Riconoscimento delle indennità collegate alle mansioni durante le ferie
La Corte di giustizia europea riconosce come principio generale il diritto del lavoratore, durante il periodo di ferie, a una retribuzione che includa “qualsiasi importo pecuniario che si ponga in rapporto di collegamento all’esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore”.
Nel caso in cui non ti vengano riconosciute le indennità correlate all’esecuzione delle tue mansioni e allo status personale e professionale nei periodi di ferie, spesso causate dalla differenziazione delle amministrazioni stesse, rivolgiti alla Fp CGIL del tuo territorio per il modello di messa in mora alle amministrazioni e per mantenerti informato per le eventuali successive azioni di rivendicazione.
La Fp CGIL sarà impegnata al pieno riconoscimento all’ attuazione dei principi sanciti dalla Corte di Giustizia europea a partire dall’ apertura della prossima stagione contrattuale .
Pensioni Anticipate Pubbliche: Le Nuove Regole Colpiscono i Lavoratori
Il recente decreto del governo ha introdotto significative modifiche alle pensioni anticipate, colpendo duramente i lavoratori pubblici. In particolare, le nuove disposizioni riguardano gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e alla Cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug). In questo articolo, esamineremo gli impatti di queste modifiche e forniremo soluzioni possibili per mitigare gli effetti negativi.
Il Colpo alle Pensioni Anticipate
Il governo ha recentemente approvato una legge che ha eliminato efficacemente la possibilità della pensione anticipata per numerosi lavoratori pubblici. Questo colpisce gli iscritti a diverse casse previdenziali, con conseguenze significative sulla prospettiva pensionistica di migliaia di lavoratori.
La Revisione delle Aliquote di Rendimento
La legge di bilancio più recente prevede una revisione delle aliquote di rendimento per il calcolo della pensione anticipata per coloro che hanno un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni nel sistema retributivo. Questa revisione potrebbe portare a tagli fino al 20% sulla quota retributiva di pensione, come spiega Ezio Cigna, responsabile delle Politiche previdenziali della Cgil nazionale.
Impatti su Diverse Categorie di Lavoratori
Le nuove regole non riguardano solo le pensioni anticipate, ma influenzano anche la pensione dei cosiddetti “precoci”. Questa modifica, per molti, rende la scelta dell’anticipo difficilmente praticabile senza subire pesanti tagli.
Strade Possibili per Evitare le Modifiche
Per evitare la modifica delle aliquote di rendimento, l’unica strada possibile è il pensionamento di vecchiaia, attualmente con almeno 67 anni di età. Tuttavia, questo potrebbe essere un sacrificio troppo gravoso per molti lavoratori, in particolare per coloro con contribuzione previdenziale a cavallo della maggiore età.
Soluzioni Parziali per il Comparto Sanitario
Sebbene il governo abbia cercato di intervenire in modo parziale per i lavoratori pubblici del comparto sanitario, le soluzioni proposte non risolvono completamente la questione. Solo per alcuni iscritti alle casse previdenziali sanitarie il taglio viene parzialmente ridotto, ma con requisiti che possono risultare difficili da soddisfare.
Simulazioni degli Impatti Economici
Le simulazioni dell’Ufficio politiche previdenziali della Cgil mostrano chiaramente come la riduzione della quota di pensione retributiva cresca per coloro con meno contribuzione al 31 dicembre 1995. Le proiezioni evidenziano tagli significativi che potrebbero incidere pesantemente sulle pensioni future.
Le Conseguenze per gli “Esodati”
Un aspetto spesso trascurato riguarda le ripercussioni sugli “esodati”, ossia i lavoratori già cessati dal lavoro. Questi individui, in particolare quelli che accederanno alla pensione anticipata dal 2024 in avanti, rischiano di subire tagli significativi, senza alcuna possibilità di evitare l’impatto finanziario.
Il governo Meloni ha introdotto modifiche significative alle pensioni anticipate pubbliche, creando forti preoccupazioni tra i lavoratori e i pensionati. Le nuove regole potrebbero comportare tagli notevoli sulla quota retributiva di pensione, con impatti economici a lungo termine. È essenziale che i lavoratori comprendano appieno le nuove disposizioni e valutino strategie per affrontare queste sfide in modo efficace.
La nostra iniziativa legale
Per la prima volta, non era mai accaduto neanche con la Legge Monti-Fornero, si interviene sulle posizioni contributive maturate, con un provvedimento a forte rischio di incostituzionalità.
Per questo la Funzione Pubblica Cgil Nazionale sta valutando iniziative legali. Se sei interessato compila i tuoi dati personali.
Quote relative ai tagli annuali
Sicurezza sul Lavoro: Incidente a Raibano di Riccione e le Implicazioni nel Settore dell'Incenerimento
L’incidente verificatosi di recente presso l’inceneritore di Hera Ambiente a Raibano di Riccione ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza sul lavoro in un settore che purtroppo registra annualmente numerosi infortuni, talvolta con esiti fatali. In questo articolo, esploreremo l’incidente, i rischi connessi e l’importanza di adottare misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Cosa è successo
L’esplosione avvenuta nell’impianto di Hera a Raibano ha causato ferite a tre lavoratori, il cui stato di salute è ancora da confermare. Fortunatamente, le conseguenze non sono state più gravi, ma questo evento sottolinea l’urgente necessità di rafforzare le misure di sicurezza in questo settore delicato.
Come FP CGIL insieme alle altre sigle sindacali, esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie, attendendo l’indagine delle autorità competenti per stabilire le cause e le eventuali responsabilità. Al contempo, ribadiamo l’importanza cruciale del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
L’esplosione richiede un’approfondita analisi per comprendere le cause sottostanti e implementare contromisure efficaci. Inoltre, è essenziale focalizzarsi su accordi sindacali che influenzino positivamente l’organizzazione del lavoro e garantiscano una rigorosa supervisione delle filiere contrattuali e degli appalti, considerando la complessità dei processi produttivi in questo settore.
Misure Preventive
Per prevenire futuri incidenti, occorre una maggiore attenzione alla salute e alla sicurezza. Gli accordi sindacali possono giocare un ruolo fondamentale nell’implementare controlli più stringenti, garantendo la manutenzione adeguata dei dispositivi di sicurezza. Inoltre, è necessario concentrarsi sulla formazione continua dei lavoratori e sulla sensibilizzazione verso le pratiche sicure.
Richiesta di Incontro con Hera Ambiente
In considerazione dell’accaduto, stiamo sollecitando un incontro con Hera Ambiente per discutere specificamente della questione. La consapevolezza del fatto che Hera gestisce altri 4 termovalorizzatori nella Regione Emilia Romagna rende ancora più urgente un approccio proattivo per evitare incidenti simili in futuro.
L’incidente a Raibano di Riccione richiama l’attenzione sull’importanza di promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro nel settore dell’incenerimento. Solo attraverso una collaborazione stretta tra le parti interessate, un rispetto rigoroso delle normative e un costante impegno per migliorare le procedure, si potrà garantire un ambiente lavorativo sicuro e privo di rischi. La sicurezza dei lavoratori deve rimanere al centro delle priorità, e insieme possiamo lavorare per prevenire futuri incidenti.
Pagamento anticipo rinnovo contrattuale - Il nostro intervento per garantire equità
Dopo il danno la beffa - Un cumulo di ingiustizie contenuto nel maxiemendamento
DOPO IL DANNO LA BEFFA UN CUMULO DI INGIUSTIZIE
QUELLO CONTENUTO NEL MAXIEMENDAMENTO DEL GOVERNO IN TEMA DI PENSIONI DI DIPENDENTI PUBBLICI.
Per questo continuiamo a chiedere l’abrogazione dell’articolo 33 della Legge di Bilancio 2024, una Legge sbagliata contro la quale abbiamo scioperato il 17 novembre e contro la quale continueremo la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
COSA PRODURRÀ IL MAXIEMENDAMENTO:
La conferma del taglio alle pensioni anticipate dei dipendenti pubblici, sanità, enti locali e ufficiali giudiziari, tutti. I dipendenti del SSN e gli infermieri dipendenti degli Enti Locali – solo se iscritti alla cessazione nella gestione Cpdel e CPS- per evitare il pesantissimo taglio, saranno costretti a lavorare tre anni di più. L’allungamento delle finestre pensionistiche di uscita, l’introduzione di discriminazioni tra iscritti alle diverse Casse interessate, un pericoloso principio a forte rischio di incostituzionalità.
La possibilità, solo per i medici e gli infermieri, di fare domanda di trattenimento in servizio fino a 70 anni di età rappresenta, poi, l’ennesima sconfitta di una politica incapace di investire sul Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale e sulla programmazione dei fabbisogni delle professioni sanitarie, valorizzandole economicamente e professionalmente, per garantire davvero i Livelli Essenziali di Assistenza.
Il governo, in sostanza, fa pagare i costi del suo maxiemendamento agli stessi professionisti sanitari: da un lato trattenendoli in servizio e dall’altro attuando il programmato taglio del Fondo Sanitario Nazionale, a partire dal 2033 e per un decennio, pari a oltre 3 miliardi di euro. Altro che valorizzazione del lavoro pubblico e dei servizi pubblici.
Il bilancio di un anno di lotta e cosa ci aspetta nel 2024
Quello che sta per concludersi è stato un anno intenso, difficile, per molti aspetti denso di preoccupazioni.
Il conflitto in Ucraina, la terribile situazione in Palestina, senza dimenticare i tanti conflitti esistenti nel mondo.
Patriarcato e violenza di genere. Una realtà quotidiana drammatica, che coinvolge tutte le persone di genere femminile nel nostro Paese. Cambiare questo contesto è un impegno che deve coinvolgere tutti e tutte, a partire dagli uomini.
Nessuno può esimersi, tutte le persone sono chiamate a fare la propria parte.
La Cgil, la Funzione Pubblica, sono impegnate su questo e su molti altri fronti.
Il rinnovo dei contratti, per condizioni migliori e salari più elevati. La rivendicazione e la difesa dei diritti costituzionali, a partire dal diritto alla salute. Un sistema fiscale più equo. Una pensione adeguata, sia per chi ha lavorato 40 anni che per chi ha appena cominciato.
Per questi e molti altri temi ci siamo mobilitati, insieme. Abbiamo ottenuto importanti risultati. Ce ne sono ancora molti da raggiungere e continueremo a lavorare e mobilitarci anche nel 2024.
E a proposito del 2024, vogliamo augurare un sereno anno agli iscritti e alle iscritte alla Funzione Pubblica CGIL e alle loro famiglie, con l’auspicio di poter godere di un lavoro dignitoso, professionalizzante e giustamente retribuito.
E Buone feste.
A chi potrà godersi un meritato periodo di riposo e, ancora di più, a chi invece lavorerà, garantendo a tutti e tutte il diritto alla salute, alla sicurezza e alla certezza di vivere in comunità solidali.
Decreto Anticipi: emergono lacune e penalizzazioni
La propaganda del Governo sull’arrivo nelle buste paga di dicembre di un corposo anticipo sui rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici del triennio 2022-2024, deciso unilateralmente dall’Esecutivo senza alcun coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, delle Regioni ed Enti Locali, si scontra con una realtà dei fatti che piano piano fa emergere le lacune di un Decreto che rischia di penalizzare i dipendenti pubblici.
Bravi ai tecnici del Governo che non fanno altro che dimostrare quanto le mobilitazioni e gli scioperi proclamati da CGIL e UIL contro le attuali politiche economiche e fiscali siano coerenti con la necessità di dare risposta al mondo del lavoro, compreso quello pubblico.
La Regione Emilia Romagna ci ha informato che non liquiderà a dicembre 2023 “l’anticipo contrattuale” previsto dal Governo ai dipendenti della Regione, delle Agenzie Regionali e delle Aziende Sanitarie.
Si tratta di una scelta volta prioritariamente ad evitare penalizzazioni retributive nei confronti del personale che avendo il contratto nazionale di Lavoro scaduto da due anni non può essere penalizzato anche sugli anticipi.
A parte gli evidenti problemi sul bilancio 2023 di Regioni ed Enti Locali, dei quali non sono certo i dipendenti a doversene fare carico, l’erogazione a dicembre 2023, così come previsto dall’art.3 del DL “anticipi”, avrebbe comportato:
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uno svantaggio in merito alle aliquote Irpef per chi percepisce l’anticipo del 2023;
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per la somma anticipata non si potrà beneficiare del taglio al cuneo fiscale, ma si dovrà pagare la contribuzione piena;
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problemi per chi andrà in pensione nel 2024, che avrebbe dovuto restituire una parte di quanto già ricevuto;
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una disparità di trattamento assolutamente ingiustificabile a danno di lavoratrici e lavoratori a tempo determinato da anni inseriti nei contesti organizzativi, a partire dalla sanità;
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una riduzione dello stipendio del 2024 rispetto al 2023.
I dipendenti della Regione, delle Agenzie Regionali, delle Aziende Sanitarie, delle Province, delle Unioni, dei Comuni e delle ASP che non riceveranno l’anticipo “penalizzante” a dicembre 2023 lo riceveranno da Gennaio 2024 nella forma più vantaggiosa in termini fiscali e contributivi.
Avevamo ragione noi. Il provvedimento del Governo, sbandierato come un’attenzione nei confronti dei dipendenti pubblici è solo propaganda.
Ciò che serve è il rinnovo in tempi rapidi dei contratti nazionali per i quali servono risorse vere per sostenere il potere di acquisto dei salari enormemente eroso dall’inflazione e da una disattenzione che perdura da tempo nei confronti del lavoro pubblico; non mancette !!!
Il lavoro è “figo” se ben retribuito e valorizzato. Diversamente è uno slogan privo di significato, parole senza sostanza!
FP CGIL Emilia-Romagna / UIL FPL Emilia-Romagna e Bologna
Bologna, 4 dicembre 2023
Il 17 novembre la FP CGIL Emilia-Romagna aderisce allo sciopero dei servizi pubblici
Comunicato stampa Dire
Il sindacato dei dipendenti pubblici della Cgil dell`Emilia-Romagna si prepara allo sciopero del 17 novembre contro la manovra del governo.
“E` inaccettabile il taglio delle pensioni dei lavoratori pubblici: tagliare i diritti acquisiti rompe il patto sociale. Il governo deve tornare sui suoi passi”, chiede la Fp-Cgil. “La modifica peggiorativa dei coefficienti previdenziali di cui tanto si sta parlando porterà tantissime lavoratrici e lavoratori ad avere una pensione più povera. Si tratta di persone che hanno sempre pagato con regolarità tasse e contributi, e non tutti nel nostro Paese possono affermare la stessa cosa, persone che hanno regolarmente riscattato, pagando fior di quattrini, gli anni di studio universitario”, denuncia il sindacato.
“Ora il governo, con una misura dal carattere incostituzionale, pensa di modificare anni di contributi e fare pesantemente cassa: stiamo parlando di migliaia di euro annui sulla pelle di centinaia di migliaia di persone. Ma questo non è l`unico effetto“, ammonisce la Funzione pubblica. “Nelle aziende sanitarie ed in tanti enti locali della nostra regione si sta verificando una vera e propria fuga, del tutto comprensibile, di coloro che hanno già maturato i requisiti per la pensione e che sono rimasti in servizio, quasi sempre perché la propria azienda, la propria amministrazione, ha chiesto loro di rimanere, vista le difficoltà ed i vincoli ad assumere nuovo personale”, ricorda il sindacato.
L'elenco di tutte le manifestazioni
Part time ciclico, al via le domande per l’indennità 2023
Da lunedì 13 novembre fino al 15 dicembre sarà possibile presentare le domande per l’una tantum di 550€ per l’anno 2023 per i lavoratori e le lavoratrici in part time ciclico.
Potranno presentare la domanda per l’indennità 2023 (riferito all’attività lavorativa del 2022) le lavoratrici e i lavoratori in possesso dei requisiti richiesti: lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un rapporto di lavoro a tempo parziale che prevede periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa, e complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a venti settimane, dovuti a sospensione ciclica dell’attività. Inoltre, potranno fare domanda per l’erogazione del bonus una tantum anno 2022, riferito alle attività lavorativa 2021, le lavoratrici e i lavoratori in possesso dei requisiti richiesti che nel 2022 non avevano presentato la domanda.
Continua la vertenza per la creazione di una misura strutturale e definitiva a partire dal 2024, richiesta dalla Cgil con un emendamento alla Legge di Bilancio 2024.
Rivolgiti alle sedi territoriali Cgil, agli uffici del Patronato Inca e alla tua categoria per la presentazione della domanda.
17 novembre, sarà sciopero nazionale!
SCIOPERO 17 NOVEMBRE
Contro una Legge di Bilancio 2024 iniqua per il lavoro nei servizi pubblici
SERVONO PIÙ RISORSE PER I CCNL PUBBLICI
• Quanto stanziato dal Governo per il rinnovo del contratti è lontanissimo dal recupero dell’inflazione a 2 cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d’acquisto del 16.1%, di fatto i dipendenti pubblici si pagano questo rinnovo e ci rimettono pure!
• L’anticipo previsto dal governo non solo divide i lavoratori dello stato da quelli di enti locali e sanità, penalizza i tempi determinati ma è un modo per mascherare l’insufficienza di risorse per i salari, assorbe oltretutto il bonus del 2023 e le risorse sono solo per un anno.
• Non ci sono risposte per la stabilizzazione dei precari nel settore pubblico, quelli storici, quelli del PNRR e dei Pon e non si danno risposte agli idonei.
• Il Governo non ha ancora attuato la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il differimento del TFR/TFS dei lavoratori pubblici fino a 7 anni.
• Non si estendono i benefici fiscali per la contrattazione di secondo livello che rimangono solo per il privato e rimane il tetto sul salario accessorio.
• Contro il taglio di 600 milioni di Euro per Regioni, Province e Comuni: a rischio, ancora una volta, il turnover del personale.
OCCORRONO PIÙ RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA
Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad eliminare le liste d’attesa, a stabilizzare i precari e per fare nuove assunzioni.
IL GOVERNO È RIUSCITO NEL MIRACOLO DI PEGGIORARE LA LEGGE FORNERO
• Quota 103 con la finestra di 9 mesi diventa Quota 103 e 3⁄4, una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici. È una vergogna il ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che taglia l’assegno pensionistico fino al 20%. È inaccettabile che la pensione non possa superare quattro volte il minimo.
• È inaccettabile la revisione delle aliquote del calcolo delle pensioni liquidate a partire dal 1/1/2024 che penalizza i lavoratori degli enti locali, della sanità e gli insegnanti delle scuole comunali e parificate, degli ufficiali, aiutanti e coadiutori giudiziari.
• Si colpiscono ancora una volta le donne con l’aumento a 61 anni come anzianità per accedere ad “opzione donna”.
TUTELARE I SALARI DI CHI SI OCCUPA DEI SERVIZI ALLE PERSONE
Vogliamo tutelare il salario di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli con contratti privati, occorrono più risorse per finanziare adeguatamente tutti i servizi ed evitare il dumping contrattuale.
MOBILITIAMOCI! PER GARANTIRE SERVIZI PUBBLICI EFFICIENTI E PER FERMARE L’IMPOVERIMENTO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI!