Comune di Parma: Raggiunta l'Intesa sul Contratto Decentrato 2024

Dopo due mesi di trattative, siglato il contratto decentrato del Comune di Parma per il 2024

Manzotti, FP CGIL Parma: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti”

Dopo circa due mesi di trattative, il 24 giugno è stato finalmente sottoscritto il Contratto Decentrato Integrativo del Comune di Parma per l’anno 2024. Ruggero Maria Manzotti, segretario generale FP CGIL Parma, ha commentato: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Parma.”

Contenuti dell’Intesa

Nuovo Regolamento sul Lavoro a Distanza: Entrerà in vigore il primo settembre 2024 e disciplinerà il lavoro agile e da remoto, favorendo la conciliazione tra vita privata e lavoro.

Differenziali Stipendiali: Continuerà il percorso delle progressioni orizzontali, garantendo nuovi aumenti per la Polizia locale.

Fondo Salario Accessorio: Confermate le somme per la produttività, con un aumento dell’indennità per i dipendenti dei front office.

Welfare Aziendale: Confermato il contributo per il trasporto pubblico urbano e l’aumento del buono spesa per tutti i dipendenti.

Regolamento per gli Incentivi Tecnici: Approvato il regolamento basato sul nuovo codice degli appalti pubblici, promuovendo maggiore trasparenza ed equità.

Utilizzo delle Risorse da Recupero dell’Evasione dei Tributi Locali: Il sindacato si impegna a monitorare attentamente l’applicazione di questo strumento.

“Questa contrattazione – aggiunge Manzotti – è durata circa due mesi e ci ha visti impegnati al tavolo delle trattative, come sempre, in maniera chiara e determinata. Ringraziamo tutte le RSU per il lavoro paziente e costante svolto anche in questa occasione e, con loro, da settembre riprenderemo il confronto sugli altri importanti argomenti che volta per volta la parte pubblica porterà ai tavoli di contrattazione.”

Prossimamente saranno calendarizzate le assemblee per i vari settori per esporre i contenuti del contratto decentrato 2024.



Le Sfide del rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024

“Le sfide che ha davanti il comparto delle funzioni locali hanno un tasso di complessità molto più alto di quelle che abbiamo in alcuni comparti, perché siamo in una situazione di contrazione occupazionale che porta a volte all’impraticabilità di alcune scelte.”.

Lo ha detto la segretaria generale di Fp Cgil Serena Sorrentino in occasione della riunione per l’apertura della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL personale funzioni locali 2022-2024.

A fronte all’intenzione del rappresentante della Conferenza delle Regioni di ricercare condivisione, Sorrentino ha replicato: “Se l’appello è quello della condivisione noi rispondiamo positivamente all’idea – ha aggiunto – ma la condivisione non può significare accettare passivamente il definanziamento, la svalorizzazione del salario dei dipendenti delle funzioni locali. La condivisione può essere, invece, costruire insieme una strategia per la quale sul titolo valorizzazione del personale, crescita dei salari maggiore dell’inflazione, finanziamento della contrattazione decentrata e del salario accessorio, sul tema del superamento di tanti tetti, non solo quello sul salario accessorio ma anche sulle facoltà assunzionali, le parti sedute al tavolo possono convergere su un’univoca richiesta al Governo di intervenire su questi temi. Sicuramente sarà un impegno della Cgil proseguire sul terreno della mobilitazione che noi abbiamo intrapreso e quindi sono un po’ meno ottimista del Presidente dell’Aran nel dire che parte la trattativa per il contratto delle funzioni locali. Ci siamo incontrati ma, se queste sono le premesse, pensare che insediamo il tavolo che inizia a discutere di merito sarà molto complicato”.

“Chiedo all’Aran di farsi portatrice presso il ministro della Pubblica Amministrazione: abbiamo bisogno di una proroga esigibile sulle progressioni verticali in deroga. E’ un punto imprescindibile per noi, altrimenti la riforma dell’ordinamento professionale conseguita nel 19-21 viene vanificata. Quanto allo risorse stanziate sino ad ora (0,55%) – ha proseguito Sorrentino – lo abbiamo interpretato come un primo segnale di attenzione verso la valorizzazione professionale di lavoratori e lavoratrici. Oggi noi chiediamo di aumentare il valore di quel fondo, così come chiediamo di avere certezza sull’aumento dei finanziamenti per quello 0,22% che era stato solo un parziale sblocco. Sul terreno della valorizzazione professionale noi chiediamo al Governo di avere delle risorse aggiuntive”.

Per Fp Cgil, “un altro tema è l’orario di lavoro: sicuramente la leva retributiva è importante, ma l’altra leva di soddisfazione per lavoratori e lavoratrici è quella della condizione di lavoro. Affrontare il tema della carenza di personale dicendo a lavoratori e lavoratrici, come prima risposta, che l’unico strumento che hanno per aumentare la valorizzazione economica è aumentare l’orario di lavoro è una sconfitta e una contraddizione in termini con il tema del benessere organizzativo. Aumento dell’orario di lavoro che per alcune categorie usuranti e gravose, anche nel comparto delle funzioni locali, è impraticabile”.

“Infine – ha concluso la segretaria generale Fp Cgil – quanto al personale educativo, non saremo mai d’accordo su una ipotesi di doppio inquadramento differenziale che divide e dequalifica coloro i quali da anni svolgono questa attività con un titolo differente. Occorre affrontare la gestione tecnica di questo contratto, e su questo abbiamo delle proposte”.


Decreto Lavoro e Modifiche al Programma GOL: Le Sfide dei Centri per l’Impiego

Il Decreto Lavoro (D.L. 48/2023) e le recenti modifiche al Programma GOL stanno esasperando le difficoltà affrontate da anni dai Centri per l’Impiego (CPI) e dagli utenti, inclusi disoccupati, inoccupati e lavoratori in transizione.

La Sfida dei Centri per l’Impiego

Invece di rafforzare i CPI nella loro funzione di attivazione lavorativa e collaborazione con i Comuni per i percorsi di inclusione delle persone più fragili, si è deciso di allargare la partecipazione dei soggetti privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Il Piano di potenziamento è ancora fermo al 50% delle assunzioni previste e, anche dove ha raggiunto gli obiettivi, non garantisce un adeguato turnover.

L’Impatto del Governo

Il Governo continua a non riconoscere il ruolo centrale dei servizi pubblici territoriali nel rispondere ai bisogni della popolazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di fornire un’accoglienza e un supporto adeguati a chi vive già situazioni di difficoltà.

Decreto Coesione n. 60/24

Il decreto coesione n. 60/24 prevede che il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa utilizzi l’intelligenza artificiale per l’ottimale abbinamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo, senza una preventiva informativa e discussione sul funzionamento del sistema e sulla interrelazione con l’architettura dei Servizi per l’Impiego, crea ulteriori complicazioni.

La Difesa della CGIL

La CGIL difende la valorizzazione e il ruolo dei Centri per l’Impiego e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene richiesta:

  • Un Ripensamento Strategico delle Politiche Attive: Un concreto strumento di contrasto alle diseguaglianze nel mercato del lavoro, mettendo al centro i diritti e i bisogni delle persone in cerca di occupazione.
  • Attuazione del Piano Straordinario per l’Occupazione: Potenziare gli organici e garantire la qualità del servizio pubblico e i percorsi di inclusione.
  • Piattaforme Informatiche Funzionanti: Effettiva interoperabilità delle banche dati con sistemi gestionali condivisi.
  • Colmare le Carenze Strutturali: Fornire postazioni di lavoro, strumentazioni, spazi e infrastrutture adeguate per accogliere un’utenza fragile e garantire condizioni di lavoro dignitose, assicurando salute e sicurezza sul lavoro.
  • Aumento delle Risorse per il Rinnovo del CCNL: Valorizzare economicamente i lavoratori dei CPI con retribuzioni adeguate a tutelare i salari dall’inflazione.

Mobilitazione Nazionale

La CGIL invita alla mobilitazione nazionale contro la privatizzazione dei servizi per il lavoro.


Il Governo Penalizza i Lavoratori delle Funzioni Locali

Indignazione per il Ritardo nella Firma del Contratto 2019-2021

A quasi sei mesi dalla firma del CCNL 2019-2021 per l’area dirigenza Funzioni Locali, il governo non ha ancora autorizzato la firma definitiva della preintesa. Questo ritardo è stato definito come una “penalizzazione intollerabile” per i lavoratori delle funzioni locali, secondo la segretaria nazionale di FP CGIL, Tatiana Cazzaniga.

Una Vergognosa Indifferenza

Tatiana Cazzaniga, in una nota, ha espresso la sua indignazione: “Nonostante la preintesa abbia superato il controllo di tutti i soggetti preposti, il governo non ha ancora trovato il tempo di metterla all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione mancherà solo il controllo della Corte dei conti.”

Una Situazione Insostenibile

“L’indifferenza del governo verso un settore che conta oltre 5.000 lavoratori, tra cui dirigenti delle autonomie locali, dirigenti professionali, tecnici amministrativi del servizio sanitario, segretari comunali e provinciali, è vergognosa”, ha proseguito Cazzaniga.

Urgenza di Azione

Con un contratto in ritardo di tre anni, l’attesa di sei mesi per la firma definitiva è insostenibile. “Il governo deve urgentemente porre fine a questa situazione autorizzando la firma definitiva del contratto al primo Consiglio dei Ministri utile”, ha concluso la segretaria.


foto dell'acer ravenna

La FP Cgil conquista la maggioranza assoluta nelle elezioni RSU fra lavoratrici e lavoratori di ACER Ravenna

Si sono tenute il 17 e 18 aprile le elezioni per il rinnovo delle RSU di ACER RAVENNA, ente deputato alla gestione di alloggi ERP (edilizia residenziale pubblica), per conto dei Comuni. Un settore strategico, l’edilizia pubblica, il cui valore di comunità è fondamentale, specie in un contesto sociale caratterizzato dall’inasprimento della povertà e da una grande emergenza abitativa.

“La straordinaria partecipazione al voto, con una percentuale del 90% sul totale degli aventi diritto, ha confermato il valore delle elezioni fra i lavoratori – commenta Lisa Dradi, segretaria generale della Fp Cgil – e conferma la grande rappresentatività dei sindacati, avvalorando nel contempo la significativa affermazione della Fp Cgil.

I dati finali dello scrutinio consegnano alla nostra organizzazione una percentuale di oltre il 51% sui voti validi. Una grande affermazione ottenuta grazie all’impegno straordinario delle nostre delegate e dei nostri delegati, a cui va il nostro grande ringraziamento per l’impegno e la generosità dimostrati. Lo stesso ringraziamento va alle lavoratrici e ai lavoratori per la grande partecipazione democratica e per il sostegno dato alle nostre proposte.

Questo risultato rafforza il sindacato in un momento critico per il rinnovo del contratto collettivo nazionale; la partecipazione al voto del 90% dei lavoratori è un segnale importante che viene dopo lo sciopero dello scorso 20 febbraio svolto con tutte le sigle sindacali, ora ci prepariamo ad affrontare con determinazione le tante sfide che il futuro ci propone”.

All’interno del risultato generale la grande affermazione della FP CGIL riconosce la grande passione che ci mettiamo ogni giorno per rappresentare al meglio gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori in un settore – quello dell’edilizia residenziale pubblica – dove gli operatori stanno vivendo una fase di grande pressione per l’immane mole di lavoro determinato anche dall’evento alluvionale e dal fortunale, e dove poter garantire migliori condizioni operative vuol dire anche garantire un efficace servizio ai cittadini.


15 aprile: Mobilitazione del personale degli asili nido e scuole di infanzia

La Funzione pubblica Cgil ha promosso il 15 aprile una grande giornata di mobilitazione, su tutto il territorio nazionale, del personale di asili nido e scuole d’infanzia. Assemblee, presìdi, confronti e volantinaggi per coinvolgere amministratori e cittadini nella vertenza “Chiedo asilo”.

Per troppi anni amministrazioni locali e governi non hanno investito nello sviluppo di un servizio fondamentale rivolto ai bambini da zero a sei anni.

Molti studi hanno dimostrato che l’intervento educativo in questa fascia d’età non solo aiuta i piccoli a sviluppare autonomia e capacità di vivere in comunità, ma sostiene il successo formativo futuro e la crescita complessiva del Paese. Oggi siamo ancora molto lontani dai traguardi sanciti dagli accordi Europei: in Italia 73 bambini su 100 non trovano posto nei servizi educativi. Nei prossimi anni verranno realizzati investimenti ingenti, ma tali investimenti non stanno andando di pari passo con un piano straordinario di assunzioni per educatori, educatrici ed insegnanti. A complicare il quadro, le amministrazioni che faticano a spendere le risorse economiche stanziate dal Fondo di solidarietà comunale: un miliardo e cento milioni di euro a regime nel 2027. E’ recente la notizia di una parziale proroga delle graduatorie del personale dei servizi educativi e scuole dell’infanzia 0-6 anni.
E’ un inizio, ma al ministro Zangrillo rispondiamo che per trovare una soluzione a quella che lui chiama “fase transitoria” occorre che il governo provveda ad emanare i decreti attuativi alla legge 65 del 2017 che regola la materia chiarendo definitivamente l’equipollenza dei titoli di studio. Solo così si potrà finalmente valorizzare tutto il personale delle amministrazioni locali.

È necessario che:
• le risorse siano spese tutte per assumere a tempo indeterminato educatrici ed educatori
• vengano rimossi i tetti di spesa
• vengano stanziate le risorse per la valorizzazione del personale
• si superi l’ostacolo legato ai titoli di studio che devono essere, se acquisiti entro il 2002 per gli insegnanti e il 2017 per il personale educativo, equiparati alla laurea.

Per tornare a rendere attrattivo il lavoro educativo è necessario investire in assunzioni stabili, in salario, sostenere e rilanciare il ruolo sociale di chi svolge un compito fondamentale per il futuro delle bambine e dei bambini, e del Paese.

In Emilia-Romagna si sono svolte molte assemblee in tanti comuni. In particolare, a Reggio Emilia la segretaria nazionale Tatiana Cazzaniga si è confrontata con Luca Vecchi (sindaco di Reggio E. e presidente Anci Emilia Romagna), on. Andrea Rossi (Camera dei deputati), e Federico Amico (Consiglieri Regione Emilia-Romagna). I rappresentanti delle istituzioni, a propria volta preoccupati per la situazione, hanno garantito il loro impegno a sostegno delle nostre richieste.


Per il contratto delle Funzioni Locali servono più risorse

“Per tornare ad essere attrattivi è necessario investire facendo crescere i salari e eliminando il tetto al finanziamento dei fondi, che da troppi anni blocca la possibilità di contrattare nei Comuni per poter riconoscere un salario accessorio e una carriera che siano aderenti alla complessità dei compiti a cui i lavoratori sono chiamati tutti i giorni. Per questo è necessario che vengano stanziate risorse adeguate a finanziare il nuovo sistema di classificazione previsto dall’ultimo contratto nazionale che valorizza l’esperienza e la professionalità di lavoratrici e lavoratori”.
Lo scrive in una nota Tatiana Cazzaniga, segretaria nazionale Fp Cgil a proposito dell’iter relativo al rinnovo contrattuale per i dipendenti delle Funzioni locali.
“Le risorse per il rinnovo non sono sufficienti, vista anche l’erosione del potere d’acquisto. Dunque, un contratto senza risorse adeguate non può trovare una soluzione rapida. A differenza di ciò che leggiamo nella bozza dell’atto di indirizzo – afferma Cazzaniga – è solo con la partecipazione e la contrattazione che si può rispondere all’esigenza di rendere attrattivo lavorare in un Ente locale. Gli investimenti su salario e finanziamento del Sistema di classificazione sono fondamentali per dare gambe alla contrattazione. Vale la pena di ricordare che secondo gli ultimi dati Istat, relativamente alle amministrazioni comunali, dal 2011 al 2021 si è stimata una perdita di circa 80mila unità di personale (-20%), accentuata nel Mezzogiorno (-24,3%) rispetto al Centro-nord (-17,8%). Nel Meridione d’Italia, inoltre, nel 2021 solo il 73% degli addetti è a tempo pieno (86,5% nel Nord; 91,2% nel Centro). Per noi di Fp Cgil bisogna, quindi, investire sul personale e bisogna assumere”, conclude.


Polizia locale: no ad una riforma inutile e senza tutele

“Il ruolo della Polizia Locale per la sicurezza urbana è essenziale, per questo gli agenti devono essere valorizzati come avviene per le altre forze dell’ordine”

“No ad una riforma della polizia locale inutile! Dopo 37 anni di attesa la riforma dell’ordinamento della polizia locale parte senza tutele, senza adeguate risorse e strumenti efficaci a sostegno”. Si legge in una nota della Funzione Pubblica CGIL. “La sicurezza urbana e il ruolo della Polizia locale sono una parte essenziale delle politiche delle Autonomie Locali e attendono da troppo tempo investimenti e valorizzazione. Per questo qualsiasi intervento normativo non deve rappresentare solo un impegno generico ma una svolta reale”.

“Lo strumento della legge-delega adottato dal Governo, anziché stringere i tempi e dare concrete risposte, fa peggio dei disegni di legge già presentati alla Camera ed al Senato. Infatti, il testo non prevede per la polizia locale l’equiparazione delle tutele previdenziali, assistenziali e infortunistiche della Polizia di Stato, come invece fanno tutti i disegni di legge finora presenti in Parlamento. Ci sembra che la proposta ignori che quando parliamo di Polizia  Locale ci riferiamo a lavoratrici e lavoratori che ogni giorno sono impegnati per garantire sicurezza e legalità sul territorio a tutela dei cittadini e, in molte realtà, rappresentano l’unico presidio esistente”.

“Ci mobiliteremo fin da subito per aprire un confronto con il Governo e per ottenere modifiche al testo che rendano esplicito lo stanziamento di risorse per l’estensione delle tutele alla Polizia Locale”, conclude la FP CGIL.


Elezione dell'assemblea dei delegati del Fondo pensione Perseo Sirio 6-8 marzo

Scegli le nostre candidate e i nostri candidati

Dal 6 all’8 marzo 2024 – VOTA E FAI VOTARE LA LISTA DI FP CGIL, CISL FP, UIL FPL E UIL PA!

Dal 6 all’8 marzo p.v. si svolgeranno le elezioni dei 30 delegati per il rinnovo dell’Assemblea del fondo pensione Perseo Sirio. Per poter votare occorre essere in possesso delle credenziali contenute nel certificato elettronico disponibile nell’area riservata di ciascun associato iscritto al fondo. Coloro che non siano in possesso delle credenziali possono rivolgersi al numero verde 800.994.545 oppure effettuare il recupero tramite il sito web del fondo pensione stesso. Le operazioni di voto si svolgeranno attraverso la scheda elettorale elettronica, accedendo alla funzionalità “voto” disponibile sul sito web del fondo https://www.fondoperseosirio.it

ACCEDI ALL'AREA RISERVATA DOVE POTRAI VOTARE

Votare è importante!

Il voto rappresenta un momento di partecipazione importante alla vita del fondo pensione complementare messo a disposizione di tutti gli associati per poter eleggere, all’interno dell’Assemblea i propri rappresentanti. L’Assemblea dei Delegati, composta pariteticamente dai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici associati e da quelli dei datori di lavoro, approva il bilancio e le modifiche statutarie ed elegge i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci, in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalle norme di legge vigenti. Il Consiglio di Amministrazione è l’organo che amministra il Fondo pensione, ne decide la politica di investimento ed elegge al suo interno il Presidente.

La tua scelta conta!

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa invitano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori iscritti al Fondo a sostenere la lista elettorale presentata congiuntamente. Fondo Perseo Sirio: un’opportunità fondamentale che garantisce una pensione adeguata per il tuo futuro!

TUTTE LE INFORMAZIONI SUL VOTO

CHI SONO GLI ASSOCIATI AL FONDO CHE POSSONO VOTARE?

Tutte le lavoratrici e i lavoratori associati al Fondo al 05/02/2024 hanno diritto ad eleggere i propri
rappresentanti all’interno dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Perseo Sirio.

QUANDO SI VOTA?

Dalle ore 08.00 del 06/03/2024 alle ore 15.00 del 08/03/2024.

COME SI VOTA?

Il voto è esercitato esclusivamente per via elettronica e si esprime entrando nell’area riservata agli aderenti presente sul sito del Fondo. Il voto potrà essere espresso una sola volta e il sistema garantirà univocità e segretezza. Si può votare da qualunque computer, tablet e cellulare collegati ad internet.

Una volta entrato nella tua area riservata presente sul sito del Fondo Perseo Sirio:
− Seleziona il link >>> “Elezione assemblea dei delegati”
− Esprimi il voto compilando la scheda elettorale elettronica
− Utilizza il pulsante VOTA per verificare la scelta effettuata
− Conferma il tuo voto per renderlo definitivo utilizzando il tasto CONFERMA
− ESCI

Una volta espresso il voto il sistema ti informerà dell’avvenuta votazione e, contemporaneamente, inibirà la possibilità di votare nuovamente. Tutta la procedura di votazione garantisce la segretezza del voto e la trasparenza del risultato.

COSA DEVO FARE SE HO PERSO LE CREDENZIALI DI ACCESSO ALL’AREA RISERVATA?

Tieni a portata di mano il tuo Codice Fiscale e il numero di iscrizione al Fondo. Potrai ricevere la nuova password. Se non trovi il tuo numero di iscrizione al Fondo è possibile recuperarlo con la procedura guidata dall’Area Riservata qui: https://www.fondoperseosirio.it/sei-associato/

ACCEDI ALL'AREA RISERVATA DOVE POTRAI VOTARESCOPRI I NOSTRI CANDIDATI

Successo per lo sciopero Federcasa - Adesione oltre l'80%

Lo sciopero di oggi è stato un grande successo. Lavoratori e lavoratrici sono scesi in piazza in tutta Italia e nella nostra regione per chiedere più diritti e più attenzione al tema dell’abitare sociale, ancor più prioritario in un momento in cui i fragili sono sempre più fragili. Siamo scesi in piazza per chiedere il rinnovo del contratto 2022-2024 Federcasa e che sia garantita la professionalità di lavoratrici e lavoratori, impegnati quotidianamente a offrire soluzioni abitative alle persone in condizione di fragilità.

E’ fondamentale ricordare che il patrimonio abitativo italiano destinato all’edilizia pubblica è solo il 4% (tra i più bassi d’Europa). Il sistema Federcasa gestisce circa 800mila alloggi e si stima ci siano 600mila domande inevase di famiglie che avrebbero bisogno di un alloggio e non lo ricevono. La spesa sociale per la casa in Italia è tra le più basse d’Europa (0,5% del Pil). In tempi di inflazione galoppante e aumento delle disuguaglianze, appare ancora più miope l’atteggiamento di chiusura della parte datoriale.

In un contesto sociale in cui 989mila famiglie in povertà assoluta (il 45% del totale) sono in affitto, l’80% degli sfratti sono dovuti a morosità e il Governo non ha rifinanziato il fondo affitto e il Fondo morosità incolpevole. A Federcasa chiediamo risposte concrete ed adeguate per lavoratrici e lavoratori: servono sia un incremento economico che tuteli i salari che un riconoscimento degli arretrati adeguati al tempo che è già trascorso in attesa del rinnovo del Ccnl. Lavoratrici e lavoratori sono in sofferenza e noi siamo con determinazione al loro fianco nella difesa dei loro diritti.

In Emilia-Romagna l’adesione allo sciopero media supera l’80%.