I lavoratori dello Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto insieme a FP CGIL e CISL FP territoriali proclamano lo stato di agitazione per protestare contro le condizioni di lavoro e contestare la gestione industriale dell’Ente.
Da troppo tempo nello Stabilimento si registrano condizioni di lavoro critiche sotto il profilo della organizzazione dei processi di lavoro, della sicurezza dei reparti e del benessere degli operatori. Ciò nell’ambito di un contesto produttivo di per sè ad alto rischio per persone e cose, considerando che si maneggia quotidianamente materiale esplosivo.
A questo si aggiunge una scarsa efficienza degli impianti e dei macchinari: ad oggi due forni che rappresentano il cuore dell’impianto produttivo sono rispettivamente uno fuori uso in attesa di manutenzione e, l’altro, in funzione a scarto ridotto e in attesa, anch’esso, di lavori di ripristino.
In un reparto filtra acqua dal tetto nei giorni di pioggia, in un altro vi sono i servizi igienici fuori uso e l’impianto di riscaldamento dell’acqua spesso in blocco, limitando così l’utilizzo delle docce. Tutto questo non considerando la mancanza o l’inefficienza degli impianti di raffrescamento che, in considerazione del tipo di lavorazioni e del periodo estivo, rendono molto difficile lo svolgimento della normale attività quotidiana.
Quale futuro quindi attende lo stabilimento di Noceto? Quale è il ruolo strategico di questo sito all’interno piano industriale di Agenzia Industria Difesa? In termini occupazionali, quale futuro attende le lavoratrici e i lavoratori dell’Ente?
Al momento non si hanno risposte soddisfacenti.