, ma che attualmente non soddisfano i requisiti della Legge 55/24, le Parti Firmatarie chiedono al Parlamento di trovare rapidamente soluzioni adeguate per garantire la loro tutela occupazionale.

Necessità di una Interlocuzione Costruttiva

Le Parti Firmatarie sottolineano l’importanza di una interlocuzione costruttiva con le autorità competenti per gestire le criticità emerse e eventuali future. Sarà fondamentale assicurare che le normative e i contratti attuali continuino a proteggere tutto il personale coinvolto.

Impegno per la Salvaguardia dei Servizi

Le Parti Firmatarie si impegnano a individuare soluzioni appropriate e tempestive, anche a livello regionale, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità dei servizi educativi.

FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTUCS, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOPSOCIALI, AGCI IMPRESE SOCIALI


Il tribunale di Bologna non ascolta le preoccupazioni degli educatori e dei pedagogisti

La legge 55/2024, entrata in vigore l’8 maggio 2024, prevede la costituzione di due nuovi albi professionali, quello dei pedagogisti e quello degli educatori socio-pedagogici, che include anche il personale educativo nei servizi educativi all’infanzia.

La legge ha previsto la nomina di un commissario per ogni regione, ad opera del tribunale di ogni capoluogo, per avviare la fase di costituzione degli albi, che inizierà di fatto il 6 agosto 2024.

Il Tribunale di Bologna ha nominato, il 26 giugno scorso, la Commissaria Rossella Materia.

I problemi principali sono concentrati sull’albo degli educatori.

Al di là del giudizio di merito – nessuno sente infatti la necessità di creare un albo degli educatori, che sono nella quasi totalità lavoratori dipendenti e non svolgono la libera professione – le problematiche legate alla formazione di questo albo sono notevoli.

Infatti da più parti stanno emergendo posizioni anche forti, che richiamano il legislatore a rivedere alcuni degli aspetti della norma. Una di queste è stata la presa di posizione dell’ANCI Nazionale, che ha chiesto di eliminare gli educatori all’infanzia dall’albo. L’impatto che sta avendo la costituzione degli albi in Emilia-Romagna è imponente, per via della grande quantità di servizi educativi presenti in varie forme, quali i nidi, i servizi educativi svolti nell’ambito dell’accreditamento regionale socio-sanitario, l’inclusione scolastica, etc.

Ancora molti problemi da risolvere

La varietà dei problemi si collega soprattutto ad ambiti professionali caratterizzati da una parcellizzazione di titoli conseguiti nel tempo molto articolata, non agevolata da una stratificazione normativa che rende la stessa legge 55 non sempre di univoca lettura. Ci sono lavoratrici e lavoratori, tuttora operanti nei servizi coinvolti dall’albo, i quali pur possedendo titoli riconosciuti, potrebbero rischiare di perdere il posto di lavoro, con una ulteriore conseguenza sulla tenuta dei servizi stessi diretti ai bambini, ai disabili, etc.

Per questo motivo la FP CGIL Emilia Romagna ha chiesto un incontro alla Commissaria Materia per avere un confronto sulle problematiche esistenti e sulle modalità operative che si intendono adottare per la costituzione degli albi. La sorprendente risposta della Commissaria è stata l’indisponibilità ad alcuna interlocuzione diretta con associazioni di categoria, Università, enti o società di formazione, etc. Risposta sorprendente alla luce del fatto che commissari di altre regioni hanno svolto saggiamente gli incontri con le organizzazioni sindacali; che l’impatto degli albi per l’Emilia Romagna riguarderà una platea molto ampia; che la Commissaria è una funzionaria pubblica e dovrebbe avere a cuore il mettersi a disposizione delle comunità e dei loro rappresentanti.

Abbiamo rinnovato la richiesta di incontro, ricordando la moltitudine di problemi esistenti nella formazione di questo albo e l’importante rappresentatività della FP CGIL Emilia Romagna in questi ambiti. Basti pensare che nelle ultime tre settimane i nostri uffici hanno ricevuto oltre 1.500 richieste di chiarimenti o di aiuto.

Alla nostra seconda richiesta non abbiamo a oggi ricevuta alcuna risposta. Nel frattempo arrivano testimonianze di lavoratori che in contatto telefonico con lo stesso Tribunale si sentono dire che in caso di domanda incompleta, la stessa verrà respinta con la conseguenza che il lavoratore dovrà rifarla pagando una seconda marca da bollo da 16 euro. Addirittura sarebbe motivo di nullità la mancata presentazione della fotocopia del codice fiscale, in palese contrasto con la normativa vigente.

Riteniamo inammissibile il comportamento del Tribunale di Bologna, sprezzante nei riguardi della confusione che la costituzione degli albi sta ingenerando in migliaia di lavoratrici e lavoratori che da anni sono impegnati a curare e a mantenere i servizi che erogano nella nostre comunità.

Chiediamo con forza l’intervento del Presidente del Tribunale di Bologna Pasquale Liccardo per favorire un comportamento dialogico finalizzato a risolvere i tanti problemi e dubbi. La FP CGIL Emilia Romagna non si sottrae, come sempre, al compito di provare a dare il proprio contributo in quella direzione.